Disclaimers:
I
My Chemical Romance non mi appartengono, sono di loro
stessi e non pretendo di dare una descrizione del loro carattere con
questo mio
scritto.
Tutto
quello che è scritto qui di seguito su di loro non sono
fatti realmente
accaduti ma frutti della mia mente bacata. Ogni riferimento a fatti e
persone
(che non siano i MCR!) realmente esistiti è puramente
casuale.
Ti adoro bella ♥.
L’ESPERIMENTO
2
- Gerard, ti odio quando fai così! Sembri un bambino! -
Sbattè una mano sul tavolo davanti a sé e
squadrò critico
il fratello.
- Perchè non me ne vuoi parlare, cazzo? -
- Mik, non ricominciare, per favore. –
- Io ricomincio eccome! Giuro che non capisco perchè ti
ostini! –
Gerard sospirò rassegnato e posando la tazza di
caffè nero
ancora mezza piena sul tavolo si alzò. – Mikey,
per favore.. te lo sto
chiedendo per favore. –
Mise a posto
la sua sedia e si diresse nella stanza adiacente, simulando una piccola
fuga.
Mikey si affrettò a seguirlo e agitando il dito in moto di
rimprovero parlò di nuovo.
- E allora parlamene, cazzo! Cosa avrà di tanto sbagliato questo.. confessa! -
Il più piccolo assunse la posa mani-sui-fianchi-faccia-accusatoria
che tanto faceva capitolare Gee
quando erano bambini.
- Non attacca, caro, non attacca. -
Quella posa che faceva capitolare lo stesso bambino che
ora, seduto in camera sua davanti allo specchio, cercava di coprirsi le
occhiaie marcate con i trucchi, come quando si giocava a fare le
principesse,
piccole donne tutte truccate e coperte di vestiti più grandi
di loro.
Prese un’altra manciata di pop corn dalla zuppiera sul
divano.
- Non capisco proprio perchè non voglia dirmelo! -
guardò
diffidente la soap opera in televisione. Bob, annoiato,
scrollò le spalle e
rispose “Tu perchè non gli dicesti di
Gabe?”.
- Ok, colpito e affondato. Non parliamo di Gabe adesso,
parliamo di mio fratello. –
Si sentì un’imprecazione feroce e poi un calcio
aprì la
porta della camera di Gerard.
- Mikey, mi hai davvero rotto adesso. Se proprio vuoi
sapere chi cazzo è il mio principe,
come lo chiami tu, lo scoprai a tempo debito. – la sua voce
si era alzata di un
po’ ogni parola che pronunciava. Era arrivato anche ad
assordarli, urlava
quasi, ma poco gli importava. Sospirò e riprese con un tono
più normale – Ora
smettila, ti prego. Non ce la faccio più. -
- Ha ragione. – Bob appoggiò le parole di Gee
annuendo con
vigore e con una quantità immane di pop corn in bocca.
– Perchè dovrebbe
parlartene se non vuole? –
Il più piccolo dei Way era appoggiato allo stipite della
porta di suo fratello con un’espressione mista fra la
malinconia e
l’arrendevolezza.
- Ti ascolto. -
- Non volevo, scusami. Smetterò di tormentarti, ci
rinuncio. –
Gerard a sentire quelle parole ruppe la punta della matita
con cui stava disegnando e si girò verso l’altro
con una faccia sconvolta.
- Potresti ripetere per favore? -
Mikey scoppiò a ridere piegandosi leggermente su se
stesso, poi fra una risata e l’altra riuscì ad
articolare “Non ti approfittare
troppo della mia disponibilità!” e ad allontanarsi
alzando una mano a mo’ di
saluto.
Nonostante l’ilarità che ancora lo stava
sopraffacendo, il
bassista era tutto fuorchè felice.
Si rendeva effettivamente conto che stava perdendo un po’
di quel sanissimo rapporto fra Way che c’era sempre stato con
Gerard e se ne
dispiaceva. Certo, vivevano ancora insieme, suonavano insieme,
condividevano
tutte le loro amicizie e i loro momenti liberi ma.. c’era un ma grande quanto un macigno fra di loro,
c’era il ma di questa
relazione
segreta di Gerard.
Non che gli dispiacesse che finalmente fosse felice, che
avesse ritrovato la sua verve creativa e tutto lo spirito di amor proprio che sembrava averlo
abbandonato dopo la separazione da Matt, ma c’era sempre
quello strato di
infelicità nascosto nel fondo del suo cuore che Mikey sapeva
bene sarebbe
rimasto lì fin quando suo fratello non fosse stato sistemato al meglio.
E quello non era certo il meglio per Mikey. Almeno non
finché non sapeva chi fosse.
Finalmente era giunto il primo giorno di registrazione del
nuovo pezzo.
- Un’altra cover.. – sospirò affranto
Frank. – Non ce la
faccio più voglio..
SCRIVERE! -
Alzò una pugno chiuso in alto guardandolo con aria
teatrale.
- Frankie dai, pensa che figo! Stiamo facendo Brian May!
Cioè dico, mica cavoli! Brian May! -
Ray era forse il più entusiasta fra tutti i membri della
band, i Queen erano tutt’altro rispetto ad un’altra
cover, i Queen erano La Cover. Con
entrambe le maiuscole.
Quel giorno era sorta la prima vera collaborazione della
band con un altro gruppo affermato, i The
Used.
- Gli Usati..
che cazzo di nome è gli usati?
-
Frank scosse la testa con fare sempre più affranto.
- Certo che poi parliamo noi.. – sbuffò - Mia Storia D’amore Chimica.. un
altro
chilometro di nome no, eh? -
- Ehy Frank, se devi proprio lamentarti di qualcosa puoi
anche andare all’ospedale a lamentarti di esserci finito in
barella! –
Mikey non era certo dell’umore per affrontare anche le
lamentele del suo chitarrista. I pugni chiusi lungo i fianchi e i denti
digrignati fecero desistere Frankie dal ribattere ancora qualcosa, o
peggio,
dal lamentarsi ancora.
Si girò poi verso una macchina appena giunta da cui stava
uscendo suo fratello.
- Bene. E ora andiamo che è tardi. -
Si avviò a passo di marcia verso lo studio di
registrazione portandosi appresso dei basiti strumentisti e un Gerard,
ignaro
di tutto, che cercava di fare conversazione, con scarsi risultati.
A Mikey toccò il compito dei saluti mentre tutti gli altri
si limitavano a dei cenni del capo.
- Ciao Bert, Quinn, Jeph, B.. Qual’è il
diminuitivo di
Brandon? – chiese confuso - Brandy? -
- Sì, certo! – rispose il batterista affranto -
Ciao Mik,
Ray, Bob, Frankie, G.. –
- ..in! – lo interruppe Quinn.
- Gin? –
- Certo! Così abbiamo sia il Brandy che il Gin e facciamo
il party post-registrazione senza bisogno di scendere a comprare gli
alcolici! –
Il silenzio calò fra i dieci uomini, contando anche il
tecnico, come una cortina di nebbia su Milano.
- Questa. Era. Davvero. TRISTE. -
Scoppiarono tutti a ridere battendo pacche affettuose
sulle spalle di Quinn per consolarlo un po’ dopo la sua
uscita davvero triste e con la
calma e l’ilarità
ancora nell’aria cominciarono a discutere di chi e cosa
avrebbe suonato.
Mikey camminava a passo furente per il corridoio degli
studi cercando di raggiungere la porta il prima possibile. Era uscito
con la
scusa di dover prendere aria, si sentiva soffocare lì dentro.
Ma la colpa non era certo del caldo afoso o del
sovraffollamento della sala, no, era per la sua esclusione dal gruppo.
Ok,
volevano un solo bassista, ma perchè non poteva farlo quello
stupido di Jeph il
tamburello?
Ok, era egocentrico. Ma che poteva farci?
Sbuffò in preda al nervosismo e aprì con una
spinta la
porta armata di maniglione
antipanico.
Si chiuse la porta alle spalle e vi si lasciò cadere
contro fino a scivolare seduto a terra, occhi chiusi e mani sulle
tempie.
- Nicotina, mi serve una sigaretta. -
Si infilò una mano in tasca cercando di far uscire il
pacchetto pieno dagli stretti pantaloni senza il bisogno di alzarsi.
Cominciò
quindi a contorcersi a terra tentando in tutti i modi di tirarlo fuori
da lì,
ma niente. Sembrava che tutto ce l’avesse con lui quel giorno.
- Stupido coso, vieni immediatamente fuori da lì! Cazzo,
vuoi uscire?! -
Una volta persa la speranza di vincere e soprattutto una
volta spazzato tutto l’esterno degli studi con i capelli,
decise di alzarsi in
piedi e tirare fuori il pacchetto galeotto oramai spiaccicato e pieno
di
sigarette alla Jigen (il famoso “Gighen” di Lupin
III.. nda) alla vecchia
maniera.
Le mani gli tremavano terribilmente, per tirar fuori una
sigaretta ne fece cadere altre quattro, per accenderla si diede fuoco
ai
capelli ben due volte.
- Nervoso? -
Si girò talmente tanto di scatto che la sigaretta accesa
con tanta fatica gli cadde rovinosamente dalle labbra per andargli a
bruciare
un polso e poi cadere a terra. Scappellata.
- Si nota così tanto? – si rassegnò
all’idea di non
fumare. Sicuro non era giornata.
- Tieni. – l’altro gli passò una
sigaretta delle sue, già
accesa.
- Grazie.. –
Un grande silenzio seguitò ad aleggiare fra loro, con grande
piacere di Mikey che proprio non sapeva che discorso intavolare con
Bert.
- Dispiaciuto perchè non sei al basso? Succede sai? -
sorrise malinconico – Ma mi spieghi perchè hai i
capelli pieni di foglie
secche? -
- Beh.. –
- Dillo che ti sei rotolato per terra! –
Mikey avvampò di imbarazzo. Certo non poteva dirgli la
verità, lo avrebbe preso per scemo, ma che poteva inventarsi?
- Beh, ero talmente nervoso che mi sono andato a rilassare
sul prato e così.. -
- Non mentire con me, Mikey, non ce n’è bisogno.
–
Dicendo così, Bert gli scostò dal viso una ciocca
di
capelli e gli si avvicinò piano.
Quel giorno nell’aria aleggiavano un sacco di cose. In
quel momento anche aleggiava qualcosa, ma è inutile dire cosa.
Prese un’altra manciata di pop corn dalla zuppiera sul
divano.
- Non capisco proprio perchè io l’abbia baciato! -
guardò
diffidente la soap opera in televisione. Bob, annoiato,
scrollò le spalle e
rispose “Sono giorni che parli solo di quello, non hai altri
argomenti?”.
- Ok, ma tu non mi aiuti! Noi parliamo di Bert adesso, non
parliamo di mio fratello. –
Si sentì un’imprecazione feroce e poi un calcio
aprì la
porta della camera di Gerard.
- Mi sembra un deja-vù! - esclamò allora Bob
mentre
prendeva altri pop corn dalla zuppiera.
- Mikey, ora è il tempo debito. Ora potrai sapere che
effettivamente io sto con.. – la sua voce si era abbassata di
un po’ ogni
parola che pronunciava. Era arrivato anche a non farsi più
sentire, proprio
sulla parola fondamentale, ma poco gli importava. Sospirò e
riprese con un tono
più normale – ..Bert. -
- Bert? – chiese sgomento Mik.
- Bert! –
- E allora perchè mi ha baciato l’altro giorno
agli studi?
–
- Che stronzo! Mi tradisce! –
- Ha ragione. – Bob appoggiò le parole di Gee
annuendo con
vigore e con una quantità immane di pop corn in bocca.
– Perchè dovrebbe se
vuole? –
- ROBERT! – urlarono contemporaneamente i Way.
- Che ho detto? –
- Eh? Scusa Gee, non stavo ascoltando. –
Il cantante si rimise pazientemente a spiegare la sua
domanda al suo migliore amico.
- Secondo te è un problema se Bert ha baciato Mikey mentre
sta con me? –
- Sì. –
Gerard sospirò per poi affermare un “Sempre saggio
il
nostro Ray..” e chiamare Mikey a rapporto.
Dopo qualche minuto si ritrovarono seduti al tavolo della
cucina per approfondire il discorso Bert.
- Beh, mi pare logico che uno dei due debba rinunciarci..
-
Mikey si concesse di guardare con gli occhi spalancati il
maggiore.
- Gee, ma io non ho mai.. –
- ..e io certo non voglio rinunciarci! Non che non ti
voglia bene, Mik, ma sai com’è.. –
- Gee? Io non voglio stare con Bert! Non mi.. –
Gerard però non aveva la minima intenzione di ascoltare,
continuava ad interromperlo senza minimamente carpire alcuna
informazione dalle
parole di suo fratello.
- Lo so! Lo so! Bert ha il suo fascino! Ma certo non puoi
pretendere.. –
- Gerard diamine, mi vuoi ascoltare? –
Ovviamente no.
- ..pari o dispari? –
Mikey guardò scettico suo fratello.
- Scusa? -
- Ma sì! Ce lo giochiamo! Pari o dispari? -
That’s
all, Folks.
Note
dell’autrice:
Salve
gente!
Questo è l’ennesimo dei miei esperimenti malati
sui My
Chemical.. ma che ci posso fare? È più forte di
me. u_u
Spero che questo esperimento vi abbia incuriosito e divertito
tanto quanto l’altro, che ha ricevuto dei consensi.. non
sapete quanto mi avete
fatta felice! Ovviamente anche per questa ff non mi prendo la
responsabilità
delle reazioni che avreste potuto avere leggendola.
Spero che lascerete un commentino anche solo per linciarmi..
Baci a tutti!
- PB
Naturalmente la cover dei Queen è Under Pressure e la
formazione
utilizzata dalle due band per questo pezzo è stata
voce:
gee e bert
batteria:
bob e brandon
basso:
jeph
chitarra:
ray, frank, quinn
tamburello: mikey