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Autore: _artistheweapon    07/08/2008    4 recensioni
Se cercate la solita storia sui MCR non clikkate, questa storia è diversa.
"- Nervoso? -
Si girò talmente tanto di scatto che la sigaretta accesa con tanta fatica gli cadde rovinosamente dalle labbra per andargli a bruciare un polso e poi cadere a terra. Scappellata.
- Si nota così tanto? – si rassegnò all’idea di non fumare. Sicuro non era giornata."
Pairing strano. Su richiesta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Mikey Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sperimentazioni'
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mikeyxbert

Disclaimers: I My Chemical Romance non mi appartengono, sono di loro stessi e non pretendo di dare una descrizione del loro carattere con questo mio scritto.
Tutto quello che è scritto qui di seguito su di loro non sono fatti realmente accaduti ma frutti della mia mente bacata. Ogni riferimento a fatti e persone (che non siano i MCR!) realmente esistiti è puramente casuale.

Per HELL, che non si è mai sentita dire dalla sottoscritta che è una persona fondamentale della mia vita e che non se lo vuole nemmeno far dire. Per HELL, che devo aspettare settembre per rivedere. Spero che questa nostra ultima sparata a mare non ti turbi particolarmente! xD
Ti adoro bella 
.

 

 

 

CAPITOLO UNICO
L’ESPERIMENTO
2

 

 Mikey scosse la testa e gli piantò gli occhi addosso.
- Gerard, ti odio quando fai così! Sembri un bambino! -
Sbattè una mano sul tavolo davanti a sé e squadrò critico il fratello.
- Perchè non me ne vuoi parlare, cazzo? -
- Mik, non ricominciare, per favore. –
- Io ricomincio eccome! Giuro che non capisco perchè ti ostini! –
Gerard sospirò rassegnato e posando la tazza di caffè nero ancora mezza piena sul tavolo si alzò. – Mikey, per favore.. te lo sto chiedendo per favore. – Mise a posto la sua sedia e si diresse nella stanza adiacente, simulando una piccola fuga.
Mikey si affrettò a seguirlo e agitando il dito in moto di rimprovero parlò di nuovo.
- E allora parlamene, cazzo! Cosa avrà di tanto sbagliato questo.. confessa! -
Il più piccolo assunse la posa mani-sui-fianchi-faccia-accusatoria che tanto faceva capitolare Gee quando erano bambini.
- Non attacca, caro, non attacca. -
Quella posa che faceva capitolare lo stesso bambino che ora, seduto in camera sua davanti allo specchio, cercava di coprirsi le occhiaie marcate con i trucchi, come quando si giocava a fare le principesse, piccole donne tutte truccate e coperte di vestiti più grandi di loro.

- Proprio non me ne capacito, non ci posso fare nulla. -
Prese un’altra manciata di pop corn dalla zuppiera sul divano.
- Non capisco proprio perchè non voglia dirmelo! - guardò diffidente la soap opera in televisione. Bob, annoiato, scrollò le spalle e rispose “Tu perchè non gli dicesti di Gabe?”.
- Ok, colpito e affondato. Non parliamo di Gabe adesso, parliamo di mio fratello. –
Si sentì un’imprecazione feroce e poi un calcio aprì la porta della camera di Gerard.
- Mikey, mi hai davvero rotto adesso. Se proprio vuoi sapere chi cazzo è il mio principe, come lo chiami tu, lo scoprai a tempo debito. – la sua voce si era alzata di un po’ ogni parola che pronunciava. Era arrivato anche ad assordarli, urlava quasi, ma poco gli importava. Sospirò e riprese con un tono più normale – Ora smettila, ti prego. Non ce la faccio più. -
- Ha ragione. – Bob appoggiò le parole di Gee annuendo con vigore e con una quantità immane di pop corn in bocca. – Perchè dovrebbe parlartene se non vuole? –

- Gee? -
Il più piccolo dei Way era appoggiato allo stipite della porta di suo fratello con un’espressione mista fra la malinconia e l’arrendevolezza.
- Ti ascolto. -
- Non volevo, scusami. Smetterò di tormentarti, ci rinuncio. –
Gerard a sentire quelle parole ruppe la punta della matita con cui stava disegnando e si girò verso l’altro con una faccia sconvolta.
- Potresti ripetere per favore? -
Mikey scoppiò a ridere piegandosi leggermente su se stesso, poi fra una risata e l’altra riuscì ad articolare “Non ti approfittare troppo della mia disponibilità!” e ad allontanarsi alzando una mano a mo’ di saluto.
Nonostante l’ilarità che ancora lo stava sopraffacendo, il bassista era tutto fuorchè felice.
Si rendeva effettivamente conto che stava perdendo un po’ di quel sanissimo rapporto fra Way che c’era sempre stato con Gerard e se ne dispiaceva. Certo, vivevano ancora insieme, suonavano insieme, condividevano tutte le loro amicizie e i loro momenti liberi ma.. c’era un ma grande quanto un macigno fra di loro, c’era il ma di questa relazione segreta di Gerard.
Non che gli dispiacesse che finalmente fosse felice, che avesse ritrovato la sua verve creativa e tutto lo spirito di amor proprio che sembrava averlo abbandonato dopo la separazione da Matt, ma c’era sempre quello strato di infelicità nascosto nel fondo del suo cuore che Mikey sapeva bene sarebbe rimasto lì fin quando suo fratello non fosse stato sistemato al meglio.
E quello non era certo il meglio per Mikey. Almeno non finché non sapeva chi fosse.

Era uno di quei giorni post-pausa-tour che tutti i componenti dei gruppi tanto odiano.
Finalmente era giunto il primo giorno di registrazione del nuovo pezzo.
- Un’altra cover.. – sospirò affranto Frank. – Non ce la faccio più voglio.. SCRIVERE! -
Alzò una pugno chiuso in alto guardandolo con aria teatrale.
- Frankie dai, pensa che figo! Stiamo facendo Brian May! Cioè dico, mica cavoli! Brian May! -
Ray era forse il più entusiasta fra tutti i membri della band, i Queen erano tutt’altro rispetto ad un’altra cover, i Queen erano La Cover. Con entrambe le maiuscole.
Quel giorno era sorta la prima vera collaborazione della band con un altro gruppo affermato, i The Used.
- Gli Usati.. che cazzo di nome è gli usati? -
Frank scosse la testa con fare sempre più affranto.
- Certo che poi parliamo noi.. – sbuffò - Mia Storia D’amore Chimica.. un altro chilometro di nome no, eh? -
- Ehy Frank, se devi proprio lamentarti di qualcosa puoi anche andare all’ospedale a lamentarti di esserci finito in barella! –
Mikey non era certo dell’umore per affrontare anche le lamentele del suo chitarrista. I pugni chiusi lungo i fianchi e i denti digrignati fecero desistere Frankie dal ribattere ancora qualcosa, o peggio, dal lamentarsi ancora.
Si girò poi verso una macchina appena giunta da cui stava uscendo suo fratello.
- Bene. E ora andiamo che è tardi. -
Si avviò a passo di marcia verso lo studio di registrazione portandosi appresso dei basiti strumentisti e un Gerard, ignaro di tutto, che cercava di fare conversazione, con scarsi risultati.

Quando giunsero all’interno della sala insonorizzata, una risata aspra e talmente fredda da far gelare il sangue nelle vene e da far venire i brividi sulla schiena li sorprese tutti quanti con spiacevole puntualità.
A Mikey toccò il compito dei saluti mentre tutti gli altri si limitavano a dei cenni del capo.
- Ciao Bert, Quinn, Jeph, B.. Qual’è il diminuitivo di Brandon? – chiese confuso - Brandy? -
- Sì, certo! – rispose il batterista affranto - Ciao Mik, Ray, Bob, Frankie, G.. –
- ..in! – lo interruppe Quinn.
- Gin? –
- Certo! Così abbiamo sia il Brandy che il Gin e facciamo il party post-registrazione senza bisogno di scendere a comprare gli alcolici! –
Il silenzio calò fra i dieci uomini, contando anche il tecnico, come una cortina di nebbia su Milano.
- Questa. Era. Davvero. TRISTE. -
Scoppiarono tutti a ridere battendo pacche affettuose sulle spalle di Quinn per consolarlo un po’ dopo la sua uscita davvero triste e con la calma e l’ilarità ancora nell’aria cominciarono a discutere di chi e cosa avrebbe suonato.

- E quando mai! Tanto chi cazzo se ne frega no? -
Mikey camminava a passo furente per il corridoio degli studi cercando di raggiungere la porta il prima possibile. Era uscito con la scusa di dover prendere aria, si sentiva soffocare lì dentro.
Ma la colpa non era certo del caldo afoso o del sovraffollamento della sala, no, era per la sua esclusione dal gruppo. Ok, volevano un solo bassista, ma perchè non poteva farlo quello stupido di Jeph il tamburello?
Ok, era egocentrico. Ma che poteva farci?
Sbuffò in preda al nervosismo e aprì con una spinta la porta armata di maniglione antipanico.
Si chiuse la porta alle spalle e vi si lasciò cadere contro fino a scivolare seduto a terra, occhi chiusi e mani sulle tempie.
- Nicotina, mi serve una sigaretta. -
Si infilò una mano in tasca cercando di far uscire il pacchetto pieno dagli stretti pantaloni senza il bisogno di alzarsi. Cominciò quindi a contorcersi a terra tentando in tutti i modi di tirarlo fuori da lì, ma niente. Sembrava che tutto ce l’avesse con lui quel giorno.
- Stupido coso, vieni immediatamente fuori da lì! Cazzo, vuoi uscire?! -
Una volta persa la speranza di vincere e soprattutto una volta spazzato tutto l’esterno degli studi con i capelli, decise di alzarsi in piedi e tirare fuori il pacchetto galeotto oramai spiaccicato e pieno di sigarette alla Jigen (il famoso “Gighen” di Lupin III.. nda) alla vecchia maniera.
Le mani gli tremavano terribilmente, per tirar fuori una sigaretta ne fece cadere altre quattro, per accenderla si diede fuoco ai capelli ben due volte.
- Nervoso? -
Si girò talmente tanto di scatto che la sigaretta accesa con tanta fatica gli cadde rovinosamente dalle labbra per andargli a bruciare un polso e poi cadere a terra. Scappellata.
- Si nota così tanto? – si rassegnò all’idea di non fumare. Sicuro non era giornata.
- Tieni. – l’altro gli passò una sigaretta delle sue, già accesa.
- Grazie.. –
Un grande silenzio seguitò ad aleggiare fra loro, con grande piacere di Mikey che proprio non sapeva che discorso intavolare con Bert.
- Dispiaciuto perchè non sei al basso? Succede sai? - sorrise malinconico – Ma mi spieghi perchè hai i capelli pieni di foglie secche? -
- Beh.. –
- Dillo che ti sei rotolato per terra! –
Mikey avvampò di imbarazzo. Certo non poteva dirgli la verità, lo avrebbe preso per scemo, ma che poteva inventarsi?
- Beh, ero talmente nervoso che mi sono andato a rilassare sul prato e così.. -
- Non mentire con me, Mikey, non ce n’è bisogno. –
Dicendo così, Bert gli scostò dal viso una ciocca di capelli e gli si avvicinò piano.
Quel giorno nell’aria aleggiavano un sacco di cose. In quel momento anche aleggiava qualcosa, ma è inutile dire cosa.

- Proprio non me ne capacito, non ci posso fare nulla. -
Prese un’altra manciata di pop corn dalla zuppiera sul divano.
- Non capisco proprio perchè io l’abbia baciato! - guardò diffidente la soap opera in televisione. Bob, annoiato, scrollò le spalle e rispose “Sono giorni che parli solo di quello, non hai altri argomenti?”.
- Ok, ma tu non mi aiuti! Noi parliamo di Bert adesso, non parliamo di mio fratello. –
Si sentì un’imprecazione feroce e poi un calcio aprì la porta della camera di Gerard.
- Mi sembra un deja-vù! - esclamò allora Bob mentre prendeva altri pop corn dalla zuppiera.
- Mikey, ora è il tempo debito. Ora potrai sapere che effettivamente io sto con.. – la sua voce si era abbassata di un po’ ogni parola che pronunciava. Era arrivato anche a non farsi più sentire, proprio sulla parola fondamentale, ma poco gli importava. Sospirò e riprese con un tono più normale – ..Bert. -
- Bert? – chiese sgomento Mik.
- Bert! –
- E allora perchè mi ha baciato l’altro giorno agli studi? –
- Che stronzo! Mi tradisce! –
- Ha ragione. – Bob appoggiò le parole di Gee annuendo con vigore e con una quantità immane di pop corn in bocca. – Perchè dovrebbe se vuole? –
- ROBERT! – urlarono contemporaneamente i Way.
- Che ho detto? –

- Ray? Secondo te è un problema se il fidanzato di una persona bacia il fratello di quella persona all’improvviso mentre sta con il fratello? -
- Eh? Scusa Gee, non stavo ascoltando. –
Il cantante si rimise pazientemente a spiegare la sua domanda al suo migliore amico.
- Secondo te è un problema se Bert ha baciato Mikey mentre sta con me? –
- Sì. –
Gerard sospirò per poi affermare un “Sempre saggio il nostro Ray..” e chiamare Mikey a rapporto.
Dopo qualche minuto si ritrovarono seduti al tavolo della cucina per approfondire il discorso Bert.
- Beh, mi pare logico che uno dei due debba rinunciarci.. -
Mikey si concesse di guardare con gli occhi spalancati il maggiore.
- Gee, ma io non ho mai.. –
- ..e io certo non voglio rinunciarci! Non che non ti voglia bene, Mik, ma sai com’è.. –
- Gee? Io non voglio stare con Bert! Non mi.. –
Gerard però non aveva la minima intenzione di ascoltare, continuava ad interromperlo senza minimamente carpire alcuna informazione dalle parole di suo fratello.
- Lo so! Lo so! Bert ha il suo fascino! Ma certo non puoi pretendere.. –
- Gerard diamine, mi vuoi ascoltare? –
Ovviamente no.
- ..pari o dispari? –
Mikey guardò scettico suo fratello.
- Scusa? -
- Ma sì! Ce lo giochiamo! Pari o dispari? -

 

 

 

That’s all, Folks.

 

 

 

Note dell’autrice:
Salve gente!
Questo è l’ennesimo dei miei esperimenti malati sui My Chemical.. ma che ci posso fare? È più forte di me. u_u
Spero che questo esperimento vi abbia incuriosito e divertito tanto quanto l’altro, che ha ricevuto dei consensi.. non sapete quanto mi avete fatta felice! Ovviamente anche per questa ff non mi prendo la responsabilità delle reazioni che avreste potuto avere leggendola.
Spero che lascerete un commentino anche solo per linciarmi..
Baci a tutti!
- PB

PS:
Naturalmente la cover dei Queen è Under Pressure e la formazione utilizzata dalle due band per questo pezzo è stata

voce: gee e bert
batteria: bob e brandon
basso: jeph
chitarra: ray, frank, quinn
tamburello: mikey

Ecco spiegato il perchè Mikey è nervoso! ^__-

   
 
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