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Autore: Amitiel    06/06/2014    0 recensioni
Aveva le stelle negli occhi, pozzi oscuri che ricordavano ciò che una supernova lasciava dietro di se dopo la sua esplosione. Il vuoto e poi la vita. Aveva gli occhi che parlavano per lei. Urlavano al mondo il loro disappunto su regole troppo rigidi e inutile, su convenzioni e falsi Dei.
Genere: Drammatico, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era di nuovo una giornata piovosa .Una di quelle cosi fredde e intrise di apatia  nei colori da farti desiderare che la prima sveglia della mattina non fosse mai stata programmata. Che il tuo micio, miss Spoff, avesse avuto  l’innata capacità di essere in grado di aprire la porta di casa da solo. E cosi andare a fare i suoi bisogni lontano da te. Che il tuo vicino, Hernest  Kyre, avesse perso la voce e sua moglie Caren fosse una donna più forte. Cosi tanto da dargli un bel calcio nel sedere e chiedere finalmente il divorzio.Che il postino non avesse bucato proprio quella maledetta mattina svegliando mezzo vicinato. Ma nulla di ciò era realmente fattibile. Perché la sua sveglia era comunque sia suonata presto , prima dell’alba e lei si era di nuovo alzata. Pronta a dar vita all’ennesima giornata lavorativa pesante e noiosa. All’ennesima corsa ad ostacoli contro il mondo e contro quelle persone che ogni qual volta la vedevano  finivano con lo squadrarla dalla testa ai piedi giudicandola imperfetta.
La pioggia continuava a cadere, goccia dopo goccia impattava contro la vetrata ampia che era una delle poche fonti di illuminazioni della vecchia casa. Lucrezia fissava la pioggia con il capo appoggiato, ormai da qualche minuto contro  il gelido vetro. I suoi occhi vagavano sempre , allegri ,silenziosi, pieni di una malinconia che non ne oscurava mai il sorriso. Aveva le stelle negli occhi, pozzi oscuri che ricordavano ciò che una supernova lasciava dietro di se dopo la sua esplosione. Il vuoto e poi la vita. Aveva gli occhi che parlavano per lei. Urlavano al mondo il loro disappunto su regole troppo rigidi e inutile, su convenzioni e falsi Dei. Aveva gli occhi di chi aveva sofferto ed era ancora in piedi pronta a combattere l’ennesima battaglia. Perché il corpo , chiuso in forme da donna che bambina più non era, risultava stanco, sfibrato dalla sua stessa vita. Era un corpo dalla pelle candida che portava su di se i segni del mondo e allo stesso tempo li aveva resi la sua corazza.
 

 

  
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