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Autore: piccola twilighter    06/06/2014    3 recensioni
Anno 1902. Forks. Stati Uniti. Isabella è una levatrice (ostetrica), ha una storia molto triste alle spalle e vaga per tutta la penisola Olimpica, fin quando è assunta nella casa della famiglia nobile Masen-Cullen, dove si occuperà della signora Katherine Cullen che è alla sua prima gravidanza, nuora di Donna Elizabeth Masen Cullen e di Don Edward Senior Masen. Il figlio dei padroni di casa Edward Junior è in guerra a Cuba. Cosa succederà quando il bel soldato incontrerà la bella levatrice?
STORIA ISPIRATA DALLA SOAP OPERA “IL SEGRETO” (non sarà identica alla soap, ma ci sarà qualche passo simile)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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~~POV BELLA
Cammino per le strade di questo paesino, dove sembrano tutti incuriositi da me, la nuova arrivata, la sconosciuta, la novità. Dovrei arrivare alla villa della famiglia Masen-Cullen per occuparmi della nuora di Donna Elizabeth e Don Edward Senior, ma devo anche trovare una stanza dove dormire. Così quando vedo l’insegna di una locanda entro subito. C’è una ragazza che gira per i tavoli e un signore dietro il bancone. Mi dirigo al bancone.
-buongiorno so che qui affittate camere potreste dirmi quando costa? – chiedo con cortesia.
-buongiorno signorina … la camera costa 10 dollari a notte per quanto tempo vi servirebbe? – è brusco e mi guarda a malapena mentre sembra indaffarato. Nel frattempo si avvicina la ragazza che serviva ai tavoli.
-padre siate un po’ più gentile – lo riprende la figlia.
-si scusatemi signorina … sono John Weber il proprietario della locanda e questa è mia figlia Angela – mi porge la mano e fa un sorriso così anche la figlia e io ricambio.
-sono Isabella Ielis e la camera mi servirebbe per un paio di mesi, ho trovato lavoro alla tenuta dei signori Masen-Cullen, sono una levatrice – spiego sorridente.
-bene allora potremo fare uno sconto, quando avrai i soldi Isabella pagherai, buona fortuna per il lavoro che ti aspetta … non è facile lavorare per quella famiglia chiunque ne farebbe a meno, avere a che fare con Donna Elizabeth non è per niente facile – dice il signor Weber con i modi cordiali.
-beh grazie dell’incoraggiamento – ribatto ridendo. Sono sicura che qua mi troverò bene però la frase del signor Weber in realtà mi spaventa molto.
-ti faccio vedere la tua stanza – dice Angela entusiasta e mi trascina verso le camere. La camera è piccola e accogliente, perfetta per il motivo per cui mi serve. Lascio tutte le mie cose nella camera e con i soldi in tasca vado all’Emporio del paese.
-buongiorno – avviso del mio arrivo. E subito arrivano una signora e un ragazzo.
-benvenuta all’Emporio io sono la signora Merçedes Newtoon e lui è mio figlio Mike come posso esservi utile? – chiede la signora con avida curiosità di non sapere solo quello che ha chiesto.
-vorrei dei panni di cotone – rispondo senza far trasparire alcuna emozione.
- Mike va a prendere i panni – ordina al figlio che subito corre all’ordine della madre.
-e voi chi sareste? – chiede sempre più curiosa la signora.
-la nuova levatrice – rispondo con tono duro. Non mi piace la gente curiosa. Lei reprime la curiosità e mi lancia un’occhiataccia. Finalmente torna il figlio, pago i panni e vado via. Mentre giro per la piazza noto dei soldati che ridono e scherzano.
-siamo a casa capitano finalmente! Sono sicuro che tu, come me, sei il più felice tra noi di tornare a casa, vero Edward? – è un ragazzo alto e biondo a parlare.
-vorrei essere felice ma preferisco la guerra a ciò che sicuramente mi aspetta a casa amico Jasper – una voce bellissima, la voce più bella che io abbia mai sentito, dolce e rauca e proviene dall’uomo più bello che abbia mai visto con due smeraldi al posto degli occhi, dei particolarissimi capelli color del bronzo e il viso di un angelo. Lui si gira … i nostri sguardi si incrociano e il mio corpo si riempie di brividi. Distolgo lo sguardo e scappo. Mi siedo su una fontana per riprendere fiato quando sento qualcuno avvicinarsi a me.
- non penso di avervi mai visto da queste parti, se vi avessi visto mi ricorderei di voi, una così bella donna non si dimentica facilmente – è di nuovo quella fantastica voce ed è più vicina.
-sono nuova del luogo, ho appena trovato lavoro … mi dispiace ma adesso ho da fare se volete scusarmi – mi allontano.
-non ti lascerò andare così facilmente – dice trattenendomi per un braccio con il viso vicino al mio. Lui molla la presa e io vado a prendere il mio materiale di lavoro per andare alla villa a svolgere il mio lavoro. Quando arrivo alla villa chiedo di donna Elizabeth, la padrona di casa, che ho incontrato durante il mio cammino, sul suo calesse incidentato. è una donna molto bella con i capelli castano ramati e gli occhi verdi e il viso con tipici tratti ispanici.  Non le ho fatto simpatia ma il fatto che adesso farò nascere in sicurezza tutti i bambini della tenuta e il figlio di sua nuora forse mi farà entrare un po’ nelle sue grazie. Arriva la domestica e mi avvisa che donna Elizabeth mi aspetta nel suo studio. Così seguo la ragazza fino allo studio. Entrando vedo che nello studio c’è gente.
-signora ecco la signorina – si congeda la domestica.
-buongiorno signori – mi rivolgo a tutti i presenti e una donna dai capelli color caramello si dirige verso di me.
-buongiorno a te cara tu devi essere la levatrice di cui ci stava parlando mia cognata – afferma gentile e con un sorriso dolce.
-si, sono io, Isabella Ielis – rispondo con altrettanta gentilezza.
-io sono Esme Cullen e lui è mio marito Carlisle Cullen, il medico del paese e fratello di Donna Elizabeth – dice indicando un affascinante uomo biondo che mi sorride gentile.
-spero che potremo collaborare Isabella, sembri in gamba – mi dice in modo gentile come la moglie.
-bene, immagino che abbiamo concluso qui le presentazioni – si intromette Donna Elizabeth.
-si, Elizabeth tranquilla – la riprende il signor Cullen.
-bene, levatrice adesso scenderà mia nuora e ti potrai occupare di lei – io annuisco.
-buongiorno a tutti – arriva un uomo, capelli castani, occhi azzurrogrigio e un fascino familiare. Il suo saluto viene ricambiato da tutti e poi il suo sguardo si sofferma su di me.
-tu chi sei ragazza? –
-Isabella Ielis, la levatrice – L’uomo mi squadra dalla testa ai piedi e annuisce.
-io sono il padrone di casa Edward Senior Masen, spero che da adesso la vostra presenza impedisca la morte di molte creature che nascono in questo paese, spesso in pessime condizioni – ecco il padrone di casa. Sembra più gentile della moglie.
-assolutamente impedirò la morte delle partorienti e dei nascituri, farò bene il mio lavoro come ho sempre fatto – rispondo sicura di me.
-bene, mi piacciono le persone sicure di se e con obbiettivi precisi – mi fa un sorriso incoraggiante e io ricambio con uno timido. Donna Elizabeth intanto richiama la domestica per farsi dare notizie di sua nuora.
-la signora Katherine è nella sua camera … le dico che salite o che scende lei? –
-accompagna la levatrice da mia nuora – le ordina la signora.
-si, signora … seguitemi – lei cammina e io la seguo ma sento dei passi dietro di me. Così mi giro e trovo Donna Esme dietro di me.
-scusa Isabella se mi sto intromettendo ma penso che Katherine possa spaventarsi con qualcuno che non conosce e senza un viso familiare – dice premurosa e io mi dichiaro d’accordo con lei. Entriamo nella camera della signora Katherine.
-signora c’è la levatrice per visitarvi – avvisa la domestica la signora è di spalle, e riesco a distinguerne solo i capelli biondi, si gira e congeda la ragazza. Non è una di quelle rare bellezze ma non è brutta, la cosa che spiccano sono gli occhi azzurri come il ghiaccio.
-così voi signorina sareste la nuova levatrice … speriamo che sappiate fare il vostro lavoro … - ha un fare altezzoso e non mi piace. Non sarò una riccona come loro ma so fare bene il mio lavoro, ho anche un attestato di ostetrica, preso con molti sacrifici e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.
-per vostra informazione signora sono un’ostetrica con tutti i connotati e ho fatto partorire centinaia di donne, che adesso stanno bene insieme ai loro bambini – ribatto infastidita. Mia madre, Claire, mi ha sempre insegnato a rispettare gli altri e farmi rispettare perché anche se non ho i dollaroni in tasca, sono una persona e come tale devo essere rispettata.
-parlate come se foste la levatrice migliore del mondo – continua acida. 
-non ho queste manie di grandezza, sono una persona umile e se non volete il mio aiuto avviserò vostra suocera e mi occuperò di altre gestanti – dico sempre meno calma.
- Katherine cerca di avere un atteggiamento rispettoso nei confronti della signorina che è qui per te e vuole solo svolgere il suo lavoro – la riprende la signora Esme.
-va bene zia, farò come dite – dice con rispetto, poi si rivolge di nuovo a me con meno acidità – ditemi dove devo mettermi e iniziamo la visita –
-bene stendetevi sul letto io lavo le mani e metto la mia divisa – faccio le mie cose e poi inizio la visita. Mentre io svolgo il mio lavoro le due signore parlano del ritorno del marito della signora Katherine dalla guerra e del ricevimento che ci sarà la sera in suo onore. Finalmente finisco.
-signora il vostro bambino sta benissimo, ho capito che siete al settimo mese di gestazione quindi mancano poche settimane al parto e spero che siate pronta all’avvenimento –
-certamente, quando ho capito  che il mio meraviglioso marito mi aveva messo incinta ho iniziato subito a pensare al parto, anche se ho capito che sarà molto doloroso – risponde con aria sognante e con l’intento di farmi invidia.
-bene, dovreste mettervi in forze però siete fragile, dovreste mangiare di più e preoccuparvi meno della linea – la metto in guardia, lei annuisce con fare superiore e io esco dalla stanza.
-Isabella, Isabella un attimo – la signora Esme mi viene dietro con affanno e mi fermo subito.
-ditemi – mi rivolgo a lei con un sorriso. Sono sicura che avere qualcuno che si comporta così con me sarà un vantaggio contro Donna Elizabeth e quell’altezzosa di sua nuora.
-stasera come avrai sentito c’è il ricevimento a sorpresa in onore di mio nipote, vorrei che tu venissi per conoscerlo e per controllare Katherine che sicuramente starà male per la gioia del momento come l’ultima volta … vieni verso le sei e chiedi di me … io solitamente non abito qua ma in una villa d’altra parte del paese sono qua come ospite ma ne parlerò con mio cognato che ti ha preso in simpatia e accetterà la mia iniziativa –
-mi farà molto piacere accettare il vostro gentilissimo invito e verrò ma non ho niente di adatto da mettere vi avviso – sorrido timida.
-oh tranquilla io e mia figlia Alice troveremo qualcosa per te per questo ti ho chiesto di venire prima – sorride gentile e poi ci salutiamo. Nel mio cuore si fa strada una consapevolezza qualcosa sta per succedere, non so se bella o brutta ma sento un avvertimento dentro di me. Sono in questo paese da un solo giorno e già mi fa uscire il mio sesto senso in modo negativo, spero di non finire per odiare il momento in cui ho accettato questo lavoro.


NOTE AUTRICE: eccomi qua ... dopo tanto tempo sono tornata a scrivere ... questa storia è partita quando ho visto Donna Agueda morire (chi guarda il segreto capirà) e non so perché ho trasformato la storia di Pepa mettendoci Bella e magari potrebbe avere un lieto fine ... spero che la leggerete, evitando pregiudizi sulla soap ... Baci

  
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