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Autore: lasognatricenerd    06/06/2014    6 recensioni
Dean è oramai tornato dall'inferno, dopo 40 anni, e si sente troppo male per non aver ricevuto quello che si aspettava davvero. Ed è oramai troppo difficile trattenere quello che prova.
Genere: Drammatico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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- Ruby, Ruby, Ruby! Ruby dovunque, ma che hai in quella testa Sam? Cos’è che ci fai quando siete da soli? Devi smetterla di fidarti di lei, è solo un demone! E guarda caso: cosa facciamo noi nella vita? Siamo cacciatori di demoni! –

Dean era incazzato a morte per quel comportamento che aveva suo fratello da giorni. Non faceva altro che parlare di quella ragazza, come se fosse la loro salvezza.

Oramai, il fratello maggiore, aveva capito che  non ce n’era: erano destinati ad andare all’inferno. Entrambi. E lui c’era stato per ben 40 anni.
Per 30 anni aveva subito tutte quelle torture, tutti quei squarciamenti e quei tagli sul proprio corpo, ma poi aveva ceduto.

Era uscito dalla ruota delle torture e aveva fatto del male agli altri. Ma non era l’unico suo peccato: farlo gli aveva provocato un piacere enorme.
Non faceva altro che distruggerlo ogni giorno, quei volti nella propria mente a supplicarlo di non far loro del male. 
Ma lui doveva e voleva, quasi fosse un demone anch’esso, assatanato dal loro sangue e dalla fama di vendetta che aveva.

Non aveva idea di cosa pensasse in quel momento ma era sicuro di non essere quasi in sé. Eppure sapeva bene di chi fosse la colpa. Solamente sua e di nessun altro. Ed ora che era tornato da poco sulla terra voleva solamente l’affetto di Sammy. Gli era mancato così tanto. Sangue del suo sangue.

- Dean, lei è qui per aiutarci, te lo posso garantire. –

Sempre le solite stronzate. Era così diverso da suo fratelli, praticamente due opposti. Si chiedeva come potessero essere nati dallo stesso padre e dalla stessa madre.

Sam era nato per essere quello intelligente, aveva del sangue di demone in corpo. Dean era diverso. Diverso dall’intero mondo.

- Non ti deve toccare. –

Non poteva crederci che la parte che aveva nascosto da chissà quanto tempo stesse venendo fuori. Quell’attacco di gelosia improvvisa, ed oramai era troppo tardi. Non si sarebbe fermato. Non poteva, non più.

- Che cosa? –

Aveva risposto Sammy, la fronte aggrottata e le sopracciglia spostate all’ingiù, una faccia perplessa. Aveva capito benissimo, solo che Dean non aveva mai osato pronunciare una tale cosa. Una simile cosa.

- Ho detto che non ti deve toccare! –

Questa volta scoppiò, sbattendo quindi il proprio fratello contro il muro. I loro visi erano a poca distanza l’uno dall’altro, come se fosse una cosa del tutto normale. E non lo era, ma non poteva trattenersi, non più.

- Perché deve farlo lei, e non io?! Da quanto la conosci, ah? Io sono tuo fratello da una vita! –

Continuava a fissarlo negli occhi con decisione e quasi forza. Se avesse potuto e avesse avuto qualche potere supernaturale, probabilmente, gli avrebbe fatto del male.

Gli occhi di Sam si socchiusero per un momento, le labbra si aprirono e quando cercò di parlare gli uscì un semplice rantolo che Dean non riuscì proprio a classificare.

- Se pensi che sia impazzito, beh sì, probabilmente! Sono appena tornato dopo 40 anni di inferno e vengo a sapere dal mio caro fratellino che si è scopato un demone! La nostra bellissima Ruby, quella puttanella. –

- Non chiamarla così, Dean! Se solo tu riuscissi a capire meglio le persone vedresti quanto ha intenzione di aiutarci! Ma tu sei chiuso al fatto che sia solo un demone. –

Aveva fatto finta di non capirlo oppure aveva ignorato quello che aveva detto? Velocemente gli strinse fra le dita sottili delle ciocche di capelli, tirandogli la testa di lato. Stava per finire male, davvero male.

- Quello che non capisci, è che non me ne frega un cazzo se è un demone. O meglio, in parte, alla fine è una puttana. Quello che mi interessa è ti fidi più di lei che di me! Che ho io di sbagliato che non va? Posso capire qualche anno fa, quando ci eravamo appena congiunti. Ma è passato tanto tempo. Perché non capisci?! –

Più andava avanti nel parlare e più Sam sembrava sconvolto, fra un “non capisco.” Oppure un “ ho capito, ma non è possibile.” L’inferno non era niente a confronto che tutte quelle coltellate nel cuore.

Poi, senza pensarci, le proprie labbra premettero contro quelle del fratello minore. Fu il primo bacio che diede ad un ragazzo, ma sapeva che era quello giusto. Sapeva che doveva andare così. Per una volta nella sua qualcosa di giusto la faceva.

Il sapore che ne scaturì fu grandioso: era proprio come se l’era immaginato. Sapeva di Sam e del suo essere. Di quello che era davvero.
Quando si staccò, i suoi occhi si incatenarono all’istante verso di lui. Non sapeva che cosa gli avrebbe detto. Per quanto ne sapeva avrebbe potuto scaraventarlo fuori dalla finestra.

- Dean.. –

Un silenzio inaspettato.

- Perché l’hai fatto? –

Un altro enorme silenzio. Non sapeva proprio rispondere a tutto quello. Non ci riusciva. O meglio, non voleva farlo.

- Io.. Oddio, non pensavo che tu.. –

- Sam, risparmiati le moine. Lo sai che non sono il tipo. Ora dimentica tutto e continua a scoparti quella puttana. –

La freddezza era tornata da quando le loro labbra si erano staccate, come se il calore improvviso fosse scomparso com’era apparso. Si staccò da lui, lasciandogli andare le ciocche di capelli. Uno, due, tre e quattro passi.

Fissò la pistola a pochi metri dal divano, poi la fece passare sul comodino, la radio. L’ennesimo motel in cui dormivano per notti e notti.
Senza avere il tempo di reagire o capire che cosa il fratello minore stesse facendo, Sam gli si avventò contro e lo sbattè sul materasso.

Le loro labbra furono nuovamente a contatto, questa volta con molta più passione della prima. Non poteva crederci: stava sognando?
Le proprie mani si posarono contro la sua schiena coperta da una canottiera e dalla camicia, i loro respiri uniti, e i corpi uno sopra l’altro.

- Dean.. –

Il proprio nome ansimato fra un bacio e l’altro. Forse era il paradiso. Forse gli angeli lo avevano graziato e lui era felicemente in paradiso.

- Ti amo anche io, Dean. - 
   
 
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