Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Scarlett Rose    06/06/2014    1 recensioni
L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio.
- Stendhal - 
Anna Dianto è una shinigami. Una donna. E non lavora negli uffici amministrativi come le sue colleghe, ma sul campo in veste di mietitrice sotto la supervisione del temuto William T. Spears. E della sua strana combriccola di colleghi.
Considerata un "caso anomalo", Anna dovrà farsi largo a forza in un mondo tutto regole e monotonia, mentre tenterà di gestire la sua nuova vita nel Dipartimento Londinese.
Tra spezzoni di vita e nuove amicizie, la giovane shinigami dovrà decidere per che cosa valga davvero la pena lottare.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Undertaker, William T. Spears
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Allora, allora, allora.

Innanzitutto il dovere: a parte Anna Dianto, “Kuroshitsuji” appartiene in toto alla sua autrice che ne detiene ogni diritto.

Due brevi righe di spiegazione sono d'obbligo: scrivere fan fiction lunghe non è la mia specialità. Scrivere raccolte di one shot e drabble sì, quindi in questa raccolta racconterò una storia tramite frammenti e spezzoni.

Grazie a priori a chiunque leggerà e anche a chi dedicherà due minuti alla nobilissima causa delle recensioni!

Buona lettura!

 

 



 

 

“Non credo davvero che dovresti farlo.”.

La voce di Spears non era né preoccupata né interessata.

Era solo la sua dannatissima voce.

Atona.

Indifferente.

Assente.

Anna fissò il supervisore con uno sguardo che da solo avrebbe potuto tagliare in due l'acciaio e si appoggiò mollemente alla sua Death Scythe “E dimmi, perchè non dovrei farlo mio caro Spears?”.

Se aveva sperato di suscitare un qualsiasi sentimento- frustrazione, fastidio, qualunque cosa - nello shinigami usando quel tono irrispettoso e confidenziale dovette rimanerne delusa.

“Sei uscita da poco dall'Accademia, Dianto.” replicò invece lui, aggiustandosi gli occhiali ed usando il suo – odiato e ridicolo – cognome, accentandolo leggermente.

Per un Inglese tutte quelle vocali dovevano essere un autentico inferno, pensò la giovane donna con una punta di divertimento. Ignaro dei suoi pensieri, William proseguì posandosi le mani in grembo “C'è una concreta possibilità che ti imbatta in una situazione non in grado di essere gestita.”

“Mi sono diplomata con il massimo dei voti. “Tripla A” in tutto e più di un anno fa.” sbottò lei, stringendo più forte la sua Scythe “ Sono allenata a gestire qualunque "situazione". Ma forse il problema è un altro, vero? Non vuoi che scenda a Londra perchè sono un caso anomalo!”

“Prego?”

“Oh, andiamo. Nel nostro mondo i casi di shinigami del gentil sesso che non lavorano come segretarie si contano sulle dita di una mano e so bene che in questo schifo di posto nessuno lavora volentieri con me perchè sono una femmina!”

“Ascolta, Dianto , il motivo principale è ...”

“Non credere, supervisore Spears” disse sarcasticamente non calcolando il suo tentativo di interromperla “che ignori perchè sia stata trasferita dalla sede di Roma nella divisione londinese. Sono un pacco scomodo che i nostri superiori non sanno dove piazzare!”

“Quello che volevo dire, Dianto...”

“E quanto manca prima di essere sbattuta fuori anche di qua?” continuò Anna, passando come un treno in corsa sopra la voce del suo principale, gli occhi verdi che mandavano saette “Mi trasferiranno di divisione in divisione fino a che non arriverò in Alaska, nella pia speranza di sfinirmi, di farmi consegnare la falce e accettare un tradizionale lavoro amministrativo.”

“Onestamente, Dianto...”

“Il che vuol dire” proseguì la giovane shinigami mettendosi una mano sul fianco “che quei poveri allocchi non hanno capito che anche se dovessi ridurmi a raccogliere le anime delle foche...”

“Non credo ci siano foche in Alaska.”

“... io non mollerò. Sono brava nel mio lavoro, molto più brava di certi altri, e non mi scuserò di essere nata donna. Adoro essere una ragazza e mi piace essere una mietitrice. Perchè è questo che sono, quindi io oggi scenderò a Londra e andrò a prendermi l'anima assegnatami. Punto.”.

William si aggiustò gli occhiali, alzandosi dalla sua poltrona di pelle nera.

Istintivamente lei raddrizzò ulteriormente le spalle, sostenendone lo sguardo. Lo shinigami poggiò le mani sul ripiano di legno e disse “Come tentavo invano di spiegare da svariati minuti, Dianto, il motivo per cui sono restio a farti scendere nel mondo umano è perchè ci è stata segnalata la presenza di un demone. Quella feccia è subdola e pericolosa, può mettere in difficoltà shinigami ben più esperti di una neodiplomata. Perciò suggerivo che ti facessi accompagnare da un collega più anziano. Consiglierei Slingby, ma ritieniti libera di decidere tu.”.

Anna lo fissò, troppo basita per non darlo a vedere “Quindi non volevi togliermi il caso?”

“No.”

“E non stai progettando di scaricarmi da qualche altra parte?”

“No.”

“Oh.”.

Non era la più intelligente delle repliche, ma Anna non sapeva cosa aggiungere.

“Mi sento un'idiota.” ammise francamente, dopo qualche istante di silenzio “Suppongo di doverti delle scuse.”

“Scuse accettate.”.

Anna annuì e fece dietrofront, ma la voce di William la bloccò con la mano già sulla maniglia “Onestamente, solo come promemoria futuro, non mi interessa se i miei sottoposti sono maschi o femmine. Riconosco un valido elemento quando lo vedo e non ho intenzione di rinunciarci perchè è un caso particolare. Non sei la prima ad essere anomala in questo dipartimento.”.

La shinigami annuì di nuovo, senza voltarsi, ed uscì sentendo il suo sguardo bruciarle la schiena.

Lui non la vedeva come una donna, ma come una shinigami.

Era bello.

E brutto, sospirò mestamente senza sapere bene nemmeno lei perchè, dirigendosi a passi lenti verso l'ufficio di Slingby.

 

 

 

 

 

Panchina dell'autrice:  prego, sedetevi! Una tazza di tè?

Come avrete vagamente intuito, i fiori sono uno dei motivi di unione dei vari capitoli di cui questa storia si comporrà.

Quello di oggi, e da cui Anna prende il cognome “italianizzato”, è il Garofano, nome scientifico Dianthus Linneo.

Per farla spiccia, è generalmente il fiore che indica la nobiltà d'animo e/o di sangue , ma il significato varia a seconda del colore.

Rosso esprime un sentimento ardente, amore o passione che sia, giallo l'incertezza, rosa affetto e tenerezza, bianco fedeltà eterna.

Insomma, i pregi e i difetti che vorrei attribuire ad Anna. Ce la farò? Ai posteri (e a voi) l'ardua sentenza!

Grazie per aver letto!

 

  
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