COLPO DI FULMINE

Non si era mai sentita tanto in imbarazzo come in quel momento.
Eppure, nonostante l'imbarazzo, sentiva qualcos'altro frullare nella sua testa.
Che fosse un senso di piacere a quella vicinanza?
Oppure un senso di paura dovuta al fatto di conoscere da pochissimo tempo colui di cui aveva solamente sentito parlare?
Il famoso e spietato assassino di pirati, colui che uccideva chiunque possedesse una taglia sulla testa per la semplice voglia di sfogare i suoi istinti animali.
Però, ora che poteva osservare da vicino quelle iridi nere come la notte, riusciva a leggere solamente una grande forza mista ad un coraggio degna di un leone ed un miscuglio di emozioni tra cui l'orgoglio.
.Maledetta la sua lingua lunga e le sue parole.
Voleva solo conoscerlo e capire se, oltre al dormire, fosse capace di parlare.
Ma, forse, aveva esagerato....

“-Ma tu sai solo dormire e menar le mani? Non sai fare altro?-” aveva detto con una punta di malizia nell'ultima parola.
Contrariamente a quanto si aspettava, lo spadaccino, che era intento ad allenarsi, l'aveva presa per un polso ed attirata nel minuscolo sottocoperta di quella bagnarola che il loro capitano si ostinava a definire “nave”.
Non era riuscita a comprendere quello che il ragazzo aveva in mente e, in pochi istanti, si era pentita della sua curiosità.
Arrivato nel posto in cui vi era un unico letto, Zoro l'aveva spinta rudemente sul materasso e, dopo aver chiuso la porta, aveva messo la chiave nella tasca dei suoi
pantaloni.
-Ehi, che intenzioni hai?!- aveva chiesto arrabbiata, sedendosi sul bordo del letto.
Con lo sguardo serio, lo spadaccino le si era avvicinato, facendola arretrare spaventata.
Purtroppo la stanza era piccola e, in un istante, si ritrovò con le spalle al muro mentre il giovane, posando le mani sul materasso, accanto ai suoi fianchi, le bloccò ogni via di
fuga.
Osservando i suoi occhi privi di una qualsiasi emozione, la rossa si ritrovò completamente spaesata, senza sapere cosa fare.
Pensò di tirargli un calcio, in modo da allontanarlo ma, come se avesse letto nei suoi pensieri, si sedette a cavalcioni su di lei, stringendo con le gambe, quelle magre di lei,
coperte solo dagli striminziti pantaloncini beige.
Il suo volto dai tratti duri e mascolini si faceva sempre più vicino e lei, in preda alla paura di essere “usata” dal ragazzo, non sapeva cosa fare.
Imbarazzo, piacere e paura.
Uno strano mix di emozioni che la mandavano in tilt, mentre Zoro non accennava né ad allontanarsi dal suo viso, né a colmare quei pochi millimetri di distanza che li separavano.
“Mi sono sbagliata...ci sa fare eccome con le donne e poi....è davvero molto bello....”
Studiò ogni piccolo dettaglio che poteva osservare: dalla sua pelle bronzea ai capelli verdi, dai tre pendagli del suo orecchio sinistro al contorno delle sue fini ed invitanti
labbra.
-Sei proprio una sciocca se credi che ti fare del male....-
Le sue parole profonde confermarono i suoi pensieri.
Non provava più paura.
Nella sua mente sapeva che non avrebbe mai dovuto aver paura di lui perché, in quelle iridi dipinte da una notte senza stelle, poteva osservare rispetto ed anche una
grande forza di volontà.

Un semplice e rozzo pirata, al suo posto, non ci avrebbe pensato due volte prima di metterle le mani addosso ma lui era diverso.
-Non ti farò del male, Nami.....Non ti toccherò mai, a meno che non sia tu a chiedermelo-
La sua voce calda si era ridotta ad un sussurro mentre i suoi occhi erano fissi sulle sue rosee labbra.
C'era desiderio nelle sue parole, me c'era anche rispetto.
Il suo cuore continuava a martellarle velocemente la gabbia toracica, mentre il suo viso, senza che lei potesse desistere, si avvicinava a quello mascolino di lui.
Le loro labbra stavano per sfiorarsi, mentre l'imbarazzo lasciava il posto al piacere ed alla voglia di assaggiarsi a vicenda.
Come poteva un ragazzo conosciuto da poco tempo attrarla così tanto?
Si trattava di Roronoa Zoro, il famoso e spietato cacciatore di pirati! Come poteva lasciarsi incantare da qualcuno di tanto pericoloso?
Ma come poteva non ascoltare il battito accelerato del suo cuore, che le diceva che quella era la cosa giusta da fare?
Chiuse gli occhi, aspettando di sentire la sua bocca catturata dalle labbra di quel famoso e pericoloso assassino.
Sentì le molle del materasso cigolare e il peso sulle sue gambe venire meno, dato che lo spadaccino si era spostato.
Aprì di scatto gli occhi, osservando la schiena del giovane che usciva dalla stanza dopo aver riaperto la porta.
Cercò di riprendersi dalle troppe emozioni provate, per poi seguirlo velocemente sul piccolo ponte.
Aveva ripreso i suoi allenamenti come se nulla fosse successo, come se i loro volti, appena qualche istante prima, non si fossero trovati a pochi millimetri di distanza.

-Che ti è preso?!- “Perché ti sei fermato?”
-Ti volevo solo dimostrare di essere capace di fare altro- “Mi sono fermato appena in tempo...”
-Allora...lo hai fatto solo per questo?- “Mi ha presa in giro...”
-Tu mi hai provocato ed ho solo voluto farti cambiare idea...- “Non potevo farti pensare che sono uno sciocco...Ma non capisco cosa mi sia preso..”
Zoro si avvicinò a lei, alzandole il volto con due dita, incatenando i loro sguardi.
-Non volevo farti nulla di male, ma non ti volevo neanche ferire in alcun modo..- le passò un braccio attorno alla vita, attirandola a sé.
Come prima, i loro visi erano ad un soffio di distanza ma, questa volta, fu lui a colmare quella piccola distanza.
Era solo uno sfioramento di labbra che durò un'istante, ma che a loro parve infinito.
Staccatosi dalle sue labbra, il ragazzo sciolse l'abbraccio per poi allontanarsi di qualche passo.
Si voltò e poggiò i gomiti al parapetto, mentre Nami si avvicinava a lui.
-Ora siamo pirati e come tali non possiamo permetterci debolezze di alcun tipo, rossa-
-Che intendi dire? Che i sentimenti sono una debolezza?- poggiò anche lei le braccia sul legno, facendosi scompigliare i corti capelli dal vento
-Non sono i sentimenti ad essere una debolezza, ma ci sono persone che potrebbero usarli contro di noi- chiuse gli occhi, sentendo il vento sulla ruvida pelle.
Lo fissò, osservando la sua espressione serena, cercando al contempo di capire il significato delle sue parole.
“Come può un colpo di fulmine farmi provare tanti sentimenti contrastanti e belli insieme?...”
-Stiamo andando nel mare più pericoloso del mondo, chi credi che potrebbe usare i sentimenti contro di noi?- poggiò la guancia sul palmo della mano sinistra
-É proprio perché stiamo andando lì che affronteremo mille difficoltà. Chi, sapendo che due pirati tengono l'uno all'altra, non utilizzerebbe quest'informazione a proprio
vantaggio? Chi, dei numerosi nemici che avremo, ci darebbe tregua?-
Aprì gli occhi, voltandosi verso di lei, facendole perdere qualche battito con quello sguardo sicuro e serio.
“Perché non capisci che non posso lasciarmi distrarre da un fulmine rosso che ha colpito il mio cuore?...”
-Non possiamo lasciarci andare ai sentimenti...non adesso che ci stiamo imbarcando nell'avventura più pericolosa che qualcuno possa intraprendere-

Si avvicinò di qualche centimetro, poggiando la sua callosa mano su quella diafana e morbida di lei, accarezzandone il dorso con un dito.
-Ma se fossimo uniti noi....-
-No, non possiamo rischiare. Ti conosco da pochissimo tempo ed è la prima volta che una ragazza mi incanta con un semplice sorriso ed un paio di occhi brillanti- ghignò
osservando le gote di lei imporporarsi ancor di più
-Magari, quando avremo raggiunto i nostri traguardi....-
Lasciò la sua mano, tornando in mezzo al ponte con l'intento di riprendere gli allenamenti.
-Ho capito!- affermò convinta, poggiando la schiena al parapetto -Ho capito le tue preoccupazioni ed anche tu sei riuscito ad incantarmi nonostante io ti conosca da
pochissimo, però.....come faremo nell'arco di tempo che servirà per i nostri sogni? Dovremmo stare lontani e nascondere i nostri sentimenti?-
-A questo devi pensarci tu!- si sdraiò a terra, cominciando a fare le flessioni.
Sbuffando per la risposta, la ragazza decise di tornare sottocoperta a rilassarsi un po'.
Mentre stava per scendere il primo gradino, la voce del compagno la bloccò:
-Sappi solo che io mi impegnerò a realizzare il mio sogno e, nel frattempo, proteggerò ciò a cui tengo-
Riprese a scendere le scale, consapevole della muta dichiarazione appena sentita.

Probabilmente, non avrebbero potuto mostrare i propri sentimenti prima del raggiungimento dei loro traguardi.
Probabilmente, avrebbe dovuto assopire ogni sentimento di amore nei suoi confronti.
“Ma un giorno....chissà” pensò sorridendo furba

Forse un giorno, potranno amarsi senza timore, mostrando a tutti che anche un colpo di fulmine può essere fatale...



Angolo dell'autrice 
Salve gente !!!
Purtroppo oggi è l'ultimo giorno della ZoNami wee e ci tenevo a ringraziare tutti coloro che fanno parte del Midori Mikan per aver indetto questa bellissima settimana all'insegna dello Zonamismo!!! Grazie!!!
Ora torniamo alla storia: come credo abbiate capito sono stata ispirata dall'immagine che ho inserito e che ho trovato casualmente nqvigando in vari siti Zonamisti ecc...
Lo so che è una grande schifezza ma, se volete, vi chiederei di lasciare una piccola recensione per famri sapere cosa ne pensate e cosa potrei migliorare per la mia scrittura ed il mio stile. Grazie a chiunque recensirà o leggerà solamente questa storia e, infine, W LO ZONAMI!!!!
Alla prossima^-^
Baci,
Star