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Autore: Ribryus    07/06/2014    1 recensioni
Cosa accade in una scuola vecchia abbandonata da anni? Molti credono che tutto ciò che accade sia legato a fenomeni paranormali. E se invece non fosse così? Se ci fosse solamente qualcuno che si vuole divertire?
10 ragazzi entreranno in una di queste scuole per un concorso scolastico. Chi incontreranno? Sarà davvero come se l'aspettavano?
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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"CA**O!  Valeria, non ti staccare da me, ok?!"
"O-ok!" rispose la ragazza singhiozzando in preda alle lacrime e alla paura. "D-dove a-andiamo?!"
"Di qua! CORRI!"
Rumori metallici, come due lame strusciarsi tra di loro, inseguivano i due ragazzi. Il buio era a loro nemico: non riuscivano a vedere chi o cosa li stesse seguendo.
"U-un ripostiglio!"
Il ragazzo lo aprì, ma anche lo spazio non era dalla loro parte: c'era posto per una sola persona. "Vale, nasconditi qua. Io andrò avanti e troverò un luogo per nascondermi."
"Non lasciarmi sola! Ti prego!" gridò la ragazza sommersa ancor di più nel panico. Il ragazzo le sorrise, le diede un bacio sulle labbra, chiuse la porta e corse via. 
Passarono pochi minuti che si sentì urlare. Un urlo accompagnato da viscidi suoni. La ragazza stava per urlare, ma si tappò la bocca in tempo lasciando posto alle lacrime. Qualcuno si stava avvicinando alla porta del ripostiglio; la ragazza non poteva scappare, ma sentì qualcosa che la turbò: una voce. "He...He...Hehe...Vuoi giocare a nascondino ora? Bene...Ti vengo a cercare..."
 
2 anni dopo...
 
Il cielo era ricoperto dal suo intenso azzurro, il sole era forte da spaccare le rocce. L'estate si faceva trovare in tutto il suo splendore, a quanto pare. Alessia era seduta esausta sulla panca vicino la finestra nella sua camera: "Cavolo, che caldo! Vammi a prendere un bicchiere d'acqua, Miriam."
"Non sono la tua schiava, quindi, muovi i tuoi piedini e vai giù in cucina a prendertelo!"
"Egoista! Uno muore di sete e tu non lo vuoi aiutare!"
"Tu sarai troppo egoista e non fai altro che dettare ordini!"
Ed ecco che iniziò una delle solite litigate tra Alessia e sua sorella Miriam; non vanno molto d'accordo e avevano una sola cosa in comune: Daniel, era argentino e già, era proprio un bel ragazzo.
Il campanello suonò. Dalla finestra Alessia vide chi è il visitatore e guarda caso parli del diavolo e spuntano le corna: è arrivato Daniel. "E' il mio amore! Waaaa!" urlò dalla gioia Alessia. "E no cara. Apro io!" ribattè Miriam. Le due corsero dandosi delle spinte fino alla porta affinchè una di loro non fosse riuscita a far atterrare l'altra per poter aprire. Alla fine, tanto dalle brute spinte caddero a terra entrambe. "Ma cosa fate? Haa..." sospirò la madre "aprirò io alla porta. Non fate altro che litigare, Dio mio."
Finalmente la porta venne aperta. "Ciao, Carla. Ci sono Alessia e Miriam?"
"Oh caro, certo!" La madre fece un gesto con la mano alle figlie per dire di alzarsi da terra e sistemarsi. Quando si trattava di un ragazzo, Carla era sempre complice delle sue figlie. "Miriam! Alessia! C'è Daniel!" fece finta di chiamarle "Arrivano tra un attimo, ma se vuoi accomodarti fa pure."
"No, grazie. Sai, dobbiamo andare al parco dagli altri."
Finalmente le due sorelle, sistematesi, andarono dal ragazzo e si avviarono per il parco. Era un bel posto: gli alti e forti alberi coprivano il cielo tanto da creare un bel fresco, colorati fiori contornavano il sentiero che poi si apriva in diverse vie che portavano al laghetto, al bar o alla zona delle giostre.


"Buongiorno a tutti!" dissero i tre insieme. "Hey ragazzi! Mancavate solo voi!" disse Mike. "Eeeeh sentiamo. Voi due vi siete fatte belle perchè il vostro bel vicino di casa è passato a prendervi?" disse Sara alle due sorelle. "M-ma smettila." arrossì Miriam.
"Smettetela di farfugliare e prestate attenzione, ora vi spiegherò il motivo di questo incontro." comandò Andrea. Lui sembrava quasi il leader del gruppo, era determinato, indifferente e non sembrava aver paura di nulla. "Dicci, stai per diventare padre?" scherzò Marco. "Idiota." rispose Anna, la ragazza di Andrea, con un sorriso. "No, non sto per diventare padre. Come sapete, la nostra scuola ha dato inizio ad un concorso: chi farà lo scoop più emozionante, avvolgente eccetera eccetera, prenderà posto alla classe giornalistica del liceo dando l'opportunità di avere una borsa di studio. Ringraziate Paolo per questa idea." I ragazzi cominciano ad elogiarlo per l'idea che sembra aver entusiasmato tutti. "Vai Paolo, spiega cosa dovremmo fare per il tuo scoop." disse Andrea. "Ecco...Ehm...Bene ragazzi, c'è una scuola abbandonata di cui ho pensato che potrebbe interessarci-" fu interrotto da Alessia: "Che? Non ci credo...Un fifone come te che pensa di riuscir a resistere in una scuola abbandonata. Non ci credo! Hahahahaha!"
"Smettila!" ribatte Alessia. "Più o meno dove si trova? La scuola intendo." disse Deborah. "Non molto lontano da qui, verso il centro commerciale 'Le grand marchè'...Comunque dicevo che potrebbe interessarci perchè alcuni dicono che al suo interno accaddi qualcosa e che si sentano dei rumori molto sinistri..."
"Allora, vi piace l'idea?" domandò Andrea.
"Cappero se mi piace!" rispose Deborah.
"Ma ceeerto!" risposero Alessia, Miriam e Daniel insieme.
"Yeah! Saranno i fantasmi ad aver paura di noi!" dissero Marco e Sara battendosi il cinque. "Hey, dovremmo portare delle telecamere, non trovate?" disse Mike. "E' una buona idea. Registrare tutto sarà più credibile." rispose Anna. "Portiamo dei diari. Lì scriveremo le nostre testimonianze, non si sa mai che...Hehehe..." disse ironicamente marco. "Ma tu sei proprio fuso!" gli rispose Daniel dandogli una pacca sulla spalla.  "Quando ci andremo?" domandò Miriam. "Dopodomani. Ci incontreremo qui alle 7:30. Portate, che ne ha, fotocamere, diari e anche cellulari, così da rimanere in contatto ovviamente." disse Andrea. "EEEEEH? Perchè così presto?" domandò Deborah.  "Se rimaniamo lì tutta la giornata è più probabile che riprendiamo pi fatti." rispose Andrea.
In seguito ragazzi si salutano e si avviarono ognuno da dove è venuto, alcuni non vedevano l'ora di vivere quell'esperienza. Ad un certo punto Miriam chiese: "Ma questa scuola quanto è vecchia?" Paolo rispose: "Più o meno 50 anni."
"E come si chiama?" domandò Mike. "Sant'Andreas." subito rispose secco Anna. Aveva un viso pallido, quasi come se le fosse accaduto qualcosa e aveva già intuito di quale scuola si trattasse. Forse lei ne sapeva veramente qualcosa. "Allora tu lo conosci." disse Deborah. "No. Cioè, conosco solo il nome..." poi si girò e, senza dire altro, Anna se ne andò lasciando gli altri pensierosi o perplessi.
Cosa avrà mai?
pensò tra sè e sè Miriam.


Il giorno dopo i 10 ragazzi non fecero altro che pensare cosa sarebbe accaduto lì dentro. Miriam aveva i brividi solo al suo pensiero, lei d'altronde era un po' fifona, non quanto Paolo, ma lo era. Alessia invece era tutto il contrario: non se ne fregava, per lei erano solo baggianate. L'aspettato giorno arrivò. I ragazzi s'incontrarono al parco per poi avviarsi verso la scuola. Un bel quarto d'ora di camminata e per fortuna non faceva caldo a quell'ora. Arrivarono finalmente davanti l'edificio scolastico. "Hm? Sarebbe questo? Cavolo, è enorme però!" disse stupita Alessia. "Allora, siete pronti? Avete tutto il necessario?" domandò Andrea. "Si!" risposerò insieme gli altri. "Bene. Allora entriamo."
  
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