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Autore: jamesguitar    07/06/2014    4 recensioni
La mia amica aveva ragione, dovevo dimenticare James. Ma era impossibile, non potevo.
Era stato ed era ancora l'unico amore della mia vita, come potevo anche solo pensarci?
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[Fan Fiction ispirata alla canzone 'All I Want' di Kodaline]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James McVey, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All I Want.


 
 
Alla mia amica Luxanne. Grazie per i litigi, per le lacrime, per le risate. Grazie perchè anche se siamo lontane, è come se fossimo più vicine che mai.

 
“All I want is nothing more
To hear you knocking at my door
'Cause if I could see your face once more
I could die as a happy man I'm sure”



«Lily, non credi che dovresti uscire da questo fottuto buco che è la tua stanza?» sbottò Amy, fissandomi contrariata.
Ero contorta sul letto, con le lacrime a bagnarmi il viso e una vaschetta di gelato alla crema in mano. Il mio preferito in assoluto.
«No, potrei incontrarlo.»
Amy alzò gli occhi al cielo, e venne a sedersi vicino a me.
Era la stessa storia da una settimana, io che piangevo nella mia stupida camera e Amy che cercava di consolarmi. Ma non sarei mai guarita dalla mia delusione. Mai.
«Devi farti uma vita. Dimenticare James per sempre.»
«Dimenticarlo? Come faccio a dimenticarlo?»
La mia amica sospirò, e si portò una mano alla fronte.
«Sei praticamente impossibile da aiutare.»
«Non ti ho mai chiesto di aiutarmi.»
Amy sbuffò e si alzò dal letto, iniziando ad avviarsi verso la porta.
«Beh, chiamami quando vuoi di nuovo il mio aiuto.»
Uscì dalla stanza, e io tirai su col naso, fissando l'uscio pieno di poster e foto.
Fantastico, ora ero completamente sola. 
L'unico lato positivo era che Amy non avrebbe più cercato di farmi divertire, cosa che di certo non avrei mai accettato.
La mia amica aveva ragione, dovevo dimenticare James. Ma era impossibile, non potevo.
Era stato ed era ancora l'unico amore della mia vita, come potevo anche solo pensarci?
Ero stanca di essere triste, ma era inevitabile
La delusione che mi aveva dato quel ragazzo era troppo grande, troppo.
Due settimane prima circa, esattamente il 30 aprile, James mi aveva chiesto di uscire.
Avete presente le farfalle nello stomaco? Il cuore a mille? Le gambe di gelatina? Ecco, io mi sentivo esattamente così.
Gli avevo risposto di si, ovviamente. Lui mi aveva baciata nel mezzo del corridoio della scuola, davanti a tutti, senza una ragione. Mi aveva letteralmente fatto perdere la testa, innamorare più di quanto non lo fossi prima.
Mi ero presentata all'appuntamento. Alle sei, era questo che aveva detto. Ci avevo messo un'ora e mezza a prepararmi.
Era stata la serata più bella della mia vita.
E poi? Poi una settimana dopo lui aveva iniziato ad ignorare i miei messaggi, le mie chiamate. 
E non solo, il problema era che in quei giorni aveva evitato completamente anche me.
Solo a ripensarci mi venne da piangere, perchè era ingiusto. Era ingiusto stare così male.
Che poi, non aveva assolutamente senso. I ragazzi come lui facevano continuamente cose del genere, no?
Mi addormentai lentamente quella sera, pensando ad Amy che si stava divertendo e a me che stavo a piangere come una stupida.

***

«Lily, sbrigati ad alzarti!» la voce di mia madre mi svegliò dal mio sonno profondo e tranquillo, e socchiusi gli occhi, scocciata.
«Non sto scherzando, alzati!»
Sbadigliai, stropicciandomi il viso.
«Sai benissimo che non ho voglia di andare a scuola.»
«Sei stata a casa tre giorni a piangere, non credi che sia ora di uscire?»
Scossi la testa, dando le spalle a mia madre e richiudendo gli occhi.
Lei sbuffò, prendendo la mia coperta ed il mio cuscino e buttandoli a terra.
«Mamma!» mi lamentai.
«Mamma niente. Alzati e basta.»
Per poco non piansi di nuovo, mentre mi misi a sedere.
Dovevo tornare in quell'inferno di prese in giro e risatine, a quanto pare. Di prese in giro dei suoi amici, ovviamente, perchè lui non faceva altro che evitarmi.
Mi lavai in fretta, e mi piazzai davanti all'armadio.
Sinceramente non ci tenevo affatto ad apparire bella, quindi presi dei semplici jeans bianchi e una maglietta a caso.
Nemmeno mi truccai, e scesi di sotto.
Presi una mela ed uscii, senza salutare mia madre, perchè non mi aveva resa affatto felice spedendomi in quel posto orribile.
Mi sedetti su un muretto fuori casa, aspettando l'autobus che sarebbe dovuto passare da un momento all'altro.
Presi le mie cuffiette e iniziai a perdermi completamente nella musica, come ogni orrenda mattina di scuola, perchè era il mio unico rimedio alla solitudine e all'ansia.
Il mezzo arrivò solo cinque minuti dopo, e mi affrettai a salire.
Era pieno zeppo di gente, esattamente come ogni mattina.
Si moriva di caldo, e mi schiacciai contro un finestrino, cercando disperatamente un po' d'aria.
Sussultai quando qualcuno sfiorò il mio braccio.
«Scusa.» borbottò una voce.
Mi girai di scatto, e il mio cuore fece un salto. Lui.
«Ehm, niente.»
Possibile che fosse così stupido? Che mi ignorasse ancora?
«No, non hai capito» continuò il ragazzo.
Scossi la testa confusa, senza sapere cose dire.
«Io intendevo scusa per davvero. Per tutto.»
«Oh.»
Cosa avrei dovuto fare? Cosa potevo rispondere? Non bastava un semplice 'scusa' per sistemare tutto, affatto.
«Oh cosa?»
«Oh okay.»
«Ah»
James non si allontanò da me nemmeno un secondo, per tutto il tragitto. Ma non sarei caduta nelle sua trappola, non di nuovo.
Non appena l'autobus si fermò alla mia fermata e di conseguenza la sua, poco lontana dalla scuola, James ovviamente mi seguì quando scesi.
Sbuffai silenziosamente, perchè non volevo più averlo intorno.
Camminò vicino a me per un po' finchè non mi fermai, impuntando una mano su un fianco.
«Senti, la vuoi smettere di starmi appiccicato?»
«Non lo sto facendo.»
«Si, invece.»
Il biondo rise, passandosi una mano fra i capelli.
«Andiamo, non puoi essere così dispiaciuta.»
Rimasi a bocca aperta, e il dolore di qualche giorno fa si fece sentire nel petto, forte come un uragano.
«Stai scherzando, vero?»
James sbuffò, smettendo di ridere, e si avvicinò a me. Indietreggiai subito.
«Ti ho già chiesto scusa.»
«Beh, non basta.»
Feci per andarmene, ma James mi afferrò il braccio, costringendomi a fermarmi.
«Ti prego, guardami.»
Per quanto lo stessi odiando in questo momento, non potei fare a meno di rimanere colpita dal tono dolce della sua voce, dalla sua presa salda e dai suoi occhi azzurro/verdi che scrutavano nei miei, marroni.
«Il fatto è che non so cosa fare.» disse James. «Non mi sono mai sentito così.. Ho bisogno di te. Così tanto.»
Sentii il respiro bloccarsi, mentre ancora lo fissavo, incerta che avesse detto davvero quelle parole.
«Io..»
«Tu cosa? Sei ferita? Credimi, lo so. Lo so e sono stato un fottuto stronzo. Ma tutto ciò che voglio è che tu riesca a perdonarmi. In una serata sei riuscita a portare fuori il meglio di me, parti del mio essere che non conoscevo. Forse questo mi ha spaventato. Per favore, perdonami.»
La mia bocca si aprì in un'espressione sorpresa, mista all'incredulità. Non poteva essere vero. Era impossibile.
«James, come faccio a sapere che sei serio?»
«Devi fidarti di me.»
«Lo ho già fatto, e mi hai fatto del male.»
«Non lo farò mai più.»
Sentii le lacrime accumularsi sotto ai miei occhi e feci per asciugarle, ma lui lo fece al mio posto, passando il suo pollice sotto alle mie ciglia inferiori. Rabbrividii.
«Io ti ho amato, e tu..»
«Io non ti ho dimostrato di ricambiare.»
«Tu non ricambi.»
«Si, invece. Ti amo con tutto me stesso.»
Volevo dirgli di andarsene, ma non potevo. Sapevo che non potevo.
Non potevo perchè in quei giorni tutto ciò che avevo voluto era che venisse a bussare alla mia porta, che mi chiedesse scusa. Adesso lo stava facendo.
Desideravo davvero dirgli che era un idiota e che non lo avrei amato mai più. Ma non ero mai stata brava a mentire.
«Ti amo anch'io.»
E così le nostre labbra si scontrarono, di fretta, in un bacio così magico che quasi non sembra vero, così pieno d'amore che non lo avrei scambiato con nulla.
Le mani grandi di James cinsero la mia vita mentre mi appendevo al suo collo, sentii il suo calore su di me, quel calore che mi era mancato tanto.
Perchè avevo bisogno di lui anche io.

“'Cause you brought out the best of me
A part of me I'd never seen
You took my soul and wiped it clean
Our love was made for movie screens”



#ANGOLOAUTRICE
Ecco la mia nuova one shot su James. è un po' senza senso, ma dato la mia tremenda cotta per quel biondino mi andava di farla. Aspetto un po' di recensioni, dai!





 
 
  
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