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Autore: Shiver414    08/06/2014    3 recensioni
Angelica è ad una festa con una sua amica. Non si preoccupa di nulla, balla e lascia la sua mente libera da ogni cosa. Decide di ballare con un bel ragazzo, sembrava un tipo pericoloso ma non le importava, voleva solo ballare. Voleva lasciarsi andare, che male avrebbe mai potuto fare una piccola avventura di una notte, non poteva essere poi così pericolosa. Si lascia trascinare via dalla festa. Non sa dove la porterà, non sa cosa succederà, vuole solo stare con lui per tutta la notte. Una sola notte però basta a cambiare la vita di una persona, una sola notte può determinarne la vita o la morte.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La musica rimbombava nel mio petto e muoveva il mio corpo sulle sue note martellanti. Sentivo intorno a me altri corpi agitarsi ma non gli prestavo attenzione. Sorrisi alla mia amica che teneva la mia mano ben salda nella sua e con sguardo ammiccante mi invitava a scatenarmi ancora di più. Mi fece un gesto. Aveva sete. Mi trascinò lontano dalla ressa e ci avvicinammo ad un banchetto da cui spuntava un paletto e un cartello improvvisato con la scritta bar. Un ragazzo in canottiera tutto tatuato versava velocemente da bere nei bicchieri mentre altri ragazzi dietro di lui si occupavano di sostituire bottiglie vuote, ghiaccio, bicchieri. C’era una fila interminabile ed io volevo tornare a ballare.
«Cosa vuoi?» Urlò la mia amica quando mancava ormai poco al suo turno.
«Acqua.» Dissi semplicemente. Lei alzò gli occhi al cielo e avanzò piano nella fila.
Mi guardavo attorno in cerca di visi familiari. C’era un tipo alquanto anonimo che prendeva delle ragazze a caso e le baciava all’improvviso lasciandole sorprese e forse alcune anche un po’ interdette. Alcuni ragazzi con le visiere dei cappelli storte, i pantaloni larghi che lasciavano in bella mostra la biancheria, maglie larghe e informi, gironzolavano tra i ragazzo prendendoli a spallate, oppure urlavano fastidiosamente. In un angolino c’era un crocchio di ragazzi che chiacchieravano e ridevano tra di loro. Quasi tutti avevano un bicchiere in mano. Non volevo sembrare una ragazza civettuola ma mi stuzzicava l’idea di andare lì e presentarmi e passare la serata con uno di quegli affascinanti ragazzi. Li osservai attentamente. Uno aveva i capelli chiari, forse biondi, da scartare a prescindere. Non mi piacevano proprio i ragazzi biondi. Uno era alto, forse anche troppo per me. Uno era della statura giusta, ma era decisamente troppo magro. Uno troppo basso. E l’ultimo aveva capelli scuri, bei lineamenti, un sorriso un po’ ebete, ma per una serata poteva andare bene comunque. Lanciai una rapida occhiata alla mia amica. Stava ordinando e flirtando con il barista. Ridacchiai. Quando mi voltai per ricontrollare la mia preda qualcuno mi urtò la spalla.
«Ehi sta attento.» Dissi nervosamente massaggiandomi la spalla anche se non faceva male. Il ragazzo che mi trovai davanti non era sicuramente un tipo gentile ed educato. Lanciò una sequela di imprecazioni contro di me prima che due bodyguard intervenissero. Il più alto e grosso trascinò via il ragazzo e l’altro decisamente alto ma meno muscoloso rimase lì per chiedermi se mi ero fatta male. Senza rendermene conto avevo tenuto la mano sulla spalla per tutto il tempo.
«Ehi Angy.» La mia amica mi porse la bottiglietta d’acqua con un sorriso. Sembrava volesse dirmi qualcosa, poi si rese conto di quel ragazzo. «Vado a trovare un posto per sedermi.» Disse lievemente imbarazzata. La pregai con lo sguardo di aspettarmi ma lei mi fece l’occhiolino e scappò via. Rassicurai il bodyguard che andava tutto bene e dopo averlo ringraziato andai in cerca di qualcuno che conoscevo. Vidi Lisa, una ragazza che conoscevo da una vita e mi avvicinai svelta verso di lei.
«Ciao Lisa.» Mi salutò allegramente e mi invitò a stare con lei e un’altra ragazza per un po’.
Ridevo e ballavo. Ballavo e ridevo. Mi sentivo così leggera e allegra, così libera da tutto e da tutti. Potevo guardare ammiccante ad un ragazzo mentre muovevo i fianchi in modo sensuale. Tesi le braccia al cielo quasi volessi raggiungere la luna che mi sorrideva da lassù. Il mio polso fu cinto dolcemente da una mano grande e calda che mi fece fare una giravolta. Mi ritrovai faccia a faccia con un ragazzo. Era alto, con i capelli e gli occhi scuri.
«Io sono Angelica. Qual è il tuo nome?» Mi ero avvicinata a lui per non urlare. Io in realtà lo conoscevo bene. Era da molto tempo che mi limitavo a guardarlo da lontano pensando a quanto sarebbe stato bello se si fosse accorto di me.
Strinse la mano che e avevo teso dopo essermi presentata e disse semplicemente: «Thomas.» Aggiungendo un sorriso. Oddio se era bello. Il suo sguardo era provocante e il suo sorriso dannatamente sensuale. Lui rimase lì fermo a guardarmi mentre ballavo lentamente intorno a lui mostrandogli i movimenti più sexy che conoscevo. Non capivo perché era come se il mio corpo reagisse da solo alla sua presenza. Mi diede uno strattone al braccio per farmi roteare fino ad incontrarmi con il suo corpo. La sua mano sinistra era lievemente poggiata sulla mia spalla e la destra era stretta nella mia. «Sei bellissima. Mi piace vederti ballare.» Sussurrò al mio orecchio. Arrossendo mi allontanai e ricominciai a ballare. «Potrei quasi innamorarmi di te per quanto sei splendidamente bella.» Temevo avesse in mente solo una cosa, andare a letto con me. Però quei complimenti bastarono al mio cuore per sciogliersi. «Vieni.» Mi afferrò il polso e mi trascinò con sé lontano dalla confusione. «Ti va se ce ne stiamo un po’ per conto nostro?» Un sorriso pericoloso affiorò sulle sue labbra. Un brivido corse lungo la mia schiena, ma decisi di seguirlo. Avevo paura di quello che sarebbe successo, c’era qualcosa di strano in lui ma allo stesso tempo questo “qualcosa di strano” mi attraeva.
Uscimmo dal cancello principale e ci addentrammo in una zona isolata, senza lampioni. Avevo sempre più paura e iniziavo a pensare che forse non era stata una buona idea seguirlo. Tirò fuori dalla tasca qualcosa. Un paio di chiavi. I fari di un auto si accesero poco dopo. Non l’avevo notata fino a quell’istante.
«Dove stiamo andando?» Mi aprì la portiera della macchina facendo un inchino per farmi entrare. Leggermente riluttante mi accomodai sul sedile e lui scivolò con eleganza al posto di guida. «Ti porto a vedere un panorama che ti mozzerà il fiato.» C’era qualcosa che ancora non mi convinceva, una strana sensazione pericolosa che mi attanagliava lo stomaco, ma ero eccitata all’idea di restare sola con lui in un posto romantico.
Guidò per una mezz’ora buona finchè non arrivammo a destinazione. Aveva ragione, il panorama era eccezionale. Le luci della città scintillavano nel buio e le stelle nel cielo erano più brillanti che mai. Scendemmo dall’auto e ci sdraiammo sul cofano. Mi stringeva forte da dietro mentre io rimiravo estasiata quello spettacolo. D’un tratto non so come mi ritrovai sdraiata con il viso verso la volta celeste. Thomas era sdraiato accanto a me e mi accarezzava il viso e il collo. Le sue labbra lambirono le mie e prima che me ne rendessi conto il bacio si era fatto più appassionato e le sue mani più bramose. Le sentivo calde e desiderose sulla pelle nuda sotto il vestito. Sul seno sulla pancia tra le cosce e poi tornavano su sfiorando tutti i punti più sensibili del mio corpo. Mi baciò a lungo e intensamente poi all’improvviso sentii la sua lingua sul collo. Un brivido di eccitazione scosse tutto il mio corpo. La sentivo calda e umida che assaporava la mia pelle. Mi abbandonai a quelle piacevole sensazioni chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni il suo profumo.
«Mi fai male non mordere così forte.» D’un tratto quel lieve dolore si trasformò, divenne acuto e insopportabile, sentii quasi la pelle lacerarsi. Qualcosa di caldo colava mentre lui continuava a mordere. Ero spaventata, mi dimenavo ero pronta ad urlare ma mi coprì la bocca con la mano. Il suo corpo mi teneva bloccata contro l’auto. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Mi sentivo stupida per aver seguito uno sconosciuto e ancora più stupida perché c’era una parola che mi fluttuava nella mente dal primo momento che lo avevo visto, ma era impossibile.
«Thomas, per favore.» Piagnucolai contro la sua mano. Quando finalmente sollevò il capo soffocai un urlo di terrore. Le sue labbra erano sporche di un liquido scuro e i suoi occhi sembravano diversi, più malvagi. Mi girava la testa, ma dovevo riuscire ad andare via da lì.
«Ferma.» La sua voce era perentoria. Temevo cosa mi sarebbe potuto succedere se avessi provato a fuggire. Allora fissai gli occhi nei suoi e cercai di raccogliere tutto il coraggio che avevo.
«Perché?» Mormorai tra i singhiozzi. «Perché io?» Lui sorrise accarezzandomi il viso. Nel suo sguardo ora c’era rimorso. «Quei complimenti, quei sorrisi, erano finalizzati a questo?» Ero stata stupida, mi ero lasciata ammaliare dalla sua gentilezza, dalla sua bellezza. In realtà era un uomo pericoloso. Scosse la testa.
«No le pensavo davvero.» Non siamo in un libro o in un film queste cose non accadono nella vita reale. Lui… Era… Era un… E in quanto tale non poteva esistere no? Quelli come lui non sono reali. Perchè però mi sentivo così? Solo quelle stupide ragazze nei libri si innamorano a prima vista di quegli sguardi così malinconici, pieni di rimorso. Io non… Non ero come loro. Mi piaceva leggere dei loro colpi di fulmine però non poteva succedere a me.
«Che mi sta succedendo?» Singhiozzai. «Ti odio. Non puoi farmi questo. Non voglio esser più innamorami di te.» Lui mi guardava con gi occhi sgranati. «Non voglio sentire il mio cuore che batte forte.» Sicuramente stava pensando che ero una ragazza stana. «Mi hai illusa. Era da così tanto tempo che speravo che tu ti accorgessi di me. Volevo che mi notassi ed è successo ma solo per questo.» Mi toccai il collo e con le unghie cercai di grattare via la sensazione delle sue labbra mentre beveva il mio sangue. «Sei solo un vampiro che gioca con la vita delle persone.» Urlai mentre le lacrime scendevano copiose. «Ho ingannato me stessa tutto il tempo, mi sono autoconvinta che saresti stato solo l’avventura di una notte.» Mi baciò. La sua lingua sapeva di sangue, ma c’era un qualcosa di dolce nel modo in cui accarezzava il mio viso.
«Ti ho notata dalla prima volta in cui ti ho vista passeggiare in strada con le tue amiche. Non potevo illudermi di avere una relazione sana e normale con una ragazza quindi ho finto fin’ora che non mi importasse nulla di te, solo per non ferire né te né me. Oggi ho ceduto e me ne sono pentito. Non volevo morderti, né spaventarti, ma hai un profumo così invitante che non ho saputo resistere. Mi dispiace.» Mentre parlava continuava a tenere il mio viso stretto tra le sue mani. «Angelica, vuoi ancora dimenticare il tuo amore per me?» Scossi la testa. Avevo paura di lui ma conoscevo la persona che era e forse prima o poi sarei riuscita ad innamorarmi anche di quel suo lato spaventoso.
Alla fine anch’io sono come quelle stupide dei libri, anch’io mi sono innamorata a prima vista di un vampiro. Anch’io ho ceduto al suo fascino ed ora sono sua. 
   
 
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