- WHEN THE SKY FALLS APART -

Lo specchio esplode in frammenti ed io comincio a cadere.
Continuo a cadere. Per minuti. Ore. Giorni. Settimane. Mesi.
Il vuoto mi inghiotte. L'oscurità mi schiaccia. E poi il fondo mi accoglie.
Le mie ossa sono spezzate. Ferite mi lacerano la pelle. L'anima.
L'aria è pesante. Umida. Viziata.

Respirare?

Non riesco a respirare.
Qualcosa mi soffoca.
Il mio cuore è tormentato dalle schegge di vetro dello specchio.
Sono vive. Si muovono.
Il mio cuore piange sangue.

È  la fine?

Spero lo sia.
Sono immobile. Il tempo mi scivola addosso, fugge via da me. Così come la vita.
Non riesco a guarire.
Chi ero? Chi sono?
Cosa sono diventata?

Niente.
Nulla.
Cenere.
Vuoto.

Vuoto. Vuoto. Vuoto. Vuoto.

Il vuoto mi riempie talmente tanto da dilaniarmi.
Sono rovinata. Rovinata. Rovinata. Rovinata.

Aria.
Datemi. Aria.

Urlo. Sto urlando, ne sono certa. Le mie viscere sono scosse dalle mie urla.
Ma nessuno sente.

Nessuno sente. Nessuno sente. Nessuno sente.

Muovo le dita – oh, ne sono ancora capace? - scavo nella roccia, che mi circonda, che mi sopprime, che mi uccide.
Scavo. Scavo. Scavo.

Urlo, piango, scavo, mi perdo, urlo, piango, scavo, mi perdo, urlo, piango, scavo, mi perdo.
Mi sono persa. Persa. Persa. Persa.

Mi sono persa!

Aria.
Datemi. Aria.

Sposto un'altra pietra.
Sono stanca. Fa male. Voglio dormire. Dormire, solo dormire.

Ma ho paura, mi sono persa. Persa. Persa. Persa.

Devo alzarmi, scalare, scappare.

Ma le pareti sono alte, non c'è via d'uscita, non c'è luce, solo buio, buio, buio.

Voglio uscire. Voglio uscire!

Mi arrampico su quelle pareti. Ma scivolo. Mi ferisco. Cedo.
Mi sono persa, voglio uscire.
Continuo a salire.
Lacrime.
Sono un puzzle impossibile da completare.
Nessuno mi completerà, nessuno mi completerà.
Salgo ancora.
Oh, voglio uscire. Voglio uscire.
Spezzata, distrutta, incompleta, ferita, mutilata.
Rovinata.

Salgo

Qualcosa mi accarezza la pelle.
Oh.

Aria.

Spez-

zata.

Dis-

trutta.

In-

completa.

Fe-

rita.

Mu-
tilata.

Ro-
vinata.

Viva.