Shinshi
Doumei Shinobi
Capitolo 1: L’accordo
Le flebile luci della sala da ballo, illuminavano lievemente il
dorso dei petali dei fiori che ornavano le colonne portanti.
Il
pavimento di cristallo rifletteva ogni singolo passo di coloro che, cauti, attraversavano danzando come farfalle quell’enorme edificio.
D’un
tratto, la massa di persone si fece da parte, creando un lungo corridoio umano
per lasciar passare un’incantevole creatura.
Il
lungo abito di seta lilla svolazzava appena sopra le sue
esili caviglie, ornate da dei braccialetti argentei, e le spalline del
vestito le ricadevano gentilmente sulle spalle bianche.
I
lunghi capelli biondi erano raccolti in tanti piccoli boccoli uniti tra di loro da bellissimi fiori
dai petali verdi e gialli, mentre una piccola molletta bianca come il diamante le
teneva ferme delle ciocche ribelli che non ne volevano proprio sapere di stare
al loro posto.
Alla
fine del corridoio umano, vi era ad attenderla un giovane principe dai profondi
occhi azzurri con indosso uno smoking ornato di spille dorate e gemelli fatti
di smeraldi.
I
capelli color del grano ricadevano sul suo viso, quasi
a coprirgli in parte la visuale.
Ma
lui non vi faceva caso, troppo intento a contemplare
la leggiadra fanciulla che, sorridendo, si avvicinava a lui.
Lui
sorrise a sua volta e le porse la mano coperta dai candidi guanti bianchi in attesa che lei l’afferrasse e insieme dare vita
nuovamente alle danze.
I
loro occhi, entrambi cerulei, s’incrociarono diverse volte durante quel ballo,sotto gli sguardi compiaciuti degli ospiti incantati da
cotale bellezza e ammirazioni per quei due giovani così innamorati.
Sentendo
gli sguardi dei
presenti puntati sulla sua schiena, il ragazzo sorrise e si avvicinò al volto
della giovane bisbigliando qualcosa all’orecchio.
-“Sei
bellissima stasera, Ino…”-
Lei
lo guardò un po’ sorpresa ma poi abbozzò un tenero
sorriso e rispose:
-“E tu sei molto galante, Naruto…”-
Il
ragazzo sorrise per l’ennesima volta e tornò a volteggiare insieme a lei che emise un piccolo sospiro malinconico ritrovandosi
a pensare:
“Ma
chi me l’ha fatto fare di accettare…?”
Quello
che avete visto non è nient’altro che un piccolo scorcio dell’enorme edificio
di cui ne fa parte l’accademia degli shinobi.
In
realtà, le materie qui studiate non hanno niente a che vedere con le antiche
tecniche ninja, ma sono principalmente legata alla storia di questa classe di
guerrieri dalle quali discendono le famiglie degli studenti dell’accademia.
Ovviamente,
non tutti i clan dei ninja avevano la stessa importanza perciò si dava il via a una suddivisione gerarchica all’interno della scuola.
Non
era una suddivisione rigida, poiché grazie alle attività dei
club o a particolari mansioni svolti dagli studenti, essi potevano
guadagnare punti per accedere al gruppo successivo.
In
base al grado d’importanza che aveva avuto un determinato clan nell’epoca delle
grandi guerre, i ragazzi venivano divisi in gruppi che
godevano ognuno di particolari privilegi, i gruppi erano: Bronzo, il livello più basso, Argento,
il livello intermedio e infine l’Oro dove
vi era un unico studente che il consiglio dei professori insieme ai voti degli
studenti eleggeva come Imperatore dell’accademia e aveva un’enorme importanza
nelle decisioni riguardanti la scuola.
Al
suo fianco vi era il consiglio studentesco, composto in genere da quattro
elementi appartenenti di solito al gruppo argento e, quando se ne presentava
l’occasione, al fianco dell’imperatore vi è la sua Platino,
ossia la sua fidanzata che, nella maggior parte degli imperatori successivi,
finiva per diventare la sua futura consorte.
Dopo
due anni in cui il ruolo d’imperatore era stato nelle mani di Sasuke Uchiha, lo studente più
brillante e affascinante di tutta la scuola il cui clan era stato uno dei più
potenti clan di ninja dell’epoca Edo, allo scoccare del terzo anno fece il suo
ingresso come cinquantesimo imperatore un giovane ragazzo del gruppo bronzo che, inaspettatamente, si ritrovò con un tesoro tra
le mani: Naruto Uzumaki.
Il
suo clan vantava l’appartenenza di due dei più grandi ninja mai esistiti e il
giovane era stato battezzato con il nome di uno di questi grandi ninja.
La
ricerca non fu un lavoro semplice, richiese parecchi anni di studio, nei quali
il ragazzo non si era mai dato tanta pena di alzare la sua media scolastica,
terribilmente disastrosa, prima di venire a conoscenza
di tali origini che fecero cadere la famiglia Uzumaki nel lusso più sfrenato e
consentì al ragazzo di realizzare il suo sogno di diventare imperatore in barba
alle prese in giro che era solito rivolgergli il suo rivale, nonché migliore
amico Sasuke.
Ma
c’era qualcosa che rendeva Naruto superiore al figlio degli Uchiha: L’Uzumaki
aveva una Platino.
Era
del gruppo bronzo dato che il suo clan, Yamanaka, era un clan
che non amava mettersi troppo in mostra al contrario della giovane che, volente
o nolente, attirava l’attenzione su di sé pervia delle sue abilità
intellettuali che fisiche e soprattutto della sua incredibile bellezza.
Bionda
con gli occhi azzurri, il suo nome era Ino
Yamanaka che, oltre che somigliare tremendamente al suo consorte, aveva un
carisma invidiabile e sebbene non avesse i voti più alti rimaneva pur sempre
una ragazza ben dotata, un piccolo fiore appena sbocciato che l’imperatore non
si era lasciato sfuggire.
Agli
occhi dei ragazzi dell’accademia, potevano sembrare una coppia davvero
affiatata, mai un litigio, mai uno scandalo ma sempre
insieme in qualunque situazione, tutti credevano che alla fine del terzo anno
si sarebbero sicuramente sposati, ma quello che non sapevano è che non era
tutto ora quel che luccicava.
Specie
quando gli ori sono due.
-“Insomma
Naruto, la pianti di starmi appiccicato?”- Sbottò la bionda, stufa
dell’abbraccio serrato nel quale l’aveva cinta il giovane.
-“Questi
sono i patti, sorridi piuttosto…”- Rispose lui con fare seccato, mentre con una
mano salutava gli studenti lungo il corridoio.
Ino
sbuffò lievemente e contraccambiò anche lei il saluto delle giovani ragazze
che, vedendoli così uniti, lanciavano piccoli gridolino sommessi di approvazione.
Non
appena i due “vip” svoltarono l’angolo per raggiungere la sala dell’imperatore,
tirarono entrambi un sospiro di sollievo e finalmente
Naruto lasciò andare la giovane dalla sua morsa pseudo-amorosa
e si lasciò andare sul divano.
Lei
chiuse la porta dietro di sé e lo fissò con fare piuttosto irritato, poi si
diresse verso di lui e lo guardò poggiando i palmi delle mani sui suoi fianchi
facendo deglutire nervosamente l’imperatore, sapeva che quando faceva così la
sua “Platino” aveva una bella ramanzina da fargli.
-“Ricordami
perché ho accettato!”- Disse lei assottigliando ancora di più gli occhi in
segno di fastidio.
-“Perché
mi ami alla follia?”- Rispose lui con un sorriso da
ebete stampato in faccia, ma quello che ricevette non fu un dolce bacio sulle labbra
dalla consorte, ma bensì un sonoro pugno sulla guancia che lo fece volare giù
per il divano e sbattere contro le pareti della stanza.
-“PIANTALA
DI FARE IL CRETINO!!!”- Gli urlò in faccia con le
guance leggermente arrossate.
-“Ahi,
va bene faccio il serio…”- Disse l’imperatore massaggiandosi la guancia
dolorante.
-“Allora?
Sto aspettando!”- Disse nuovamente la Platino facendo
ondeggiare i fianchi per il nervosismo. Il biondo si limitò a fissarla con
sguardo spaventato, per poi immediatamente sfoggiare il suo sorriso più
smagliante.
-“Perché…Perché Sasuke-teme nei suoi mandati non ha mai avuto
una Platino?”- Chiese titubante l’Uzumaki.
-“Sasuke-kun
sa che io sono una finta fidanzata, è il tuo vice dopotutto…”- Rispose lei con
fare annoiato e allo stesso tempo seccato.
-“Perché…Perché sei mia amica e non te la senti di farmi
andare alle riunioni degli imperatori da solo?”- Provò nuovamente il ragazzo
sudando, nel frattempo, sette camice dalla paura che la bionda gli rifilasse
l’ennesimo gancio.
-“Sei
fosse stato Sasuke avrei potuto capirlo, ma neanche io so niente di queste
riunioni ergo non ti sarei di nessuno aiuto…”- Disse
la ragazza spiazzando per l’ennesima volta il giovane che ora come ora non
sapeva più che pesci prendere.
Ino
sbuffò per l’ennesima volta poi lanciò un’occhiata al povero Naruto che
mugugnava frasi incomprensibili per una possibile scusa da rifilare alla
compagna. Lei, inaspettatamente, sorrise pensando alla dolcezza e alla
gentilezza che i gesti impacciati del biondo suscitavano in lei, specie in
situazioni come queste dove di solito si sarebbero tirati i capelli finché uno
dei due non la faceva franca.
Eppure,
quando si toccava QUEL argomento, il giovane Imperatore non sapeva che pesci
prendere, perché sapeva che ciò che stavano facendo era una scommessa con il
destino, una scommessa, però che non avevano alcuna intenzione
di perdere.
La
ragazza infine chiuse gli occhi e, sempre con le mani
suoi fianchi, con fare saccente disse:
-“Diciamo che un certo imperatore è talmente sicuro di sé da
credere che una certa cancelliere del consiglio studentesco s’ingelosirà se lui
finge di stare con una ragazza…”-
-“E...E inoltre tu essendo la sua migliore amica puoi
consigliarmi le mosse vincenti per far colpo su di lei!”- disse improvvisamente
il ragazzo riprendendosi dallo stato d’isolamento in cui era sprofondato
qualche secondo prima.
Lei
si lasciò scappare una piccola risata e corse in direzione del ragazzo per
stampargli un tenero bacio sulla guancia, in segno di affetto,
che lui ricambiò con un sorriso imbarazzato mentre si grattava la nuca con la
mano in segno d’imbarazzo.
Ma
una porta si udì cigolare e i due si voltarono in direzioni delle voci che
provenivano dalla porta, i membri del consigli studentesco
stavano per fare la loro entrata in scena!
TO BE CONTINUED.
Angolino dell’autrice
Eccomi
di nuovo con un delirio, mai scritto di tante coppie tutte insieme!!!
L’ambientazione,
come avete notato è quella del manga “The
Gentlemen Alliance Cross”
della Tanemura ma solo quella,
in realtà la storia è completamente diversa e dai risvolti completamenti
inaspettati.
I
ragazzi sono una sorta di possibili discendenti che
“guarda caso” hanno le stesse caratteristiche degli originali XD!
Bene
alla prossima allora!