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Autore: Roccuncolo    08/06/2014    1 recensioni
One shot su come Sarah e Rick di "Noi giovani soldati" si sono incontrati. Lo dedico a Sara, sperando che tu riesca a trovare il ragazzo della tua vita...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Era una fresca giornata estiva. I bambini giocavano gioiosi all'aria aperta, i fiori mostravano i loro petali al sole, ed i frutti coloravano vivacemente le chiome degli alberi. Josh, un ragazzo alto, con occhi azzurri e capelli castani, e con un fisico atletico, era uscito in piazza a trovarmi, per presentarmi una ragazza, una sua amica, di nome Sarah. Quando arrivò mi sorrise, facendomi l'occhiolino. Accanto a lui c'era una bellissima ragazza: capelli lisci e biondi ed occhi azzurri come il cielo. Era abbastanza più bassa di lui e piuttosto pallida. Addosso portava dei jeans corti ed una maglietta bianca su cui scritto 'WE WERE BORN TO LIVE'.
Sarah, lui è Rick. Rick, lei è Sarah – disse Josh.

-Piacere Rick – disse lei, sorridendomi. La sua voce era molto dolce, quasi stesse cantando una ninna nanna.

-Piacere mio, Sarah – risposi io, facendole il baciamano. Lei arrossì un po' ma mi sorrise. Sembrava un piccolo angelo sceso dal cielo, una bambola di porcellana pronta a rompersi da un momento all'altro.

-Bene, ora che vi ho presentato parlate un po', io devo tornare a casa! Ciao ragazzi! - ci disse Josh.

Io e Sarah discutemmo del più e del meno: colore preferito, famiglia, animali domestici e via dicendo. La trovai una ragazza brillante e divertente.

In due ore sapevo molte cose su di lei, e non vedevo l'ora di conoscere ogni particolare a suo riguardo.

Così il giorno dopo, e quello dopo ancora ci rincontrammo.

Era davvero un piacere stare con lei, mi divertivo molto. E man mano che passavano i giorni più il nostro rapporto cresceva, finché mi innamorai di lei. Di tutte le ragazze che io avevo conosciuto era la più bella, la più dolce, la più simpatica. Certe volte uscivamo con Josh, ma la maggior parte delle volte eravamo solo noi due. E ogni volta che stavo con lei ero al settimo cielo, e vedevo le stelle. Perché lei era la mia stella.

Ma il giorno più bello che passammo insieme fu poco dopo il giorno di Natale. Ci eravamo dati appuntamento in un bar. Io ero arrivato parecchi minuti in anticipo, impaziente di vederla. Fuori dalla finestra la neve cadeva leggera sulle strade. I fiori sui balconi avevano il capo chino. Non c'era anima viva per le strade, se non per qualche uccellino intirizzito che cercava riparo. Il tempo passava ma lei non arrivava, così mi alzai dirigendomi verso l'uscita, quando andai a sbattere contro qualcuno.

- Hey, ti ho fatto male? - chiesi alla persona, cercando di alzarmi.

- No Rick, non ti preoccupare – mi rispose. Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille. Era Sarah. Indossava un maglione di lana con lo stemma della casata Serpeverde di Harry Potter, una sciarpa a righe verdi ed argento e dei pantaloni di jeans, più un cappello di lana verde. Era perfetta, come sempre.

 - Ah, ciao Sarah! Stavo venendo a cercarti, non arrivavi più – le dissi io, sorridendole.

- Ehm, mi dispiace, la sveglia non ha suonato – disse lei, ridendo.

Cazzo, ogni volta che rideva il mio cuore impazziva. Quanto avrei voluto avventarmi su quelle labbra così perfette, ed assaporarle per ore ed ore.

- Ci accomodiamo? - le chiesi io.

- No, scusa ma vorrei farti vedere una cosa.

Mi prese la mano, e mi sentii divampare. Ogni volta che mi toccava era come un sortilegio per me.

Camminammo una decina di minuti. Quando ci fermammo eravamo in un piccolo parco. La neve si era appoggiata sul cappello di lei e tutto attorno a noi era freddo.

- Chiudi gli occhi – mi disse. E poi mi baciò. Assaporai ogni istante di quel momento. Le nostre lingue danzavano con passione. Dei dolci brividi si diramavano lungo la mia schiena ed un caldo tepore si espandeva in me. Eravamo solo noi due. Ci stavamo amando, ci stavamo vivendo.

- Ti amo – le dissi, sapendo che senza di lei non avrei potuto dire di aver vissuto.

  
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