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Autore: SerMisty    09/06/2014    4 recensioni
[Maleficent]
Aurora lo chiedeva tutti i giorni e Malefica sapeva che non avrebbe smesso finché non avesse ottenuto ciò che voleva.
«Puoi portarmi a vedere il cielo?»

[Malora, Maleficent/Aurora]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aurora lo chiedeva tutti i giorni e Malefica sapeva che non avrebbe smesso finché non avesse ottenuto ciò che voleva.
«Puoi portarmi a vedere il cielo?»
Al che Malefica rispondeva sempre con un secco no, quel tipo di no che implica la fine di una discussione. Ma Aurora non demordeva mai, continuava a chiedere, ancora e ancora.
«Deve essere così bello lassù! Per favore, Malefica! Madrina, per favore!»
Le giovane congiunse le mani in segno di preghiera e saltellò infantilmente accanto alla maga, con gli occhi che luccicavano speranzosi. Malefica si costrinse a non guardarla, perché sapeva che altrimenti la sua ferma autorità si sarebbe spezzata.
«Ho detto no» ribadì. «È troppo pericoloso. Potresti precipitare».
«Mi prenderesti».
«E se non ce la facessi?»
«Fosco potrebbe diventare un drago».
«Aurora – no. No e basta. Finiamola qui».
Ma naturalmente non finì né lì né in qualsiasi altro posto. Aurora era sempre in attesa di vedere Malefica atterrare dopo un volo di ricognizione della Brughiera. La domanda sopravviveva anche se la regina bionda non la pronunciava, soffiava nel vento, brillava nel sorriso di Aurora, insaporiva i loro baci, bruciava nel contatto della loro pelle.
Malefica fu quasi sollevata quando essa venne posta di nuovo, chiara e semplice. Ma, naturalmente, non lo avrebbe mai ammesso.
«Pensavo avessimo deciso che la risposta fosse no, Aurora» disse.
«Oh, dai, per favore!» pregò la bionda. «Solo una volta. Una volta soltanto e non te lo chiederò mai più, lo giuro!»
«No. Non ti metterò in un pericolo simile». Malefica abbassò lo sguardo. «Non più».
Gli occhi azzurri di Aurora brillarono nella realizzazione e la giovane sorrise dolcemente. Seduta sotto un albero accanto alla maga, Aurora lasciò riposare la propria testa sulla sua spalla.
«Perché non ti fidi di te stessa?» chiese.
Malefica scosse piano la testa.
«Ci sono solo due cose di cui posso fidarmi» rispose, prendendo con gentilezza il mento della ragazza fra due dita: «le mie ali e te, bestiolina».
Aurora sorrise.
«Ma io mi fido di te».
E Malefica spalancò gli occhi, sorpresa, rendendosi conto che dopotutto era la prima volta che qualcuno glielo diceva apertamente.

«Sei davvero sicura?»
Aurora sbirciò giù dalla scogliera un’ultima volta e poi si aggrappò più forte al collo di Malefica.
«Sì».
La ali della maga si agitavano preoccupate. La donna tenne Aurora stretta contro il suo corpo e pensò, per la decima volta, che tutto ciò fosse una pazzia.
«Se qualcosa non va dimmelo e torneremo subito indietro» l’avvertì.
«Lo so, me lo hai già detto» rise Aurora. «Va tutto bene. Mi fido di te».
La ragazza aveva presto imparato che quelle quattro paroline rappresentavano un passo importantissimo per aiutare Malefica ad aprirsi a lei e alle altre persone, così si assicurava di ricordarglielo il più spesso possibile. La maga a quel punto prese un respiro profondo, la strinse più forte e, finalmente, si gettò.
Aurora sentì il vuoto.
Ma fu solo per un istante. Dopodiché la giovane non sentì nulla e non vide nulla che non fosse il cielo azzurro e la figura di Malefica. La donna alata volava lenta, rinunciando alle acrobazie con cui spesso si dilettava, e Aurora poteva assicurarsi di star volando solo per il vento che le accarezzava il viso e i capelli.
Le braccia di Malefica la tenevano stretta, le unghie quasi le si conficcavano nella pelle, ma alla regina non dispiaceva. Quando poi la maga prese a volare più rapidamente e a dirigersi verso l’alto, Aurora chiuse gli occhi e seppellì il viso nella sua spalla, respirando piano.
Mi fido di te, sussurrò contro la sua pelle.
Volarono in alto, sempre più in alto, e Aurora perse completamente la concezione del tempo. Fu solo quando Malefica parlò che si rese conto che si erano fermate.
«Apri gli occhi, bestiolina».
Aurora obbedì: attorno a loro c’era solo cielo, cielo rosato dalla luce del tramonto, e un manto di nubi sotto di loro che sembrava pronto a prenderla se fosse precipitata.
Le ali della maga non si muovevano più. Fieramente aperte in tutto il loro splendore, Aurora poté infine comprendere perché Malefica le avesse raccontato di quanto fossero forti.
Fosco, in forma di corvo, volava attorno alle due pronto a diventare il salvatore della giovane regina se fosse accaduto qualcosa di tragico.
Ma Aurora non aveva bisogno di lui, così come non aveva bisogno delle soffici nuvole: lei aveva Malefica, ed era tutto ciò che le serviva.
«Che te ne pare?» chiese la donna, stringendola ancora più forte.
Aurora sorrise, e Malefica pensò che quelle labbra distese fossero più luminose del tramonto.
«È incredibile».
La ragazza voltò la testa e baciò Malefica dolcemente sulle labbra, al che Malefica rispose subito allo stesso modo.
La fiducia aveva decisamente un buon sapore. 










Angolino dell'autrice: Ma salve di nuovo! :D
Come promesso, ecco la mia seconda oneshot Malora, già pubblicata su tumblr in inglese. Ne approfitto per ringraziare qui Toporagno e Ligan che hanno recensito l'altra shot - grazie mille per i complimenti! :) E sì, Malora - soprattutto per noi italiani - non è granché come nome di una shipping. Ma agli americani piace e beh, se Tumblr decide una cosa è legge :3 Comunque non penso di gettarmi presto nelle long, ugh, io con le long troppo spesso mi incarto D: 
Va beh. Spero che vi sia piaciuta anche quest'altra breve scenetta. Quanto le shippo queste due :3
Alla prossima!
Ser <3 
  
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