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Autore: xperfoned    09/06/2014    3 recensioni
il suo nome è April Shave, una ragazza veramente perfetta, la più popolare a scuola e con una brillante carriera da modella alle porte. Insomma,la ragazza che tutte vorrebbero essere. Lui, Luke Hemmings, il classico ragazzo strafottente e superficiale,conosciuto grazie al comportamento che assume con le donne,delle quali è sempre circondato. Sono accomunati da un unico difetto. Loro sono soli,tremendamente soli. Una solitudine da far schifo, che serve,certe volte, a colmare il vuoto che lei stessa ti causa. Ogni giorno entrambi indossano la maschera da ragazzi popolari e fingono, dato che non hanno nessuno con cui essere loro stessi.
Luke è l’incubo di April. Lei è entrata nel suo mirino di conquiste e si sa che quando Hemmings vuole qualcosa,la ottiene.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Anche quella mattina April si alzò, svegliata da deboli raggi di sole mattutino entrati. Si diresse in bagno, dove rimase chiusa per lungo tempo per prepararsi esteticamente al meglio. Da reginetta della scuola,doveva apparire sempre perfetta,senza mai neanche un capello fuori posto. Anche quella mattina scrutò con espressione corrucciata la divisa del college, imbarazzante. Optò per un comodo completo casual e non troppo elegante. Si pettinò i lunghi capelli biondi e si truccò leggermente. Scese poi le scale per raggiungere i genitori in cucina, che l’attendevano per la colazione. Le salii la nausea vedendo tutto il lusso che la circondava, casa sua sembrava un set cinematografico. Ogni mobile si trovava al proprio posto, accuratamente spolverato. Eccoli lì, i suoi genitori, che vedeva solamente per tre o quattro giorni al mese,se era fortunata. Suo padre era un ricco uomo d’affari, mentre sua madre una manager di successo.
“Buongiorno cara, dormito bene?”
“Si Pa’, grazie”
“Tesoro, io e tuo padre dobbiamo partire questa mattina. Ti dispiace?”
“No,ci sono abituata”.
Ed era vero, ormai queste notizie non la toccavano più, era un tema ricorrente della sua vita. Per questo era sola, abbandonata a se stessa in quella enorme e lussuosa casa.
“Se vuoi possiamo chiamare Charlotte, sai,per tenerti compagnia”
“Grazie mamma, ma non mi serve una baby-sitter, ho diciassette anni e so cavarmela da sola”.
Prese poi la sua borsa ricolma di libri e uscì, trattenendo le lacrime che le si stavano formando. I suoi genitori le mancavano da morire, si stavano perdendo il periodo più bello della sua vita, i suoi successi a scuola, tutto.. Però non voleva piangere, non se lo poteva permettere. Lei doveva essere la ragazza felice,senza problemi e invidiata da tutti, quindi si sbrigò a tamponarsi le lacrime stando attenta a non rovinare il trucco.
Una volta entrata a scuola, tutti gli occhi le caddero addosso e la folla si aprì per farla passare. Lei sapeva di essere bella, ne era consapevole e questa cosa le faceva piacere, era una delle poche qualità che la distinguevano dalle altre ragazze. In molti si chiedevano perché non avesse ancora un fidanzato, dato che tutti pendevano dalle sue labbra. Lei non voleva nessuno. Aveva un cuore di ghiaccio, non permetteva a nessuno di scioglierlo e riuscire a conoscerla più a fondo. Lei stava bene così. Quando si avvicinò al suo armadietto per posare i libri, notò un gruppo di ragazze che la attendevano con un finto sorriso, era la sua compagnia di “amiche”, anche se a loro importava solo la fama ottenuta facendosi vedere in giro con lei. April se n’era accorta, lei non era stupida come loro. Le aveva marchiate come oche superficiali,che si vendevano ad un ragazzo diverso ogni fine settimana solo per divertirsi, e certe volte facevano a gara a chi se ne faceva di più. Si, loro erano superficiali e quel tipo di persone ad April non andava proprio giù.
“Ciao tesoro”. Chealse fu la prima a parlare, seguita a ruota da tutte le altre. Per April, lei era la più fastidiosa, parlava sempre con voce squillante e quella mattina era decisamente troppo truccata.
“Ciao a tutte”
“Hai programmi per oggi pomeriggio?”
“No, che ne dite di venire a casa mia? I miei genitori sono fuori. Potremmo guardarci un film, o raccontarci pettegolezzi. Ci state?” appena disse l’ultima parola, voleva sprofondare. Lei quelle tipe le odiava, ma come l’era saltato in mente di invitarle a casa sua? Sperò vivamente che avessero qualcos’altro da fare, ma la risposta fu tutto l’opposto: accettarono con entusiasmo.
“Evviva” pensò fra sé e sé.
“Dai ragazze, andiamo in classe. Tra poco suona e se quell’isterica della Gilbert non ci vede,sbotta”.
Tutte si disposero al solito modo, lasciandola davanti al centro come guida. Mentre proseguivano fiere attraverso tutti i corridoi del college,April scorse in lontananza due figure maschili. Luke Hemmings e Calum Hood. Si maledisse dentro, Luke era la prima persona da evitare in quel periodo. A coprire il suo lamento ci pensarono i gridolini delle altre, emozionate per essere cosi vicine a lui. Riuscì a scorgerne tutti i particolari: quella mattina indossava dei jeans stretti neri tagliati sulle ginocchia, una canottiera con delle stampe, sempre nera, ed infine una felpa con il cappuccio alzato sulla testa, che faceva uscire il suo ciuffo biondo. Quando gli si trovò faccia a faccia, lui sfoggiò uno dei suoi sorrisi più accattivanti,che mettevano ben in evidenza l’anello intorno alle sue labbra, e le ammiccò, per poi passarsi una mano tra i capelli e proseguire. April odiava Luke. Era di un’enorme strafottenza, era altezzoso, stronzo, donnaiolo e SUPERFICIALE. Luke era l’incarnazione di tutti i difetti che April odiava in una persona. Pregò che le ragazze non facessero commenti idioti su quello appena successo e continuò a camminare, questa volta con passo più veloce. Era irritata. Una giornata apparentemente tranquilla era stata turbata dalla presenza di Hemmings. Poteva sembrare esagerata, ma quel ragazzo le dava sui nervi. Si rifugiò in classe immersa nei suoi pensieri marchiati Luke Hemmings. Era più forte di lei, non riusciva a smettere di pensarci. Quella situazione l’aveva scossa. Cercò in tutti i modi di prestare attenzione alla lezione ma con pochi risultati, tanto che appena suonata la campanella, scattò dal suo banco e corse fuori. Arrivò al suo armadietto e prese i libri e quaderni necessari per la lezione successiva. Aprì la piccola anta dove aveva sistemato un o specchietto e si perfezionò i capelli biondi. Le si gelò il sangue quando,guardandoci attraverso, vide venirle incontro proprio Hemmings. Fece finta di niente e continuò a specchiarsi, finché due mani non le cinsero i fianchi e non si sentì soffiare sul collo. Ora che fare? Fingersi disinteressata o stampargli uno schiaffo in faccia e togliergli quell’espressione strafottente? Anche se optava per la seconda, pensò fosse più civile la prima opzione e fece finta di rovistare tra i quaderni,sperando che Luke si arrendesse e andasse via. Invece no, lui era ancora attaccato a lei e stava appoggiando il suo viso sulla spalla della ragazza.
“Cosa vuoi Hemmings?”
“Te”
“Stai perdendo tempo”. April alzò la spalla e lo scansò da lei, ma il ragazzo fu più veloce: la fece voltare verso di lui e le tenne stretti i polsi, inchiodandola ai freddi armadietti con lo sguardo.
April era spaventata da quel ragazzo ora più che mai, e forse anche lui se n’era accorto.
“Hai paura?”
“Mi stai facendo male”.
Luke spostò il suo sguardo sulle braccia della ragazza,allentando la presa. Poi si portò alle labbra il suo polso sinistro.
“Scusa. Allora, hai ancora paura?”
Lei rimase paralizzata nell’azzurro dei suoi occhi ancora pochi secondi, e quando finalmente era pronta a rispondere, la campanella segnò l’inizio dell’ora successiva. In quanto a botte di culo, a lei accadevano spesso. Tolse con arroganza la sua mano dalla presa del ragazzo, sbatté l’anta dell’armadietto per chiuderlo e corse verso l’aula d’inglese. Luke rideva, ma non era un sorriso forzato o un sorriso in risposta ad una bella battuta, Luke rideva perché quella ragazza sarebbe stata una sfida.


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte c:
questa è la prima storia che scrivo, spero venga fuori una cosa decente.Il mio obiettivo è scivere una fan fiction diversa dalle altre, dove non c'è la tipica ragazza che si crede brutta, autolesionista e piena di problemi,che incontra un figo di ragazzo che le fa capire che è bella e cosi via. Da quello che potete vedere infatti la protagonista è April, la più popolare nella sua scuola, bellissima, che quando non va a scuola lavora nell'ambito della moda. Poi c'è Luke Hemmings, anche lui molto popolare, che cerca di conquistarla.
Ok, non voglio farvi spoiler :D
Ditemi se vale la pena continuarla e bo, magari lasciate qualche recensione (:
Ci sentiamo al prossimo capitolo <3
  
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