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Autore: Gotick_92    09/08/2008    4 recensioni
Io non so chi tu sia, e tu non sai chi è quello sconosciuto che ti sfiora la mano. Ma non importa.
Due persone, una che vive nelle Tenebre e l'altra nella Luce, quasi per caso si sfiorano, si toccano, senza che i loro percorsi paralleli si tocchino mai. La loro volontà di rimanere amici supera la loro dimensione. Ma, purtroppo, nulla dura per sempre....
Dedicata, o forse meglio dire ispirata, ad Haku e alla sua recensione che mi ha segnato. In modo positivo, devo dire... un grande grazie!
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le Affinità Elettive

Note dell'autore: questa storia nonsense si ispira ad una riflessione vera capitata nella mente del sottoscritto, e potremmo considerarla, dunque, una pagina di diario. Ma la voglio dedicare soprattutto ad Haku, la cui splendida recensione alla mia poesia mi ha fornito la forza morale per scrivere questa fanfic. Spero che arrivi a leggerla, perchè serve a ringraziare delle parole che, in fondo, sono alla base di tutto ciò che scrivo.

N.B.: la seconda persona cui mi riferisco è semplicemente ignota, non so neanch'io chi sia, a volte. Ma potrebbe essere uno chiunque dei lettori, non lettori, amici e parenti. Forse anche tu, ora, che stai leggendo queste poche, pietose righe. Non lo sai. E' questo il bello. E non lo so nemmeno io.

Le Affinità Elettive

Tutto accade, tutto succede, tutto si compie sfuggendomi di mano... il tempo passa indifferente, sulla mia pelle la vita non scorre, non sono toccato dal privilegio dell'Esistenza vera... allora perchè sono qui, perchè continuo a seguire questo dannatissimo percorso? Non lo so. Forse perchè, ancora una volta, mi sto fidando. Fidando dell vita, mi sto fidando di te, non della strada che ho scelto. Perchè sento di sbagliarmi, eppure lo faccio, lo sto facendo anche adesso. Anche ora che sto, finalmente, trovando la pace nel lento estinguersi della mia vita. Forse è tutta colpa di quelle maledette affinità elettive.

"Quando due molecole A e B si trovano vicine e proprense all'unione, potremmo dire affini, si forma tra loro un legame; ma quando a queste si avvicinano altre due molecole C e D, e le prime due ritengono di avere più affinità con le seconde che tra di loro, succede che queste scelgano di troncare il rapporto così, senza conoscere il momento esatto della rottura, e di stabilirsi con le altre." [W. Goethe; Le Affinità Elettive]

Ecco. Ho sbagliato, e lo so, dannazione lo so! E' solo che questo errore mi sembra troppo bello e troppo stupido per rinunciarvi.

Io, allora come adesso, ma sempre, sono stato solo. Nato solo, cresciuto solo e anche ora sono da solo. Già sento la pietà di colui che legge, quella pietà che non dà e non consola nulla, quella pietà scenografica, che non si nega a nessuno. Non è richiesta, la pietà. La odio, quando è falsa, e le lacrime si asciugano dopo qualche misero minuto, e quando nel cuore non rimane traccia di un qualcosa di vero. Questa mia solitudine sempiterna, questo mio difendermi sempre, mi ha condotto a fare delle scelte che non tutti approveranno. Ma io non sono qui per cercare l'approvazione di chiunque. Ho scelto il cammino indolore, quello dove non si vede, non si sente, non si tocca, non si gusta e non si odora nulla. Ho scelto il sentiero dell'Oscurità, nel buio, senza risposte, beneficiando del dubbio, affrancandomi da tutte quelle verità che fanno così tanto male. Si, ditemi che ho una vita a metà, ma nel Buio vi è il vero riposo, la vera calma. Tutto esiste, ma è vellutato, modificato, addolcito dal sapore lieve delle Tenebre... avanti, ditemi pure che questa non è una vita, che non si doveva fare così, che non sono capace di affrontare i problemi, chiamatemi codardo, emo di merda e qualunque altro insulto vi passi per la testa di sputarmi addosso. Ho smesso da tempo di curarmene, mi scivolerebbe addosso tutto. Io ho scelto di partire così, di incamminarmi nell'Oscurità per non avere più contatti col mondo che mi ha odiato, cacciato, illuso e deluso. Tu, invece, hai scelto il cammino opposto: non ti concedi la calma, il riposo, l'indifferenza, ma ti carichi di tutti i dolori e le angosce della vita. Tu, tu vivi nella Luce, nel mondo. Ma, non devi pensarlo, la Luminescenza non rappresenta solo lati positivi. E lo sai. Te lo nascondi, ti arrampichi sugli specchi, ti fai scudo di cose nelle quali professi di credere ma menti a te stesso, lo neghi, desideri negarlo, ma lo sai. Lo so che lo sai. Capisci che, come i miei occhi sono irretiti e indeboliti dalle tenebre e non distinguo nulla, nel mio amato Buio, i tuoi sono così tanto stati in balia della Luce che questa ha bruciato le tue pupille, impedendoti di vedere altro che lei. In fondo, siamo uguali noi due. Solo che abbiamo preso sentieri paralleli diversi, che non si incroceranno mai. Così come io sprofondo nell'Oscurità più nera, così tu ti perdi nella Luce più bianca. Accettalo.

Ma, una volta, sono così tanto andato in profondità nelle Tenebre che la mia mano ha sfiorato qualcosa di diverso da esse: la tua. Si, ci siamo trovati, sebbene le nostre strade non si siano incontrate, noi ci siamo sfiorati... e tu hai trovato me, senza vedermi, continuando a camminare. imperterrito. E, finalmente, ho trovato qualcuno con cui condividere il mio percorso. Anche se le nostre strade non si attraverseranno mai, io e te continueremo a intersecarci, a convivere, a saperci a vicenda. Poco importa se non riesco a spiegarmi, ma il mio cuore ora sta provando qualcosa che a parole non si può esprimere, ma sappi solo che è il contrario della soltitudine. Guardami! Non so nemmeno come si dica! Ma tu, tu lo sai? Io non posso sondarti, non posso vedere dentro di te... ma, anche se ti circondavi di ersone che chiamavi "amici" tutti i giorni, ho l'impressione che tu ti sentissi sempre solo. Ho ragione, io? Non lo so, e non penso che potrò mai saperlo con certezza. Tu pensa solo a te stesso, e ragiona, tienilo per te, se ho colpito nel segno. Quindi, le Affinità elettive ci uniscono. Prima io e la mia Oscurità, tu e la tua Luce. Poi, finalmente, io e te. Non so quando mi sono separato dal Buio, nè se l'ho mai fatto, e ignoro quando e se tu abbia spezzato il legame che ti univa alla Luce.

Sta di fatto che ora io e te siamo uniti, e non siamo più soli, e promettimelo, che non lo saremo mai.

Ma ora io non sento più la tua mano, non sono sicuro tu voglia sentire la mia... questo mi distrugge... dopo aver provato per poco la bellezza di avere qualcuno accanto, mi viene tolta? Eri anche tu, allora, una trappola, un errore?

No. Non voglio pensarla così. Dimmelo, che non mi hai abbandonato.

Ogni volta che vado a scuola, guardo verso il tuo banco, ma trovo uno sguardo vuoto, che non ricambia il mio. forse per scelta, forse no. Io non lo posso sapere... e mi sta consumando dentro...

Ogni volta che trono a casa, prima di addentrarmi in un vicolo scuro, guarso la salita appena fatta, sperando di vederti arrivare di corsa, pronto a salvarmi. Ma da cosa? Da me stesso, dall'Oscurità, da qualunque cosa.

Ogni volta che ci parliamo, io cerco la tua amicizia, il tuo appoggio, il tuo sostegno. Non lo trovo mai.

Ma dove sei andato? Cosa ti ho fatto? Perchè? Io no voglio più sperare, ho bisogno di te, qui, ora, adesso.

Non posso resistere a lungo, e tu lo sai.

In fondo, tutto ciò che volevo era una mano tesa, una compagnia, per una volta.

Ma, se sono condannato a soffrire, allora me ne tornerò in silenzio nell'Oscurità, senza darti più fastidio.

In fondo l'ho sempre saputo, di essere condannato, con te ho solo voluto sfidare il Destino.

E ho perso. Sapevo che avrei perso. Oscurità, aspettami, sto ritornando da te.

Forse, alla fine, le nostre strade si incontreranno. Io ci credo, voglio crederci, devo crederci.

E, allora, io e te potremo finalmente vedere il Tramonto, tra la Luce e le Ombre. Forse. Io ci spero.

Infondo, cos'è un anima?

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