La porta del sottocoperta si chiuse con violenza mentre due voci infuriate si diffondevano in tutto il corridoio fino a raggiungere la sala comune della Sunny, dove era riunito il resto della ciurma in attesa che l’arrosto per la cena finisse di cuocere al forno.
-…RAZZA DI BAKA COME TE?!?!? PERCHÉ?-
-MOCCIOSA!!! LA VUOI FINIRE?! TI HO GIÀ DETTO CHE NON È COLPA MIA!!!-
Usop, intento a giocare a carte con Chopper, sospirò.
-Quel dannato Marimo la farà uscire di testa, prima o poi!- disse Sanji, aspirando una boccata di fumo -Povera Nami-Swan!-
-Secondo me, il fratello la fa già uscire di testa solo che non come intendi tu!-
Franky, le mani intrecciate dietro la nuca, accompagnò il suo commento con un ripetuto movimento del bacino, stando attento a non farsi vedere da Chopper, facendo ridere lo scheletro e sorridere seraficamente l’archeologa, comodamente seduta in poltrona con un libro sulle gambe.
-Che intendi dire?!- chiese il capitano, appollaiato sul bracciolo, inclinando il capo e infilandosi un mignolo nel naso.
-Niente, te lo spiega dopo Robin!- rispose sbrigativo il cecchino con un gesto della mano.
-… CHE SIA COSÌ DIFFICILE?!? BASTA SEGUIRE CHI HAI DAVANTI!!!-
-IO LO STAVO SEGUENDO! MA QUELL’IMBECILLE ATTORCIGLIATO HA DEVIATO ALL’IMPROVVISO!!!-
-CERTO COME NO! DIAMO LA COLPA A SANJI, ADESSO!!! SAI UNA COSA?! DA ORA IN POI OGNI VOLTA CHE DOVRÒ VENIRE A RECUPERARTI AUMENTERÒ IL TUO DEBITO!!!-
-CHE COSA?!?!? SEI UNA STROZZINA!!!-
-E TU UN CAVERNICOLO!!!-
-ARPIA!!!-
-IMBECILLE!!!-
-STREGA!!!-
-OMINIDE DISORIENTATO!!!-
-IO NON SONO DISORIENTATO!!!-
-È COSÌ CHE SI DEFINISCE UNO CHE SI PERDE SEMPRE!!!-
-IO NON MI PERDO SEMPRE!!!-
-SÌ INVECE!!! A VOLTE MI DOMANDO COME TU FACCIA A TROVARE LA MIA…-
Cyborg e cecchino si guardarono strabuzzando gli occhi e il secondo si buttò a pesce oltre il tavolo riuscendo a tappare appena in tempo le orecchie a Chopper, prima che nel corridoio e nella sala comune  riecheggiasse -…VAGINA!!!-
Silenzio.
-Oh, ma davvero?!?-
-B-buzzurro?! C-che fai?!-
Poi voci soffocate, il rumore di una colluttazione e il tonfo di una porta, quella dello studio di Nami.
I Nakama si guardarono perplessi e preoccupati.
-Oh mamma, adesso si ammazzano!- disse Usop, ancora intento a preservare l’innocenza di Chopper che si guardava intorno spaesato.
-Che succede?!- chiedeva senza ricevere risposta.
Attesero ancora un po’ ma tutto quello che si sentiva erano tonfi soffocati.
-Sarà meglio andare a controllare!- prese l’iniziativa il cyborg, uscendo dalla sala seguito a ruota dagli altri, eccezion fatta per Robin, Usop e Chopper.
Si precipitarono nel corridoio, tendendo le orecchie per captare qualche suono. Mentre si avvicinavano alla porta dello studio, una serie di gemiti e mugolii divenne sempre più udibile.
-Ah ah ah… oh ZORO!-
-Allora… m-mocciosa… sta-ah-vi dicendo?-
-ah ah ah… n-niente… ri-riti… ah… ritiro quello… che ho… ho… OH… detto…-
-Quindi s-so- sono bravo a… a… trovare la… la tua… v-vagina?-
-ah… sì sì sì… b-b-braviss… ahh… bravissimo… c-continua così… che… che… s-s-stai per… ah ah ah… per trovare a-anche il… il… ah ah… il m-mio… ah ah ah… p-punto G… OH KAMI! AH AH AH!!!-
Cuoco, cyborg, capitano e scheletro si guardarono ad occhi sgranati. Per una volta la situazione era lampante anche per Rufy. Furono richiamati all’ordine da due carnose labbra che apparvero sul muro accanto alla porta.
-Ora che avete appurato che Bushido-san e Nami non si stanno ammazzando, perché non tornate qui?- domandò retorica, con un tono che non ammetteva repliche.
Quando rientrarono nella sala comune, Usop li guardò in attesa di risposte. Aveva liberato il medico e ci stava giocando come se niente fosse per non allarmarlo, ma aveva gli occhi fuori dalle orbite per la preoccupazione che un omicidio fosse stato appena consumato a pochi metri da lui.
-Allora?!?!?-
-Tutto a posto!- ringhiò Sanji -Quel dannato Marimo sa come farsi perdonare da una donna! Suppongo dovrò mettere da parte due porzioni d’arrosto…- mormorò, mordendo la cicca tra i denti.
-Uhm… Sanji!- lo richiamò il capitano, che stava riflettendo con le mani sui fianchi e gli occhi sulla sua donna.
-Credo che oltre a quelle dovrai tenerne da parte altre due!- disse, voltandosi verso di lui e segnalando il numero anche con le dita.
-Perché?!?- chiese ingenuamente il biondo, preso alla sprovvista.
Per tutta risposta, il capitano si limitò ad afferrare una ridente Robin per una mano e trascinarla fuori dalla sala comune.
-LA BIBLIOTECA È OCCUPATA, MINIMO, PER LE PROSSIME TRE ORE!!!- si premurò di urlare Rufy, mentre si allontanavano in fretta lungo il corridoio.
Un’aura nera si formò intorno al cuoco, mentre si accasciava in un angolo mordendo un fazzoletto tra i denti e piangendo la sorte delle sue dee, che avevano avuto la sventura di innamorarsi dei due soggetti più rozzi ed imbecilli della ciurma nonostante ci fosse lì il loro Mr. Prince, vero gentiluomo sempre pronto a servirle e compiacerle.
Usop lo guardò sospirando.
-Qualcuno di voi sa come funziona il forno?- chiese speranzoso ai tre compagni rimasti.
Quelli negarono con il capo, sconsolati.
Avevano la netta sensazione che l’arrosto quella sera non lo avrebbe mangiato proprio nessuno.