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Autore: Asuka_chan    05/08/2003    1 recensioni
Quando non si vuole più celare un segreto.....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se morissi prima di svegliarmi

Asuka_chan

Capitolo 1

Aprì lentamente gli occhi. Si trovava in una stanza semibuia. Accanto a lui c’era Rei. Dagli sguardi imbarazzati che lentamente gli lanciava Shinji capì che gli doveva dire qualcosa di molto importante. La ragazza abbassò la testa,ma un lampo di decisione le brillò improvvisamente negli occhi.

“Shinji, io…beh a tempo che ti dovevo parlare. Io ti amo. Vuoi essere mio?” Rei sentì che il peso che aveva da tempo nel cuore diventava sempre più leggero. I sentimenti sempre più confusi che provavano i 3 piloti degli Eva non le piacevano più. Doveva sapere cosa pensava Shinji. Di Asuka non si preoccupava, convinta com’era di essere l’unica ad ambire il cuore di Shinji. Ma di lui non sapeva giudicare i sentimenti. Allora aveva deciso di chiederlo. Per la prima volta nella sua vita si era fatta avanti senza essere stata spinta dalle circostanze. Ma ora toccava a lui.

“mmm….. io …” Shinji non sapeva cosa pensare. Rei era bellissima, le voleva bene ma non era sicuro di chi preferisse tra lei e Asuka. Era imbarazzato e non sapeva cosa risponderle quando sentirono un rumore. Entrambi corsero verso il corridoio e videro Asuka che correva via. Aveva sentito la loro conversazione.

**************

Capitolo 2

REI

Mentre guardavamo la chioma rossa d’Asuka uscire dall’ospedale capii di avere commesso un errore di valutazione. Ma poco importava Shinj ormai è mio. O almeno così pensai fino ad un istante dopo quando mi girai verso di lui. Nei suoi occhi vidi tutta la disperazione che nessuno avrebbe mai provato per me neanche se fossi morta. E capii. Capii tutto ciò che avevo rifiutato di vedere. Mi sentii vuota. Shinji non mi aveva mai visto come una donna da amare. Forse all’inizio, ma lì ero io che non provavo niente per lui.  No, lui per me non provava niente di più che amicizia, o forse le ero sembrata una sorella. Come per Misato. Anche a lei voleva molto bene, ma non come una donna, come una madre. Ma Asuka era diversa da noi due. Improvvisamente ricordai una cosa accaduta molto tempo prima, quando Asuka era arrivata da poco. Quell’angelo che sì chiamava…..mmm… non ricordo il nome, ricordo solo che era immerso nel magma e Asuka era andata nel cratere del vulcano per ucciderlo prima che si sviluppasse, ma qualcosa era andato storto. Così Shinji incurante del calore che avrebbe potuto ucciderlo si era tuffato con l’unità 01, per salvare Asuka. Misato, in quell’occasione le disse: -Finalmente qualcuno che gli faccia capire, che non bisogna avere paura e che il cuore molte volte fa meglio della testa.

Anche in quell’occasione mi ero dimostrata esteriormente indifferente, me quella frase mi aveva dato da pensare. Poi la gelosia mi accecò gli occhi, quindi dimenticai le parole di Misato.

Feci per dire qualcosa a Shinji, ma lui si stava già vestendo.

-Tornerà- disse cercando di non far trasparire quello che provava- Ora andiamo da Misato:

Evidentemente non voleva rispondere alla domanda che gli avevo fatto. Lasciai perdere.

-Ok -dissi, tornando al mio solito taciturna. Ci dirigemmo verso la stanza dove  prima avevo visto il comandante Katsuragi. Era lì, infatti, con una birra, come sempre di ottimo umore.

-Stai bene, ora?- chiese a Shinji. Poi sbirciò oltre le mie spalle. –Dov’è Asuka?- disse. Poi facendo l’occhiolino a Shinji- Era molto preoccupata e appena ripresasi mi ha subito chiesto tue notizie.

Shinji arrossì…. – poi fece retro front, lasciando me e Misato Katsuragi sole.

Lei inarcò il sopracciglio –Allora? Sputa il rospo! –

Io feci per seguire l’esempio di Shinji ma lei mi fermò. –Dai, non lo dirò a nessuno. E poi fa bene confidarsi. Racconta ti consiglierò cosa fare.

Capii che era la mia occasione per avere il giudizio di Misato:

-Mi sono confessata, voglio dire ho detto a Shinji che lo amo.

-È solo questo? E si può sapere dov’è Asuka? Sono la sua tutrice, ho la sua tutela quindi è mia la responsabilità.

-Quando l’ho detto a Shinji, che lo amo intendo, lei ha sentito. È corsa via e non capisco perché.-   

dissi così perché mi spiegasse la sua opinione.

-Invece lo sai benissimo. Anche ad Asuka piace Shinji.

-Secondo te chi sceglierà?

-Vuole molto bene ad entrambe, quindi non so. È difficile capire cosa provano gl’altri, anche se sono persone che abbiamo sempre intorno.

Misato guardò l’orologio. È già molto tardi… vado a casa per vedere se Asuka è tornata di questi tempi una ragazza sola per le strade, per quanto indipendente rimane una ragazza. Ciao ciao!

Misato se ne andò. Decisi di andare a casa, avevo molto sonno, la giornata era stata abbastanza lunga. 

****************

Capitolo 3

MISATO

Pigiai il piede sull’acceleratore. Vado sempre piuttosto forte (questo forse spiega le condizioni della macchina) così non notai nessuno degli orologi pubblici, finché non inceppai in una lunga coda.

Non essendoci stati recenti attacchi (Shinji si era ferito durante una prova) la gente aveva ripreso ad uscire.

-Che giornata… prima l’errore durante la prova, poi Shinji, Rei e quella testa calda di Asuka, ora la coda…- rimasi un attimo senza parole quando vidi il grande orologio del centro commerciale segnare le 23.55. abbassai lo sguardo sul mio orologio. Esattamente come prima segnava le 20. 05.

-Mio Dio, ho fatto così tardi e non ho avvertito i ragazzi…  i ragazzi… Asuka, Shinji!

Provai a chiamare casa. Niente. Tentai con il cellulare di Asuka. Squillava inutilmente. Infine tentai con Shinji ero disanimata perché lo tiene sempre spento, ma tentar non nuoce.

Uno squillo, due, tre…poi rispose.

-Shinji dov..- non mi diede tempo di finire.

-Misato sono in città, sto cercando Asuka. Sono tornato a casa e mi sono reso conto che era tardissimo. Di  te non mi sono preoccupato, è raro che tu torni presto, ma quando alle dieci Asuka non rispondeva all’ennesima chiamata ho deciso di venirla a cercare. Ho provato a chiamarla a casa della capoclasse, nulla. Ho provato anche da Toji e Aida, ma non c’era…

Stava per continuare, ma lo interruppi:

- HEI, HEI, HEI.... CALMATI. Di solito non sei così nevrotico…- ancora una volta mi interruppe.

-Misato il vero problema è un altro…

-Cioè cerca di spiegarti non ci sto capendo più niente: allora cosa c’è  di così terribile? Non è la prima volta che rientra tardi.

-ma vedi Asuka quando ci ha sentito, cioè quando ha sentito Rei era…era…

-ERA?

-Aveva solo la biancheria intima addosso!! E sono sicuro che non è passata a casa a vestirsi, ne che abbia la pluig-suit!

-VORRESTI DIRE CHE ASUKA è SOLO DIO SA DOVE IN MUTANDE E…. MA è PERICOLOSISSIMO cioè se la vede qualche malintenzionato…. – all’improvviso mi resi conto che non avrei fatto altro che preoccupare il ragazzino. Dovevo essere pratica- allora io chiamo Rei, Ritsuko e Kagi. Tu chiama i ragazzi presso i quali prima hai cercato Asuka, tranne la capoclasse, non vorrei mettere in strada un’altra ragazzina. Digli, se faranno storie che è un’emergenza. Anzi anche la capo classe. Digli che vada a casa nostra a aspettare eventuali chiamate, o apparizioni di Asuka. Dalle le chiavi. Voi ragazzi dividetevi e esplorate la città. Noi andremo a cercarla in quelle vicine.

-Ok.

-Shinji, per una volta tira fuori le palle, e non piagnucolare come una femminuccia. Come quando guidi l’Eva 01. Ok?

-CERTO. CHI LA TROVA AVVERTA GLI ALTRI.

 -Sicuro. Sta attento. Un disperso basta.

Chiudemmo la comunicazione.

Feci un inversione a U e tornai alla base. Dovevo avvertire tutti: Asuka, perlomeno dentro, è psicologicamente molto fragile e uno shock poteva farle commettere azioni nocive a se stessa. Insomma la mia maggiore paura era quella che tentasse il suicidio. Non l’avevo detto a Shinji ma anche lui x me sapeva. Pigiai sull’acceleratore ancora di + finché non vidi sfrecciare le macchine vicino a me .

Arrivata alla Nerv  corsi fino all’ufficio di Ritsuko, ero certa ci fosse anche Rei perché doveva fare dei test. Sperai di trovare anche Kagi. Sbirciai nell’ufficio…uff.. c’erano tutti e tre. Tirai tutto di un fiato:

-ragazzi dovete aiutarci io e shinji non troviamo Asuka. Ho organizzato una ricerca, i ragazzi stanno già cercando. Dividiamoci.

-mmm…?- fece Ritsuko- non ho capito niente, in più non dovresti lasciare due ragazzi da soli. Chissà cosa staranno facendo..-

Non avevano capito nulla. Ricominciai da capo.

- aprite bene le orecchie:P
unto primo asuka è scomparsa.
Punto secondo: Shinji è in città con tre suoi amici in cerca di lei. Una di questi, la capoclasse è a casa mia ad aspettare sue notizie.
Punto terzo alzate le vostre chiappe e venite con me a cercarla fuori città: tutti tranne tu, Rei, tu raggiungi i ragazzi.

  -DOMANDE?
- Si- disse Ritsuko-
a) chi ti dice che la nostra cara ribelle e guastafeste Asuka, sia così in pericolo da aver bisogno di un immediato SALVATAGGIO
b) come mai tutta questa fretta.
c) dov’è quella patata bollita di Shinji.

- In quanto alla prima domanda io e Rei sappiamo, ciò basta. Per la seconda sappiate che è in giro con..bè addosso ha solo la biancheria intima. Shinji è come ho detto prima, a cercare Asuka! Muovetevi.

Finalmente si alzarono.                                     

SHINJI

Correvo verso la casa di Toji più forte che potevo. Il cuore mi batteva così forte che mi mancava il fiato. Il sudore mi colava dalla fronte fino alle labbra. Aprii la bocca per respirare e una goccia mi entrò in bocca. Era salata, disgustosa, ma mi faceva sentire vivo. Sentii delle gocce fredde. Pioggia. Strinsi nella mano la busta che avevo trovato davanti alla porta. E al sudore (che mi ricordava Misato, che ogni giorno, fino alla notte, lavorava per salvare l’umanità, cercando di essermi, allo stesso tempo vicina come una madre), alla pioggia (simile a Rei, essere indefinito) si mischiarono le lacrime, che tanto mi ricordavano Asuka. Quante ne avevo versate per lei, ogni sua offesa era una spada. E lei pure, ogni mia indifferenza le faceva sboccare gli occhi. Non lo sapeva, ma ogni sera la ascoltavo. A volte mormorava “mamma”, fra le lacrime, con tristezza. Altre gridava il nome di Ayanami con rabbia. Spesso il mio con tristezza. Una notte mi alzai e la presi tra le braccia. Stemmo così per ore, fin quando, ormai era l’alba mi baciò la fronte. Non voleva che nessuno sapesse. Decise di dimenticare. Io non ci riuscii. La notte che sto vivendo è la prova che neanche lei ci riuscì. La lettera, ormai penso indecifrabile da quanto lo strinta, la ricordo a memoria, come un nome:

Cara Misato,

in queste poche righe ti chiedo  scusa. Me ne vado per sempre. È difficile, per la prima volta nella mia lo ammetto: sto piangendo. Piango per te, che non ti è mai stato permesso essere bambina; piango per Rei, che non ha un identità (chi sono io per toglierle Shinji, per quanto non amarlo mi procuri dolore?); piango per il comandante Ikari, che non sa amare; piango per Toji, che ama la sorella più di se stesso; piango per Kensuke, forse quello che lo desidera di più, ma non può pilotare un Eva; piango per Kagi, che ti aveva persa; piango per me stessa, troppo egoista per vivere; e infine piango per Shinji che non ho saputo amare, che si merita di essere felice più di me, che mi è stato esempio di amore per gli altri. Vorrei stare con voi per sempre, ma vi procuro solo dolore. Come mi disse un giorno mia madre: “Se mai ti innamorerai di qualcuno ricorda: prima di tutto la sua felicità, altrimenti non è amore.” Vi amo, nonostante tutto.   Spero che vivrete dentro la felicità e ti auguro una vita felice con Kagi: ho sempre saputo che ti apparteneva. Come Shinji appartiene a Rei. Di a lei di essere felice e che, nonostante tutto le voglio bene-. E dì a Shinji che lo amo. Addio.

Asuka Soryu Langley 

Sono arrivato davanti a casa di  Aida. Sembra sorpreso di vedermi in questo stato.

-Hei.. Ikary cosa è successo? 

-È per Asuka. Lei è scappata. Aiutami a cercarla.

Il mio amico sembrava stupito, sfido io, gli ero apparso davanti a mezzanotte e mezzo bagnato come un pulcino mormorando parle, almeno per lui, insensate.

-Adesso calmati. Vieni dentro.

-No, dobbiamo fare in fretta..-mi interruppe.

-Guarda che se non mi dai retta non ti aiuto.- Mi trascinò nella sua casa.-Cosa è successo?

Gli raccontai tutto, ma proprio tutto. Dal mio risveglio alla telefonata con Misato. Infine gli misi in mano la lettera di Asuka.

- Non ci credo che l’abbia scritto lei una simile testona…- vide il mio sguardo – la gente è diversa da ciò che sembra.

- Chiamo Toji e la capoclasse.- tu calmati.

Kensuke dette istruzioni a entrambi e poi si sedette accanto a me:- tra un ora ci vediamo con Toji e Rei accanto al centro commerciale, ci pensa lui ad avvertire Ayanami. Ora spiegami una cosa: ma tu, si… insomma vuoi bene a Soryu o Ayanami?

Fui colto alla sprovvista. Ma conoscevo la risposta. Avevo la lettera di Asuka in mano e una lacrima cascò sulla sua firma. 

CONTINUA ....

  
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