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Autore: Hemmo_1996    09/06/2014    0 recensioni
Cause I knew you were trouble when you walked in
So shame on me now
Flew me to places i’d never been
So you put me down oh
I knew you were trouble when you walked in
So shame on me now
Flew me to places i’d never been
Now i’m lying on the cold hard ground
Oh, oh, trouble, trouble, trouble
Oh, oh, trouble, trouble, trouble..
-Taylor Swift
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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I SEE THE DARK

 
“ Ragazzi, avete capito bene? La velocità di un corpo è il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo , in sintesi: Velocità = spazio percorso/ tempo impiegato” rispiegò per la quinta volta il professore di scienze , Friek , un uomo affascinante anche se spiegava una materia letteralmente orribile. Guardai l’orologio enorme appeso sul quel muro così grigio che metteva un bel po’ di malinconia e notai che erano passati solo 20 minuti dall’inizio della lezione, dall’inizio della tortura, dall’inizio di quel fottutissimo giorno che avrei passato a scuola “ O Dio mio salvami da questo incubo!” dissi fra me e me a bassissima voce mentre presi una matita dal mio astuccio rosso dell’Eastpak e iniziai a disegnare un manga sul banco mezzo rovinato a causa dei tanti anni vissuti in quella scuola. Una delle cose che più adoro fare è disegnare, è un modo di sfogarmi…il mio modo di sfogarmi, mi aiuta anche a chiarirmi le idee quando ce ne è bisogno, lo so che è strano il fatto che una matita e un foglio ti possano far chiarire le idee ma è così, ogni volta che disegno mi sento libera di esprimermi e di non essere giudicata; molte volte mi rinchiudo in camera per ore e ore,  metto le mie cuffie attaccate al mio Iphone e inizio a sentire la musica mentre mi esprimo disegnando. E’ letteralmente fantastico.
Senza rendermene iniziai a mimare le parole di una delle mie canzoni preferite I Knew You Were Trouble ,cantata da una delle cantanti che ammiro di più :Taylor Swift, penso che sia un’artista eccezionale e che mette passione nelle sue canzoni e in ogni cosa che fa; “Cat!”mi strattonò bruscamente la mia compagna di banco nonché la mia migliore amica Silvia, avvertendomi che mancavano solo 10 minuti alla fine della lezione e mi ripetè per la trentesima volta che l’avrei aiutata ad attaccare alcuni manifesti per il ballo d’inverno che si sarebbe tenuto il 20 di Dicembre, detto anche, solo ed esclusivamente da Silvia: “ IL BALLO DI NATALE, QUELLO CHE NON SI SCORDA MAI!”.
 
 Ore 8.20 m.a. aula 126
 
“Allora, reggimi questi manifesti mentre aspetto che la segretaria mi dia il foglietto con l’autorizzazione” mi disse prima di darmi le spalle e posizionarsi davanti alla segreteria aspettando di farsi  avere l’autorizzazione per appendere quei manifesti così eccentrici e molto colorati.
“Salve signora Borton , volevo sapere se è pronta l’autorizzazione per appendere questi manifesti per il ballo che si terrà il 20 Dicembre” chiese cortesemente Silvia, La Borton le diede quel foglietto e le diede alcuni fogli per firmare. Dopo aver mi disse di iniziare dal entrata principale della New High College.
Mentre stavamo percorrendo quel lungo corridoio con le mura di un colore leggermente aranciognolo, con qualche  crepa sopra gli armadietti color blu elettrico che davano un tocco di colore in più a quel corridoio leggermente affollato da ragazzi dal il primo all’ultimo anno di college , stavamo parlando del più e del meno finche non arrivammo alle porte principali dell’istituto e iniziai a passarle due manifesti: erano di medie dimensioni , al centro del grande foglio c’era una foto di alcuni ragazzi vestiti eleganti che ballavano e sopra c’era una grossa scritta in bianco , proprio come la neve, “IL BALLO D’INVERNO” ; sotto quella grossa scritta c’erano gli elenchi di tutte le persone che avrebbero dato una mano con i preparativi e , purtroppo, c’era anche il mio, Catrine Armstrong.
Feci una piccola smorfia e passai il nastro adesivo alla ragazza,“Mettilo un po’ più giù…alza la parte sinistra…no , un po’ più su…” le dissi facendola un po’ incavolare e facendole uscire un “ Vaffanculo Cat!”. Risi talmente forte che mi sentì mezzo corridoio, fra cui Michael Clifford , un ragazzo fuori dal comune, molto riservato e scontroso che si divertiva a prendere per il culo la gente insieme ad un altro ragazzo di nome Calum.
Michael pian piano si avvicinò a noi ed ogni passo che faceva stavo morendo pian piano dalla paura. Clifford era un ragazzo alto come la media, cambiava spesso pettinatura e tinta dei capelli, passava dal biondo al castano, al nero ed ogni volta che veniva a scuola con una tinta diversa mi ripetevo sempre in testa “questo qui diventerà pelato, ne sono sicura”; questo mese si era tinto i capelli di nero e aveva una ciocca verde, si vestiva sempre con magliette di vecchie band rock oppure punk. Era un bel ragazzo  ma con una personalità di merda. Continuava ad avvicinarsi sempre di più a noi finché…“ Visto che ridete voglio ridere anche io…” così quello stronzo, con un colpetto fece cadere tutti e 30 i manifesti che avevo in mano e iniziò a ridere in un modo che mi fece urtare i nervi. Fece dietro front e se ne andò via da quel corridoio e dalla rabbia provocata da quel gesto mi uscì dalla bocca un “Grazie” in modo sarcastico che fece ridere un gruppetto di ragazze…”cosa cazzo vi ridete troie che domani morite” dissi fra me e me , Silvia a quella frase soffocò un risata e mi aiutò a prendere i grossi fogli caduti a terra.
Prendemmo e iniziammo a ordinare i manifesti appena caduti e li mettemmo nei nostri armadietti visto che era appena suonata la campanella che segnava l’inizio della seconda ora : letteratura. Sbuffai appena mi ricordai che l’ora successiva avevamo quella materia così insignificante, la professoressa Hawitch si dovrebbe rendere conto che la sua professione , oltre a quella di rompere i coglioni agli studenti, non è seguita da nessuno ,oltre alla secchiona della classe Clarisse Degolde , e che se ne dovrebbe andare in pensione.
 
Ore 9.37 m.a. aula 134
“Leopardi, caro Leopardi…sei una rottura de scatole” pensai questa frase un centina di volte mentre iniziai a scarabocchiare l’ultima pagina , che non serve mai a nulla, del mio quaderno di letteratura finché la Hawitch non cambiò argomento : da Leopardi a “che cosa stai facendo Armstrong?” disse con una vocina abbastanza irritante. Era una donna molto anziana e stronza che si voleva sempre impicciare in argomenti che non riguardava né lei né la sua amatissima letteratura, aveva capelli color  biondo cenere che le davano ancor più un’aria da vecchia bacucca!
“Nulla professoressa, stavo ascoltando la sua interessantissima lezione” dissi con un tono molto menefreghista , mi squadro una o due volte per poi ricontinuare l’argomento.
 
**
Ore 13.30 fine della giornata scolastica
Dopo 5 ore e mezza di lezioni di cui non me ne importava nulla, uscii da quell’inferno e mi incamminai verso casa in compagnia di Silvia che mi avrebbe dato una mano con algebra. Non sono mai stata brava in matematica , forse per la mia discalculia , sarebbe un sorta di problema nel calcolo e nella logica, mi sono sempre vergognata di questo “mio difetto” , come lo chiamo io , oppure l’odio che ha la professoressa nei miei confronti, il che sono chiusa in me stessa e mi sono rifiutata di andare avanti.
“Cat, senti ma… tu vieni al ballo?” mi chiese gentilmente Silvia mentre si spostava una ciocca di capelli lisci e marroni dietro l’orecchio con la testa rivolta verso il basso a vedere le sue All Stars nere; Ci pensai un po’, e dissi semplicemente “Non lo so , non sono cose da me” . Scoppiammo in una risata sonora poco prima di entrare nel mio vialetto e tirare fuori le chiavi per aprire casa; “Finalmente a casa” pensai , salimmo le scale e andammo in camera mia per posare gli zaini e ripercoremmo quel tragitto all’inverso per andare in cucina e prepararci da mangiare.
“Cat!” urlò Silvia a pochi metri di distanza da lei “Ci prepariamo il panino ‘Drop The Salsa’? “ chiese nuovamente. Il panino ‘Drop The Salsa’ sarebbe una nostra ricetta inventata anni fa che comprendeva: maionese, lattuga, pesce panato, hamburger, lattuga, tonno in scatola, cetriolini, tanta salsa rosa e infine sugo. Si, siamo schifose, lo sappiamo.
“AND WE CAN’T STOOOOOP” cantammo a squarciagola tutta la mia Playlist di Miley Cyrus e“AND WE WON’T STOOOOP”  mentre preparammo il “””””panino”””””” continuammo fino alle 3.00 p.m. passate.
 
Ora 04.14 p.m. Armstrong’s Home
Stavo sbattendo la testa sul mio quaderno ad anelli ripetendomi che ero una fallita da ormai troppo tempo, imploravo a Silvia di farmi copiare ma , purtroppo, era un osso d’uro quella ragazza, “Ti preeeegoooo….ti scongiuro….mi metto in ginocchio, ti prego….” Imploravo mentre lei mi dava una sfilza di ‘no’ “ Un’ultima volta…sennò quella mi inchiappetta di brutto!” la scongiurai per l’ultima volta, alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Ero salva. “Quindi se questo lo sottraggo a questo e questo coso lo sommo a quest’altro mi viene lo stesso risultato di questo??” domandai incerta alla ragazza mentre le facevo vedere cosa dovevo fare. Annuì “Si genio, hai capito” e iniziò a ridere, il suo sorriso era così perfetto anche nei minimi dettagli, poi i suo occhi erano così grandi e color nocciola anche se venivano copriti dalla sua lunga frangetta bruna e dal tanto trucco che metteva, aveva i capelli castani scuri con le punte colorate di un blu acceso, era una ragazza molto sociale, sportiva, divertente, semplice e  aveva una grande passione per il canto.
Iniziò a vibrarmi il telefono : 1 messaggio. Sbloccai lo schermo del telefono e andai sull’applicazione messaggi, numero sconosciuto, aggrotai le sopracciglia e vidi il messaggio..” S “.
Guardai stranita quella lettera ma subito cliccai il pulsante per ritornare alla home,lo misi in standbay e lo appoggiai sul letto.
Subito l’altra ragazza mi chiese cosa succedeva ma risposi con un tono molto basso che non stava succedendo nulla e, essendo una ragazza antisgamo, le dissi la prima bugia che mi venne in mente, odio mentire alla mia migliore amica ma deve capire che alcune cose sono personali, mi guardò con aria un po’ sospettosa ma cambiai subito discorso con un “Quando farai la tua prossima cover??” continuò a guardarmi in quel modo e mi rispose subito “ la prossima settimana , stavo pensando di cantare la canzone di Robbie Williams, Candy…”. Silvia posta le cover cantante da lei nel suo canale Youtube due o tre volte la settimana, raggiungendo sempre i 500.000 di visualizzazioni.
 
**
21.57 p.m. Armstrong’s Home
Stavo disegnando una mano femminile con indosso vari anelli, da quello più lussuoso e brillante a quello più falso accompagnato da brillanti di plastica , su quasi tutte le dita e con un gattino nero tatuato sull’indice, il tutto accompagnata dalla musica a tutto volume; finchè non mi arrivò un messaggio e automaticamente il display del mio cellulare si illuminò, facendomi notare che il messaggio era di uno sconosciuto. Iniziai ad avere un po’ di ansia e paura, iniziarono a crearsi delle domande e a loro volta a torturarmi la mia mente che, fino a pochi secondi fa era serena, vuota e rilassata…“ e se fosse lo sconosciuto di oggi pomeriggio?” “o se quello sconosciuto avesse dato il mio numero ad altri sconosciuti?” “ e se fosse un pedofilo?” “ma ci cazzo è questo?” ma mi scrollai le spalle  cercando di cancellare tutte quelle domande che mi vennero in mente e, con pochissimo coraggio ma allo stesso tempo con tantissima curiosità e paura, aprii l’applicazione dei messaggi e  vidi che cosa mi aveva mandato quella persona..”A”.
Che cosa voleva dire?
S?
A?
Cosa sta succedendo?! Cos’è questa sensazione strana allo stomaco, questa…pesantezza, non è per caso paura? Paura?! No! Catrine Armstrong non ha paura, non è una ragazza con fifa, lei è forte e coraggiosa!
“Fanculo!” sbottai, spensi velocemente il telefono e lo buttai sul letto. Mi chiusi in bagno e decisi di farmi una bella doccia fredda così che ogni pensiero di questa giornata se ne vada via.
Il getto d’acqua fredda iniziò a bagnare la mia pelle rosea e  tutta la tensione di questa giornata se ne andò, scivolò dal mio corpo . Spensi di botto la valvola della doccia, strizzai i miei capelli in modo tale che l’acqua sgoccioli da essi, presi un asciugamano bianco vicino alla doccia e me lo avvolsi intorno al mio corpo snello. Mi misi il mio pigiama talmente caldo che faceva invidia ai termosifoni, mi asciugai i miei capelli biondi lisci con le punte colorate di un verde acceso e dopo una decina di minuti spensi il phone , lo rimisi a posto insieme agli asciugamani e vari oggetti che avevo usato e andai a letto addormentandomi quasi subito. Un altro giorno finalmente era passato.

SALVE BEL POPOLO DI NARNIA!
QUESTA E' LA MIA PRIMA FAN FICTION SUI 5SOS ( ANCHE IN ASSOLUTO) QUINDI NON SO SE COME PRIMO CAPITOLO VI POSSA PIACERE MA CERCHERO' DI FARE DEL MIO MEGLIO <3
PER OGNI COSA RECENSITE :)

P.S. HO CREATO UNA COPERTINA PER QUESTA STORIA, MA SE DEVO ESSERE SINCERA NON HO CAPITO COME SI METTE. QUINDI QUANDO RECENSITE ( SE RECENSITE) MI POTRESTE SPIEGARE COME SI FA <3

#MUCHLOVE
  
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