Buio. Solo buio: tutto è nero intorno a me. L’ unica cosa che ricordo è… il buio che mi circonda.

Il buio ancora mi divora e poi… una voce dolcissima che mi chiama, o almeno credo…non so se è quello il mio nome… non lo ricordo… “Castiel… Castiel!” dice la voce. Apro gli occhi, o almeno provo a farlo: una striscia di luce accecante mi abbaglia e sono costretto a chiuderli di nuovo. “Castiel: stai bene?” La voce dolcissima di prima ha una nota di apprensione, adesso: sembra preoccupata. Decido quindi di aprire gli occhi del tutto, almeno per tranquillizzare la voce e scoprire da chi proviene. Finalmente riesco ad aprirli, con estrema fatica ed ecco: una visione. Un angelo, o forse ancora meglio: un angelo sceso in terra! La prima cosa che mi colpisce sono i capelli, biondi e così terribilmente belli: leggermente mossi, direi e di quel biondo così… perfetto. Un angelo, l’ ho detto: la prima persona che ho visto è stato un angelo. Il biondo dei suoi capelli in mezzo al nero che mi circondava. E poi… i suoi occhi ambrati, così magnetici, che sembrano non volersi staccare dal mio viso ancora provato dal buio che fino ad un momento prima mi sommergeva. Come se sapesse che cosa ho passato, come se volesse farmi capire che non se ne andrà mai più. Mi ritrovo a fissare il suo volto, così sensuale e affascinante. Probabilmente davo l’ impressione di uno che ne aveva passate parecchie e che solo ora ritrovava la pace, come un marinaio che, dopo una disastrosa tempesta che aveva fatto affondare la sua nave e ucciso tutti i suoi uomini, finalmente, aggrappato ad una zattera di fortuna, aveva raggiunto il porto più vicino facendosi guidare dalla luce di un faro lontano. E per me quel faro erano i suoi occhi, che mi avevano guidato e che mi guidavano ancora lontano dal buio che mi opprimeva. "Castiel: stai bene?” mi chiese nuovamente, non avendo ricevuto una risposta in precedenza. “Chi sei tu?” domandai io. Non riconobbi la mia voce, la ricordavo più… no: in realtà non la ricordavo affatto. Simulando una sicurezza che non avevo, continuai a fissare il mio angelo che, con voce preoccupata, mi chiese: “Castiel… non ti ricordi di me?”. “Chi sei tu?” chiesi nuovamente, ignorando la sua domanda. Già amavo quell’ angelo sceso in terra per aiutarmi, che mi osservava con riluttanza. Forse aveva notato i miei sguardi “leggermente” da innamorato: sembrava vergognarsene oppure ne era semplicemente lusingato… non riuscii a capirlo. Ma quello che capii benissimo era il suo nome: da angelo anche quello.

“Nathaniel” mi rispose “sono Nathaniel, non ti ricordi di me?”

Ciao a tutti! c: Volevo solo dire che questa è la mia primissima fan fiction ed è anche, di conseguenza, la prima che pubblico. Quindi, perdonatemi se non è proprio il massimo u.u"

Beh... non ho nient' altro da dire, in realtà! Spero solo che, nonostante faccia leggermente (in realtà molto) schifo, vi sia piaciuta! :) E se voleste anche lasciarmi una piccola recensione, la gradirei molto! :) Accetto anche quelle negative, sia chiaro, e risponderò ai quattro gatti (se ci saranno) che avranno la voglia e la buona volontà di lasciarmene una.