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Autore: notoveryou    09/06/2014    6 recensioni
Il branco di Scott alle prese con un gioco da tavolo, Cluedo.
La lungimiranza di Lydia affiora sempre nei momenti più adatti, ma forse due coppie avevano solo bisogno di un po' d'aiuto per saltar fuori.
Siamo sicuri che a qualcuno interessi scoprire chi è l'assassino?
[SCISAAC] [STEREK]
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cluedo


Era una notte buia e tempestosa….
No, aspettate.
Non c’era alcuna tempesta, ma era notte ed il branco di Scott era riunito a casa di Lydia per una serata di giochi da tavolo, proposti con un certo entusiasmo da Stiles.
Gli altri avrebbero preferito fare un giro per la città, magari bere qualcosa in un locale, ma il figlio dello Sceriffo non aveva voluto sentir ragioni quindi per una volta avevano deciso di accontentarlo.
Armati di tanta pazienza, erano tutti seduti intorno ad un tavolino basso di legno, in cerchio: Lydia, Allison, Kira, Scott, Stiles, Isaac e, incredibilmente, anche Derek.
La rossa l’aveva convinto facendo leva sul debole che l’ex Alfa aveva per Stiles, e così si trovava seduto in quel gruppo di adolescenti intenti a trascorrere il loro sabato sera davanti al gioco dell’oca.
Quello, per Stiles, era sinonimo di gioco da tavolo, ma la verità era che tutti si stavano annoiando a morte, lui compreso, però non avrebbe mai ammesso che per una volta una delle sue idee non era stata poi così brillante. Ad un certo punto Lydia, spazientita, si alzò in piedi e incrociò le braccia al petto, sbuffando “Ora basta!”.
Detto questo, filò al piano di sopra e tornò dopo una manciata di minuti con una scatola da gioco nera, piatta e lunga, sui cui era inciso in lettere bianche un nome, “Cluedo”.
“Questo era il mio gioco preferito, da bambina” disse, posando la scatola sul tavolo dopo aver spazzato via il gioco dell’oca “Inutile dire che già a nove anni riuscivo a battere i miei genitori. Era fin troppo facile! Ma con voi sarà divertente” aggiunse, lanciando un’occhiata soddisfatta ai suoi amici.
Allison condivise il sorriso in quanto conosceva bene anche lei quel gioco, mentre gli altri si guardarono vicendevolmente, un po’ perplessi.
Lydia sbuffò, prendendo di nuovo la parola: “E’ la storia dell’omicidio del padrone di una bella villa dentro la quale si sarebbe svolta una festa, e poi la lettura di un importante testamento. Improvvisamente, l’uomo viene trovato senza vita e bisogna capire chi è stato, con quale oggetto presente in casa usato come arma e in quale stanza. Ognuno di noi muoverà una pedina e interpreterà un personaggio. Generalmente ognuno sceglie il proprio, ma ho intenzion di aggiungere una componente diverente al gioco, vi va?”
Gli altri annuirono senza pensarci troppo, intrigati dal gioco. Lydia sorrise tra sé, pensando che quella serata avrebbe avuto risvolti davvero molto interessanti.
“D’accordo, allora Allison sarà miss Scarlett” e allungò all’amica la pedina di una bella donna giovane, con indosso un sensuale abito rosso, “Mentre io sarò miss Peacock”.
Rivolgendo a Kira uno sguardo a mo’ di scusa le porse la miniatura di una vecchia cameriera, con i capelli grigi “Scusami Kira, ma non mi va di darti un uomo. Tu sarai miss White! Per Isaac il colonnello Mustard, a Scott il signor Green, e Stiles e Derek, essendo rimasta una sola pedina, muoveranno insieme mr. Red*” .
“Visto che non ci sono pedine potrei uscire dal gioco…” esordì Derek, ma Lydia lo fulminò con un’occhiataccia “Scordatelo, ora distribuisco le carte e giochiamo”.
Ognuno dei partecipanti aveva a disposizione un foglietto di carta ed una matita, oltre che tre carte in cui erano raffigurate armi, personaggi oppure stanze, che facevano intuire loro chi non era l’assassino e quale arma e stanza potevano essere escluse.
Le appuntavano così sul foglio, mentre le tre carte del colpevole erano custodite in una piccola busta verde scuro al centro del tabellone.
Tra un tiro di dadi e l’altro, la partita si faceva avvincente e lo stesso Derek si affannava per riuscire a capire chi fosse l’assassino, rilassandosi anche nel rapporto con Stiles che, meravigliato, si godeva quell’inaspettata gentilezza da parte del licantropo.
Lydia però aveva in mente di rendere la sfida più interessante, quindi a metà del gioco propose una pausa: “Adesso mettiamo tutti i nostri nomi in un bicchiere di plastica e, ad estrazione, formiamo delle coppie. Kira è andata via quindi ci ritroviamo in sei, perciò possiamo costituire tre coppie” “Una volta costituite le coppie?” chiese Scott, curioso.
Lydia si alzò in piedi, pronta a raggiungere la cucina per recuperare carta e bicchiere “Ci si apparterà in una stanza della casa per quindici minuti e… Beh, si farà ciò che si vuole”.
I ragazzi la guardarono sgomenti, mentre Allison ridacchiava tra sé.
Lydia alzò le braccia in segno di resa: “Potete anche semplicemente parlare, gente! Tutto dipende da voi”. Detto questo corse in cucina a preparare il tutto, già pronta ad imbrogliare in modo tale da far capitare Allison con sé, Isaac con Scott e Derek con Stiles.
Già sapeva che gli ultimi due avrebbero fatto scintille, ma vedeva anche nei primi qualche sguardo infuocato di troppo. Tornata in salotto, gli altri la stavano aspettando un po’ ansiosi, mentre Allison, che pareva aver intuito, stava ferma al suo posto, tranquilla.
“Allora” esordì Lydia, spingendo il bicchiere verso Allison “Pesca il tuo biglietto”.
La ragazza fece finta di cercare quello che più l’attirava, ma aveva notato un cuoricino disegnato a penna sul retro del foglio, segno che avrebbe dovuto prendere quello, e fu ciò che fece.
“Lydia” lesse, rivolgendo un sorriso alla sua migliore amica che ricambiò con un occhiolino.
“Preparati ai quindici minuti in Paradiso, baby” disse per scherzare, mentre il bicchiere passava ad Isaac.
Ora bisognava solo sperare di avere fortuna, anche se c’erano tre possibili combinazioni per ognuno di loro.
Isaac trasse un bel respiro e afferrò il suo foglio: “Scott” disse con voce appena tremante, mentre l’altro pareva voler sprofondare sotto al tavolo.
I più sgomenti erano però Stiles e Derek che si guardavano l’un l’altro come se non credessero a quella situazione.
“Bene, non c’è bisogno che Derek peschi il suo perché è automaticamente in coppia con Stiles” Lydia aiutò Allison a trarsi in piedi, mentre questa si spolverava la graziosa gonnellina bianca.
“Fate quello che volete, mi raccomando, ma non distruggetemi casa”.
Dopo queste parole prese la sua migliore amica per un braccio e la condusse in giardino, dove avrebbero ridacchiato insieme per lungo tempo.

Scott e Isaac

Scott era a dir poco terrorizzato all’idea di dover passare quel tempo con Isaac: non per il ragazzo in sé, ma per l’irrazionale attrazione che sentiva nei suoi confronti da un po’ di tempo a quella parte.
Non era mai decisamente stato interessato ai maschi, anzi, ma Isaac aveva qualcosa che lo rendeva nervoso… E gli faceva tirare tremendamente il cavallo dei jeans!
L’altro, dal canto suo, soffriva in silenzio; aveva una cotta per il suo Alfa da tempo immemore ed i pensieri sconci su di lui quando girava senza maglietta per casa McCall erano all’ordine del giorno.
“Dove... Dove andiamo?” chiese Scott, tanto per parlare.
Silenziosamente, Isaac lo prese per mano e lo trascinò in una delle camere degli ospiti al secondo piano.
In una frazione di secondo aveva realizzato che quella era l’occasione giusta per dire a Scott tutto quello che provava per lui, o almeno per farglielo capire.
Difatti, non gli uscì una sola parola quando, spinto Scott contro la porta chiusa, lo assalì letteralmente con le proprie labbra. Con grande sorpresa di entrambi e soprattutto del moro, questi non si ritrasse ma anzi si rese conto che quel bacio gli piaceva eccome, tanto da stringere con fare possessivo entrambe le braccia intorno al busto di Isaac ed accarezzarlo lentamente.
Le lingue lottavano, giocavano ad inseguirsi, si perdevano l’una nell’altra e trasmettevano ai loro cervelli il sapore di entrambi che, unito, era a dir poco sublime, meglio delle ragazze che Scott aveva baciato e di quello che Isaac aveva immaginato. Person in quella situazione, Scott quasi non si accorse che Isaac l’aveva trascinato sul grande letto con le lenzuola verde smeraldo e la testata in ferro battuto, spingendolo a sdraiarvisi sopra di schiena. Spalancò gli occhi, sorpreso da tutta quell’intraprendenza, ma quasi subito si pentì di averlo fatto, perché si ritrovò davanti due enormi pozze di cielo che splendevano di felicità, e distrattamente si chiese perché era così fortunato ad averle tutte per sé.
In men che non si dica i baci si erano fatti più esigenti, gli abiti fastidiosi ed il quarto d’ora era abbondantemente passato, ma loro non erano ancora stanchi di assaggiare reciprocamente la propria pelle.
Ormai completamente nudi, stentavano a compiere quel passo che li avrebbe legati indissolubilmente l’uno all’altro. Per paura del dolore, forse, o perché sapevano che era un passo importante da dover compiere al momento giusto.
Così si limitarono a darsi piacere l’un l’altro e a sfinirsi di carezze, raggiungendo insieme una lunga serie di orgasmi decisamente appaganti. I migliori della sua vita, a parere di Scott, che stringeva convulsamente Isaac tra le braccia come se avesse trovato il tesoro del più grande dei pirati.

Derek e Stiles

Se da una parte c’erano Scott ed Isaac intenti ad amoreggiare come se non ci fosse un domani, dall’altra c’erano Derek e Stiles, seduti ai lati opposti del divano, a scambiarsi qualche occhiata truce.
“Potremmo almeno parlare, Sourwolf” disse Stiles, sbuffando per la poca considerazione che Derek stava avendo di lui: la complicità di poco prima sembrava essere svanita.
“Sai che non mi piace parlare” rispose e a queste parole Stiles scattò in piedi: “E cosa ti piace fare, allora?” urlò quasi, innervosito, prima di accorgersi che la sua frase poteva essere soggetta a fraintendimenti.
Per questo motivo torno a sedersi, parecchio rosso in viso, mentre Derek lo guardava divertito.
“Sesso” rispose, avvicinandosi a Stiles con gli occhi verdi che brillavano.
“Co… Come?” balbettò il povero umano, rosso ormai al pari di un peperone.
“Hai capito bene. Mi piace fare sesso ed ora lo farei con te”.
Derek voleva solo terrorizzare Stiles con quel modo di fare suadente ma allo stesso tempo aggressivo, non aveva però calcolato la prontezza di riflessi dell’altro che lo spinse lontano e corse a rifugiarsi dietro il bracciolo del divano. Ma ai cacciatori, si sa, la preda piace ancora di più quando tenta di sfuggir loro, perciò il licantropo saltò agilmente dall’altra parte per poter afferrare Stiles, che a quel punto non poteva e non voleva più opporre resistenza.
Era incatenato da quei magnifici occhi verdi e quel sorriso splendente che si stava allargando sulle labbra del suo Sourwolf, mentre si avvicinava per baciarlo.
Perché sì, Derek gli apparteneva, e lui apparteneva a Derek.


Un paio d’ore dopo, Lydia batteva nervosamente la suola – o meglio, il tacco a spillo – di una delle sue nuove e costose scarpe firmate contro il vialetto d’ingresso di casa sua, che per ragioni piuttosto ovvie era timorosa di varcare. “Insomma” disse, lamentandosi con Allison che sedeva sul muretto accanto a lei e rideva.
“Quanto pensi che ci metteranno, ancora?”.
*Ho dato questo nome al personaggio perché non ricordavo se ce ne sono altri in Cluedo e comunque "rosso" mi sembrava adattissimo a Sterek!
  
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