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Autore: Acid Queen    09/06/2014    5 recensioni
"James fece per appoggiare il bicchiere vuoto sul bancone ma si bloccò. Fissò il bicchiere, poi Spock. Il bicchiere, poi di nuovo Spock. Sorrise. Aveva avuto una brillante idea.
“Scommetto che non reggi nemmeno l’alcool.” Spock ruotò gli occhi e incontrò quelli dell’amico. “Scommetti male.” "
Che la sfida abbia inizio.
Buona lettura (:
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Dimmi solo perché.”
“Perché cosa?”
“Perché siamo qui.”
“E’ strano che una mente logica come la tua non lo colga.” disse James appoggiandosi al bancone del bar.
“Cosa prende da bere?”
“Una vodka liscia, grazie.” Kirk si girò verso l’amico. “Facciamo due.” disse rivolgendosi nuovamente al barista. Spock se ne stava immobile con le braccia rigidamente posizionate lungo i fianchi. Sembrava fermamente convinto di essere stato portato alla quella festa con la forza ma proprio non riusciva a ricordare il momento in cui aveva lottato. La lotta era l’unica spiegazione razionale. Una persona con una mente logica come la sua non sarebbe venuta di propria spontanea volontà all’annuale party di fine anno della Flotta Stellare. Spock fissò con disgusto il dj che sembrava in preda ad un attacco spastico così chino sulla console. Le luci stroboscopiche lo stavano accecando. James lo raggiunse con i due bicchieri di vodka in mano.
“Ora sei qui, fattene una ragione. Potresti scoprire che ti piace.” Allungò il bicchiere davanti al lungo naso di Spock. “Tecnicamente impossibile.” Spock afferrò la vodka che gli porgeva l’amico. La fissò per un lungo istante prima di scoccare un’occhiataccia a James che aveva già scolato la sua. James ammiccò. Spock ne bevve un sorso. Non era poi così male. Guardò il contenuto del bicchiere con interesse. James intanto stava già sorseggiando il suo secondo bicchiere.
“Allora, ti piace?” disse Kirk facendo un cenno alla vodka. “Potrebbe.” E la finì con una lunga sorsata. “Ben fatto!” James diede una potente manata sulla schiena del suo primo ufficiale facendolo sputacchiare.
“Oh, scusa. Dimenticavo quanto tu sia fragilino.” Spock alzò un sopracciglio.
“Come scusa? Io sarei fragilino?”
“Beh, non sei molto atletico.”
“Ricordo di averti preso a pugni una volta nella sala di comando e ricordo anche di aver avuto la meglio.”
“Eri accecato dalla rabbia, dovevo lasciarti sfogare in qualche modo.”
Ah, grazie tante allora.” James fece per appoggiare il bicchiere vuoto sul bancone ma si bloccò. Fissò il bicchiere, poi Spock. Il bicchiere, poi di nuovo Spock. Sorrise. Aveva avuto una brillante idea. “Scommetto che non reggi nemmeno l’alcool.” Spock ruotò gli occhi e incontrò quelli dell’amico. “Scommetti male.”
“Provamelo.”
Erano uno davanti all’altro, Kirk appoggiato al bancone, Spock in piedi con il bicchiere vuoto in mano. Si girò e lo appoggiò lentamente sul tavolo lucido. “Altri due, per favore.” disse rivolto al barman dopodiché aggiunse “E che la sfida abbia inizio.”


Il primo ufficiale Spock era nascosto sotto una tenda. Era una tenda davvero piccola e molto strana per diverse ragioni. Innanzitutto non aveva le pareti e secondo era veramente bassa. Spock si sistemò meglio al centro e pensò che era terribilmente illogico nascondersi sotto una tenda che non nascondeva. In ogni caso fuori dalla tenda nessuno sembrava interessato alla sua presenza, tutti era troppo impegnati a fare strane mosse con il corpo a tempo di musica. Lui era nascosto. Nessuno l’avrebbe trovato.
“Spock, ti vedo.”
Spock si strinse le ginocchia al petto cercando di farsi più piccolo.
“Ti vedo ancora.” Era una voce famigliare. Spock si girò. James era chino sotto il tavolo dietro di lui e lo fissava con i suoi profondi occhi azzurri.
“Come diavolo hai fatto a vedermi?”
“Per via delle orecchie.”
“Le mie orecchie!” si portò le mani sulle orecchie a punta. “Lo sapevo!” tornò a fissare James. “I tuoi occhi sono blu.”
“Si.”
“Sono blu.”
“Lo so.”
“Che belli. Sai avevo un cugino che degli occhi fantastici, erano verdi con delle striature tipo zig zag, non so se mi spiego, sai tipo una tigre rawr!” e accompagnò il verso con una zampata. “Ma i tuoi sono mooolto più belli.”
“Bene, ora ti va di uscire dalla tenda?”
“No.” Kirk rimase un attimo in silenzio a pensare. Poi tornò a rivolgersi all’amico che intanto si era aggrappato ad una gamba del tavolo e aveva iniziato a leccarla.
“Vuoi ballare?” Gli occhi di Spock si illuminarono improvvisamente. “Pensavo non me lo avresti mai chiesto.” Cercò di aggrapparsi a Kirk per uscire da sotto il tavolo ma lo fece con un po’ troppo slancio e finì insieme a lui sul pavimento. Si rialzarono entrambi appoggiandosi al tavolo e facendo cadere svariati bicchieri. Spock era letteralmente spalmato sull’amico. “Ehi Jim, perché il pavimento gira?” James sospirò. Forse non era stata una bella idea.
Dopo il terzo bicchiere Spock aveva iniziato a saltellare per la pista imitando Elvis. Poi aveva strappato a forza il microfono alla cantante per intonare una canzone oscena che aveva dedicato a James e dopo aver cercato di baciare la metà dei partecipanti al party si era nascosto sotto un tavolo.
“Mi porti a vedere le stelle, Jim?” borbottò Spock con la bocca premuta sulla spalla dell’amico. James riuscì finalmente ad afferrargli un braccio e metterselo intorno al collo. Con una fatica immane riuscì a trascinarlo fuori dall’ala dell’edifico dove si svolgeva la festa fino ad una panchina nel parco circostante. Lo mise a sedere e si posizionò vicino a lui. Spock piegò la testa sulla sua spalla.
“Jim?”
“Dimmi.”
“Banana.” E si addormentò.


Quando Spock si risvegliò era giorno. La testa gli pulsava dolorosamente ma nonostante questo capì due cose.
La prima: era su un divano. La seconda: il divano non era quello della sua stanza.
“Scommettevo male, eh?” Kirk spuntò da dietro il divano con un asciugamano sui fianchi e i capelli bagnati.
“Deduco di essermi ubriacato ieri sera.”
“Una deduzione davvero brillante. Sei andato fuori di testa dopo i primi tre bicchieri.”
Spock abbassò gli occhi cercando di nascondere l’imbarazzo senza riuscirci molto bene. Questo lo fece innervosire parecchio. Non sapeva bene il perché ma gli risultava difficile nascondere i propri sentimenti quando di fronte a lui c’era James.
“Non avrei dovuto venire a quella festa. Mi chiedo ancora il perché io l’abbia fatto.”
“Non ti è ancora chiaro?” Spock guardò l’amico con sguardo interrogativo.
“Per me.” E in quel momento Spock non poté proprio evitare di nascondere i suoi sentimenti.



Angolo dell'Autrice:
ho visto Star Trek e mi ha fatto male.
si vede, no? la mia insanità mentale è schizzata alle stelle.
beh, spero almeno di avervi fatto un po sorridere.
alla prossima!
Acid Queen.

 
  
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