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Autore: 6july2014    09/06/2014    2 recensioni
Immaginatevi una ragazza, Avril, il mondo ha deciso di toglierle una persona importante. Si sente persa, ovunque fuori luogo, ma arriva LUI, che le stravolge il modo di vedere le cose e la salva dall'oscurità.
"Te ne andrai pure te, lo fanno tutti""No, Avril, io non me ne andrò, niente può separarci, nemmeno gli dei, ricordi?"
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Mi ritrovai in un campo di tulipani, sdraiata sull'erba che mi solleticava la pancia semiscoperta. Lui era vicino a me che giocherellava con i miei capelli, arricciandoseli intorno al dito, consapevole dell'effetto del suo tocco su di me. Il tempo era stupendo, troppo bello per sembrare reale. Le nuvole bianche e limpide a cui io e Matt provavamo a dare una forma, sfidandoci a vicenda a chi fosse più creativo. Il sole alto nel cielo che sfiorava la nostra pelle. "Quella potrebbe essere un pesce palla che ha ingerito per sbaglio un albero di natale!" Disse puntando il dito verso il cielo e ridendo come un bambino. Mi accorsi della perfezione del suo volto, i suoi lineamenti ben definiti e il naso aquilino che lo rendeva ancora più attraente, i suoi occhi marroni che alla luce lasciavano intravedere le pagliuzzete dorate e i suoi capelli corti e corvini dove avevo infilato una margherita a sua insaputa. "Naaaaah, secondo me è più un albero di natale a cui, al posto della stella, hanno messo un pesce palla come punta." Ridemmo come scemi per alcuni istanti che parvero ore, poi successe l'imprevisto, quello che fino a pochi secondi prima sembrava il paradiso, si trasformò in un cielo grigio e cupo. Il vento soffiava così forte da farmi volare i capelli e le foglie tutt'intorno formarono un tornado. Tutto si dissolse in qualche attimo. Matt si stava allontanando velocemente da me, come se una forza invisibile lo stesse spingendo via e nonostante i miei tentativi di corrergli dietro e di prendergli la mano che mi stava porgendo, non riuscii a raggiungerlo. La sua faccia era terrorizzata. Una voce dietro di me mi stava chiamando calma, mi voltai per vedere chi fosse e tutto divenne buio, ovunque guardassi vedevo solo il vuoto. "April svegliati, è arrivato il momento di tornare. Ho bisogno di te piccola mia." La voce preoccupata e triste mi risuonò nella testa, era così famigliare e piena di ricordi. Mi sentivo sospesa tra due mondi e non ero sicura di volerne scegliere uno definitivamente, ma quella voce così piena di speranza mi spinse a tentare, a tentare di buttarmi nel vuoto non sapendo dove stessi andando così, animata da quella forza, riuscì a far alzare le mie palpebre, appesantite da un così lungo sonno. Fu in quel momento che mi resi conto che, tutto quello successo pochi minuti prima, era solo un sogno. La mia mente tornò alla realtà, i miei occhi girarono per tutta la stanza alla ricerca di qualcosa che mi facesse capire che quello era un incubo e che sarei presto ritornata tra le braccia di Matt in quel mondo incantato, ma si soffermarono su mia madre. Quella voce che avevo sentito poco prima era sua. Sembrava stanchissima, due occhiaie aleggiavano sotto i suoi occhi e il suo solito sguardo spensierato era stato sostituito da uno spaventato. Mi accorsi stupita di essere in un letto d'ospedale. Ma cosa ci facevo lì? Perchè mia madre mi guardava come se fosse resuscitato un morto? "Signorina, le consiglio di rimanere sdraiata, è stata troppo a lungo ferma e potrebbe avere dei giramenti di testa e perdere l'equilibrio." Parlò il dottore alla mia destra, quello con la barba sul mento, talmente ridicola da sembrare una capretta. Ma sembrò rivolgersi più a mia madre che a me, come per assicurarsi che mi avrebbe fatto obbedire ai suoi ordini. "E inoltre signora, sua figlia potrebbe avere dei vuoti di memoria, credo le convenga aggiornarla sugli ultimi...ehm...avvenimenti."Disse lui, poi uscii dalla stanza seguito dalle due infermiere. Riuscii finalmente a spiaccicare parola. "Mamma...ma...ma che è successo? Che ci faccio qua?" Lo dissi con una voce tremante, incerta e insicura sul fatto di volere veramente una risposta. Mia madre inziò a parlare e parlare. Quegli istanti parvero ore che sembravano voler dilungarsi per l'eternità.Tutte quelle parole avevano un peso enorme. Avrei voluto tapparmi le orecchie o farla smettere di parlare, ma non ci riuscivo. Ogni parola sembrava una lama tagliente e non riuscivo a muovermi, ero totalmente paralizzata. Una lacrima cominciò a scendere lungo al mio viso, ma non avrei permesso a me stessa di scoppiare davanti a mia madre. "Lasciami da sola, perfavore."Glielo dissi con un tono talmente deciso che non oppose resistenza, così un attimo dopo stava già solcando l'uscio della porta, richiudendosela alle spalle. E allora feci quello che più naturale era per me da sempre. Presi le cuffiette, le attaccai al cellulare e schiacciai la playlist che avevo nominato " :( ". Una smorfia di dolore si dipinse sul mio volto, come poteva quella faccina rappresentare quello che provavo in quel momento? Partì "Halo" e, nonostante i divieti di alzarmi del dottore, andai tutta intorpidita alla finestra. Il sole era alto in cielo, poche nuvole di un bianco limpido occupavano la distesa azzurra di quell'orizzonte estivo. Mi persi in quel panorama e ripercorsi mentalmente tutta quella giornata, i pochi ricordi che avevo. Era il ballo di fine anno, quel giorno era finita la scuola e in giro i ragazzi avevano quel tipico sorriso da "cazzo siamo liberi!", aleggiava aria di festa e già da un mese le ragazze pensavano al vestito e a tutti i preparativi. Io invece l'unica anormale senza nessuno spirito di competizione a voler essere la più carina. Quel giorno mi sarebbe bastato essere lì, con Matt al fianco, mano nella mano. Tipo il classico film americano. Quella serata sarebbe dovuta essere una delle più importanti e belle della mia vita, avevamo prenotato l'albergo dove dormire, io mi ero vestita e truccata decentemente per la prima volta e lui mi aveva rivelato che mi avrebbe portato in un posto segreto, era una sorpresa. Ma non riuscii a scoprirla, perchè quando uscimmo dalla discoteca ed eravamo sulla strada per il posto misterioso...avvenne la catastrofe. L'incidente, uno stupido incidente stradale che aveva posto fine a tutti i sogni di Matt, ai nostri sogni insieme e al suo futuro. Io, invece, per chissà quale ragione ero stata risparmiata, nonostante non me lo meritassi quanto lui, la persona più buona sulla faccia della terra, che aveva deciso di prendere una come me sotto le sue ali protettrici. Scossi la testa e ritornai con la testa al presente, le lacrime erano sgorgate dagli occhi senza che me ne fossi resi conta. Non potevo credere che quella tragedia fosse successa a me, ma era successo a me e basta. Ritornai al letto, stanca e mi addormentai con la musica alle orecchie e il vuoto nel cuore. Ma mi sarei ripresa pure da quello e sarei andata avanti, come sempre.
  
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