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Autore: nigatsu no yuki    09/06/2014    2 recensioni
Mi ero sempre chiesta perché la gente si ostinava a vedere solo luce o oscurità.
Ricordo i miei anni a Hogwarts e meglio ancora le voci sussurrate la prima volta che salii sull'espresso per il castello: i ragazzini come me fantasticavano sulla Casa alla quale sarebbero stati assegnati, le uniche nominate: Grifondoro o Serpeverde. Perché i maghi dimenticano Corvonero e Tassorosso?
Il bene e il male. Quello che vi era in mezzo non era tenuto in conto da nessuno.
-Pensavi sarebbe finita così?- sussurrò, le sue parole già lontane da me.
Scossi la testa, senza accettare la realtà -No, ho sempre creduto in te fino alla fine-
Un sorriso amaro gli dipinse il viso, era uno di quei vecchi sorrisi che solo io o le mura di Hogwarts potevano vantare di aver visto -Hai sempre creduto in una parte di me che non esiste- replicò.
Guardai i suoi occhi azzurri, per me erano diventati irraggiungibili, si sfiorò il braccio sinistro dove sotto la stoffa pulsava il segno del Male che lo aveva trasformato in ciò che aveva sempre odiato poi si girò andandosene e lasciandomi sola.

Storia interrotta, spero potrà riprendere a breve.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 20 – Pieno di gratitudine
 
 

 
Riaprii gli occhi ispirando profondamente. Quando mi mossi una fitta di dolore al collo mi fece risvegliare del tutto: mi ero addormentata su una poltrona in Sala Comune.
Il posto migliore per dormire pensai ironicamente stiracchiandomi e lasciando vagare il mio sguardo per la Sala, completamente deserta. Doveva essere notte fonda, la luna ancora alta nel cielo me lo confermava, oltre al silenzio che regnava indiscusso. Mi rannicchiai sulla poltrona stringendo con le braccia le ginocchia e chiudendo gli occhi; di salire in dormitorio ne avevo proprio la forza, come improvvisamente era anche passato il sonno.
Il problema era che non avevo nessuna voglia di pensare a cosa era accaduto alla cenetta di Natale di Lumacorno, conclusa probabilmente qualche ora prima e che io avevo lasciato prima del tempo. Ma se il sonno era riuscito nell'intento di dare un po' di pace ai miei pensieri, sospettavo che ora non sarei più riuscita ad addormentarmi tanto facilmente.
Come si può essere così dannatamente idioti?
Continuavo a chiedermelo e il soggetto per la frase includeva sia me che Daniel.
Perché aveva fatto quella cosa?
Beh in questo caso c'è un'unica spiegazione mi riferì una vocina insistente, alla quale reagii stringendo di più occhi già chiusi.
No, non aveva senso. Aveva passato due anni ad ignorarmi e prendersi gioco di me, oltretutto lui era stato il mio migliore amico, nulla di più.
Il migliore amico che hai lasciato andare via.
Sì l'idiota alla fine ero anche io; avrei dovuto fare qualcosa, smetterla di chiudermi nel mio orgoglio, capire cosa gli stava succedendo.
Perché aveva aspettato così tanto per venirsi a scusare? E credeva davvero che dopo tutto ciò che mi aveva detto non ci saremo più parlati?
Mi aveva fatto chiaramente capire che era successo qualcosa in quegli anni.
“... sono successe cose più grandi di me”
Cosa significava quello? E perché lo vedevo risucchiato verso un abisso senza fine?
Sei sempre stata tu quella forte tra i due, era tuo compito aiutarlo, proteggerlo.
Scossi la testa, no era stato lui a non permettermelo.
No sei tu! Solo una grandissima testarda.
Riaprii gli occhi lasciando le gambe ed abbandonando la mia posizione rannicchiata.
A lui non importava più nulla, perché avrei dovuto continuare a farlo io? Mi ero arresa forse, ma non avevo potuto fare altrimenti.
No a lui importava, ne hai avuto la prova l'anno scorso, ne hai avuto la prova stasera.
Mi alzai in piedi di scatto, la testa girò troppo in fretta ma non mi fermai: imboccai le scale andando dritta in dormitorio. Dovevo dormire o quei pensieri mi avrebbero lentamente uccisa quella sera.
 
 
-E' semplice- spiegai -infrangi il voto e muori-
Hermione vicino a me annuì convinta, mentre Harry fissava un punto davanti a sé, tremendamente concentrato.
-Sei sicuro di aver sentito bene?- chiesi di nuovo conferma.
Lui annuì -Sì, e questa storia non mi piace per nulla- borbottò.
Un Voto Infrangibile tra il professor Piton e la signora Malfoy, sinceramente neanche io sapevo che pensare. Sapevo che Harry ricollegava quello alla sua profonda convinzione che Malfoy fosse entrato tra i Mangiamorte, il fatto che avesse bisogno dell'aiuto di Piton lo trovava giustificato. Ma io no, sapevo che mi fratello non si fidava del professore di Pozioni, ma io mi fidavo del giudizio di Silente, che non mi aveva mai tradita. Se il preside si fidava di lui, lo dovevo fare anche io.
-Io devo andare a finire di preparare le valige, ci vediamo ragazzi- disse Hermione prima di imboccare le scale che portavano alla torre Est.
No, quella storia cominciava a non convincere neanche me, nonostante tutto.
-Torni a casa anche tu Evey?- mi chiese Harry distraendomi dai miei pensieri.
Annuii -Voglio rivedere Godfrey, ma credo che verremo anche alla Tana- spiegai.
Lui mi guardò e prima di seguire Hermione verso la sua Sala Comune si voltò verso di me -Comunque... va tutto bene, vero? Hai risolto tutto?- domandò.
La mia espressione cambiò radicalmente, anche se cercai di mascherarlo il più possibile; cosa potevo rispondergli adesso?
Sapevo bene a cosa si stava riferendo, sapevo che non gli piaceva la piega che aveva preso tutta quella storia, perché in fondo voleva solo proteggermi.
Sospirai -Non importa Harry, davvero... io posso gestirlo da sola- non ne ero neanche più tanto convinta.
Lui continuò a fissarmi -Se vorrai parlarne con me, cercherò di consigliarti il meglio Evey-
Lo ringraziai, anche se sapevo che il suo giudizio in quel caso, era molto di parte. Io stessa volevo uscirne da sola, ora più che mai dovevo trovare una soluzione. Se all'inizio era stata furiosa con Daniel, poi triste, poi completamente indifferente, il tutto condito da quel dannato orgoglio, ora mi sentivo solo in colpa.
E avrei dovuto affrontare quella faccenda in qualche modo, avrei dovuto trovare quel coraggio già due anni prima. In cuor mio speravo solo non fosse troppo tardi.
 
 
Stavo infilando gli ultimi libri nel baule, cercando di non prestare attenzione a Vrail che invece sembrava richiederne troppa da parte mia.
-Dai Vrail, devo finire questo baule, ti presterò attenzione dopo- sbuffai.
Il gatto mi fissò per poi darmi le spalle ed abbandonare la mia camera, probabilmente si era offeso.
Avevo passato delle vacanze tranquille, Godfrey era rimasto a casa tutto il tempo, mai richiamato da qualche missione per conto dell'Ordine. Stavano proprio per terminare, ma sapevo che avrei passato gli ultimi due giorni alla Tana, i preparativi erano fatti, la signora Weasley mi aspettava a braccia aperte e mi aveva assicurato una cena con i controfiocchi.
Chiusi il baule ricontrollando la mia stanza, qualche secondo dopo scesi verso il salotto. Rimasi piacevolmente colpita da chi vi trovai.
-Charlotte!- dissi stupita.
La donna mi sorrise, anche se i suoi occhi blu erano spenti. Non la vedevo dal Giugno precedente, quando avevo passato qualche settimana a casa, prima di trasferirmi alla Tana. Anche allora mi era sembrata molto stanca, ma in quel momento quasi non la riconobbi: il suo solito viso solare era segnato da scure occhiaie, tutta la sua vitalità sembrava essere scomparsa.
-Ciao Evey, come va?- mi chiese stirando la sua espressione in un mezzo sorriso.
-Tutto bene- risposi titubante -sto per andare alla Tana-
Lei annuì -Godfrey mi ha detto già tutto- indicò con la testa la cucina, dove ora probabilmente il vecchio mago stava preparando il tè.
Mi sedetti sulla poltrona accanto alla strega fissandola attentamente -Tu invece come stai?- le chiesi, anche se riuscivo benissimo ad intuirlo da sola.
Lei fece un sorriso amaro -Il lavoro al Ministero non è nel suo momento migliore, come quello per l'Ordine d'altronde- spiego, lo sguardo puntato sul pavimento.
Calò il silenzio mentre sembrava che lei continuasse a concentrarsi su un ricordo lontano; quando rialzò lo sguardo su di me doveva essere passato qualche minuto, sembrò fissarmi a fondo -Volevo chiederti una cosa- disse a quel punto -... su Daniel-
Il fatto che me l'aspettassi non fece diminuire la mia sorpresa, sfuggii subito al suo sguardo, ma fui costretta ad annuire per farla continuare.
-Lo so che è successo qualcosa tra voi, che avete litigato- continuò -so che è successo tempo fa e questo l'ha cambiato-
Lo sapevo bene anche io, tutto era cambiato dopo quello.
-E lo vedo dannatamente lontano, da me, da ogni cosa e tutto questo mi spaventa, perché so il giro di amici in cui è entrato, ma non voglio incolpare quei ragazzini, di più l'influenza che i genitori hanno su loro- sospirò profondamente -tu so che non puoi immaginarti quegli anni Evey, ho visto tante di quelle persone cambiare solo per la ricerca del potere-
A quel punto riposai lo sguardo su di lei; allora quel sospetto non era solo di Harry, non c'era altro sotto?
-Parli dei Mangiamorte?- chiesi quasi con paura.
Lei fece una smorfia -So cosa è stato Lucius Malfoy, so che le vecchie abitudini non muoiono e il Ministero è debole, fin troppo- si stava torturando le mani mentre mi parlava -so che Daniel non è mai stato tanto forte, lo eri tu per lui. Magari è solo un mio brutto presentimento, ma quasi non mi parla più, e non averti più accanto immagino quanto abbia potuto rendergli tutto più difficile, perché lui ti vuole molto bene...-
Si dovette interrompere perché mi alzai di scatto dalla poltrona scura dov'ero rimasta rigida per tutta quella conversazione. Quelle parole mi avevano fatto male e mi avevano spaventata terribilmente, come poteva il senso di colpa arrivare così, all'improvviso? Come avevo potuto permettere al mio orgoglio e alla testardaggine di farmi arrivare a tanto?
-So che non dovrei mettermi in mezzo Evey- mi richiamò la strega forse immaginando che avrei abbandonato a metà quel discorso -ma ti prego, non potreste parlarne? Io ho così paura di perderlo-
Il suo sguardo supplichevole mi spezzò il fiato in gola, non ero abituata a vederla reagire in quel modo, anche se quella era l'ennesima dimostrazione di quanto amasse il figlio.
E' colpa tua, devi fare qualcosa.
Mi avvicinai a Charlotte -Ci proverò...- sussurrai piano guardandola -e... mi dispiace così tanto-
Era vero, dovevo provare a rimediare a tutto quello.
 
-1997
 
Continuavo a guardare Harry nello sconcerto più totale.
Ne avevo viste e sentite davvero tante di cose in quella manciata di anni, cose che avrei preferito non sapere o semplicemente dimenticare, proprio come quella.
La primavera era arrivata gentilmente al castello, le lezioni erano tornare con irruenza, gli esami erano fin troppo vicini. Dovevano essere quelli i miei problemi principali, invece mi trovavo di fronte tutta un'altra realtà che mi spaventava terribilmente.
-Silente non ha mai sospettato nulla?- chiesi ritrovando la voce e dando alla luce uno dei troppi pensieri che ora mi affollavano la mente.
Harry portò lo sguardo su di me -Mi ha detto che sospettava qualcosa, e che questa era la conferma che gli serviva- spiegò -continuo a chiedermi perché il professor Lumacorno non abbia mai detto nulla-
-Avrà avuto paura- ipotizzai con un sospiro -si può cercare di capirlo-
-Silente ha detto più o meno la stessa cosa- disse lui, poi calò il silenzio.
Come poteva esistere una magia di quel tipo? Dividere la propria stessa anima in pezzi per sfuggire alla morte, non riuscivo a comprendere una tale scelta, sembrava abominevole anche per Voldemort.
-E adesso?- chiesi alla fine.
-Lo sappiamo in cinque, nessun'altro può conoscere tutto questo- spiegò Harry -li cercheremo tutti, cercheremo questi Horcrux e li distruggeremo-
Lui era deciso, molto più di quanto io non lo fossi mai stata. E coraggioso.
Sapeva di avere accanto a sé Silente e che questo l'avrebbe protetto, Harry sembrava molto più pronto di me nella nostra battaglia contro il Signore Oscuro, ma d'altronde lui era sempre stato dieci passi davanti a me.
Rendermene sempre più conto oltre a rendermi orgogliosa di lui mi faceva un po' di paura, Sarei stata alla sua altezza? Sarei stata capace di proteggerlo, nonostante tutto?
 
 
...ma ti prego, non potreste parlarne? Io ho così paura di perderlo.
Scossi la testa con forza, stringendo i pugni dentro le tasche del mantello, uno di questi intorno alla mia bacchetta.
Aumentai il passo senza però lasciare alla mie spalle quei pensieri.
Avevo promesso a Charlotte che avrei parlato con Daniel, ma perché ora sembrava tutto così impossibile?
Svoltai a sinistra imboccando le scale, una ragazza in un quadro, che si dondolava su un'altalena di edera con un Jarvey* in grembo, attorniata da Fate svolazzanti, ridacchiava tranquilla e mi salutò con un mano quando le passai accanto. Ricambiai il suo saluto con un gesto veloce per poi salire di corsa le scale, diretta all'ufficio del preside.
Ci avevo provato in tutti i modi, nell'ultima settimana, ad avvicinare Daniel, ma sembrava volatilizzarsi ogni volta che posavo lo sguardo su di lui.
L'avevo bloccato alla fine dell'ora di Erbologia due giorni prima, ma il mio tentativo era stato inutile.

-Ti ho già detto tutto ciò che dovevi sapere Evey- mi aveva sussurrato quando mi ero frapposta tra lui e l'uscita della serra 6 -sto rispettando ciò che volevi e non ti sto più infastidendo-
Detto quello, complice la mia poca forza di volontà, mi aveva aggirata ed era sparito.

Il vero problema era che non avevo idea di come affrontarlo, non dopo che ogni volta che lo guardavo mi tornava in mente quella sera prima di Natale e quel bacio rubato nel corridoio.
Mi cedeva lo sguardo e lo lasciavo andare via.
Digrignai i denti, mi odiavo troppo. Odiavo quella mia debolezza, quel sentimento di impotenza e quella mente che si svuotava.
Percorsi il corridoio fino al gargoyle, a quel punto mi fermai.
Ok, un problema alla volta Evey, prima scopri cosa vuole Silente, poi capirai come affrontare la tua dannata paura mi dissi cercando sempre quel coraggio che ormai mancava troppo spesso.
Dissi la parola d'ordine alla grande statua, leggendola sul biglietto che mi era stato fatto recapitare dal preside in persona e poi salii la scala a chiocciola.
Quando entrai nello studio trovai Silente chino su un grande libro -Prego Evey, accomodati- mi disse indicando la sedia di fronte alla sua scrivania, senza però alzare lo guardo.
Mi accomodai e dovetti aspettare ancora qualche minuto prima di avere l'attenzione del preside per me.
-Vorrai scusarmi Evey- disse chiudendo il libro con un colpo di bacchetta -ma dovevo controllare una cosa molto importante-
Si mise a fissarmi a fondo, attraverso le lenti a mezzaluna -Perdonerai il fatto che non posso perdermi nei convenevoli- disse -ma ci sono questioni molto urgenti da discutere per noi-
-Lo capisco benissimo signore- risposi pronta.
Il vecchio preside sorrise lisciandosi la manica destra della tunica, ma nascondendo la mano sotto la spessa scrivania intagliata.
-Immagino che Harry abbia avuto modo di raccontarti tutto- iniziò.
-Lo ha fatto- assicurai, poi mi accigliai -non doveva forse?-
-Oh certo che no mia cara, diciamo che a questo punto dipende tutto da te- sorrise Silente.
Lo guardai aggrottando la fonte -Da me?-
-Precisamente dalla risposta che mi darai adesso- specificò.
Annuii esortandolo a continuare.
-Come ben sai i fatti dell'anno scorso, sommati ai delicati rapporti che abbiamo avuto con il Ministero- iniziò il preside -hanno fatto in modo che tu non abbia fatto un esame vero e proprio per il titolo di Animagus e che quindi non sei segnata nei registri del Ministero-
Ripensai all'anno precedente allontanando appena lo sguardo da Silente, non avevo pensato fino a quel momento di essere un Animagus non registrato, erano successe troppe cose, tanti eventi si erano accavallati tra loro dandomi ben altre priorità.
Ora scoprivo che si aggiungeva questa alle mie attività illecite per cui il Ministero non avrebbe continuato a chiudere un occhio.
Sospirai rassegnata -Vuole dirmi che hanno trovato il movente per mandarmi ad Azkaban?- chiesi con un sorrisetto nervoso.
Il vecchio mago rise -Non credo mia cara, anche perché il Ministero non sa proprio nulla- spiegò -con il tuo consenso ovviamente vorrei mantenere il tutto segreto, e te lo chiedo per un motivo davvero egoistico-
-Quale motivo?- domandai.
Silente prese un altro sospiro, Fanny sistemata vicino alla finestra pigolò piano; doveva essere da poco rinata.
-Immagino aspirassi a qualche bel lavoro dopo la scuola, vero Evey?- chiese -hai voti alti in molte materie e non faresti fatica a fare nulla, ma come ben sai le cose non sono così semplici. Purtroppo abbiamo una battaglia da affrontare, tutti noi-
-In ogni caso signore- dissi approfittando del suo silenzio -avrei aiutato l'Ordine e tutti voi, è ciò che per me viene prima di tutto-
Il preside sorrise, la luce morente del sole si rispecchiò nei suoi occhiali quando si voltò verso la finestra -Hai già fatto diciotto anni, sei maggiorenne da uno, quindi puoi scegliere cosa è più giusto per te, ma io avrei un favore da chiederti, o forse in questo caso è più giusto dire che ho un lavoro da proporti-
-Farò ciò che vuole signore- dissi subito convinta.
Lui fece un sorriso amaro -Sei un Animagus adesso, e pochi sanno di te, quindi potresti raggiungere luoghi a noi preclusi, e senza essere vista- iniziò -anche per un buon mago è difficile rendersi conto della differenza tra un animale e un Animagus-
-Vuole che diventi una specie di spia per l'Ordine?-
-Vorrei che tu mettessi a rischio la tua vita- mi rispose -e credimi mi costa tanto farlo, ma è l'unica scelta che ho-
Rimase in silenzio, lasciandomi capire quanto la situazione fosse brutta. Non che già non lo sapessi, le persone continuavano a sparire, il Ministero era troppo debole per impedirlo e Voldemort troppo forte.
-Questo non è un ordine Evey, puoi benissimo rifiutare- mi spiegò.
Scossi la testa -Io devo molto... troppo all'Ordine, c'è chi ha dato la sua vita per proteggermi e ho bisogno di sentirmi utile- dissi piano -immagino che vorrà chiedere ad Harry di cercare con lei quegli Horcrux e a me sarebbe piaciuto accompagnarvi, ma se sono più utile altrove, farò come lei vuole signore-
Silente mi guardò, poi annuì, nel suo sguardo capivo che era d'accordo con me, che forse era fiero di cos'ero diventata -Bene allora, perdonerai questo vecchio e il suo poco potere che non riesce a proteggere appieno i suoi allievi-
Sorrisi, quello non era affatto vero, dovevo la mia vita a quell'uomo, gli dovevo anche la vita di Harry.
-Se quindi hai deciso di accettare dovrei sottoporti ad un incantesimo di Memoria- spiegò.
Lo guardai confusa -Come? E perché?-
-Farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerti, ma questo lavoro che ti ho assegnato ha purtroppo rischi alti- spiegò -e nessuno deve sapere a cosa stiamo dando la caccia-
Capii subito -Gli Horcrux-
Silente annuì -Gli incantesimi della Memoria sono difficili e pericolosi, e farò la figura di un vecchio arrogante- strizzò l'occhio -ma credo di cavarmela ancora-
-Vuole rimuovere i miei ricordi sugli Horcrux?-
-No intendo solo bloccarli, in modo che non siano più accessibili a nessuno, neanche a te, ma quando sarà il momento potranno ritornarti-
Annuii alla sua spiegazione, quella era solo una precauzione, se mi avessero catturata, se avessero tentato di farmi parlare... rabbrividii, avevo troppa paura, ma non potevo tirarmi indietro, l'Ordine aveva bisogno del mio aiuto e per loro, per mio fratello, avrei dovuto incominciare a convivere con la paura. E poi sconfiggerla.
Il preside si alzò fino ad arrivare vicino alla mia sedia -Mi dispiace addossarti questo peso Evey-
-Sono pronta a fare qualsiasi cosa per sconfiggere Voldemort- dissi convinta, pronta a distruggere le mie paure.
Silente sorrise -Prima di questo però, chi è a conoscenza del tuo essere Animagus?- chiese.
Feci mente locale pensandoci bene -Credo tutto l'Ordine, più Harry e quindi anche Ron ed Hermione- spiegai poi mi rabbuiai capendo che c'era qualcuno al di fuori dell'Ordine che sapeva -e anche Daniel, signore- sussurrai alla fine.
Il preside annuì -Bene è un segreto detto alle persone giuste allora- concesse.
Il mio pensiero si era fermato quel poco su Daniel, e poi era tornato alle parole di Charlotte. Sospirai, dovevo fare assolutamente qualcosa.
-Bene, iniziamo?- chiese il vecchio mago distraendomi dai miei pensieri.
-Io conserverò la memoria degli Horcrux?- domandai.
Annuì -Per ora sì, poi pian piano i ricordi verranno bloccati, capirai poi da sola come fare a sbloccarli, ricordati solo che dovrai farlo quando te lo dirò io- spiegò.
Non indagai su quella spiegazione che invece che appianarmi le idee mi aveva solo confusa di più, purtroppo conoscevo bene Silente e sapevo che non avrebbe detto altro, così dissi solo -Bene, allora iniziamo-
Silente estrasse la bacchetta per poi puntarla verso di me -Oblivion, memoriam dolor**-
Non sentii nulla di diverso infatti fissai il preside confusa dopo qualche minuto, nel quale arrivò definitivamente il buio sul castello -Ha funzionato?-
-Ma certo mia cara, i suoi effetti arriveranno, ci metteranno un po' per emergere- sorrise -ho già chiesto troppo del tuo tempo Evey, puoi andare a cena adesso-
Capii che era un modo per congedarsi, così mi alzai e mi diressi verso la grande porta di legno scuro, poi mi voltai -Grazie signore- dissi e lui mi rispose con un semplice sorriso pieno anch'esso di gratitudine.
 
 
 
 
 
 
* Una specie di grande furetto in grado di parlare, per saperne di più potete cercarlo su “Gli animali fantastici: dove trovarli”
** Spero si sia capito, comunque mi sono presa una “licenza poetica” sia perché ho inventato una variante del solito Oblivion, il classico incantesimo della memoria, sia perché ho storpiato alla grande il latino e spero che Seneca, Cicerone e compagnia mi perdoneranno per questo.
La frase voleva essere “bloccare il ricordo”, ma dopo ricerche ho scoperto che è una frase fatta, veniva lunga e brutta per un incantesimo.
Quindi Oblivion deriva dal deponente “Obliviscor” che vuol dire dimenticarsi, memoriam è accusativo singolare di “Memoria” che vuol dire ricordo, dolor è un verbo, vuol dire bloccare e l'ho lasciato all'infinito. La sintassi di questo incantesimo è davvero discutibile, mi dispiace molto ^///^









Angolo Autrice

Ehm... è in arrivo una lunghissima nota alla fine di questo capitolo *io vi ho avvisati*
Salve mondo, spero che in questo mio lungo periodo di assenza vi siano successe tante bellissime cose, che lo vostra vita sia bellissima etc etc...
Ora con che coraggio mi faccio rivedere? Boh non lo so neanche io davvero, parole di scuse sono sprecate, in ogni caso... mi dispiace davvero tanto per questa mia assenza, dovuta a cause di forza maggiore.
E queste cause quali saranno mai se non il primo anno di università, gli esami, il blocco dello scrittore? Beh non o voglia di star a scrivere tutte le scuse possibili anche perché vi frega nulla, lo so.

Bene quindi questo è tutto quello che è riuscito alla mia mente stanchissima in quasi un anno, ammetto che lo avevo pronto da una settimana, ma mi sono voluta portare avanti con il capitolo successivo dato che nei prossimi quattro giorni ho tre esami D:
In ogni caso stiamo giungendo alla fine dell'ultimo anno per la nostra Evey che inizia a farsi tante domande sui "vecchi tempi", sul suo rapporto con Daniel (bacio di fine capitolo 19 compreso e.e) e sul futuro. Starete a vedere insomma, cosa accadrà fra poco, per i pochi di voi che mi seguiranno ancora ^_^

In ogni caso il prossimo aggiornamento è previsto per la fine del mese, esami permettendo, comunque sulla mia bio troverete i vari cambiamenti che spero proprio non ci saranno!
Ringrazio i pochi fedeli che mi continuano a seguire, non temete gente siamo quasi alla fine, poi finalmente vi lasccerò in pace :P
In più ringraziamenti super-speciali a chi mi fa sapere ogni volta la propria opinione :3

Qui passo e chiudo, a presto ^_^

 




p.s. non credo importi molto ma in ogni caso ho deciso di cancellare l'altra long che avevo in corso, i pochi motivi li trovate sempre nella mia pagina.
   
 
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