Senza Nome
Sasuke, rinchiuso nella
sua sfera di inconscio [o ignorato?]
egoismo, detestava pronunciare il nome di Naruto, preferendo tenerselo
per se.
Voleva essere il solo a gustare ogni minima sfumatura fonetica, il solo a poterne assaporare ogni lettera, lasciandosene scivolare una alla volta sulla lingua. Quando era solo bisbigliava a mezza voce il nome che tanto lo assillava, che lo spingeva a desiderare di averlo tutto per se, senza che nessun altro potesse conoscerlo e pronunciarlo.
Ecco perché, quando erano in presenza di qualcuno che avrebbe potuto rubarglielo [era suo, quel nome era soltanto suo] si rivolgeva a lui con un ‘baka’ sprezzante.
Naruto rispondeva dandogli del teme.
Con il tempo aveva sviluppato una crescente avversità verso il nome Sasuke. Veniva pronunciato [troppo] spesso, con frequenza, testardaggine, rischiava di consumarsi.
Naruto intendeva salvaguardarlo, evitando di abusarne. Non lo pronunciava mai, solo nella sua testa quelle cinque lettere aleggiavano continuamente, costringendo i suoi pensieri in un’unica direzione.
Naruto voleva salvare l’identità di Sasuke dalla massa.
Sasuke voleva custodir l’identità di Naruto tenendola per se.
Naruto riuscì nel suo intento, perché i nomi dei traditori vengono dimenticati nella fossa comune, insieme ai loro corpi.
Sasuke fallì, perché i nomi degli eroi vengono incisi nella lapide che tutti ricorderanno per l’eternità. -------------- Ci credete che ancora non ci credo di aver vinto? XD ringrazio ancora le giudici e un complimento alle partecipanti ^^