Love ya
Hai mai provato la sensazione di vuoto dentro di te? Non c’è molto da dire. In fondo, come si può descrivere qualcosa che non esiste? Non si descrive, semplicissimo. Eppure la senti. Senti che qualcosa non va, che qualcosa manca dentro di te. C’è un buco. Un buco che ti divora, ti cambia, infetta tutto ciò che gli sta accanto. Questo buco, questo vuoto, questo nulla in realtà esiste. E ogni minuto che passa annienta quel poco che ti ha donato felicità. Poi, un bel giorno, capita che i tuoi sogni, i tuoi desideri, i tuoi progetti cadano tutti in un buco. Precipitino in un fottuto pozzo senza fondo. E a quel punto ti chiedi…
“Cosa ci faccio qua?”
“Cosa sto facendo?”
“Che cosa sto aspettando?”
“Qual è il mio ruolo in questo fottutissimo mondo di merda?”
Quante volte mi sarà posto questa domanda?
Tante, troppe volte. Eppure, la risposta è sempre la stessa: un solenne, pungente silenzio assordante. E in quel momento capisci che è il silenzio che domina il vuoto, che riecheggia nelle pareti del pozzo. C’è gente che quel silenzio lo chiama solitudine, eppure…
“Kenny!”
Quando sento la tua voce, quando ti sento chiamarmi, quando incrocio i tuoi occhi verde smeraldo…
“Ken, dov’eri finito? Ti stavo cercando!”
“Solo a prendere una boccata d’aria.”
…mi rendo conto che il vuoto viene improvvisamente riempito…
“Allora accompagnami a casa. Mi sono dimenticato di prendere la felpa per stasera.”
…e la solitudine svanisce.
“Ok.”
I realize that
Maybe
There’s a reason
To be here.