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Autore: Sel_OdF    10/06/2014    5 recensioni
Sono passati alcuni giorni dalla guerra di Marineford, ci troviamo sul sottomarino di Trafalgar Law sul quale c'è un'ospite, una ragazza di nome Kira. Quest'ultima era legata sentimentalmente ad Ace e in questo momento sta attraversando un "periodo di crisi" e il nostro Law cercherà di starle vicino.
In questa one-shot conosceremo un Law un po' diverso dal solito; più tenero, altruista e perchè no anche umano.
Spero che la storia vi piaccia. Sel
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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~IL LATO NASCOSTO DI TRAFALGAR LAW
 
Ciao per comprendere a pieno questa one-shot dovreste essere nella mia testa, ma dato che ciò è impossibile, devo fare prima una precisazione e presentarvi il nuovo personaggio.
La guerra per la supremazia a Marineford è terminata da alcuni giorni, Rufy ha deciso di allenarsi per diventare più forte per i prossimi due anni insieme al vecchio Rayleigh, Trafalgar Law è partito dall'isola delle donne e sul suo sottomarino c'è un'ospite.
Il nuovo personaggio: Kira, la figlia del Grand'Ammiraglio Sengoku, scappa di casa a tredici anni per unirsi ai Pirati di Barba bianca, dopo aver conosciuto di persona Ace, con il quale ha, forse meglio dire aveva, una relazione stabile. Ha mangiato il frutto del mare MizuMizu (frutto di mia invenzione; mizu in giapponese significa acqua) che le permette di trasformare il suo corpo in acqua per fare un dispetto al padre, il quale le aveva proibito di farlo. Fisicamente Kira è una ragazza come le altre, gli occhi azzurri, i capelli neri mossi le arrivano a metà schiena sulla quale spicca il tatuaggio simbolo del Babbo, all'interno del polso sinistro, in caratteri fini, c'è tatuato il nome "Ace".
Bene ora il racconto dovrebbe essere più chiaro, spero.

Ad Alex, a Babù, a Little Titan, a Titan's Mama, alle mie amiche e a chi ha perso qualcuno che amava e soffre ancora per la sua perdita

Il lato nascosto del Chirurgo della Morte

"Grazie, grazie di tutto... di tutto quello che... stai facendo per me in questo momento... Grazie Law... Io vorrei..."
"Sshh non devi ringraziarmi dolcezza. Sto facendo tutto questo perchè voglio farlo, perchè ti voglio bene, molto bene. Hai bisogno di me in questo momento e io per te ci sono e ci sarò sempre e so che se dovessi avere bisogno del tuo aiuto non esiteresti a farti in quattro."
Piccole gocce d'acqua le scorrevano sul viso, non fa niente né per fermarle né per mandarle via, le lascia semplicemente andare.
"Io troverò il modo per sdebitarmi...- tira su col naso- Mi spiace che tu ti debba disturbare tanto per me... Non me lo merito neanche... Non sono riuscita a salvarlo..." Non può dire così, non DEVE dire così, l'afferro per le spalle e comincio a scuoterla "Smettila di dire idiozie!" sto urlando, le sto urlando addosso, non volevo gridare ma non sono riuscito a controllarmi; mi fa rabbia che si butti così a diciasette anni ha ancora tutta la vita davanti, non deve lasciarsi andare. "Non è colpa tua se Ace è morto! Non è colpa tua, dannazione! Avete fatto l'impossibile per salvarlo, avete rischiato la vita sia tu sia Rufy e tutti gli altri! Non è colpa tua..." La mia voce si è abbassata verso la fine, mi sono calmato un po', lei continua a piangere. Ho smesso di scuoterla, le tengo solo le spalle. Mi guarda con quei suoi occhioni color del mare, che arrossati risaltano ancora di più mentre continuano a gocciolare come dice lei. "Non è colpa tua -ripeto ancora- Devi trovare la forza di andare avanti, non puoi lasciarti andare, NON DEVI lasciarti andare! Tu sei viva e devi continuare a vivere, per te, se non vuoi farlo per te fallo per il tuo bambino, per il VOSTRO bambino che è il frutto del vostro amore, ciò che ti rimane di lui, per me..."
Ho pronunciato quel "per me" in un soffio quasi impercettibile, ma so che lei l'ha sentito, comincia a piangere più forte, singhiozza e mi sento terribilmente in colpa, ma non potevo non dirglielo. Piange, piange, singhiozza e piange; le fa bene sfogarsi anche se mi fa male vederla così. Ha le mani sul viso a coprire gli occhi, io la sto ancora tenendo per le spalle quando la tiro verso di me e la stringo forte in un abbraccio. Smette un attimo di singhiozzare e i scosta leggermente da me, mi guarda nuovamente negli occhi; penso voglia staccarsi, ma non è così, circonda la mia schiena con le braccia e nasconde il volto nel mio petto.
Povera la mia piccola Kira sta soffrendo così tanto, trema tra le mie braccia. Le bacio i capelli per poi appoggiare il mento sulla testa mentre le carezzo la schiena, quanto mi è mancata e lei neanche lo sa, non siamo stati più così vicini da quando ci siamo lasciati e lei è tornata da Ace.
Sentivo le sue mani stringersi sulla schiena, le dita sottili aggrappate alla maglia in quella che sembra e sono convinto è una muta richiesta d'aiuto.
Non so per quanto tempo siamo rimasti così, una volta calma si stacca e con una mano le asciugo una guancia "Va un po' meglio?" annuisce mentre tira su col naso "Si, grazie" un sussurro, si schiarisce la voce, anche se è ancora roca, parla più forte "Scusa... non avrei dovuto. Non era mia intenzione infradiciarti la maglietta."
"Tranquilla non fa niente, se mi avesse dato fastidio non ti avrei abbracciata, non credi?!" sorride, è la prima volta da quando è morto Ace, il suo Ace "Già" "Sei bella quando sorridi, non che di solito tu non lo sia, ma così lo sei ancora di più." Che idiota che sono! Ha appena perso l'uomo che ama non che padre di suo figlio e già torno a provarci con lei, che essere cinico ma io sono Trafalgar Law e questa è la mia natura.
"Grazie, toglierò il disturbo il prima possibile. Vorrei evitare di essere d'intralcio nella vostra avanzata nel Nuovo Mondo." E' proprio cocciuta, non l'ha ancora capito che mi fa solo piacere averla qui. "Ma quante volte ti devo dire che non disturbi!? E' bello averti con noi e poi Bepo è molto felice quando sta con te. -e non solo lui- Voleva già venire a trovarti ma gli ho detto che era meglio che riposavi un po' prima"  le dico sorridendo.
"Okay, ma quando troveremo i miei fratelli tornerò con loro. Vorrei evitare che si abituassero a non avermi in mezzo ai piedi." sogghigna "Come vuoi principessa" Le strizzo l'occhio "Non cambierai mai Law!" "No, mai. Perchè vuoi che cambi?" "No, non devi cambiare." Ora sembra più serena "Bene! Facciamo un giro così almeno saluti Bepo e vede che ti sei ripresa?"
"Ecco... Io, insomma..." La interrompo "Se non vuoi basta che mi dici "Law vai a quel paese e non rompermi." Non mi offendo sai?" Sorride di nuovo, è davvero bella "No, non mi va preferisco stare un po' da sola. Bepo lo saluto dopo." Questo è un chiaro invito ad andarmene "Okay ti aspetto per la cena"
Ha una mano aperta sul ventre leggermente gonfio, tra pochi mesi avrà una bella pancia sorrido a questo mio pensiero, esco e chiudo la porta, ma prima sbircio dentro: si è coricata; sto per raggiungere la mia cabina quando mi ferma Bepo "Capitano come sta?" "Meglio." "Posso andare a trovarla?" "No, Bepo. Vuole rimanere sola, la vedrai a cena. Chiamami quando c'è pronto!" "Si, Capitano."
Sono rimasto nella mia stanza a studiare fino all'ora di cena.
"Capitano, è pronto!!" "Arrivo..."
Mi siedo al tavolo e cerco con lo sguardo Kira, ma non la vedo, Bepo come al solito interrompe i miei pensieri "Capitano! Dov'è Kira? Perchè non è qui? Vado a chiamarla!" Scuoto la testa, chissà perchè ma qualcosa mi diceva che non sarebbe venuta. "No, Bepo. Vado io" Non aspetto che mi risponde, mi alzo e cammino veloce verso la stanza di Kira. Busso, nessuno risponde, busso ancora "Kira, sono io, Law! Aprimi per favore!" niente "Kira!!!"
"Arrivo, un secondo!!"
"Posso entrare?"
"Sì, è aperto"
Entro ma non la vedo, mi sto guardando in torno confuso quando sbuca fuori dalla porta del bagno con una salvietta in mano e i capelli neri bagnati ricadono lunghi sulla spalla destra. Ha gli occhi arrossati, ha pianto ancora.
La sto fissando, mi riprendo e, prima che possa aprire bocca, parlo io "Perchè non sei venuta a mangiare?" "Mi sono fatta una doccia e non ho realizzato che era già ora di cena..." Le lancio uno sguardo eloquente "Sì, d'accordo non sarei venuta, non ho molta fame." Si strofina i capelli con la salvietta e abbassa lo sguardo "Allora non servito a niente quello che ti ho detto prima?!" "No, cioè sì, ma davvero io non ho voglia, non riesco." Sospiro "Senti, non ti fa bene non mangiare, almeno prova con qualcosa di leggero, non so. Devi mangiare." Le rispondo così con un tono che non ammette repliche, sbuffa "Okay, va bene mamma. Mi cambio e vengo."
Solo ora mi accorgo che ha il corpo avvolto in un salviettone di spugna azzurra, mi sento leggermente in imbarazzo.
"Come mi hai chiamato? Scusa non credo di aver capito bene!" sorride e mi fa la linguaccia, scuoto la testa "Ti aspetto qui fuori." Esco, se non fossi andato a chiamarla non avrebbe mangiato neanche 'sta volta.
In un certo senso invidio Ace, sì, ha ricevuto tutto l'amore possibile e immaginabile dalla donna che amava, sicuramente quell'amore l'ha anche ricambiato e ora che se n'è andato ha lasciato un vuoto immenso nel cuore del mio piccolo Bocciolo, è così che la chiamano i suoi fratelli, tra tutti è la più piccola. Non sarà mai mia, il suo cuore apparteneva, appartiene e apparterrà ad Ace e lo stesso vale per quel fiammifero umano. Sorrido amaramente a questo mio pensiero, sono appoggiato alla porta, sento bussare "Law spostati! Non riesco ad aprire!" "Ops, scusa!" dico mentre le apro la porta, sorride "Finché ci stai appoggiato non posso aprire!"
Ricambio il sorriso "Hai ragione! Sono uno sciocco" " No, non è vero... Forse solo qualche volta"
Ci stiamo dirigendo alla mensa quando Kira rompe il silenzio "Law, guarda -mi volto verso di lei che si sta guardando la pancia- E' normale? In fin dei conti tu sei un medico, un dottore. Dovresti saperlo, no?" Veramente non capisco cosa sia normale se le cresce la pancia oppure non so "Che cosa è normale?" "Il mio ombelico. Guardalo è all'infuori, prima non era così..."
"Ah okay, ma tua madre non ti ha spiegato nulla!?"
"Ehm... mia madre è morta quando avevo sei anni."
"Oh... scusa io non pensavo che fosse morta..."
"Tranquillo non potevi saperlo. Beh cosa avrebbe dovuto spiegarmi?"
"No, niente; era così per dire. Comunque tornando al tuo ombelico è normale, ad alcune donne capita che, quando restano incinte, sporga leggermente poi dopo il parto torna a posto" "Ah okay" Si stringe nelle spalle come se un brivido le avesse attraversato le ossa "Che c'è? Hai freddo?"
"No no, mi è balenato nella testa un pensiero che mi mette un po' di paura.." La guardo incuriosito "Cioè?" brontola qualcosa che non riesco a capire "Non ho capito" un altro brontolio "Potresti parlare bene, per favore!? Non capisco niente altrimenti."
"Beh... Prima o poi dovrà nascere questo bambino..." sfiora il grembo con una mano, sorrido, mi fa tenerezza e trattengo a stento una risata, sì perchè mi piace vederla così, un po' in imbarazzo con le guancie leggermente colorate di rosso, si accorge che sto tentando di non ridere e mi rimprovera "Cosa ridi!? Io ti confido una mia paura e tu ridi!? Sei uno stronzo!" Ora è bordeaux, scoppio definitivamente "Scusa, scusa. Non volevo ridere ma non pensavo tu avessi paura! -mi guarda di traverso- Non ti devi preoccupare, c'è ancora tempo!"
"Si, sei mesi. Sei mesi passano in un attimo!"
"Vedrai che andrà tutto bene. E poi ci sarò io con te." Sgrana gli occhi, solo dopo che lo detto mi sono reso conto della grande cagata che ho fatto e cerco di rimediare "Cioè non sarai sola..." Non sembra convinta di ciò che le ho appena detto "Ci sarà qualcuno con te che ti darà una mano." L'arrivo alla mensa mi salva da altre spiegazioni imbarazzanti, ci sediamo al tavolo, Bepo ci raggiunge con due piatti "Ciao Kira! Come stai?"
"Fisicamente meglio, moralmente un po' meno."
"Mi dispiace davvero tanto"
"Anche a me Bepo, anche a me..."
L'avrei ucciso, glielo avevo appena detto come sta. "Per te non ho preso niente perchè non sapevo cosa volevi, se mi dici ciò che vuoi te lo porto."
"Tranquillo Bepo, non c'è nessun problema,io -la guardo e lei ricambia- va bene un po' di pasta, anche per me, però meno della vostra" Bepo sorride allegro e anche io sono felice, è un passo avanti.
"Te la porto subito."
"Grazie." Sta facendo un grande sforzo e io lo so.
La serata passa tranquilla, resta poco li con noi, ma non posso pretendere che faccia finta di niente, non glielo chiederei neanche. Prima di andare nella mia cabina (tardis) a leggere qualche libro di medicina passo a vedere come sta Kira, la porta è semiaperta, lei legge un libro seduta sul letto. Mi ha visto e mi sta salutando con la mano allora decido di entrare "Ciao -sorrido- cosa leggi?"
"Un libro che ho già letto centinaia di volte e non mi stancherò mai di leggere!"
Guardo la copertina. C'è il volto di una ragazza dai capelli blu e gli occhi viola. "E' bello?" "No, è FANTASTICO! -le brillano gli occhi- E' grazie a questo libro che ho avuto la forza di cambiare e di scappare dalla vita che mio padre aveva incominciato a farmi vivere, una vita vissuta nella giustizia!" Pronuncia le ultime parole con falsa solennità e un misto di presa in giro. "Wow, allora saresti stata una mia nemica" mi guarda "Ma noi siamo nemici, io resto sempre un pirata di Barba bianca e tu -preme l'indice sul mio sterno- il capitano dei Pirati Heart perciò..." "Ora c'è in corso una tregua -concludo io-Quanto ti manca per finirlo per l'ennesima volta?"
"L'ho finito!" risponde soddisfatta.
"Perfetto, vuoi che ti dia un libro sulla tua paura e naturalmente quello che succede nei nove mesi prima con tanto di illustrazioni, ovviamente?"
"Ovviamente, le illustrazioni non possono mancare"
"Mi stai prendendo per il culo, per caso?!"
"Io?! Non mi permetterei mai."
"Sarà, ma io ho colto una punta di sana ironia. Mi sto sbagliando?!" Mi fa la linguaccia "Quindi?"
"Quindi sì, grazie."
"Perfetto allora domani mattina te lo porto." Mi alzo in piedi e resto lì vicino al letto, si gira verso di me guardandomi con gli occhi a punto di domanda "Cosa fai lì in piedi come una statua?"
"Eh? -oh cavolo...- Niente. Buona notte"
"Anche a te"
"Su forza mettiti a letto."
"Non c'è bisogno che mi rimbocchi le coperte, sono ancora in grado di farlo da me" mi sorride gentile. "Ah sì, scusa. Buona notte ancora." Le metto una mano sul lato destro del volto, mi avvicino e le appoggio le labbra sulla fronte schioccandole un bacio. Chiude gli occhi a quel contatto e la sento trattenere il respiro, forse ho sbagliato ma non me ne pento.
"Grazie, buona notte anche a te, Law."
Esco e vado nella mia cabina, appoggio il cappello sul comodino mi sfilo la maglietta e i pantaloni che lancio sulla cassapanca ai piedi del letto e mi corico, passano alcune ore senza che io riesco a prendere sonno, mi alzo e cerco il libro da dare a Kira. "Eccolo!" Mi infilo i pantaloni, ho deciso di portarle adesso il libro, tanto non dormo lo stesso. Mi sto dirigendo verso la sua stanza quando sento gridare un nome "Ace!"
Bepo e Penguin escono dalla loro cabina mentre io corro dove già mi sto dirigendo seguito a ruota dai miei due compagni. Spalanco la porta: il letto disfatto è vuoto "Kira!" "Non urlare Bepo o sveglierai anche gli altri!" lo rimprovera Penguin, lui è solo in boxer, io mi sono diretto verso il bagno dal quale proviene la luce; le braccia tese appoggiate al bordo del lavandino, l'acqua scorre e il capo rivolto verso il basso, non riesco a vederle il viso perchè è nascosto dai capelli ma posso immaginare che è rigato dalle lacrime, sta respirando affannosamente ed è sudata. Tira su col naso e butta indietro i capelli prende un po' d'acqua nelle mani e si sciacqua il viso, mi avvicino, chiudo il rubinetto porgendole la salvietta e la guardo lei gira lo sguardo verso di me, si morde il labbro inferiore per cercare di non piangere.
Intanto Bepo e Penguin sono sulla porta, l'orso non sa tenere la bocca chiusa "Kira va tutto bene?" Gli occhi si fanno sempre più lucidi e scuote la testa "Bepo sei un idiota! Ti sembra che vada tutto bene?!"
"Scusa Penguin, mi sembrava carino chiederlo... Scusa" Bepo si avvicina a Kira e le appoggia una zampa sulla spalla "Non ti devi preoccupare era soltanto un brutto sogno, ora è tutto finito. Non c'è più!" "Bepo!" esclamiamo io e Penguin in coro.
"Vieni Bepo, andiamo non c'è bisogno che stiamo qui anche noi, c'è già Law."
"Ma Penguin io..." 'Sta volta sono io a parlare "Poche storie: tornate a dormire." "Si capitano..."
Se ne vanno e io vado a chiudere la porta, torno al bagno, Kira è rannicchiata per terra con la schiena appoggiata alla parete esterna della vasca da bagno e il volto nascosto tra le braccia e le ginocchia. Sta piangendo, mi accuccio di fronte a lei "Kira" fa segno di diniego "Va' via, Law! -singhiozza- Lasciami sola! Vattene per favore!" "Non ti lascio da sola, ora! -alza il volto ed è a un centimetro dal mio- Permettimi di aiutarti." Sembra si sia convinta e annuisce impercettibilmente. "Vieni andiamo di là e raccontami cos'è successo" le dico mentre l'aiuto ad alzarsi.
Si siede sul letto contro il muro, le passo un bicchiere d'acqua: beve e lo appoggia sul comodino. Io mi siedo accanto a lei "Ti va di dirmi qualcosa?" annuisce e fa un respiro profondo prima di cominciare a parlare "E' successo tutto così in fretta, come là, a Marineford. Stiamo scappando quando Akainu comincia a provocare ed Ace risponde alle sue provocazioni, ma l'ammiraglio è lava lui, invece -la voce le muore in gola- lui invece è Fuoco, la lava può toccare il Fuoco. Ace viene scaraventato a terra. Akainu si fionda su Rufy, Ace è più veloce e si frappone tra il fratello e l'ammiraglio, viene trafitto da parte a parte da un pugno di quel bastardo. -stringe i pugni- Io ero lì e non ho potuto fare niente, avrei potuto salvarlo... ma ero come paralizzata, non riuscivo a muovermi, a parlare... Ero una statua di marmo. Avrei voluto gridare ma non sono riuscita a fare nemmeno quello, quando ci sono riuscita ho urlato il suo nome e lui stava cadendo a terra. A quel punto tutto a cominciato a girare ed è stato come se il mondo mi cadesse addosso alla fine è diventato tutto buio... Il resto già lo conosci." Piange in silenzio, le cingo le spalle e lei appoggia la testa sulla mia, la stringo forte è così fragile e delicata in questo momento.
La guardo mentre dorme sulla mia spalla, delicatamente la metto a letto e io mi stendo di fianco a lei guardandola di nuovo, ogni volta noto qualcosa di nuovo in lei, è cresciuta in fretta soprattutto in questi ultimi giorni.
"E' strano come riesce a far emergere il lato peggiore che possiedo, io non sono dolce e gentile ma con lei è impossibile non esserlo. Era così anche per te, Ace? Il potente comandante della seconda divisione della flotta dei Pirati di Barba bianca era legato ad una ragazza e quando stava con lei cambiava completamente, non è così Pugno di Fuoco? Tu l'hai avuto per primo e sarà sempre tua anche ora che non ci sei più. Non so se puoi sentirmi, ma se è vero che c'è una vita dopo la morte e che voi da lassù potete vederci e sentici, io non sono nessuno per poter dire se è la verità oppure no, ma, se puoi sentirmi Ace, io ti prometto che avrò cura di lei, le starò vicino e l'amerò come l'hai amata tu anche se lei non amerà mai nessun altro come ha amato te. Crescerò questo bambino come se fosse mio, chiaramente se Kira me lo permetterà, non gli farò mancare niente. Te lo prometto Portuguese D. Ace detto Pugno di Fuoco."
Le carezzo una guancia e lei sussurra un nome, il SUO nome.
"Grazie Trafalgar Law, grazie."


                  

  

  
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