Avvertimenti: Con questo mio contenuto, non a scopo di lucro, non intendo danneggiare l' immagine di nessuno, nè tantomeno ciò è ispirato a qualcosa di vero -diciamo dichiarato-. I personaggi non mi appartengono, bla bla bla.. Buona Lettura.


The Lovely Son



Harry Styles aveva sedici anni, ed era sempre stato un ragazzo non visto di buon occhio, sempre preso di mira a scuola, emarginato ed etichettato come sfigato, ma a differenza dei soliti clichè, Harry Styles non era timido, per niente.
Principalmente non aveva amici, o meglio solo uno, se poteva definirlo così, che era suo cugino. Più basso di lui, biondo, occhi azzurri, insomma un bel bocconcino se solo non fossero stati legati da una parentela di primo grado.
Di giorno aveva una media alta, giusto per rispettare i canoni di nerd, ma di notte.. beh, di notte sicuramente era tutto fuorché uno stupido gay dedito allo studio –come lo definivano i suoi compagni di scuola-.

La notte del 17 Aprile, Harry Styles si imbucò nuovamente ad una delle sue solite feste.
Uscì di casa, dicendo alla madre che sarebbe andato a studiare da Niall, ed invece imboccò la strada opposta, da solo. Non aveva paura, diamine era un uomo! Cosa avrebbero potuto fargli, stuprarlo, picchiarlo?
Una cosa in cui era bravo, però, era trovare feste in cui non conosceva nessuno, in modo da potersi divertire sul serio come ogni sabato sera.
Si comportava sempre come se fosse a casa sua.
Si diresse verso il tavolo degli alcolici, e mentre si preparava un miscuglio di alcool, che a detta sua era una vera bomba,cercava di respingere un’ insulsa sciacquetta alla ricerca di sesso occasionale. Insomma, lui era gay cosa avrebbe dovuto fare con un paio di tette?
“Scusa, ti interessa il ragazzo di mia sorella?” chiese una voce, alla bionda che continuava con il suo sproloquio da almeno dieci minuti, ininterrottamente.
“Ah no, non sapevo fosse fidanzato, scusa”.
Il ragazzo, a cui apparteneva la voce che l’ aveva salvato, gli si affiancò, e sedendosi sul bancone della cucina non smise di osservarlo nemmeno un attimo.
“Se vuoi ti do una mia foto, così fai prima” rise sarcasticamente
“Louis” gli porse la mano quell’ altro. Harry lo squadrò, intanto, dall’ alto al basso e viceversa, e che dire non voleva perdersi nemmeno un dettaglio di quel corpo che lo fronteggiava.
Poggiò le labbra sul bordo del bicchiere e fece un altro sorso, lasciandosi sfuggire una goccia del contenuto lungo il mento, perché si Harry Styles era un innato provocatore, e gli piaceva.
“Abbordi sempre così le persone?” chiese sfacciato.
Il ragazzo di fronte a lui scosse la testa ridendo e scese dal bancone, dandogli le spalle, e decidendo dopo pochi secondi di levare le tende.
“Gran bel culo comunque!” urlò al ragazzo mentre se ne andava, e sorrise dentro di sé, pensando che Louis era proprio un nome da ragazzo omosessuale.

Gettò il bicchiere per terra, in un angolo, senza curarsi di aver appena sporcato la casa di qualcun altro, e si diresse verso il salone, dove una miriade di persone si scatenavano in strusciamenti, toccatine e baci per niente casti. Fece saettare lo sguardo da una parete all’ altra della casa sino a quando non vide il ragazzo di prima parlare con un moro; sempre se parlare fosse il termine esatto, dato che ad una pomiciata epica mancava soltanto il bacio.
Aspettò il momento più propizio, ed una volta che il ragazzo si avventurò verso il piano superiore, lui decise di seguirlo, accorgendosi di starsi dirigendo verso il bagno.
Indugiò qualche secondo, chiedendosi se l’ alcool stesse facendo, sì o no, un buon effetto, e dopo svariati cambi di idea aprì la porta con fare teatrale, fingendo che si fosse perso.
Ha! Perso, come no.
Scontrandosi così di petto con il ragazzo occhi blu “Scusa, non pensavo fosse occupato”.
“Non importa, tanto stavo uscendo” disse l’ altro annuendo.
Si appoggiò allo stipite, braccia incrociate, piedi uniti e ghigno sul volto.
“Se vuoi ti do una mia foto, così fai prima” gli fece verso il ragazzo. Ora che lo osservava bene era più basso di lui, di almeno due spanne, e questa cosa lo rendeva così sexy che ancora non aveva capito come fosse riuscito a trattenersi dal saltargli addosso.
“Sai che ci sono altri bagni, vero?”
Harry sorrise “Ops” e si avvicinò con passo felpato, per quanto lo stato in cui si trovasse glielo permettesse, al ragazzo “Louis, vero?”.
Annuì.
“Harry”.
Si squadrarono per attimi interminabili, e l’ unica cosa che Harry si stava chiedendo fu con quale coraggio aveva appena palpato il culo di Louis.
La serratura venne bloccata dal più basso, che con poche semplici mosse –‘Grazie Karate’ aveva detto mentalmente- bloccò il riccio alla porta, senza lasciargli il tempo di pensare, senza lasciargli il tempo di controbattere o tirarsi indietro, e fu un attimo; un attimo in cui tutto e niente successe.
Le labbra sottili e decorate da sottili baffetti toccarono quelle carnose, rosee e sbarbate.
Molto probabilmente entrambi i ragazzi stavano improvvisando un balletto mentale, ma ciò che più importava è che appena si staccarono si guardarono negli occhi, ed a nessuno dei due, quello, sembrava tempo e luogo più giusti. Sentivano qualcosa dentro di loro, e dovettero riprendere fiato.. qualcosa come cinque minuti, prima che uno dei due distogliesse lo sguardo.
“Ciao” proferì Louis, e scomparve chiudendosi la porta alle spalle.

L’ unica cosa che, ora, rimaneva ad Harry era toccarsi le labbra, e ridere divertito, pensando che non era stata poi così brutta l’ idea di andare ad una festa.







Angolo Autrice: Mi scuso per il carattere, size, della storia, ma quel cazzone del mio laptop non è compatibile con efp -penso.. ho windows 8 e se pubblico efp fa quel ca..volo che vuole. se qualcuno ha una soluzione mi scriva in dm haha!-
Comunque dicevo! Che dire? Mi è uscita così.. fa pure schifo, lo so, ma ho avuto ispirazione per metà os e per l' altra sembra una cagata di uccello.
Comunque, sprecate trenta secondi della vostra vita e lasciatemi un parere, anche meno di 10 parole, frega 'n' cazzo, basta che so se fa schifo o meno.
Okay vi saluto, adieu!

Twitter: @iamembitter