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Autore: fuoritema    10/06/2014    4 recensioni
[ little female Dauntless | triste | OC | 833 words | prima di Divergent ]
***
La ragazzina si passò una manica sugli occhi, irritandoseli per la ruvidezza della stoffa, ma non pianse. Non ancora, almeno.
«Lo Strapiombo rappresenta il sottile divario tra la stupidità e il coraggio, ragnetto» risuonavano le parole di Nathan, lontane e rimbombanti come l’eco. Sembravano vicine, eppure distavano anni luce dalla realtà. La realtà in cui lui era morto e non sarebbe più tornato indietro.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'This house no longer feels like home'
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POMPT: Il dolore esige di essere sentito.
 
 


I mustn't let them see me cry
 
 
 
 
 
 Una lacrima cadde con un tic impercettibile nell’acqua, mischiandosi alla spuma, alle onde.
Andreya piangeva con la testa posata tra le gambe, proprio come aveva fatto sua madre, accarezzando la foto del marito. Era passato un mese, eppure entrambe continuavano ad aspettarlo. Non una parola: solo silenzio. E la ragazzina avrebbe voluto riempire quel silenzio di parole, di gesti, come aveva sempre fatto. Ma non ci riusciva. Appena cercava di posare una mano sulla spalla a sua madre, essa ricadeva pesantemente attaccata al suo corpo.  Allora la ragazzina si alzava in piedi incerta, per poi lasciarsi cadere sulla sedia come un burattino a cui si tagliano i fili. Le parole restavano ancorate al suo palato, senza accennare a uscire neppure tra i singhiozzi.
Andreya, prima di uscire da casa, aveva guardato verso la cucina, accorgendosi che sua madre aveva pianto come non dovrebbe mai fare un’Intrepida. La donna aveva capito che stava per uscire vedendola infilarsi la vecchia giacca di Nathan, eppure non aveva fiatato. Aveva persino accennato un sorriso per la calma con cui sua figlia si era arrotolata le maniche con calma, come se si fossero potute rompere da un momento all’altro.
La ragazzina si passò una manica sugli occhi, irritandoseli per la ruvidezza della stoffa, ma non pianse. Non ancora, almeno.
«Lo Strapiombo rappresenta il sottile divario tra la stupidità e il coraggio, ragnetto» risuonavano le parole di Nathan, lontane e rimbombanti come l’eco. Sembravano vicine, eppure distavano anni luce dalla realtà. La realtà in cui lui era morto e non sarebbe più tornato indietro.
La ragazza passò una mano sotto la grata, andando a sedersi sulla parte non protetta dalla ringhiera. Lasciò che i capelli le cadessero davanti agli occhi, nascondendo le lacrime che continuavano a scorrere imperterrite giù dalle sue guance. Lacrime di dolore e impotenza, di rabbia, perché non era riuscita a proteggerlo dagli Eruditi – proprio come in quel momento non riusciva a sopportare il dolore da Intrepida.
 
«Non mi succederà nulla, va bene? Non lascerò che lo scoprano» e poi si era fermato, aspettando che sua figlia continuasse la frase. «Perché non ci lascerai da sole» mormorò la bambina, appoggiando la testa sulla spalla del padre.
«Non permetterò che ci separino.» Le diede un buffetto sul naso. Il suo sguardo gli ricordava tanto quello di un gatto: sempre vigile. Anche il modo con cui si stiracchiava accanto a lui, appoggiando la schiena contro il suo braccio, gli ricordava un cucciolo assonnato.
 
«Non te ne saresti mai andato, eh?» mormorò Andreya, soffocando un singhiozzo nella manica. Si pulì nuovamente le guance. Le gambe continuavano a penzolarle giù, verso lo Strapiombo, sebbene sapesse che era una cosa pericolosissima. Le tornavano in mente tutti i racconti che le aveva narrato Nathan. Il suo Nathan, perché nella bambinesca concezione del mondo, Nathan era solo suo. Non di altri. Lo aveva diviso solo con Makaira, sebbene il legame che si era creato tra padre e figlia fosse indissolubile. Alla fine, però, si era spezzato.
Ecco cos’era, la Morte: passare dal presente al passato, dal tocco un po’ rozzo delle mani di Nathan al vento freddo che la faceva tremare. Dalla felicità di una risata all’inghiottire le lacrime.
«Perché l’hai fatto?» chiese nuovamente Andreya, non curandosi dello sporgere del busto oltre la ringhiera. «Potevi benissimo nasconderlo. Dovevi nasconderlo. Non puoi lasciarmi così!»
L’eco delle sue parole risuonò in lontananza, con l’infrangersi delle onde sugli scogli. Ricordava che una volta lui le aveva detto che la schiuma era formata dalle persone scomparse, quelle che avevano sfidato la Morte.
«Rispondimi!»
Andreya stette zitta, osservando il veloce incresparsi dei flutti dove le avevano detto che suo padre si fosse buttato. Non l’avrebbe mai fatto, Nathan. Lo avevano ucciso loro.
«Non ce l’hai una bella favola per me, ora?»
Erano tutte cazzate: il Bene non si fondeva con il Male. La Morte spazzava via tutto, senza esclusione di colpi, e l’unica cosa a cui ci si poteva aggrappare erano i ricordi. Sbiaditi. Di Nathan le rimaneva solo la giacca che si era messa uscendo. Odorava di lui, sapeva di lui, ma non era lui. Makaira aveva detto di lasciarla stare, di metterla nell’armadio, e aveva provato a farla sparire, ma sua figlia l’aveva ripresa. Non era pronta a dire addio a suo padre. Eppure l’avrebbe dovuto lasciar andare, far volare via il suo sorriso come quando lui giocava a farla planare tra le sue braccia.
Andreya si asciugò le lacrime per l’ennesima volta e si alzò, spazzolandosi i pantaloni con le mani. Si tolse la giacca e la fece cadere nello Strapiombo, lasciando che i flutti la inghiottissero.
Poi andò via, senza voltarsi indietro.
 
 
 
 
Sono grande ormai e conosco la realtà. 
Ma non mi arrenderò mai e non voglio piangere.
Non io... Non io...
Non ho più fiducia,
ora non credo più a quei bei racconti
sempre pieni di poesia, magia e fantasia.
 (Da "Vorrei", Peter pan: ritorno all'isola che non c'è)





 
Angolino dell'Autrice ("Premio Piccola ammazza Feels 2014")

Ho scritto qesta ff per unn contest indetto nel gruppo "penna d'acquarello", che, se il mio computer me lo permette, linko. Ora va lento come un bradipo e mi lascerà(?), forse. In ogni caso questa è l'ennesima fan fiction sulla mia piccola Andreya. Per chi non lo sapese, ragnetto o André è la figlioletta del vecchio Capofazione degli Intrepidi nel mio headcanon personale <3 E' una bimbetta iperattiva che ha problami a stare ferma e rispettare le regole. E' una piccola Divergente e suo padre Nathan è stato ucciso dagli Eruditi perché non è riuscito a tenere nascosta la sua... In realtà la sua storia è simile a quella di Amar (chi ha letto Allegiant mi capirà). 
E niente... Ringrazio tutti quelli che sono passati a leggere e, pur non capendooci niente, hanno provato a continuare la OS u,u

Talking Cricket (e il suo computer invaso dai virus)



 
 
 
  
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