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Autore: Imbranata09    10/06/2014    15 recensioni
Pov Edward
Apro gli occhi prima che la sveglia suoni. Ho un piedino di Thomas piantato nel fianco, mentre Danielle è allungata sui cuscini e mi tira i capelli.
Pov Bella
Ahaha!!!
Oggi comincio lo stage di un anno alla Cullen Publishing. Non sono emozionata… molto di più. Sono strafelice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Voglia di famiglia  



Pov Edward


Apro gli occhi prima che la sveglia suoni. Ho un piedino di Thomas piantato nel fianco, mentre Danielle è allungata sui cuscini e mi tira i capelli.

Come mai dormono nuovamente con me? Ah si! Ieri sera volevano vedere il film di Bambi ma io dovevo lavorare e non potevo lasciarli sul divano da soli; li ho sistemati nel mio letto permettendogli di vedere la  tv della mia camera ed io mi sono portato il notebook a letto per finire il mio lavoro.

Solo che si sono addormentati prima che il film finisse e non me la sono sentito di portarli nei loro lettini freddi, quando da me stavano al caldo.

Ed ora ne pago le conseguenze. Ho passato la notte in bianco, la schiena dolorante e un mal di testa atroce.

E oggi in ufficio ho pure una giornata atroce. Ho in programma una riunione con i responsabili del tour operator Bluholiday per i quali abbiamo ideato una pubblicità sensazionale e che farà il giro del mondo, portando la nostra notorietà oltre i confini dell’America.

E si perché di lavoro sono un pubblicitario. Ed anche molto bravo, non per vantarmi. Con le mie sorelle Rosalie e Alice ho ereditato l’azienda di famiglia che era in forte dissesto finanziario e l’ho portata tra le dieci migliori società del paese. Ma le mie sorelle non sono interessate a questo lavoro.
Alice, anche se non me lo vuole confessare, vorrebbe tentare la strada della moda. Ha un senso per la moda che non ho mai visto a nessuno. Mentre mia sorella Rosalie è uno stimato avvocato che per molti anni ha messo da parte le sue aspirazioni per aiutarmi nel risollevare le sorti della nostra azienda. Ma quando le cose sono migliorate ha lasciato il timone a me. Ed ora sta avviando uno studio legale tutto suo.

Sono la mia famiglia. Oltre loro e i miei bambini non ho nessun altro. E la cosa mi sta bene così.
Con le mie sorelle siamo molto uniti. Nostro padre è morto per un infarto quando io e la mia gemella Alice avevamo 16 anni. Mia madre era andata via di casa con un suo amante qualche mese prima svuotando le casse societarie.  Ed è stata Rosalie, di appena 18 anni a prendersi cura di noi. Si è ritrovata a dover gestire due adolescenti e una società piena di debiti. Ma ce l’abbiamo fatta. Ci siamo rimboccati le maniche tutti e tre ed ora stiamo bene. Rosalie ha portato avanti l’azienda per 2 anni, finchè non sono diventato maggiorenne, non ho preso le redini dell’azienda. E contemporaneamente all’università ho visto crescere i successi aziendali.
I miei bambini, dei veri gioielli per me, sono stati un incidente di percorso!

Avevo 20 anni quando la mia ex fidanzata, Tanya,  è rimasta incinta. Pensava di incastrarmi con un matrimonio riparatore, la Cullen Publishing stava viaggiando alla grande e voleva fare la bella vita. Ma con l’esperienza e l’esempio di mia madre non penso che mi sposerò mai, né permetterò ad alcuna donna di mettere le mani su di me! Quando le ho fatto capire che mi sarei assunto le mie responsabilità per i bambini ma non l’avrei sposata, allora è uscita fuori di testa.
Voleva abortire. Ma non gliel’ho consentito. L’ho pagata profumatamente per portare a termine la gravidanza e affidarmi i bambini con la potestà assoluta.
Il problema sorse quando in una visita ginecologica di controllo scoprimmo che erano gemelli. Era già al quarto mese abbondante di gravidanza e nessun medico l’avrebbe fatta abortire. Allora si procurò un aborto cadendo da una scalinata. Fortunatamente i miei bambini erano forti già allora e resistettero al tentato aborto della madre. Nacquero prematuri a 6 mesi di gravidanza e Thomas riporto un problemino al cuore che teniamo sempre sotto controllo.
Il giorno dopo il parto Tanya lasciò l’ospedale dopo aver ritirato un mio assegno più che cospicuo e firmandomi tutte le carte necessarie affinchè non possa più tornare con alcuna pretesa nella vita dei miei figli. Non volle vedere i figli e la cosa mi fece tirare un sospiro di sollievo.
Decido di alzarmi e cominciare a fare la doccia, così forse con un bel getto di acqua calda nei punti giusti recupero la schiena.
Ho quasi finito di prepararmi quando noto che Danielle ha aperto gli occhietti e mi fissa

- Papi con quella camicia devi mettele la clavatta blu che è bellissimissima – ecco la mia principessa.
- Buongiorno anche a te amore mio. Noto che ultimamente passi molto tempo con le tue zie! –
- Papi, ma già dobbiamo alzalci? È già mattina? – ed eccolo anche il mio dormiglione
- Buongiorno Thomas e si! Sono già le 8.00. andiamo a fare colazione? –

Ed i miei gioielli saltano giù dal letto e corrono in bagno. Li aspetto in camera loro dove ho già preparato i loro vestitini. Speriamo che Danielle non avrà da ridire anche stamane!

- Papi siamo plonti – li guardo arrivare e li prendo entrambi in braccio
- Cavoli quanto pesate. Non ce la faccio quasi più a prendervi! – e ridono
- Papi abbiamo quasi 3 anni! Siamo glandi noi! -
- Forza bimbi grandi a fare colazione. Latte e cereali? – e vedo che sorridono.

Come ogni mattina li faccio mangiare, li vesto e li lascio all’asilo e poi corro in ufficio per un’altra giornata in cui non avrò il tempo di fermarmi.

Entro nell’atrio e il portiere, come al solito, mi saluta e mi aggiorna sulle presenze. Mi ricorda che i nuovi stagisti sono arrivati e li sta accogliendo mia sorella Alice. Oggi non avrò tempo per loro. Ho un contratto da chiudere.

Entro nel mio ufficio e quello che vedo mi lascia senza parole: la mia segretaria seduta alla mia scrivania che parla con il telefono aziendale di fatti propri. Tossisco per farmi sentire.
- Signor Cullen chiedo scusa. Ma avevo una telefonata urgente da fare! -
- Miss Cameron conosce la politica aziendale. Quando si entra in questo palazzo tutto il resto rimane fuori. Non è la prima volta che le ricordo le regole. Intanto fuori dal mio ufficio e mi metta subito in contatto con mia sorella Alice –

Sul lavoro sono molto severo. Ma ho cominciato ad interessarmi della Cullen Publishing da quando avevo 16 anni e ho faticato per portarla ai livelli in cui è adesso. E nel nostro mondo l’apparenza è tutto.
Sento l’interfono suonare:
- Signor Cullen, Miss Alice in linea – e me la passa
- Alice! – quasi urlo
- Buongiorno anche a te fratellino. Sento che la tua giornata è iniziata con il piede sbagliato –
- Hai un’ora di tempo per trovarmi un’altra assistente e licenzia quella attuale – adesso non parla più.
- Cosa ha fatto questa? – me lo chiede con aria annoiata.
- L’ho trovata sulla mia poltrona a parlare al telefono di fatti suoi! –
- Edward hai cambiato 10 assistenti negli ultimi 2 mesi. Non ho più nessuno disponibile e sono alle prese con gli stagisti che tu hai voluto per fare bella figura con il tuo ex professore universitario –
- Alice il prof. Smith ci manda diversi importanti clienti l’anno. Il minimo che posso fare è prendere i suoi stagisti. E nella scorsa tornata ce ne sono stati due che poi ho assunto. Comunque per la riunione delle 10.30 voglio una nuova assistente – e chiudo il telefono senza darle possibilità di replica.
 
Alle 10.15 è Alice a bussare alla mia porta. Mi porge dei documenti e mi spiega la situazione

- La sala riunioni è pronta, questi sono i documenti da far firmare. Se ci sono variazioni le faccio al momento – mi guarda torva
- Le fai? –
- Edward non ho trovato nessuno per sostituire quella povera ragazza. E per inciso mi hai fatto licenziare una ragazza madre che viveva di questo lavoro –
- Alice mi dispiace per lei. Ma sul lavoro pretendo la massima serietà da tutti e sono il primo a dare l’esempio –
- Va bene. Comunque ho spedito miss Cameron da Rosalie. Cerca una segretaria, sicuramente la tratterà meglio di te! Ti aspetto in sala riunioni – e mi lascia che ancora finisco di parlare

La raggiungo in sala riunioni con tutti i documenti, verifico che gli editor abbiano tutte le presentazioni ed i grafici siano pronti a qualsiasi modifica. Nulla è come ho richiesto. Mi incavolo praticamente con tutti. Ed anche con mia sorella

- Alice hai fatto preparare il brunch? Altrimenti dovremmo perdere almeno un paio d’ore per raggiungere un ristorante – mi guarda incavolata.

- Sto provvedendo. Siamo tutti a tua disposizione grande capo –  se non fosse mia sorella l’avrei già licenziata. Ma ha una quota azionaria ed ho le mani legate. Noto che quasi tutti hanno il cellulare sul tavolo.

- Quante volte ve lo devo dire che i cellulari in sala riunioni non devono entrare –

Fortunatamente la riunione va benissimo e concludo il mio contratto milionario. Rientro nel mio ufficio proprio nel momento in cui squilla il mio cellulare

- Signor Cullen sono la segretaria dell’asilo Saint Mary. Le volevo comunicare che suo figlio Thomas non si sente bene, ha la febbre e ha vomitato. Dovrebbe venire a riprenderlo –
- Ok mando subito qualcuno – chiudo il telefono e chiamo mia sorella
- Fratello ingrato cosa vuoi adesso. Altri ordini da urlare? –
- Alice mi hanno chiamato dalla scuola dei bambini. Thomas non sta bene dovresti andare a riprenderli e portarli a casa mia. Per favore – la guardo e so che le sto chiedendo tanto. Alice è la mia gemella e per i bambini farebbe di tutto.
- Edward ho un impegno non posso. Chiamo Rosalie! – la guardo depresso.
- No. Aveva udienza nel pomeriggio. – la guardo sconfortato
- Ma la baby sitter? – i miei figli l’hanno fatta scappare ma non posso dirglielo e mi prenderebbe in giro.
- Ha trovato di meglio e se n’è andata – mi alzo e spengo il pc e mi preparo per uscire.
- Va bene, li vado a prendere e li porterò un paio d’ore in ufficio – essere un ragazzo padre non è affatto facile.
- Eddy se Thomas sta male non può stare in ufficio –
- Alice alle 16.00 ritornano quelli del tour operator per firmare il contratto definitivo. Non posso non farmi trovare in ufficio! -  
- Senti, vado io rimando il mio impegno! – la guardo e l’adoro.
- Grazie sorellina! –
- Eddy mi devi un sacco di favori – e la guardo con gratitudine
- Hai ragione e ti prometto che prima o poi mi sdebiterò – e lo penso veramente
- Non serve. Lo sai che adoro i miei nipoti – e mentre esce la richiamo
- Alice, trova una nuova assistente per domani! – se ne va esasperata.
Ed anche per oggi è fatta.
 
Pov Bella

Ahaha!!!

Oggi comincio lo stage di un anno alla Cullen Publishing. Non sono emozionata… molto di più. Sono strafelice.  Manca un anno alla mia laurea in scienze delle comunicazioni e questo stage per me è molto importante, mi permetterà di avere un curriculum meno povero quando comincerò a presentarlo alle società del settore.

Malgrado la Cullen Publishing sia forse la società più importante del settore non miro ad essere assunta da loro. Appena raggiunta la laurea voglio trasferirmi a Los Angeles, dove abita mio fratello Emmet unico familiare rimastomi.

Infatti i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo 16 anni ed è stato lui, già maggiorenne e quasi laureato, ad occuparsi di me evitando che andassi a finire da qualche lontano parente di cui non conoscevo neanche l’esistenza. È rimasto a vivere a New York fino all’anno scorso. Poi, una volta che si è accertato che potevo camminare con le mie gambe ha ripreso in mano la sua vita e con un suo amico è andato a lavorare nell’ufficio del sostituto procuratore di Los Angeles che lo ha sempre stimato, già da quando era uno studente in legge.

E quando anche io avrò la mia laurea, lo raggiungerò perché non voglio perdere i contatti con l’unico familiare che mi è rimasto.

Nel frattempo, oltre che studiare lavoro come cameriera in una tavola calda gestita dalla signora Angela, amica della mia mamma e che mi ha sempre voluto un gran bene. Mi ha agevolato tanto in questi anni e mi ha sempre dato turni con cui potevo gestire tranquillamente l’università. E adesso che ha saputo dello stage non ha avuto esitazioni a cambiarmi nuovamente gli orari. Per cui da oggi lavorerò dal lunedì al venerdì dalle ore 20.00 alle ore 24.00!

Mi preparo facilmente, è una settimana che penso al look per il mio ingresso nella Cullen Publishing e quindi so esattamente cosa indossare.
Alle 8.35 sono davanti all’ingresso e noto una ragazza che parla con il portiere. Nota il mio imbarazzo e mi avvicina.


- A vedere quanta ansia hai in corpo, tu devi essere una delle stagiste che inizieranno oggi. Indovinato? – mi sorride e la trovo da subito simpatica
- Esatto! Anche tu stagista al primo giorno? – ha una risata cristallina
- No, ci lavoro da parecchio qui dentro. Gestisco il personale. Mi chiamo Alice Cullen e mio fratello gestisce la baracca. Ma andiamo nel mio ufficio che comincio a darti qualche spiegazione –E così fa. Mi assegna il mio badge, mi spiega le regole fondamentali. E mi  assegna ad uno dei manager creativi che si chiama Ben. Mi spiega che tutto passa sotto il controllo di Edward che so già essere un genio del settore. Se non sbaglio ha solo 24 anni ma è considerato da più parti come il genio incontrastato della pubblicità.  Ed i nostri professori universitari hanno molta stima per lui e per il suo lavoro. Mi spiega anche che suo fratello è un maniaco delle regole e che al secondo errore in genere mette alla porta.

La stessa cosa mi riferisce Ben. Mi spiega che il capo lavora tantissimo ma pretendo lo stesso dai suoi dipendenti.

Comunque passo la mattinata con Ben che mi spiega in cosa consiste il suo lavoro, mi fa fare l tour dei vari uffici e noto che evita deliberatamente l’ufficio del grande capo.

- Il signor Cullen quasi mai conosce gli stagisti. I più bravi hanno la possibilità di vederlo se sono invitati alle riunioni creative – ho capito: il capo è uno che se la ricrede, troppo impegnato per conoscere noi poveri mortali.Noto che tutti, pur avendo una alta considerazione del capo, ne hanno paura. Eppure, da quello che so, è un ragazzo di soli 24 anni. Mentre giriamo per gli uffici, noto una ragazza piangere. Sento Ben dire ad un su collega:
- Il capo ha fatto fuori un’altra segretaria – chissà che vorrà dire!

Finita la mia giornata mi appresto ad uscire quando mi scontro nuovamente con Alice. Sembra preoccupata.
- Tutto ok? – mi guarda sconsolata.
- No, va tutto storto. Devo finire un lavoro urgente per domani. È una settimana che per un motivo o l’altro rimando. Ma adesso i bambini devono essere ripresi con urgenza dall’asilo e non so come comportarmi. Se bado a loro, non potrò fare nulla! – la vedo triste e decido di aiutarla.
- Senti, sono brava con i bambini. Ho fatto numerose volte la baby sitter. Posso pensarci io se vuoi! –
- Isabella sei gentile. Ma non sai che pesti sono! Hanno fatto scappare più baby sitter loro che Edward segretarie! – ora capisco la battuta di Ben prima.
- Proviamoci. Tanto in ogni caso per te il pomeriggio è perso. E chiamami Bella, mi piace di più – mi guarda e sorride.
- Grazie, non ci conosciamo e mi stai aiutando. Mi saprò sdebitare –

In poco tempo raggiungiamo l’asilo, riprende i bambini che credevo figli suoi e andiamo nella sua casetta.
I bambini mi stanno studiando e quando entriamo in casa me ne innamoro subito.

- Alice hai una casa bellissima. Bimbi me la fate vedere? – e loro sentendosi investiti di un compito importante mi fanno fare il tour. Danielle è una grande chiacchierona. Thomas, forse anche per il suo malanno, parla molto meno.
Poi li porto in cucina e mentre Alice si è messa al lavoro preparo loro la merenda.
Li faccio partecipare.
Facciamo tutti insieme i pancake e loro sembrano divertirsi. Alice ci osserva dal tavolo del soggiorno dove si è sistemata

- Hai ragione sai farci con i bambini. Non li ho mai visti così calmi le mie pesti! Neanche con me! –
- Avevo capito che erano i tuoi figli e dovevi lavorare per la Cullen – ride adesso
- Sono i miei nipoti. E come te, anche io studio. Sto frequentando l’accademia della moda. Solo che domani avrò un esame importante e il mio prof. mi ha corretto un lavoro chiedendomi di farlo daccapo e con loro non ho mai tempo – mi guarda triste. Ma la madre? Non oso chiedere

- Senti, tu lavora e io ti faccio un te. Fino alle 19.30 sono a tua disposizione – mi guarda riconoscente
- Grazie Bella –
Torno a giocare con i bambini. Mi prendo Thomas in braccio e noto che ha la febbre. Mi faccio dare della tachipirina da Alice e gliela somministro. Ma stranamente vuole rimanere tra le mie braccia e noto che la sorellina mi osserva curiosa. Guarda me invece di guardare il cartone che danno in tv.
- Danielle che succede? Non ti senti bene neanche tu? – mi guarda e arrossisce
- Bella posso venile in blaccio anche io? – lo dice a bassa voce ma la sento benissimo
- Certo principessa. – e faccio posto anche a lei che, felice e beata, si accoccola vicino al fratello.
Sono le 18.00 quando comincio a preparare loro la cena.
- Bella non ti preoccupare. Ordino delle pizze. Anzi resta pure tu con noi – mi guarda riconoscente
- Thomas dovrebbe mangiare qualcosa di liquido. E scotta anche Danielle. Preparo una minestrina e io tra un po’ devo andare via – noto che ci rimane male. Ma ho il lavoro che mi attende.
I bambini mi guardano strani – ma non è meglio la pizza della minestlina? – sorrido e lo penso anche io.
- Ma voi non avete mai assaggiato la mia minestrina? – scuotono la testa
-Ma è buonissima e ci metto un ingrediente segreto. Vediamo chi lo indovinerà! – e così si mettono seri a guardarmi mentre cucino.
Quando metto in tavola mi guardano increduli

- Ma Bella non hai messo alcun inglediente segleto ! – è Thomas a parlare
- Ne sei sicuro? Assaggia e poi dimmi – e i bambini assaggiano e scoprono che gli piace tanto la minestrina.
- Zia è buonissimissima! Plova anche tu – Alice se la ride alla grande alla battuta della nipotina
- Ma non sappiamo qual è l’ingrediente segreto! – Thomas è scoraggiato.
Allora mi siedo vicino a loro e gli parlo.
- L’ingrediente segreto è l’amore che ci ho messo nel prepararla. Perché sapevo che era per due bambini speciali che non stanno granché bene e che domani devono essere in formissima per tornare a giocare e divertirsi! – loro sono felici delle mie parole e vuotano i piatti in pochi minuti.
Sto per andare via.
Li saluto e mi abbracciano e baciano chiedendomi di incontrarci presto. Anche Alice mi ringrazia e con lei l’appuntamento è al giorno dopo.
Felice di aver aiutato quella che ritengo una nuova amica mi reco al mio lavoro!





Buonasera ragazze, sono tornata! spero che anche questa storia abbia il successo della precedente. Devo chiedervi un favore: volevo creare una copertina per questa storia, ma sono una frana informaticamente parlando! Ci sarebbe qualcuna disponibile.
Grazie e al prox capitolo!

 
  
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