La barca scivolava dolce e lenta sulle calme acque del fiume.
La ragazza si girò a guardare Sebastian, che remava, con il volto fermo nel suo solito sguardo impassibile. Le parve di leggere nei suoi occhi... gioia? Si, probabilmente era felice, in fondo stava per mangiare dopo tanto tempo.
Si voltò, non le piaceva ammetterlo, ma per la prima volta aveva paura di lui. Fino ad allora lo aveva sempre considerato come un amico, mettendo in secondo piano la sua vera natura.

E' un demone e vuole sfamarsi con la mia anima...

Fissò l'acqua del fiume e si spostò pericolosamente verso il bordo dell'imbarcazione.
“Padroncina...” mormorò il maggiordomo.
“Non preoccuparti Sebastian,” borbottò lei, facendo una risatina ben poco convinta “il tuo pasto non va da nessuna parte.”
Immerse invece una mano nella corrente, era gelida.
Anche il mio corpo sarà così gelido quando mi strapperà l'anima?
Giunsero infine dinnanzi ad un'isola, cupa e nera come la morte.

Direi che è appropiata...

“Bene, scendiamo.”
Il maggiordomo prese la ragazza in braccio, sollevandola con grazia come aveva sempre fatto.
No, non voglio che mi tocchi.
Sharin alzò lo sguardo, fissando i suoi occhi smeraldo in quelli color cremisi di Sebastian:
“Posso camminare da sola, grazie.”
“Certamente” mormorò lui, posandola a terra.
Camminarono fianco a fianco, in quella landa desolata, lei con il passo delicato di un pettirosso e lui con le falcate sicure di un predatore.

“Dunque è qui che finirà” disse infine lei, sedendosi su una panchina di pietra, alquanto malmessa.
“Si” pronunciò il demone.
Sharin si guardò intorno, adocchiando un volatile che aspettava pazientemente sulla sommità di un muro ormai distrutto.
“C'è un corvo lì” disse indicandolo.
“Si.”
“Probabilmente avrà fame, puoi lasciargli il resto quando avrai finito” sussurrò lei.
“Gentile come sempre, fino alla fine.”
“Non è gentilezza.” proferì lei, alzando la voce “E' solo che non accetto gli sprechi.”
“Ovviamente.”
La ragazza sospirò: “Prima di finirla, devo fare una cosa.”
Sebastian si accigliò, visibilmente confuso.
Sharin scattò, alzandosi all'improvviso e fiondandosi nelle braccia del maggiordomo. Quest'ultimo, alquanto sorpreso, restò immobile, senza ricambiare l'abbraccio.
“Io...io ti ho voluto bene” mormorò lei “sei l'unico che mi mancherà, d'altronde sei l'unico che ho mai avuto al mio fianco.”

Dio, sono proprio patetica.

“Bene” sospirò poi, sciogliendo l'abbraccio. “Farà male?”
“Si, ma cercherò di fargliene provare meno possibile.”
“Grazie” rispose lei.

Cosa, cosa devo fare? pensò Sebastian Ho davanti a me l'anima che ho desiderato per anni, allora perchè non riesco a muovermi?

“Ehm... Sebastian? Tutto bene?” chiese Sharin.
“Si, padroncina. Stavo solo pensando al modo più delicato.”
“Io... mi stendo un attimo mentre pensi” mormorò lei, mentre si adagiava sul fianco, chiudendo gli occhi “sono parecchio stanca..”
Il demone la osservò, osservò il suo viso addormentato. Quante volte lo aveva guardato la notte, mentre vegliava sul sonno della sua padroncina?

Se le strappo l'anima... non vedrò mai più questo viso..

Alzò gli occhi ad osservare il corvo, che pazientemente attendeva.

Lui le rovinerà il volto, la rovinerà completamente. No, sono io quello che la distruggerà... ma non voglio che accada...

Un miscuglio di emozioni gli attanagliavano l'animo. Eppure i demoni non provavano quel tipo di emozioni...

Io bramo la sua anima, più di qualunque altra cosa. E' un'anima che ho coltivato per tutto questo tempo. Eppure sento il desiderio di possederla interamente, non voglio solo la sua anima... voglio anche il suo corpo... il suo cuore...

Cosa doveva fare?

Angolo dell'autrice
Eccomi con un'altra fan fiction su Black Butler! Lo so, devo ancora finire l'altra, ma mi è venuto un flash su questa e non ho potuto fare a meno di scriverla. Spero vi piaccia, segnalatemi pure se ci sono errori ^^
Le recensioni sono sempre le benvenute!