bello come il sole
 

Salutai i miei amici in fretta e mi diressi veloce verso casa: sarei dovuta andare a vedere un mio amico che faceva il tatuaggio. Mangiai in fretta e mi prepari, indossai un paio di semplici pantaloncini di jeans, una canottiera con scritto “music” e le mie adorate Converse bianche alte. Mi stirai i capelli e mi truccai, aspettando che la madre del mio amico venisse a prendermi. Lei per me è come una zia perché mi conosce da quando sono nata (cioè 15 anni) ed è una grande amica di mia madre. Si chiama Ivana ed è bassina e molto magra, con i capelli corti e biondi e gli occhi castani. Quando arrivò uscii di casa e la salutai, notando che c’era anche suo marito Riccardo, che io considero come un zio. Non è particolarmente alto ma magro, è pelato e ha gli occhi castani. Salii in macchina e cominciai a parlare finchè non arrivammo a casa loro. Lorenzo (questo è il nome del mio amico) aspettava anche dei suoi amici ma, quando entrai, erano già arrivati tutti. Lorenzo gioca a basket ed è molto alto e molto magro, castano e con gli occhio castani. Affianco a lui c’erano tre ragazzi ed una ragazza: Matteo, Samuele, William e Martina. Matteo è molto simile a Lorenzo ma è un po’ più basso; Samuele non è molto alto, un po’ in carne, con i capelli castani e gli occhi verdi; Martina è bassina e magra, con i capelli biondi e gli occhi castani. E poi c’è William. Dire che è bellissimo è dire poco. Non è molto alto ma è magro, con i capelli castani e gli occhi castani. Io ho un debole per quelli con capelli e occhi castani. Mi fanno impazzire. Quando si presentarono e lui disse “mi chiamo William” io feci la figura dell’ idiota innamorata e dissi “che bel nome” sorridendo. Non so se per imbarazzo o cortesia, lui sorrise e il mio cuore perse un colpo. Quando notai che indossava una canottiera invece che una maglietta, sorrisi. Io amo i ragazzi che mettono le canottiere. Ci avviammo verso il tatuatore ed io camminai dietro a tutti, godendomi la bella visuale della schiena di William. Quando fecero entrare Lorenzo per cominciare il tatuaggio William entrò con lui ed io sospirai. Dopo circa mezz’ora fece cambio con Martina e io ne fui felice. Mia zia gli chiese “hai fatto delle foto?” lui annuì e gliele fece vedere. Volevo vederle anche io quindi mi alzai dalla sedia ed andai vicino a loro, andando quasi a sbattere contro di lui. Quando gli fui vicina sentii un formicolio alla pelle e un sorriso ebete mi si stampò in faccia. Tornai a sedermi continuando a guardarlo sorridente. Lui cominciò a parlare con i suoi amici e, spesso, si girava e mi sorrideva, facendomi sentire le farfalle nello stomaco. Dopo poco si sedette vicino a me e le nostra braccia si sfiorarono, dandomi i brividi. Mi arrivò un messaggio ed io mi mossi troppo in fretta, tirando una manata sul braccio di William, come ad allontanarlo e mi maledii mentalmente. Poco dopo entrai a vedere il tatuatore al lavoro. Uscii quando qualcuno mi chiamò per dirmi che era il turno di qualcun altro. William mi sorrise e mi chiese “ti va di accompagnarmi al bar a prendere dell’acqua?” io accettai ed uscii con lui. Parlammo un po’ e mi innamorai del suo carattere gentile e simpatico, e della sua voce
dolce e tranquilla. E il suo sorriso. Un insieme della più bella giornata di sole e del più dolce gelato al cioccolato. Una meraviglia assoluta. Dopo circa venti minuti che eravamo al bar uscimmo per tornare allo negozio e, prima di entrare, William mi bloccò e mi disse “sai che sei bellissima?” io arrossii e lui sorrise soddisfatto. Piano piano si avvicinò a me e mi schiacciò tra il suo petto e il muro “emh…William? Mi stai schiacciando…” dissi. Lui non mi considerò e appoggiò una mano sul mio fianco e l’altra sulla mia guancia, facendomi rabbrividire. Improvvisamente mi baciò con estrema dolcezza. Le sue labbra morbide giocavano con le mie e le mie braccia andarono alla sua nuca per accarezzare la morbidezza dei suoi capelli. Dovetti alzarmi sulle punte per essere più comoda e lui mi strinse maggiormente a sé stesso. Le nostre lingue avevano appena cominciato a giocare quando un colpo di tosse ci fece scostare. Martina era di fronte a noi e ci guardava con odio “ah, è così, William? Ci provi con le più piccole? Ti vuoi solo divertire come fai con tutte, vero? Le vuoi spezzare il cuore? Ma che cattivo ragazzo che sei!” disse con una voce piena di disprezzo e sorrise malignamente “e tu Sara ci caschi così? Ti credevo più intelligente ma mi sa che mi sbagliavo…” continuò “lasciala stare!” ringhiò William ed io gli strinsi un braccio per trattenerlo. Martina rise e disse “tanto vi lascerete, e tu soffrirai Sara, perché scoprirai che avevo ragione e che non dovevi fidarti di lui. Ora torno a casa, divertitevi!” e scoppiò a ridere, “brava, vattene” urlò William ed io lo trascinai dentro al negozio. “cosa intendeva?” gli chiesi, lui sospirò e disse “beh, l’anno scorso stavo con Martina ma un giorno la sua migliore amica venne da me e mi baciò, davanti ai suoi occhi.” Prese fiato “io non volevo baciarla ma mi aveva preso alla sprovvista e non ho fatto in tempo a levarmela di dosso. Lei mi lasciò quel giorno e mi fece etichettare con il nome di puttaniere, cosa che non sono. Ci rimasi male e piansi molto. Io la amavo, non avrei mai avuto il coraggio di tradirla. E non avrò mai il coraggio di tradire una ragazza” poi sospirò ed io gli accarezzai un braccio, come per tranquillizzarlo. Restammo così per un tempo infinito, fin quando io gli chiesi “come mai hai un nome inglese se sei italiano?” lui fece un piccolo sorriso e disse “prometti che non mi lascerai appena saprai la mia vera storia?”. Glielo promisi e lui cominciò “era un lontano giorno del 2008…”



ciao a tutti!
questa è una delle mie prime storie e spero che possa piacere a qualcuno. se vi va di lasciare una piccola recensioncina ne sarei felice.
grazie a quelli che passeranno a leggerla. alla prossima!
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