Dying Dawn
Le luci del
palco si spensero piano fra le urla dei fan accaldati e meravigliosamente
stanchi dopo una esibizione durata quasi tre ore, i musicisti rivolsero loro
sorrisi linguacce e inchini stupendosi loro stessi del successo ottenuto quella
sera, gettarono sul pubblico plettri, bacchette, asciugamani e bottiglie
d’acqua da cui avevano bevuto per poi dirigersi verso gli spogliatoi a
cambiarsi per la festa che il loro manager aveva preparato per loro, ragazze
mozzafiato, alcool e musica era la garanzia di un divertimeto sicuro.
- Cazzo
ragazzi che serata, che serata! Siamo stati una bomba, li avete visti quanto
erano entusiasti gli olandesi? -
- Calma bello,
non hai sentito che casino abbiamo fatto nel terzo pezzo? Quello era uno
schifo, domani bisognera’ darci una sistemata –
- Fanculo
Axis! E’ andata alla grande comunque –
- Hai ragione
Glenn, lasciamo perdere per stasera e divertiamoci –
I quattro
componenti della band si spintonarono fino alla porta del camerino drogati
dalle urla del pubblico, dalle luci e la forza della musica che nasceva dalle
dita, mani, menti e voci di loro quattro insieme.
Nessuno di
loro ammmetteva che erano riusciti a far materializzare il loro sogno, no era
ancora troppo presto, ma erano gia’ a un buon punto, erano conosciuti in piu’
di meta’ Europa, osannati in quella del profondo nord, apprezzati da quella
dell’est e del centro, ma il grande continente ignorava ancora la loro
esistenza.
America era la
parola che aveva il profumo di fama e realizzazione.
America era la
parola che era per i Dying Dawn ancora
troppo lontana per essere pronunciata.
America era la
parola che loro avrebbero urlato e assaporato in pieno in un giorno non troppo
lontano.
America.
Finalmente
tirati a lucido tutti e quattro si diressero alla macchina che li avrebbe
portati al party e si bagnarono
nuovamente nell’adorazione rivelata dalle urla, dalle frasi d’amore scritte sui
cartelloni, dalle richieste di passare notti di fuoco da parte di sconosciute
bellissime assetate di popolarita’ e sesso.
Salirono sull’auto
dai vetri oscurati un po’ spossati per la serata ma ancora svegli e pronti per
distribuire sorrisi a rappresentanti di etichette discografiche.
Axis fisso’
contrariato il cellulare che si spegneva, si era scordato di rimetterlo in
carica
- Accidenti –
impreco’ buttando il telefono sul sedile
- Ehi calma,
puoi usare il mio – lo rincuoro’ Heidi tendendogli il suo telefono satellitare
L’altro scosse
la testa nervosamente
- Non mi
ricordo il numero a memoria maledizione, sai che io sono proprio incapace con i
numeri –
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Con uno scatto
nervoso corse a guardare di nuovo il display del telefono appoggiato al tavolo
della veranda.
- L’aveva
promesso – sussuro’ per tranquillizzarsi – sara’ solo un imprevisto, fra un po’
lo fara’ –
Sorrise
stringendosi nella felpa grigia che le aveva lasciato prima di partire e
sedendosi sull’unica sedia di plastica blu non sporca di terriccio.
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Un altro drink
in fondo che sarebbe stato?
Niente, solo
un altro drink, per dimenticare la
mancanza del calore indispensabile di lei e quei sorrisi rari e magnifici,
l’odore dei suoi capelli.
L’alcool e’un
anestetico per l’anima e nient’altro.
Axis
inghiotti’ la tequila sentendosi bruciare e per un attimo la vide avvicinarsi
per giocare con i suoi capelli, ma che quella ragazza non poteva essere lei, lei non aveva i capelli
biondi, lei non ancheggiava nel camminare, lei non lo baciava in questa
maniera.
Si stacco’
dalla sconosciuta e non capiva i sorrisi strani che il suo batterista, Loop, gli
stava inviando e allora sposto’ lo sguardo sulla bellona che veniva divorata
dalla voglia di lui.
La
avvicino’nuovamente a se inspirandone l’odore troppo dolciastro, stringendola
anche se non era lei, in fondo necessitava di queste attenzioni, lei era lontana
e lui era ubriaco.
Prologo +the end+
E’ una stoia ancora tutta da scrivere e pensare, uscita all’improvviso e
nata da poche frasi che necessitavano di essere scritte.
Spero che vi piaccia, fatemi sapere con commenti e critiche anche negative
se necessario ma ci tengo che venga letta, ho bisogno di un incentivo per
continuare a scrivere.
>.< e poi non volete sapere per quale arcano motivo Heidi si chiama
cosi’?
e chi e’ questa povera cornutona
misteriosa?
Baci a tutti, vostra Ftonos
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