Effetto Domino
Guai.
Chiuse gli occhi e aumentò la presa attorno al bicchiere di caffè: nero, amaro e necessario.
Bevve un lungo sorso e si sentì meglio, giusto un tantino.
“Signor Thompson?”
“Signorina Allen,” annuì alla donna materializzatasi al suo fianco “sono in ritardo?”
“Ha intenzione di restare qui tutta la giornata?”
“Mi piacerebbe, in effetti.”
“Signor Thompson.”
Trattenne a stento una smorfia di disappunto.
Conosceva quel tono e aveva imparato a temerlo.
“Cosa c’è che non va?”
“Dieci minuti fa è arrivato Matthew Lance.”
“Il nome dovrebbe dirmi qualcosa?”
Emma aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto.
“A me non dice nulla.” mormorò con aria frustrata.
“Di male in peggio, quindi.”
Greg bevve un sorso di caffè più lungo del precedente.
“Dieci minuti fa ho avuto un brivido.” confidò alla sua segretaria.
“Quel brivido?”
“Proprio quello.”
Sospirarono entrambi, lei facendo il segno della croce e lui stringendo il nodo alla cravatta.
“Sorrida, signorina Allen!” sussurrò Greg avviandosi in direzione dell’ufficio “L’inferno va affrontato col sorriso sulle labbra.”
La prima cosa che vide di Matthew Lance fu la sua schiena, attraverso la porta a vetri.
Schiena eretta, mani in tasca, abito elegante.
Greg calcolò il costo approssimativo di quel completo e sentì di nuovo quel brivido.
“Il signor Lance, giusto?”
Un completo come quello significava una cosa sola: guai.
“Il rettore Thompson?”
“In persona.”
Greg strinse la mano di Matthew Lance e sorrise guardando in faccia i guai.
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