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Autore: dimplesismystory    11/06/2014    2 recensioni
"nonno?" chiese, girandosi verso di lui.
"si, tesoro?" rispose, rivolgendole un sorriso premuroso.
"quell' Harry nella storia...eri tu, non è vero?" sorrise la bambina, con lo sguardo sognante.
"buonanotte tesoro.." rispose il nonno, ricambiando il sorriso, poco prima che la porta si chiudesse.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grandfather
 
"Nonno, nonno mi racconti una storia?" la piccola Anne saltellava, tirandogli il bordo del maglione.
"ma tesoro, la mamma sarà qui tra poco.." rispose lui, accarezzandole leggermente la testa, era così piccola : cinque anni e mezzo di dolcezza.
"eddaaaaai, ti preeego" Anne lo guardò supplichevole.
Era davvero impossibile dirle di no.
"e va bene, una storia piccola piccola però, e appena arriva la mamma torni a casa senza fare capricci, intesi? Prometti!" il nonno le strizzò l'occhio, mentre si sedeva su una delle due poltrone del salotto.
"va bene, promesso, promessissimo!" la piccola Anne sorrise, gli stampò un bacio sulla guancia e si sedette su quello che lei chiamava 'il cuscino delle storie'.
"allora...." cominciò il nonno. Non aveva proprio idea di cosa raccontarle : negli ultimi cinque anni aveva praticamente esaurito tutte le storie che conosceva, e la piccola Anne, oltre ad avere una memoria spaventosa, odiava che le venisse raccontata la stessa storia per più di due volte.
Tamburellò le dita sul bracciolo della poltrona, osservando la sua mano piena di rughe...settantun'anni, cominciavano a farsi sentire. Non era mai stato un tipo fantasioso a dire il vero, quello era... posò lo sguardo sulla poltrona che aveva accanto, facendosi sfuggire un sorriso malinconico.
"allora nonno?" fu interrotto dalla piccola Anne, che aspettava impaziente sul suo cuscino, con le gambe incrociate.
E così, settantun'anni compresi, decise di raccontarle l'unica storia che non avrebbe mai dimenticato.
 
"Era l'11 Aprile 2010, quando in un piccolo paesino chiamato Holmes Chapel, un paio di occhi verdi e sognanti si aprirono di scatto al suonare di una sveglia.
Harry scese dal letto, gettando all'aria le coperte, e barcollando leggermente : quello era il grande giorno..."
 
"Oh nonno, ma si chiama Harry come te!!! Che bello, già mi piace questa storia!" la piccola Anne lo interruppe, con il suo solito entusiasmo.
Il nonno sorrise di risposta, schiarendosi la voce prima di continuare.
 
"Scese di corsa le scale, immerso dall'odore dei muffin appena sfornati che si mischiava a quello di mattina e di casa : un odore che non avrebbe più sentito per molto tempo.
"Harry!" fu accolto dalla voce entusiasta di sua madre.
"Buongiorno mamma!" afferrò un muffin.
"Attento tesoro sono bollenti!" troppo tardi : Harry aveva già mezzo muffin in bocca e gli occhi che gli lacrimavano per il troppo calore.
La cucina rimbombò presto della risata cristallina di sua sorella Gemma :"che idiota!" commentò, ironica come al solito.
"Divertente" fu la risposta di Harry che la guardò truce.
"Beh, non ha tutti i torti, Harold!" ed ecco, anche Robin, il marito di sua madre Anne, li aveva raggiunti in cucina.."
 
"Anne? Hai detto Anne, nonno?" la sua nipotina adesso lo guardava, con gli occhi più curiosi e spalancati che il nonno avesse mai visto.
"Si, tesoro, proprio come te..."
Sulle labbra della bambina un sorriso enorme, segnale che poteva continuare.
 
 "Arrivati agli studi di x-factor Harry entrò completamente in panico : lì al bootcamp c'erano un sacco di persone, di ragazzi esattamente come lui, ed erano tantissimi, talmente tanti che Harry non seppe mai quantificarli in maniera numerica. Anne dovette capire ciò che stava pensando dal suo sguardo perchè :" è tutto apposto, tesoro, sei bravissimo, vedrai che andrà tutto bene" gli disse, tentando di rassicurarlo. Anche se in verità non riuscì pienamente nel suo intento. Harry aveva sempre avuto un bel rapporto con il palco, sin da piccolo, gli era sempre piaciuto essere al centro dell'attenzione, era un assoluto esibizionista. Anche quando cantava con la sua band, gli White Eskimo, non aveva nessun tipo di problema. Adesso però era diverso : stava giocando se stesso, il suo futuro. Quello non era un semplice provino per lui, sapeva che se non l'avesse passato, avrebbe dovuto smettere di cantare, di fantasticare, si sarebbe messo l'anima in pace, e sarebbe andato al college come tutti i ragazzi della sua età, continuando a lavorare in panetteria con quelle adorabili signore e con Barbara, che non faceva altro che tirargli pizzicotti sul sedere.
Dopo qualche intervista fuori dagli studi, una volta dentro, per Harry fu come impazzire, mancava solo un'ora per il suo provino, e l'attesa lo stava letteralmente uccidendo.
Decise di andare in bagno, per rinfrescarsi un po', ma soprattutto perchè, se l'attesa era difficile già di per se, il fatto di aspettare con sua madre rendeva le cose molto più complicate, Anne infatti era più agitata di lui, e non faceva altro che guardare l'orologio, camminando impazientemente avanti e indietro. Quella di andare in bagno quindi, era anche una scusa per restare un po' da solo e per tranquillizzarsi.
Camminò lentamente per il corridoio, cercando di respirare e di convincersi del fatto che tutto sarebbe andato per il meglio.
Arrivato in bagno entrò nella prima porta a destra, approfittandone per fare pipì. Quel bagno però era già occupato.
Occupato, ma non per questo chiuso..."
 
 Sulle labbra della piccola Anne comparve una leggera 'o' accompagnata da un' esclamazione di sorpresa. "chi c'era? Dai nonno, continua!"
 
 "Oops" fu l'unica cosa che Harry sentì, oltre al rumore dello scarico, perchè ogni altro rumore fu annullato da un paio di occhi.
Due occhi così blu da far invidia al cielo.
Si guardarono entrambi, il verde degli occhi di Harry incontrò quell'azzurro, così bello, limpido, privo di imperfezioni.
Fu in quel momento che per la prima volta Harry capì il vero significato della parola 'bellissimo', perchè quegli occhi erano esattamente quello.
Fu in quel momento che Harry si rese conto che avrebbe potuto contemplarli per ore, senza mai stancarsi.
Fu in quel momento che tutto accadde..."
 
 "Vediamo se indovino, nonno, Harry si era innamorato, vero?" ed eccola, l'ennesima interruzione entusiasta della sua nipotina.
"si.." rispose il nonno, che trattenne a stento le lacrime.
"e lei? come si chiamava?" le chiese Anne, ormai troppo curiosa.
'lei', esatto, 'lei', era naturale che la sua nipotina glielo chiedesse, infondo... lei aveva una mamma e un papà, e aveva solo cinque anni, no?
"ehm....s-si chiamava...." il nonno balbettò, le guancie leggermente arrossate "Lou-Louis-" ebbe mille brividi nel pronunciare quel nome, e poi "Luisa, si chiamava Luisa, però Harry la chiamava Lou." disse infine, un sorriso leggermente divertito sul volto.
"che bel nome!!! e poi, poi che successe?" adesso Anne sorrideva felice.
 
 "..Harry uscì da quel bagno con mille pensieri per la testa, pensando che avrebbe ricordato quegli occhi per sempre.
Il suo provino quel giorno andò bene, e tutti tornarono a casa felici. Harry venne a sapere che anche Louis-.."
 
 il nonno si interruppe, doveva fare attenzione.
 
 "...Luisa passò il provino, e non potè fare a meno di sorridere, perchè adesso, Harry ne era sicuro, avrebbe avuto la possibilità di rivederl...a.
 
Poi arrivò quel giorno, uno dei giorni che Harry non dimenticherà mai : il 23 Luglio 2010.
Il giorno in cui cinque sconosciuti, -eccetto due-, arrivati ai bootcamp per fare strada singolarmente, vennero uniti in una band, così, per una trovata di Simon Crowell, -uno dei giudici-. Una trovata che certo, nessuno si sarebbe mai aspettato diventasse una trovata così tanto vincente.
Perchè quel giorno infatti quei cinque sconosciuti, si trasformarono nella così detta 'Band del 2000' : gli One Direction.."
 
 "wooooooooow!" Anne aveva gli occhi sgranati per la sorpresa.
"Già, e indovina un po'?" il nonno le sorrise per incuriosirla. "Lou era nella band!" terminò. 
"SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!" esclamò la bambina "Così lei e Harry potevano stare insieme sempre, vero?"
"vero.."
 
 "E così, passati i primi giorni di conoscienza, Harry, Lou, Zayn, Niall e Liam, cominciarono ad assumere le vere sembianze di una band : abbatterono ogni classifica, e nonostante arrivarono terzi, non vincendo x-factor, le fans decisero che per loro non era affatto il momento di tornare a casa : fu proprio grazie a loro, infatti che quei ragazzi credettero di vivere un in un sogno per dieci lunghissimi anni. Tour mondiali, dischi, album, autografi, una vita tanto magnifica e surreale, quanto movimentata e stressante, soprattutto per Harry e Lou.
I loro Manager infatti, non volevano che la loro relazione uscisse allo scoperto, o sarebbe risultato uno scandalo per la band.
Il fatto che due dei componenti stessero insieme infatti, non risultava del tutto decoroso per la stampa.
E così, l'inferno ebbe inizio : fidanzate finte e finti sorrisi, tante lacrime e un bisogno matto di stare insieme.
In ogni caso però, per il bene della band, Harry e Lou strinsero i denti, per dieci, lunghi, lunghissimi anni.
Dopo di che, all'onorevole età di trent'anni, tutti furono d'accordo, e la band si sciolse..."
 
"noooo!!!!!!!!!!" esclamò Anne, sull'orlo delle lacrime, "non può finire così, nonno! E Harry e Luisa? Che cosa fecero?"
Il nonno riprese il racconto, ridendo leggermente...
 
"Erano in macchina e stavano tornando a casa, quando Lou fece una piccola deviazione.
"Dove andiamo?" gli chiese Harry, non sapendo cosa avesse in mente.
"è una sorpresa, piccolo, chiudi gli occhi." fu l'unica risposta che ottenne, obbedì, e chiuse gli occhi, fidandosi ciecamente.
Dopo circa mezz'ora, Lou gli disse che poteva riaprirli.
Erano in macchina, sotto l'albergo in cui, nove anni prima, si dichiararono e fecero l'amore per la prima volta.
Harry era così piccolo e spaventato, terrorizzato a dire la verità...."
 
il nonno fece un sorriso sghembo.
Anne si era messa tutte e due le mani sulla bocca, ah giusto, 'fare l'amore' era qualcoso di troppo scandaloso per una bambina di cinque anni, avrebbe dovuto aspettarsi una reazione del genere.
Sospirò, e continuò.
 
"te lo ricordi questo posto?" Lou guardava dritto davanti a se, gli occhi blu persi nel vuoto.
"certo, come potrei non ricordarmelo?" rispose Harry, prendendogli un polso, in modo che girasse la testa per guardarlo negli occhi.
"qui ti ho baciato per la prima volta, ti ricordi? Poi abbiamo fatto l'amore.... che giornata eh? Eravamo spaventati a morte..." disse Lou, gli occhi piantati nei suoi.
Harry sorrise, con tanto di fossette, immerso nei ricordi "io forse un po' piu' di te" disse poi, e entrambi scoppiarono a ridere.
"questo è un posto speciale per noi...." ricominciò poi Lou "ed è per questo che è qui che....voglio chiederti di sposarmi, Harry."
 
la voce del nonno si incrinò quando piccole lacrime fecero capolino dal bordo dei suoi occhi, tracciandogli righe bagnate sulle guance. Erano passati quarant'anni ormai, ma gli sembrava ancora di rivivere quella scena, in tutto e per tutto.
Anne era letteralmente ammutolita, con la bocca spalancata. "nonno, ma...non dovrebbe essere il maschio che chiede alla femmina di sposarsi?" chiese poi, dopo aver riflettuto.
"si...tesoro, perchè?" rispose lui, senza capire.
"Ma perchè allora è stata Luisa a chiederlo a Harry?!?!?!?" esclamò la bambina, alzandosì dal cuscino.
Il nonno scoppiò a ridere, non riuscendo più a trattenersi "beh...lei..era una ragazza intraprendente, tesoro.." disse in fine, tra una risata e l'altra.
"che significa intraprendente?" Anne era ancora in piedi, con le braccia conserte, poco convinta.
"che..era coraggiosa ecco..." chiarì il nonno.
"mh..." Anne finse di accontentarsi di quella risposta, e si sedette nuovamente sul cuscino con un sorriso furbetto.
il nonno continuò..
 
 "Harry era sempre stato un tipo romantico, e scelse si sposare Lou il 22 Febbraio, esattamente la data in cu si erano fidanzati, dieci anni prima, per non lasciarsi mai più.
Il loro matrimonio fu bellissimo, ancora oggi tutti lo ricordano : pieno di gente, pieno di gioia. Tutti i giornali ne parlarono.
Mille video su YouTube, milioni di visualizzazioni. Sembrava che tutto il mondo fosse felice, ma se anche fosse stato il contrario, a loro non importava. Avevano passato gli ultimi dieci anni a chiedersi cosa avrebbe pensato la gente, e adesso, volevano solo cercare di vivere la propria vita e di essere una vera famiglia.
Famiglia che non tardò ad arrivare...."
 
"un bambino? Luisa ebbe un bambino?" Anne era dinuovo in piedi adesso, che saltellava abbracciata al cuscino.
"beh....la cosa non andò esattamente così...ecco, vedi tesoro, Harry e Lou scelsero di adottare una bambina..." spiegò il nonno, cercando di farsi capire.
"aaah....quindi salvarono una bambina da un orfanotrofio?" gli occhi di Anne si spalancarono e il nonno giurò di non averli mai visti brillare così.
"esatto tesoro..." le accarezzò la testa.
"awwwww la mamma dice sempre che le persone che salvano i bambini dagli orfanotrofi hanno un cuore grande così!" disse poi Anne, lasciando il cuscino e spalancando le braccia per spiegare il 'così'.
 
 "Adottarono una bambina dopo nove mesi dal matrimonio, proprio come se l'avessero avuta loro.
Darcy entrò nella loro vita come un uragano il 22 Novembre..."
 
 "Darcy, nonno, come la mamma!!!!!!" esclamò nuovamente Anne.
"si, piccolina, proprio come la mamma..."
 
in quel momento la serratura scattò.
 
"mammaaaaa!!!!!" Anne corse verso la porta, abbracciandosi alle gambe di sua madre.
"ciao amoree! Allora, ti sei divertita con il nonno?" rispose Darcy, abbassandosi al livello della figlia per guardarla negli occhi.
"si, sai mamma, mi ha raccontato una storia bellissima!" rispose Anne, entusiasta, un sorriso a sessantadue denti sulla faccia.
"davvero?" esclamò Darcy, con una finta enfasi "dopo devi raccontarmi tutto, eh?" poi si sollevò, lasciando alla bambina un bacio sulla fronte.
 Si avvicinò alla poltrona :"ciao papà"
"ciao bambina mia.." rispose lui con un sorriso.
"ti ha fatto impazzire quella piccola peste?" chiese Darcy, ironica, pizzicandogli le fossette come faceva da piccola.
"No...è una bambina bravissima, ha preso dalla mamma.." sorrise il nonno, gli occhi persi nel guardare sua figlia.
Che bella che era, nonostante l'avessero adottata aveva tanto di Lou, tutti i suoi atteggiamenti, i suoi modi di fare....
"beh, papà, io e la pulce andiamo, Mark sarà a casa a momenti..." Darcy lo riportò alla realtà.
"D'accordo Dar, ci vediamo domani, mh?" chiese.
"certo papà." rispose lei, schioccandoli un bacio sulla guancia.
"e tu signorina, lo dai un bacino al nonno?" si rivolse a Anne sta volta.
"certo, ciao nonno, a domani!" lo abbracciò lei, con il suo solito entusiasmo.
Poi entrambe si diressero mano per la mano verso la porta.
Il nonno le guardava, allontanarsi, poi vide Anne arrestarsi di colpo sulla porta.
"nonno?" chiese, girandosi verso di lui.
"si, tesoro?" rispose, rivolgendole un sorriso premuroso.
"quell' Harry nella storia...eri tu, non è vero?" sorrise la bambina, con lo sguardo sognante.
"buonanotte tesoro.." rispose il nonno, ricambiando il sorriso, poco prima che la porta si chiudesse.
Una volta che rimase solo in quell'immensa casa, non potè fare a meno di scoppiare a ridere.
Si alzò cautamente dalla sedia, diretto in camera da letto.
Prese la cornice sul suo comodino, quella che baciava sempre prima di andare a dormire, l'unica cosa che volesse vedere al mattino, quando apriva gli occhi, e l'ultima che volesse vedere la sera, prima di addormentarsi.
Sedette sul letto e se la poggiò sulle ginocchia, sfiorandone con il pollice il vetro freddo. Sorrise appena prima di parlare :
 
"Sai Louis....davvero, mi è capitato di pensare a cose assurde a volte, beh, la maggior parte le conosci...te ne parlavo...ma....ma di chiamarti Luisa mai, giuro!"
scoppiò a ridere prima di contiunuare "e poi...parlare di te al femminile...ok, ho evitato di farlo, ma è stato davvero assurdo...fino a prova contraria....la mamma ero io, no? Ti ricordi? Dar mi chiamava così...quanto mi hai preso in giro..." sospirò, immerso nei ricordi.
 "Solo che Anne ha cinque anni, sarebbe stato difficile raccontarle la nostra storia...e poi lei non ha mai visto una realtà come la nostra, non ha mai visto te..." una piccola lacrima gli bagnò la guancia.
"sai Lou, raccontandole della nostra vita ho ripensato a tutto, a tutto quello che abbiamo passato, a tutte le volte che abbiamo pianto, e a tutte le volte che abbiamo sofferto, ma la nostra storia è bella proprio per questo, e lo sai per che? Guardaci! Abbiamo una famiglia che farebbe invidia al mondo!
A volte mi sembra di impazzire, perchè mi manchi troppo, mi manchi da cinque anni ormai, il tuo sorriso, la tua parlantina, i tuoi occhi, mi manca accarezzarti i capelli, darti il bacio della buonanotte, mi manca correre in cucina e trovare la nostra cena in fiamme, perchè 'i fornelli hanno fatto un complotto contro di te', mi manca sentire il tuo profumo, mi manca fare l'amore con te.
Ma anche questo fa parte della nostra storia, e io la nostra storia non la cabierei per niente al mondo."
 
 
  
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