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Autore: Deidara_Chan_92    11/08/2008    3 recensioni
è la mia prima ed unica fan fiction... l'ho scritta a scuola in un momento di depressione totale... dovrebbe essere triste, spero che vi piaccia...commentate per favore...
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda mattina di inizio Novembre, l’unico suono che si udiva per la strada era il fruscio del vento tra le fronde dei rami quasi del tutto spogli per l’avanzare dell’autunno.
 Ad un tratto un lieve rumore ruppe la quiete, una serratura che scattava.
 Un giovane mago sulla ventina entrò in una bella casa all’apparenza accogliente.
 Il giovane mago, i capelli scuri che ricadevano con eleganza sugli occhi nero pece, una profonda bellezza segnata dal dolore, attraversò con sicurezza la casa, ora vuota ma evidentemente abbandonata da pochissimo tempo ed in tutta fretta, come se fosse accaduto qualcosa di terribile, fino a giungere nella camera di un bambino.
Sirius Black provava un’infinita tristezza nel trovarsi li, ma ancora peggiore era il senso di colpa che sentiva in lui.
I Potter erano morti quella notte lasciando orfano il loro unico figlio, Harry.
James e Lily, i suoi più cari amici, che sempre lo avevano aiutato e sostenuto, James che lo aveva accolto in casa sua, quando aveva preso la decisione più grande della sua vita e Lily alla quale era stato molto legato in questi anni, non c’erano più!
Erano morti per colpa sua! Per colpa sua che sapeva il pericolo che correvano, che era consapevole che Lord Voldemort li stava cercando, che era stato scelto per essere il loro custode segreto e non aveva accettato, lasciando questo compito a Peter Minus!
Peter il loro vecchio amico, Peter il traditore, colui che ha venduto i suoi migliori amici a Voldemort! Calde lacrime sgorgarono dai suoi occhi neri e rigarono il suo viso.
 Pensò al piccolo Harry, il piccolo Harry che tante volte aveva visto giocare e sorridergli. Ora quel bambino era solo, senza nessuno che gli volesse veramente bene…
Nuove lacrime rigarono il suo volto tormentato… Tirò fuori dal lungo mantello da viaggio un rotolo di pergamena e una piuma, e con tutto il dolore ed il rimorso che aveva in cuore, con una calligrafia elegante ed elaborata scrisse queste parole:


01 Novembre 1980  
Caro Harry,
quando leggerai questa lettera sarai ormai grande e maturo. Oggi sono entrato nella casa dei tuoi genitori con il grande dolore e l’infinita vergogna di aver lasciato morire i tuoi genitori. Non appena sono entrato in questa casa sono stato travolto da molti ricordi, ricordi felici che dopo questa notte sono diventati dolorosi. Entrai in cucina e vidi il tavolo con un bel seggiolone, in quel seggiolone ti sedevi tu, tua madre, Lily, ti imboccava e tu per farle i dispetti sbrodolavi tutta la pappina…arrivai in salone e vidi uno dei tuoi pupazzetti di gomma per terra, il tuo preferito, il cerbiatto, quello con cui giocavi sempre. Alla vista di quel pupazzetto provai una tristezza inimmaginabile, soprattutto pensando alla tua infanzia rubata e al fatto che quel pupazzetto non rivedrà mai più il tuo visino felice mentre giocavi con lui…ma il mio cuore sprofondò nel dolore e nel rimorso più profondi quando entrai qui, nella tua cameretta, nel luogo dove i tuoi genitori sono stati uccisi…Ho visto la culla in cui tante volte James e Lily ti hanno messo a dormire e ti hanno cullato con il loro amore, in cui tante volte ho avuto io il piacere di metterti a dormire; ho visto il carillon che tante volte ti ha fatto calmare quando piangevi disperato, ho visto la piccola scopa giocattolo che ti ho regalato e con la quale tante volte mi sei venuto addosso e con la quale ti divertivi come un matto…Non riesco a pensare che per colpa mia non rivedrai mai più i tuoi genitori, che per colpa di un mio sbaglio vivrai giorni tremendi in una casa babbana , lontano dal mondo a cui appartieni, lontano da chi ti vuole bene…Lascio questa lettera sul tuo lettino, con la certezza che, prima o poi, tornerai qui, a Godric’s Hollow, nella casa dei tuoi genitori, per trovare le risposte che cerchi. Io ora ti devo salutare, Harry. Stanno venendo a prendermi per portarmi ad Azkaban, ma sono sicuro che ci incontreremo ancora un giorno.
Ti abbraccio forte con tutto l’amore di questo mondo,
Il tuo padrino,
Sirius Black.


Quella lettera rimase lì per 20 anni, fin quando il giovano Harry entrò per l’ultima volta a Godric’s Hollow , nel paesino dove sono sepolti i corpi senza vita di Lily e James Potter.
  
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