Fanfic su attori > Cast Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: cin75    12/06/2014    5 recensioni
Jared è un attore famoso che vive da anni sotto ricatto. Jensen è il suo assistente personale molto...molto speciale!! Si incontreranno, si conosceranno e naturalmente si innamoreranno.
Ma come dice il saggio: tra il dire e il fare.....
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'incubo: dal sonno al risveglio.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella giornata di riprese sembrava infinita. Jared era stanco. Davvero stanco eppure era ancora a metà ciclo di riprese. Le scene girate lo avevano spossato sia fisicamente che psicologicamente.
A metà stagione il suo personaggio aveva subito di tutto, si era rialzato in piedi un infinità di volte e dopo aver salvato i malcapitati del momento era andato verso il tramonto come il più solitario dei cowboy alla fine di ogni episodio.
Da solo. Sempre da solo.
Dio!, quando gli assomigliava in questo.
Jared era circondato da centinaia di persone ogni giorno, persone che gli volevano bene, questo era vero, ma che comunque andavano via a fine giornata. Tornavano sempre da qualcuno. Lui invece, a fine giornata, si ritrovava a fissare una bottiglia di birra mezza vuota e una foto che a volte gli dava pace e a volte lo distruggeva, perché era dal volto che c’era su quella foto che tutto dipendeva.
Lui. Il suo futuro. Quello che poteva accadere a loro e alla loro vita.
Verso mezzogiorno imprevisto ad una macchina da presa indispensabile, aveva costretto la troupe e il regista a chiamare un paio di ore di pausa e Jared se ne era andato nel suo camper per recuperare.  Aveva chiesto gentilmente ad un assistente alla regia di fargli uno squillo quando tutto fosse stato di nuovo pronto e il ragazzo gli aveva risposto che non ci sarebbero stati problemi.
Cindy, la sua assistente personale, aveva chiesto qualche mese perché il padre aveva avuto un incidente molto brutto e lei non se la sentiva di non raggiungerlo e Jared, che le voleva bene, non l’aveva nemmeno fatta finire di chiedere.
“Non pensarci nemmeno a stare qui, tesoro. Prendi il primo volo e va’ da tuo padre. Non c’è niente di più importante della famiglia.”
“Grazie, Jay. Ma tu cosa farai…con ..insomma…” ed era chiaro che la ragazza sapesse. Ma come evitare di partire. Non poteva!!
“Non ti preoccupare. La situazione non cambierà. Dovrò solo organizzarmi da solo. Tranquilla. E mi raccomando quando arrivi, saluta il vecchio Jim da parte mia e fagli i miei in bocca a lupo, ok?!” le disse abbracciandola. La ragazza si perdeva nell’abbraccio del giovane attore. Sapeva che doveva andare ma le dispiaceva lasciare Jared in quella situazione da solo.
“Tornerò non appena le cose saranno più tranquille. Te lo prometto, Jay!!” sembrò rassicurarlo sentendolo trattenersi in quell’abbraccio.
“Fa’  le cose con calma. Me la caverò!!” e si salutarono.

Qualche minuto dopo, Jared se ne stava intento a leggere le battute delle sue prossime scene al piccolo tavolino del camper di produzione.
“Eccoti qui, finalmente!!?” fece una voce quasi seccata alle sue spalle.
Jared guardò l’uomo che era appena entrato e sinceramente era l’ultimo che voleva vedere in quella giornata già stressante di suo.
“Che ci fai qui, Sebastian?!”
“Che modo di salutare il tuo agente!!” lo riprese con aria offesa.
“Hai ragione!!” disse con aria colpevole. “Che cazzo vuoi, figlio di puttana!!??”
“Quanta rabbia giovane Skywalker!!” lo prese in girò l’agente. “Comunque!!, sono qui solo per un avviso di circostanza, se vuoi chiamarlo così.” gli disse mentre continuava a guardare sul suo i-phone.
“Ascolta!, se sei qui per dirmi che devo fare da accompagnatore a qualche altra tua attricetta che vuole  sculettare sull’ennesimo tappeto rosso, ti avviso: non se ne parla. Sarò impegnato con le riprese fino a notte fonda. Quindi…”
“….Quindi stà tranquillo. Non c’è nessun tappeto rosso da percorrere. Sono qui per dirti che nel pomeriggio l’agenzia ti manderà un nuovo assistente personale visto che la cara Cindy ha preso il volo!!” spiegò con aria sufficiente.
“Ehi!! suo padre ha avuto un incidente. Ce l’avrei messa io stesso su quel volo. Quindi non rompere!!” gli rispose visibilmente alterato, mentre si alzava e andava a prendersi una bottiglia d’acqua dal piccolo frigo bar accanto all’uomo.
L’agente lo vide avvicinarsi e mise via il telefono. “Dato che hai tirato fuori tu l’argomento…” e con un movimento veloce ed improvviso, lo afferrò per una spalle e poi, subito dopo, lo spinse con una mano in pieno petto, costringendolo ad arretrare contro la parete del mezzo.
“Ma che cazzo……” esclamò dolorosamente Jared, preso di sorpresa dal quel gesto e dal dolore che aveva sentito giusto al centro della schiena.
“Se io ti dico che una delle mie attricette, come le chiami tu, ha voglia di sculettare su un tappeto qualsiasi con te. Tu lo fai.” gli sibilò dritto in faccia. Poi rincarò la forza che aveva su di lui e premette più forte sul petto dell’attore che, fermato in una posizione che non gli permetteva di reagire più di tanto, potè solo aggrapparsi al braccio che lo bloccava. “Se io ti dico che un copione che tu odi è da oscar. Tu te lo fai piacere.” gli disse ancora più vicino con lo sguardo sempre più autoritario. “ Se io ti dico “salta”. Tu salti!!” fece ancora spingendo più forte sul petto di Jared che ebbe l’impressione che le costole si fossero piegate sotto quella spinta.
Rochè lo liberò finalmente dalla sua presa, lasciando che il giovane si rimettesse in posizione eretta. Ma Jared, invece, rimase appoggiato alla parete alle sue spalle. Aveva gli occhi lucidi di rabbia e il fiato corto per quello che era successo. “Quando finirà, Sebastian. Quando mi lascerai in pace!!??”, ma l’uomo non gli rispose.
Si diede una sistemata al vestito, si limitò a dargli dei buffetti sulla guancia e a sorridergli malignamente. Poi si girò su se stesso e si avviò all’uscita. 
“Ricomponiti. Tra un po’ devi tornare sul set!!” e andò via come se niente fosse.
Jared aspettò che la porta del camper fosse chiusa, per lasciare sfogo a quello che aveva dentro. Avrebbe voluto gridare con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Avrebbe voluto buttare all’aria tutto quello che aveva intorno. Sarebbe voluto uscire di là e andare via, anzi, scappare, sarebbe stato meglio, per un qualsiasi posto.
Ma l’unica cosa che riuscì a fare fu stringere i pugni fino a farsi sbiancare le nocche, e sbattere la testa contro la fredda parete che ancora lo sosteneva. Una, due, tre, quattro volte fin quando non iniziò a sentire un leggero malessere.
Una lacrima gli scivolò lungo il viso contratto dalla rabbia e dal dolore di quei colpi auto inflitti. Per quanto tempo poteva ancora sottostare al ricatto di Rochè. Per quanto tempo ancora gli avrebbe permesso di fare il buono e il cattivo tempo con la sua carriera. Quella carriera che si era così faticosamente costruito e conquistato provino dopo provino, parte dopo parte, comparsata dopo comparsata, fin quando non era stato scelto per lo show che stava ancora girando e che gli aveva finalmente dato la notorietà e la credibilità che cercava.
Quella carriera che, una sera, per uno stupido errore, aveva smesso di essere solo sua ed era diventata la pedina che lo teneva sotto scacco. Una sola mossa sbagliata e Rochè gli avrebbe fatto scacco matto.
E tutto sarebbe andato a puttane.
*******
 
“Salve?!...c’è qualcuno?!...Jared è qui??!” fece la voce titubante poco al di fuori del camper dell’attore.
“Sì. Sono qui. Entra!!”
Il ragazzo, anche se con qualche incertezza,  entrò e si mise in una posizione dove poteva essere ben visibile visto che, lui, aveva sentito la voce, ma ancora non vedeva chi lo aveva invitato ad entrare.
“Salve!!” ripeté.
“Si, scusa. Sono in bagno. Sto’ cercando di levarmi dalla faccia ancora il trucco dell’ultima scena…un attimo e sono da te!!”
“Si. Ok!! Faccia pure con calma!!” che altro poteva dire!!
Dopo circa dieci minuti, Jared uscì dal piccolo bagno del suo camper e si ritrovò davanti un ragazzo di circa la sua età. Alto più meno quanto lui e, onestamente, pensò tra se, veramente ben messo. Il fisico imponente , asciutto e ben delineato. I capelli corti, biondi ma non troppo. Un leggero filo di barba dello stesso colore ma che sembrava picchiettata di un leggero color rossiccio. E due occhi verdi. Un verde smeraldo che gli illuminavano l’intero viso. Viso che lo stava guardando sorpreso ma decisamente sorridente.
Rispose a quel sorriso, con sincerità.
“Ciao. Io sono Jared! Tu?!”
“Io sono Jensen…Jensen Ackles. Sono il suo nuovo assistente, fin quando Cindy non ritornerà. Spero di esserle d’aiuto.” si presentò porgendogli la mano.
Jared ricambiò la stretta e in quella stretta, continuava a guardarlo. “Tu?, un assistente?!”
“Sì. E’ un lavoro come un altro. Ma se le crea problemi, posso comunicarlo all’agenzia e farle mandare qualcun altro. “
“No, no,no…” si affrettò a correggersi l’attore. “ Mi hai frainteso!!, non intendevo che non mi sembravi in grado ma solo che vedendoti potresti davvero avere delle chance in questo lavoro. “
“Grazie!!, ma il mio contributo al mondo del cinema l’ho già dato. Come stuntman, ma ho già dato!!” spiegò il nuovo assistente.
“Davvero?!”
“Una spalla disarticolata, tre costole rotte e una gamba spezzata in due punti, sono stati il mio contributo alla causa. Così dopo l’ultimo incidente ho pensato che forse  c’era qualcuno che voleva che smettessi. Ma questo mondo mi piace, e così ho cercato di rimanerci in qualche modo!! E lei sembra essere il mio modo, Jared.” confessò alla fine di quella spiegazione. E non aveva mai smesso di sorridergli. E di guardarlo.
“Wow!!!”  disse sinceramente sorpreso e colpito. “Ok! Ma ci sono delle regole se vogliamo andare d’accordo e vuoi tenerti il tuo lavoro!”
“Sono tutto orecchi!”
“Uno: Io sono Jared. Solo Jared. Niente “lei”, niente formalismi. Due: Trattami come una star viziata e sei fuori. Trattami come uno che non sa allacciarsi nemmeno le scarpe e sei fuori. Sono arrivato dove sono solo con le mie forze e ne vado orgoglioso. Leccami il culo in pubblico o in privato  e se fuori.  Se vuoi andare d’accordo con me, diventa mio amico come tutti quelli che sono lì fuori e tutto andrà per il meglio.” disse appoggiandosi al piccolo tavolo che aveva dietro di lui.
Jensen lo osservava e fu sinceramente ammirato  e sorpreso di quelle regole così strane. Sembrava davvero che quel ragazzo cercasse un amico, un complice invece di una specie di segretario. I suoi occhi, di un colore indefinito ma incredibilmente brillante,  per quanto gli stessero sorridendo avevano una velatura fatta di dolce tristezza. Gli sorrise in ricambio.
“Ok! C’è altro che devo sapere?!”
“Sì. Riguarda la mia sfera personale. Non è un segreto ma ci tengo ad avere la mia privacy.” volle essere sincero fino infondo così si toglieva il pensiero.
“Non credo di…”
“Sono gay.  Sicuramente te lo avranno detto. Ma non temere, non avrai bisogno di coprire i miei più che radi appuntamenti.”, sembrò rassicurarlo. “Questo però non significa che io voglia….”
“…metterlo in piazza come se fossi Giovanna D’arco!” finì per lui Jensen e Jared ne fu sorpreso. Non avrebbe saputo trovare paragone migliore.
“Già!!” convenne compiaciuto. “Allora, che ne dici?, accetti il lavoro?!” domandò, mentre gli porgeva la mano.
“Non potrei chiedere di meglio.” fece soddisfatto Jensen, andando a stringere la mano tesa verso di lui.
“Va bene!!” disse felice. “Allora, amico. Da che cosa cominciamo??!”
“Cominciamo dal fatto che devi alzare il tuo culo pesante da quel tavolo e andare  sul set. Tra dieci minuti cominciano a preparare la prossima scena e tu devi passare ancora al trucco. Quindi datti una mossa!!” disse passandogli al volo il giaccone di scena che stava appeso alla spalliera di una sedia vicino a lui.
Jared prese la giacca al volo e sorrise. Sorrise davvero di cuore come da tempo non gli succedeva. “Credo che funzionerà!!” disse passando oltre il suo nuovo assistente che lo seguì a ruota.

Dopo i primi giorni di giustificato rodaggio, Jensen sembrava ormai leggere nella mente di Jared.  Aveva capito dai suoi sguardi quando aveva bisogno di fermarsi anche solo per cinque minuti e allora per evitare che fosse il ragazzo a chiedere una sosta, al primo “cut” utile, si inventava una telefonata urgente da parte di tizio o caio o chissà chi. Aveva imparato a riconoscere quando aveva bisogno di staccarsi dal gruppo ma  aveva quasi rimorso a farlo per non sembrare troppo superiore e allora lo richiamava per una provvidenziale intervista. Una sera, poi, fu davvero geniale e fu Jared stesso a riconoscerlo. Le riprese erano finite relativamente presto, ma erano state tutte scene impegnative sia dall’aspetto fisico che dal lato psicologico ed era sfinito e poi quel dannato mal di testa proprio non ne voleva sapere di lasciarlo in pace.
Jensen bussò ed entrò nel camper senza nemmeno aspettare la risposta. Ormai si era creata una certa confidenza tra loro e a certe cose non sembravano farci più caso.
“Ehi!! Non hai un bell’aspetto!!” fece a Jared praticamente sprofondato nel piccolo divano del suo mezzo.
“Questo dannato mal di testa mi sta massacrando!!”
“Hai provato con quelle schifezze naturali che prendi di solito!?” chiese ironico, Jensen.
“Sì e ho provato anche con le tue di schifezze. Ma non ci ho risolto niente.”
“E come intendi affrontare l’intervista che ti aspetta adesso?!” gli ricordò.
“Cazzo!!” imprecò mentre si tirava su. Se l’era proprio dimenticata.
Jensen lo guardò e capì che davvero l’amico era al limite. Lasciò la sua agenda e il tablet che si portava sempre dietro, sulla piccola scrivania e disse a Jared di rimettersi sdraiato.
“Stà giù. Ci penso io!!” disse sicuro di quello che stava per fare.
“Ma cosa…”
“Fidati. Dopo che avrò finito ti adoreranno più di quanto già fanno!!” e uscì dicendo all’aria un apprensivo “va’ bene dottore!!” e si chiuse la porta del camper alle spalle.
I tre giovani che stavano aspettando Jared per l’intervista e che invece videro arrivare Jensen, si avvicinarono a lui.
“Dottore??!”
“Siete quelli della radio?!”
“Si.” Risposero quasi in coro.
“Mi dispiace ma per oggi dovrete scusare Jared.  Lui ha preso davvero una brutta botta alla spalla nell’ultima scena. Adesso il dottore lo sta visitando ma credo che non gli permetterà di fare  altro che stare disteso e riposare. Credo che dovremo rimandare tutto a domani!!”
“Ma noi veniamo daBurnaby e domani non possiamo ritornare.”
Jensen fece una delle sue facce pensierose e dispiaciute e poi mostrandosi alla piccola troupe come uno che aveva trovato la soluzione, sganciò la bomba.
“Sentite facciamo una cosa. Voi vi tenete per voi la notizia di questo infortunio e Jared , come lui stesso ha suggerito, vi concederà un intervista completa domani. Ha un buco a mezzogiorno e vi promette che sarà tutto vostro fino all’una!!”
“Ma noi non possiamo….”
“Dimenticavo, scusate!! Verrà alla vostra radio, così l’articolo diverrà un’intervista via etere!! Che ne dite??!!”
I ragazzi spalancarono gli occhi e la bocca per la gioia e non fecero alcuna rimostranza, anzi accettarono di buon grado l’intera proposta. Salutarono Jensen come se fosse stato Babbo Natale e andarono in via elettrizzati all’idea della futura intervista. La loro era una piccola radio e avere un star internazionale per quasi un ora con loro a chiacchierare in diretta sarebbe stato un boom di ascolti.
Quando Jensen ritornò nel camper, Jared era ancora disteso con le mani sulla fronte intento a massaggiarsela. Sentì la porta chiudersi e guardò verso di essa. Vide Jensen muoversi lentamente e silenziosamente, per non disturbarlo.
“Ok! Quanto mi costa questo patto con il diavolo?!” disse riferendosi allo sguardo soddisfatto del suo assistente.
“Niente di più che un intervista domani mezzogiorno. E udite udite, sono riuscito anche a trovare il modo di farti uscire  dopo la pausa pranzo.”
“Davvero!!??”
“Ehi!! Non sia mai detto che non mi guadagni lo stipendio!!”
“Se è vero te lo raddoppio lo stipendio!!” lo sfidò sorridendo.
“Beh! Prepara l’assegno, amico!!” accettò la sfida sorridendogli già convinto di aver vinto!!

Infatti il giorno dopo, all’ora stabilità i due lasciarono il set in compagnia di Clif e andarono alla radio per l’intervista. Furono  poco più di un paio di ore ma sembrò avere un effetto rinvigorente su Jared. Lasciare per un po’ il set, per un impegno pressochè informale. Lasciarlo con la costante compagnia di Jensen che riusciva a farlo ridere e stare bene così facilmente lo aveva reso davvero felice. Infatti quando ritornarono ai set per ricominciare con le riprese quel riconquistato benessere fu palese a tutti. E fu contagioso con tutti.
 
N.d.A.: Ok! Rieccomi qui. Prima di iniziare a tormentarvi con la mia nuova long, volevo condividere con voi questa mia…..Long-shot!!
L’ho buttata giù in tre giorni e non ho saputo resistere. Ho provato a tagliarla il più possibile e questo è il risultato: troppo corta per essere una vera long. Troppo lunga per essere una vera shot.
Così l’ho divisa in tre capitoli!!

Spero che vi piaccia e se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. Giusto per fare due chiacchiere estive, all’ombra dell’ombrellone.
Ciao!! E alla prossima :) : )
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75