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Autore: freya__    12/06/2014    8 recensioni
“Travis…” sussurrò lei tristemente e il ragazzo sorrise, portando una mano verso la guancia di lei, accarezzandola dolcemente e togliendo una lacrima dalla sua candida gote.
“Ti amo, Katie” sospirò lui sorridendo felice.
“Anche io, anche io ti amo, Travis! Ti prego, non andare” borbottò prendendo velocemente la mano di lui e baciandosela delicatamente, non importandosi del sangue su di essa.
“Ti aspetterò nell’Elisio, Katie.”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katie Gardner, Travis & Connor Stoll
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Genere: Drammatico, Romantico, Fluff
Tipo di coppia: Het

 Note: OOC  
Personaggi: Travis Stoll, Katie Gardner
Categoria: Libri > Percy Jackson

Dettagli sulla storia: Storia ipoteticamente ambientata durante un’altrettanto ipotetica battaglia del campo Giove contro il campo Mezzosangue, mentre i nostri sette eroi della profezia sorvolano l’Italia per giungere a Epiro. (spoiler: “the House of Hades”, “the Mark of Athena”)
 
I fatti e i personaggi presenti nella seguente Fanfiction, sono presi come ispirazione dalle saghe letterarie di Rick Riordan "Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo" e "Eroi dell'Olimpo". I diritti appartengono all'autore e alla casa editrice. Questa storia non è a scopo di lucro, ma è stata scritta unicamente con intenti ludici, al fine di divertire chi l'ha scritta e chi ha voglia di leggerla.

 
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I’ll wait you in the Elysium, Katie.

 
Il suo corpo giaceva a terra, sulla fresca e setosa erba dei giardini coltivati dai figli di Demetra.
Sorrideva felice come mai in vita sua aveva fatto, mentre aspettava che la sua bella gli corresse incontro.
La giornata era delle migliori: il sole era alto, il cielo era terso e frusciava una leggera arietta fresca e dolce, che dava un tocco perfetto alla calda giornata.
Il sole picchiava, ma non era né  troppo forte né troppo debole, era piacevole.
Travis Stoll, aspettava pazientemente la sua Katie Gardner, che si preparava per andare a passare quella piacevole giornata nel campo di fragole, vicino al lago Long Island, con il suo ragazzo.
Nel frattempo chiuse gli occhi ancora sorridente, incrociando le braccia dietro la nuca e sorridendo felice.
Pensava che, quando i suoi amici, i sette della profezia, sarebbero tornati dalla guerra contro Gea, sarebbe andato tutto meglio e nessuno si doveva preparare a nessuna guerra e lui e suo fratello sarebbero tornati a fare scherzi, ridendo e scherzando come due stupidi.
Sognava la pace tra i due campi: il Campo Mezzosangue e il Campo Giove. Greci e Romani, insieme, in una sola potenza, due organi di uno stesso corpo, in grado di cooperare e vivere insieme come un’unica forza.
Era talmente assorto da tutto questo che non si accorse dell’erba frusciare più forte e vigorosamente, come mossa da qualcosa, rivelando l’arrivo di Katie, che gli baciò dolcemente e delicatamente le labbra. Quando se ne accorse, sorrise dolcemente e allungò le braccia verso il collo della ragazza, tirandola verso di sé per poi farla rotolare sul prato con lui sopra.
“Ciao, mio piccolo fringuello ladruncolo!” sorrise la giovane divertita, toccandogli il naso con l’indice.
“Ciao, mia piccola margherita in un campo di grano!” rispose lui dolcemente e sorridendo.
Quel giorno passò così veloce e cosi gioiosamente che loro nemmeno ebbero il tempo di rendersene conto, per quanto si sentivano bene. Giocarono a rincorrersi sull’erba e, quando Travis acchiappava Katie, stringendola dai fianchi, la sollevava da terra e lei urlava ridendo di lasciarla a terra e scuoteva con vigore le gambe.
“Mai! Adesso sei come Persefone è per Ade negli Inferi: ti separerò da tua madre e verrai a vivere con me, nelle profondità della Cabina XI” sghignazzò il ragazzo facendo quella metafora scherzando.
A Katie piaceva quando le ricordavano la storia della su divina sorellastra, ma a volte la spaventava, aveva paura di essere rapita e portata via dal campo.
“Travis?” disse richiamandolo e sedendosi a terra.
“Dimmi, margheritina mia” rispose lui stendendosi sulle gambe della ragazza, che nel frattempo stava formando una ghirlanda di fiori.
“Tu non permetteresti mai che io venissi rapita com’è successo a Persefone, vero?” domandò un po’ più seria ma con il volto comunque rilassato e leggermente sorridente.
“Mai, capito? Io non lo permetterei mai, te lo giuro…”
“Non giurare… almeno, non farlo sullo Stige” lo rimproverò lei di colpo.
“No, amore! Tranquilla non lo faccio” sorrise lui e poi si soffiò via dal naso un petalo di una stella alpina sul naso e rise. Katie lo accompagnò con la sua e poi gli mise la ghirlanda di fiori sui capelli e lui sorrise.
“Adesso mi sento un fiorellino” scherzò ed entrambi scoppiarono a ridere.
 
La sera, nel padiglione dove cenavano e pranzavano, Travis fissava sorridente la sua dolce metà mentre cenava e, quando lei se ne accorgeva, abbassava subito lo sguardo, quasi per prenderla in giro. Lei lo fissava e sorrideva, poi scuoteva il capo divertita e tornava a mangiare il suo piatto ricco di peperoni, pomodori e semi di soia.
 
 
La battaglia dei due campi, quello romano e quello greco, incominciò subito e già vi era un elevato numero di cadaveri stesi a terra.
“Nyssa! Passami la spada!” urlò Travis alla figlia di Efesto, che usciva dalla sua cabina con molte spade e coltelli. La giovane buttò a terra il mucchio e tirò una spada di bronzo celeste al ragazzo che l’afferrò al volo. Poi Travis ritornò in battaglia al fianco dei suoi fratelli.
“Bene ragazzi, questa non è una simulazione e neanche Caccia alla Bandiera quindi siete pregati di non avere pietà e distruggerli tutti, in massa!” disse cercando di incoraggiare i suoi fratelli più qualcuno di qualche altra cabina e poi partì un urlo agguerrito proveniente dai figli di Ares, capeggiati da Clarisse, e tutti urlarono in approvazione.
Dopo di che si buttarono tutti avanti, correndo tra gli alberi, e raggiunsero i romani, che erano appena partiti non appena ricevettero l’ordine del loro pretore maschio, Ottaviano, che urlava “Uccideteli! Uccideteli tutti!”
Travis si destreggiò molto bene, anche se ogni tanto gli sfuggiva qualche nemico alle spalle, che spesso venivano protette, a forza di acrobatici fendenti, da suo fratello Connor.
Quando Connor fu portato via da lì, a sostituirlo subentrò Katie che iniziò a pararlo con le radici che sbucavano dal terreno, mentre lottava contro altri nemici.
Ad un tratto giunse un romano, che sembrava essere molto forte e anche molto veloce.
“Travis, attento!” urlò e un’altra radice partì e colpì il romano, che fu fatto volare via urlando. I due si guardarono sorridenti e Travis annuì grato.
Poi un romano, urlando, si diresse verso Katie per colpirla di spalle. A Travis venne quasi un colpo e così inizio a correre, il più veloce che potette.
“Katie! No!” arrivò e parò il colpo del romano con la sua spada, incurvando il corpo e la gamba destra in un’angolazione orribile.
Quando il romano fece scivolare via la sua lama, Travis iniziò a menare fendenti veloci ma il romano continuava a schivargli con vigore e agilità.
“Non-toccare-la-mia-ragazza-capito?” urlò scandendo bene le parole.
 Katie si sentì fiera e grata di quel gesto ma, soprattutto, di quelle parole. Lo amava, questa era l’unica certezza che avesse su di lui.
Quando, poi, Travis fu stanco di menare fendenti, il romano se ne accorse e incominciò a darci dentro pesantemente, ferendo Travis, dapprima su una gamba e poi sul braccio, mentre tentava di schivare con difficoltà. Infine, con una finta, fu colpito mortalmente all’addome con la lama d’oro imperiale del centurione romano, che squarciò la scritta CHB della maglietta arancione del ragazzo greco.
“Aaaah!!” guaì portandosi una mano al petto e cadendo a terra rovinosamente sulle ginocchia.
Katie, ferita nel profondo, urlò più forte che potette il suo nome.
Connor Stoll, il fratellino di Travis, e alcuni altri lì vicino si voltarono e videro il ragazzo steso a terra e pieno zeppo di sangue, con Katie che gli era inginocchiata accanto, con la testa piegata sulla sua e la mano sinistra che accarezzava la guancia mentre l’altra gli reggeva la mano sul petto, colmo di sangue.
Travis ansimava agonizzante e Katie piangeva e, con le sue lacrime, faceva germogliare fiori e rose, il che avrebbe reso l’aria davvero felice se non ci fosse stata una battaglia e una morte lì vicino.
“Portiamolo via di qui, ora” venne in soccorso anche Chirone, che aiutò Katie e Connor a issarlo sulla sua groppa.
Corsero –e, nel caso di Chirone, trottarono- fino alla Cabina XI ma non vi entrarono. Katie si sedette sulle scale e si fece poggiare il dolorante e il semimorente ragazzo, che trasalì appena fu poggiato di schiena sul legno duro delle scale.
“Tranquillo, tranquillo, adesso ci sono qui io” soffocò le lacrime difficilmente la giovane figlia di Demetra.
“Katie? Ma tu non puoi fare qualcosa?” disse Connor in preda alla disperazione e al panico. L’ultima cosa che desiderava era che il fratello maggiore morisse. Come avrebbe fatto senza di lui? Tutti gli scherzi, i giochi, le alleanze… non ce l’avrebbe mai fatta senza il suo fratellone.
Katie non era sicura di avere delle erbe curative per quello. La ferita era troppo profonda, probabilmente aveva toccato anche il cuore, non era sicura di riuscire.
Rifletté su tutte le piante curative che conosceva, anche su quelle più potenti. Nulla poteva aiutare il suo Travis.
“Dev’esserci qualcosa” aggiunse poi Connor, non vedendo risposte da parte della Gardner.
“Conny, ho provato di tutto! Ma nulla! Nulla! Non ci sono erbe curative per questo, nemmeno le più potenti che conosco” sbraitò infine piangendo e portandosi in avanti, verso le labbra di Travis, baciandole.
Travis la scansò delicatamente con la mano e scosse il capo.
“Non preoccupatevi…” iniziò a dire “… non abbiamo molto tempo per… per dirci addio.”
“No, fratello, cosa stai dicendo? Tu resterai vivo” sperava e cercava di convincersi Connor, colmo di lacrime, strattonandolo un poco, ma Travis non si scompose.
Sorrideva ancora e una lacrima partì. Dispiaceva anche a lui. Infondo non era così che si sarebbe immaginato di morire! Lui almeno sperava di arrivare vecchio, sposato con Katie e con nipotini che gli gironzolavano intorno, ridendo e facendo scherzi continui o magari facendo germogliare piantine insieme a nonna Katie. Lui davvero sperava di morire vecchio, mentre faceva uno scherzetto ai suoi nipotini e alla sua Katie. Non si aspettava questa fine tremenda.
“Mi dispiace fratello” disse, poi, quasi sussurrando.
Connor non poteva sentire quelle parole e, scuotendo il capo e simulando dei “no” con la bocca, incrociò lo sguardo stravolto di Katie, che anche lei scuoteva il capo sotto shock.
“Non puoi lasciarti andare così, Travis!” gli urlò contro il fratello con un fiume di lacrime che gli rigavano il volto e poi si alzò ed entrò nella cabina.
Rimasero solo loro due, Katie e Travis.
“Travis…” sussurrò lei tristemente e il ragazzo sorrise, portando una mano verso la guancia di lei, accarezzandola dolcemente e togliendo una lacrima dalla sua candida gote.
“Ti amo, Katie” sospirò lui sorridendo felice.
“Anche io, anche io ti amo, Travis! Ti prego, non andare” borbottò prendendo velocemente la mano di lui e baciandosela delicatamente, non importandosi del sangue su di essa.
“Ti aspetterò nell’Elisio, Katie.”
Dopo questo saluto, chiuse gli occhi, ma questa volta lo fece per sempre.
Katie sentì di aver perso una parte di sé, una parte che non poteva venir recuperata in nessun modo. Si sentiva in erme, debole, desiderosa di fare di tutto pur di averlo accanto. L’unica cosa che fece fu solo piegarsi in avanti e premere le sue labbra su quelle gelate del ragazzo morto che non si mossero. Erano fredde e secche, sporche di sangue, che gli era sgorgato fuori quando era stato colpito.
“Travis? Travis?” continuava a sussurrare scuotendolo. Una lacrima cadde sull’occhio chiuso  del ragazzo e poi scese giù dalla sua guancia, come se fosse ancora vivo. Katie trasalì stupita e poi sorrise un po’, convinta che stesse scherzando.
“Se è uno stupido scherzo, sappi che non è divertente. Deficiente, svegliati” rise ancora facendo quella battuta ma continuando a piangere disperatamente. Purtroppo non era uno scherzo, purtroppo era la truce realtà. Quella era la lacrima di Katie che era caduta sul suo occhio, mentre Connor spiava dalla soglia distrutto, colmo di lacrime.
“Travis, torna da me…”

 
 

Angolo di quella… di un’autrice:

 
Ehm… no!
so che tanto mi odierete a morte per aver distrutto una così bella coppia ma - come precisato già nell’altra storia, “Story of two sisters”, si presuppone che qualcuno di voi, che ora sta leggendo questo angolo autrice, l’abbia letta-…. Tutto nasce da un sogno e la mia voglia di scrivere è stata tale che mi ha fatto partorire questo.
Ebbene sì, è stato un vero incubo!
È una OS particolare. Non ho mai trattato l’argomento Tratie prima d’ora e chiedo clemenza per averlo trattato in questo modo, ma che ci vogliamo fare?
Spero che vi possa piacere – in qualche modo -.
Anyway, ultimo avvertimento, se vi è piaciuta questa OS più avanti potrei mettere un sequel.
 
Un grazie speciale va alle mie due muse ispiratrici su twitter: @katiegardnerx e @travonnorstoll.
SIETE LA COPPIA CHE SCOPPIA BELLI! … non nel vero senso della parola, suvvia! Non fraintendete… si fa per dire!
 
Ps. Sareste cortesi a passare a leggere la mia altra storia, se vi va? Basta cliccare qui ----> “Story of two sisters”
 
A presto!
Fearlessmjle_
  
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