''Non posso cambiare,anche se ci provassi

 

6 anni,
8 mesi,
28 giorni,
32 ore,
56 minuti,
34 secondi.

Possibile che abbia resistito così a lungo?
Possibile che proprio io dovessi finire così?
Conto le gocce cadere dal rubinetto che perde,come ho perso la mia lucidità: così velocemente.
Vendermi per soldi,per droga?
Cosa sono diventata?

Guardo fuori dalla finestra.

Sono veramente io?
Madalen Oxer,
quella bambina che si divertiva con un criceto e la terra a 2 anni?
Quella che giocava con le bambole a 7?
Quella che cuciva pezze su abiti, con ago e filo, a 11?
Quella a cui piaceva andare a scuola di moda a 15?
Quella a cui sarebbe piaciuto inseguire il suo sogno a 17?
Quella a cui la vita finì in una notte?
No. Non parlo di morte corporale, ma di morte psicologica,mentale. La mente e il corpo sono legati solo da un pezzo di carne e un filo immaginario. Proprio quello si è spezzato,si è rotto come un elastico per troppo tempo tirato. Solo 3 ore sono bastate: la neve aveva smesso di cadere e tutto in torno era calmo. Una bellissima notte stellata, il cielo era senza nuvole e la luna si poteva ammirare in tutta la sua bellezza. Amavo le stelle, bianche e splendenti, diamanti in una dimensione più grande di noi, candele accese in mezzo al buio complice ed omicida della notte. L'assenza di droga mi portava a pensare che non ce l'avrei mai fatta. Giovane e senza soldi, in un mondo che non mi era mai appartenuto, ma che di li a poco mi avrebbe fatto da casa. Avevo appena vissuto in prima persona l'esperienza più brutta della mia vita: la morte della mia unica famiglia, mia madre ,o almeno colei che mi aveva raccolto dalla strada a soli 3 mesi e accudito come una vera e propria figlia. Maledetto cancro. Quando lo scoprì era già in fase terminale e non c'era più nulla da fare, ecco perchè cominciai a drogarmi pesantemente.

Le stelle splendono questa notte,sai mamma?

Mentre pensavo a come sopravvivere,disperata e sola, ricevetti una chiamata da mio padre adottivo, l'ex marito di mia madre. Quello che mi disse era semplice e chiaro. Conosceva la mia situazione,mi offriva droga,una casa e denaro. In cambio,il mio corpo.
Come potevo rifiutare? Come poteva la mia testa pensare ad una vita senza droga? Così,accettai.

Mamma, ho intravisto una stella cadente, ora esprimo un desiderio.

La strada è deserta, c'è il ghiaccio sui marciapiedi. I lampioni sono accesi, qualcuno non è funzionante. Gli alberi spogli e secchi,creano ombre non indifferenti al suolo, paiono catturare tutto ciò che è li attorno. Non avevo mai notato quanto fosse strano e perfetto il mondo, fuori da una finestra. Il mio ultimo cliente delle 3.00 di notte è andato via mezz'ora fa, e ora sono immersa nella vasca con acqua bollente,mi rilasso un poco prima di andare a dormire.
Non mangio da due giorni e bevo soltanto,non acqua.
Mi ricordo di quando ero piccola, mi dicesti che mai mi avresti lasciata,che nessuno mi avrebbe mai fatto del male,che io ero la tua piccola Stellina che splende,silenziosa, nei tuoi occhi. Ho vissuto fino ad ora con questo pensiero nella mente e sono convinta che tu stia facendo di tutto per proteggermi, ma ora penso che possa bastare così.
Hai già fatto troppo.
Sono stufa di vivere in questo modo.'' Non posso cambiare, anche se provassi'' mi sono detta tante volte, e mai ci ho provato veramente. Credo che ora andrò a dormire.
Aspettami, mi raccomando.
Una pasticca blu,una bianca. Perchè non metterci anche un poco di vodka?
E' tardi,è ora di andare a dormire.


Ricordi.
La vita è fatta di ricordi indelebili, come il bacio della mamma prima di andare a scuola, o a dormire. La canzoncina che ti cantava per non avere quegli incubi tanto paurosi e odiati.

Parole.
Ogni sillaba detta aveva un'importanza maggiore a seconda della situazione, come le ultime parole sussurrate dalle labbra che ti hanno sempre detto: "ti voglio bene,sei la mia piccolina".

Profumi.
Il profumo della torta che usciva calda e fumante dal forno della cucina, come la boccettina del profumo preferito che metteva sempre al collo e che ne spruzzavi sempre un pò di nascosto. Come il profumo di lavanda che hai sentito l'ultima volta fra i suoi capelli.

Colori.
Il rosso delle sue labbra giovani, il biondo dei suoi capelli e il verde dei suoi occhi.
Il viola pallido delle sue labbra, i suoi capelli raccolti in un concio, i suoi occhi non più luminosi, non più aperti.

Immagini.
Le sue mani morbide e rosee ormai pallide,giunte sopra il petto.
Il suo corpo calmo e immobile dentro una bara di castagno.
Una rosa bianca, il suo fiore preferito.
I petali ovunque, un buco nero.

Ora una mano senza vita pendere da una superficie bianca;

Sono qui mamma,eccomi.












Note autrice:

Salve a tutti, 
premetto che questa OS mi è stata ispirata dalle canzoni ''Same Love'' di Macklemore e Ryan Lewis e ''Little Lady'' di Ed Sheeran.
L'ho voluta scrivere perchè colta da un'improvvisa voglia di creare,e visto che non sono brava a fare le FF e a portarle a termine,ho voluto creare una OS. Spero vi piaccia perchè secondo me non è davvero tanto speciale,ma ho voluto provare a inserirla su EFP perchè spinta anche da una mia amica. Consiglio a tutti di leggerla con il sottofondo di ''Little Lady'' perchè fa capire realmente la dinamica della storia. 
Se avete qualsiasi suggerimento o semplicemente volete darmi il vostro parere,ne sono davvero grata.
Un saluto :)x

-Ale