Solito sorriso. Soliti gesti. Solito tono di voce. Solita espressione. Solite abitudini. No, non è come al solito, non lo è mai stato. Quel suo sorriso è come l'ultimo raggio di sole che scompare dietro la luna durante l'eclissi. Ma la sua eclissi è durata troppo. Il suo lato oscuro è rivolto verso di noi, ma noi non lo vediamo perché siamo troppo accecati da quell'ultimo raggio di luce. Come si può pensare che un sorriso e un umorismo così solari possano distrarci da un'oscurità così profonda. Ma ormai è tardi. Il suo universo si è fermato. È entrata in un'eclissi eterna. Non c'è più giorno né notte. Non c'è più estate né inverno. E tutto sarebbe freddo se non fosse per quel raggio di sole. E tutto sarebbe spento se non fosse per quella luce lontana. E lei non sarebbe così se non fosse per quella poca speranza. No, non è speranza. È presenza. È la presenza di quell'ultima parte della sua anima che è costretta a vivere una vita normale. Non scherziamo. Non la possiamo più aiutare. Possiamo solo goderci quell'ultimo raggio di sole. Quell'ultimo respiro. Quell'ultimo sorriso. Quel poco che noi crediamo essere sempre stata la normalità. E quando l'oscurità della luna inghiottirà la luce restante non ci resterà che piangere una persona che non abbiamo mai conosciuto. Questa eclissi non è destinata a finire, una volta completata rimarrà tale per sempre, finché non si perderà anche la memoria degli astri e della luna.