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Autore: LizDream    11/08/2008    6 recensioni
Quando tutto sembra andare bene, la tua vita è perfetta, e hai tutto quello che hai sempre desiderato ... succede qualcosa. Qualcosa che ti fa sprofondare nel baratro più profondo dello sconforto, qualcosa che ti uccide dentro e ti fa capire che la perfezione non esiste.
Genere: Triste, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryan Evans, Sharpay Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tempo che non scrivo one- shot su High School Musical mi è venuta in mente questa idea.
In realtà, è stato da quando ho sentito la canzone “salvami” dei Sonohra che pensavo di scriverci qualcosa sopra.
Sono venuti nella mia città a cantare, ad una serata di radio Company insieme ad altri cantanti!
Mi sono emozionata tantissimo a sentirli cantare dal vivo!Sono stai gli ultimi ospiti, quelli più acclamati!
Hanno cantato questa canzone per ultima e hanno detto che probabilmente sarà il loro prossimo singolo, e che la dedicano a tutte le persone che hanno perso un loro caro.
Così, quando sono arrivata a casa, l’ho riascoltata ed è nata la base per questa ff! Vi consiglio di ascoltarla con in sottofondo la canzone, che le da molto più significato!!!
Spero che vi piaccia anche se vi avviso già che è molto triste!

Buona lettura, e commentate in tanti!

LizDreamer

* la suoneria del cellulare di Sharpay è “Kiss the Girl” cantata proprio da Ashley Tisdale!*

 ***********


SALVAMI 

- Ehi, Sharpay, è arrivato Zeke!Scendi?-

Sento la voce di mia madre chiamarmi dal salotto.

- Va bene, mamma. Fallo entrare, digli che arrivo subito!-

Questa sera io e Zeke abbiamo deciso di andare al bowling, con il resto del gruppo.

Ormai sono stata completamente accettata da loro, dopo l’estate scorsa al Country Club. Perfino io e Gabriella siamo diventate amiche. Abbiamo capito che, in fondo, non eravamo poi tanto diverse e che riuscivamo a capirci.

Dopo il talent show io e Ryan abbiamo parlato. Mi ha detto che lui voleva cambiare,  voleva sentirsi parte di qualcosa, voleva sentirsi rispettato dagli altri, voleva smetterla di essere solo la mia ombra. Per la prima volta è riuscito a dirmi tutto quello che pensava di me, e questo mi ha fatto aprire gli occhi.

Non si può essere immaturi tutta la vita, prima o poi bisogna crescere. E anch’io l’ho capito. Mi sono scusata con tutti loro, e ho promesso di non creare più problemi. E sono riuscita a mantenere la parola data.

Sono cambiata, sono diversa, sono una persona migliore. E adesso la mia vita è perfetta.

Ho degli amici fantastici, un ragazzo che mi ama, e il prossimo anno tenterò l’ammissione all’Accademia di Musica di New York. Ho deciso di intraprendere la carriera di cantante. Anche Gabriella si iscriverà lì. Entrambe vogliamo realizzare il nostro sogno.

- Tesoro, è tardi!-

La voce di mia madre mi ricorda che devo ancora cambiarmi e che il mio ragazzo mi sta aspettando.

Vado verso il mio enorme e rigorosamente rosa armadio e spalanco le ante.

Scelgo di indossare dei pantaloni lunghi neri, un top argentato e una giacchettina anch’essa nera. Ai piedi dei sandali a tacco alto sempre argentati.

I capelli li lascio sciolti, di modo che caschino a boccoli sulle spalle. Mi trucco leggermente: ombretto grigio chiaro, lucidalabbra rosato e un filo di matita nera sugl’occhi.

Prendo la borsetta nera con le paillettes e finalmente esco.

Scendo le scale e vado incontro a Zeke.

- Ciao, amore – lo saluto con un bacio.

- Ciao … sei stupenda stasera – mi dice avvolgendomi le braccia attorno ai fianchi.

- Solo stasera?- scherzo io.

- No, lo sei sempre – e mi bacia nuovamente, ma questa volta si sofferma più a lungo.

E’ incredibile come io sia così presa da lui. E pensare che fino ad un anno fa non lo calcolavo nemmeno!

Ma la sua dolcezza mi ha conquistata. Ha fatto di tutto per stare con me e infine io ho deciso di dargli una possibilità. La scelta migliore che io abbia mai fatto nella vita.

- Andiamo?-

 Annuisco.

Salutiamo i miei genitori e saliamo in macchina.

°**

Dopo un circa un quarto d’ora siamo già arrivati.

Entriamo nel locale e vediamo i nostri amici già seduti ad un tavolo a mangiare la pizza.

Li raggiungiamo e io mi fingo subito offesa.

- Bravi, non ci avete neanche aspettato vedo!-

Gabriella mi sorride, colpevole.

- Beh, sai, noi vi abbiamo aspettato ma non arrivavate mai!E così, la fame ha cominciato a farsi sentire e … - si giustifica.

- Tesoro, non devi dare spiegazioni. Lo sanno tutti ormai che arrivare in ritardo è una specialità di Sharpay Evans!- ribatte ironico Troy, mettendole un braccio sulle spalle.

- Spiritoso, Bolton! – gli rispondo a tono, mentre con Zeke prendo posto vicino a mio fratello e Kelsi.

Quei due si sono messi insieme da qualche mese, e sono una coppia perfetta.

Perfetta … ultimamente ripeto spesso questa parola.

Ordiamo da mangiare e una volta finito ci rechiamo nella sala da bowling.

Questo locale è il nostro posto preferito, ormai siamo clienti abituali, visto che ci veniamo ogni sabato sera.

Ci dividiamo in squadre. Ragazze contro ragazzi.

Comincia Chad a tirare.

- Si!Nove birilli – esulta mentre Troy e gli altri gli danno il cinque.

- 1 a 0 per noi, bellezze – esclama.

- La partita è appena iniziata, amore – gli ricorda Taylor, sorridendo furba.

La serata passa così e la vittoria è di noi ragazze, grazie alla nostra piccola McKessie.

- Che ti avevo detto?- si avvicina a Chad, vittoriosa.

- Ok, ok, ok … avevi ragione!Mi arrendo –

Chad la bacia.

Usciamo  dal locale e ci salutiamo. Le coppiette adesso staranno un po’ da sole,così come io e Zeke.

Andiamo a casa sua.

Zeke apre la porta e io entro. Poi entra anche lui, ma non accende la luce.

Mi abbraccia da dietro.

- Sai, Sharp … i miei non ci sono – mi sussurra malizioso all’orecchio, e poi mi bacia il collo.

- Ah, no? E allora … che hai intenzione di fare? – chiedo io, finta ingenua.

- Io un’idea ce l’avrei – 

Scoppio a ridere, mentre mi prende in braccio e comincia a salire velocemente le scale che portano al piano di sopra, dove c’è la sua camera.

***

 

Sha la la la la la
My oh my
Look like the boy too shy
Ain't gonna kiss the girl
Sha la la la la la
Ain't that sad?
Ain't it a shame?
Too bad, he gonna miss the girl

 

La suoneria di un cellulare prende improvvisamente a squillare, risvegliandoci dalla braccia di Morfeo.

- Uhmmm … Sharpay? E’ il tuo – Zeke mi chiama a bassa voce, per non svegliarmi bruscamente.

Faccio un sonoro sbadiglio e poi apro gli occhi. Il cellulare continua a suonare,così mi alzo lentamente e lo prendo dal comodino.

- Pronto?- rispondo ancora assonnata.

La voce di kelsi mi rimbomba nelle orecchie.  Agitata, frustrata, addolorata.

Le sue parole sono come una doccia fredda e mi risvegliando totalmente.

- Arrivo subito – riesco a borbottare, poi chiudo la chiamata. Mi alzo dal letto e comincio a vestirmi rapida, sotto lo sguardo confuso di Zeke.

- Che stai facendo?Perchè ti vesti?-

- Ryan ha avuto un incidente con la macchina. Dobbiamo muoverci e raggiungere Kelsi –

Si alza e si mette i pantaloni, poi mi si avvicina e mi appoggia le mani sulle spalle.

- Ma come … come è successo? Sta bene? –

- Non lo so, non so niente. L’unica cosa che mi ha detto Kelsi è che sta male e ha bisogno di me, non so altro –

Mi passo una mano tra i capelli, nervosa e agitata.

- Ho paura, Zeke. Ho paura di perderlo –

Mi abbraccia e io nascondo il viso nel suo petto forte, cercando un po’ di conforto.

- Stai tranquilla, Sharp. Vedrai che andrà tutto bene, io sono qui. Sono qui con te e non ti lascio sola –

Sciolgo l’abbraccio e gli faccio un sorriso.

- Grazie … grazie per essermi accanto anche in un momento come questo –

Lui ricambia il sorriso e riprende a vestirsi.

Appena pronti usciamo e prendiamo la macchina.

***

In poco tempo arriviamo nei pressi di casa mia. Kelsi mi ha detto che l’incidente è avvenuto qui.

Scendiamo e ci facciamo strada tra la gente che si è riunita intorno al luogo dell’impatto curiosa di vedere cos’è successo.

Cerco con gli occhi Kelsi. Eccola!Sta gridando contro un agente di polizia che non la lascia passare.

La raggiungo e dico al carabiniere che sono la sorella del ragazzo che guidava l’auto.

Lui annuisce e mi fa passare.

Solo allora mi accorgo di cosa è successo veramente.

Lo scenario che mi si presenta davanti agl’occhi mi rimarrà impresso nella mente per il resto della vita.


 
Quassù il cielo è mio
mi vedo l’anima, io volo ……

Macchine della polizia ovunque. Ambulanza. Un camion tutto ammaccato e una macchina distrutta.

Un corpo inerme disteso per terra in un bagno di sangue.

Il corpo di Ryan Evans.

Il corpo di mio fratello.

Kelsi mi parla aldilà della linea tracciata per non far entrare nessuno a parte i familiari.

- Sharpay, mi dispiace, non volevo allarmarti … non avrei mai voluto che tu assistessi ad una scena del genere ma … ma lui continuava .. continuava a chiamare il tuo nome … ripeteva  “ Pay … salvami “ e io non sapevo cosa fare … -

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

 

Sta piangendo, lo sento distintamente. Ma non mi volto, non riesco a staccare gli occhi da lui.

Da quel sangue, da quel freddo, da quel respiro troppo lieve.

- Sta tranquilla, Kels – le rispondo, meccanica.

Fredda, gelida. Come l’asfalto.

 La mia voce non ha quel tono confortante che vorrei.

Mi avvicino a lui prima che i soccorsi lo carichino sull’ambulanza e lo portino via.

Mi abbasso sulle ginocchia e gli prendo una mano, mentre non posso fare niente per impedire alle lacrime di scendere.

Una giovane donna, un paramedico, gli tampona il sangue che ha sul viso, mentre controlla in che stato è il resto del corpo.

 Ci sono stati altri feriti, probabilmente sono le persone che  si trovavano dentro al camion.

Appena Ryan mi vede, gli occhi cominciano a brillare, sebbene non abbiano neanche  la forza di restare aperti.

- Sorellina … sei qui –

Con la mano libera gli sfioro una guancia.

- Si … sono qui –

Ricambia la stretta sulla mia mano.

- Non piangere … sei più bella quando ridi -

 

Guardami! Sentimi! Sono qui, toccami!
Sento il freddo dell'asfalto, salvami!... Salvami!

 

- Pay … sento … sento tanto … freddo –

Gli accarezzo la fronte, scostandogli i capelli biondi.

- Andrà tutto bene, Ryan, vedrai. Ce la farai, ce la faremo. Te lo prometto –

Vedo che sta per chiudere gli occhi … no, maledizione!Non lasciarti andare!

- Ho sonno … voglio solo … dormire –

- No, Ryan!Apri gli occhi … ti prego … cerca di resistere … io sono qui –

Ma lui non mi ascolta, non riapre gli occhi, la stretta si fa sempre più lieve …

 

Parlami! Ascoltami! Sono qui, Aspettami!
Pioggia e neve sulle ali, salvami!

 

- Ryan, ti prego!Ti prego,a ascoltami!Svegliati!Guardami!-

Le palpebre si muovono leggermente, posso quasi percepire sulla mia pelle lo sforzo immenso che sta facendo per guardarmi, come gli ho chiesto.

- Pay … ti voglio bene. Ricordatelo … sempre. E sii … felice … con Zeke –

No, no, no!Che significa?Non puoi lasciarmi così, tu devi farcela, te l’ho promesso!

Te l’ho promesso …

- Fratellino, no!Io sarò felice ... perché ci sarai anche tu lì con me! –

 

Lassù ci sono anch’io
mi vedi l’anima, io volo …….

 

- Sharpay, aiutami!Salvami!Da solo … non ce la faccio –

- Non sei solo, ti aiuto io!Non sei solo, fratellino!-

Cerco di abbracciarlo, ma i paramedici ci raggiungono e lo sdraiano su una barella, per poi farlo salire sull’ambulanza. Sicuramente sarà stata la donna di prima a chiamare gli altri.

- Vi prego, posso accompagnarlo?- chiedo ad uno di loro.

Quello annuisce e mi lascia salire sul veicolo.

Per tutto il tragitto dell’ospedale tengo stretta la mano di mio fratello.

Gli hanno messo la mascherina per farlo respirare regolarmente.

 

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

Nainai naina naina na

 

Ormai ho capito. Lui non ce l’ha farà. Siamo gemelli, è come se fossimo sempre in contatto … mi sembra di sentire cosa prova …

 

Guardami! Sentimi! Sono qui, toccami!
Sento il freddo dell’asfalto, salvami!… Salvami!

 

Arriviamo presto e appena scendiamo lo portano in sala operatoria, ed è proprio in quel momento che mi rendo conto di una cosa …

 

Parlami! Ascoltami! Sono qui, Aspettami!
Pioggia e neve sulle ali, salvami!… Salvami!

 

- Aspettate!- grido ai dottori, correndo e agitando le braccia.

- Signorina, suo fratello è in condizioni critiche, non abbiamo il tempo di aspettare!Ogni secondo potrebbe essere prezioso –

- Ma io … -

-Niente ma. Questo è tutto – mi risponde il primario prima di chiudermi la porta della stanza sterile in faccia.

Ormai mi rimane solo una cosa da fare …

Mi schiarisco la gola, prendo fiato e …

- RYAN, TI VOGLIO BENE!HAI SENTITO?SONO QUI, TI VOGLIO BENE!-

Non gi avevo nemmeno risposto prima e non potevo portarmi questo rimpianto dietro, dovevo assolutamente dirgli quanto lui sia importante per me …

Un’infermiera mi riprende per aver urlato e disturbato gli altri pazienti, e mi dice di accomodarmi in sala d’attesa.

Obbedisco.

Svolto l’angolo e mi trovo tutti i miei amici e Zeke davanti. Ci sono anche i miei genitori.

- MAMMA –

Le corro incontro, mentre entrambe scoppiamo in lacrime come due bambine.

 

Guardami! Sentimi! Sono qui, tocca a me!
Sento il freddo dell’asfalto, salvami!… Salvami!

 

Poi le forze cominciano a venir meno, sento che sto per crollare.

Sciolgo l’abbraccio e m appoggio al muro.

Quasi subito mi lascio scivolare a terra.

Non voglio più pensare a niente …

Ed è quello che faccio per le prossime quattro ore.

 

Parlami! Ascoltami! Sono qui, Aspettami!
Pioggia e neve sulle ali, salvami!

 

Dopo attimi di agonia, in cui non riuscivo neanche a respirare, finalmente il primario esce dalla sala operatoria.

- siete i parenti di Ryan Evans?- ci chiede.

I miei genitori ed io rispondiamo di si e ci facciamo avanti.

- Già all’inizio le condizioni del ragazzo erano serie, il respiro irregolare, ferite su tutto il corpo, numerosa perdita di sangue e … -

- Insomma dottore, ci dica!Come sta mio fratello’- lo interrompo io. Ho bisogno di sapere.

- Mi dispiace. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma non ce l’ha fatta –

 

Salvami!

Dopo le sue parole, sento solo l’abbraccio di Zeke e il mio cuore che si spezza.

Non … non ci posso credere. Lui è … è … mio fratello è … Dio!Non riesco neanche a pensarlo!

Lui se n’è andato per sempre e io non ho mantenuto la mia promessa. Non ci sono riuscita, non l’ho salvato.

Ultimamente usavo spesso la parola perfezione, vero?Già, beh … evidentemente mi sbagliavo.

La perfezione non esiste e non tutte le storie hanno un lieto fine.

Nemmeno la mia.

 

 

 

  
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