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Autore: darkangel98    12/06/2014    2 recensioni
Settantunesimi Hunger Games, prima della mietitura.
Una ragazza che ha passato gli Hunger Games, un ragazzo che li sogna.
- Almeno è l'ultimo anno di tortura.- mormorò a occhi chiusi.Le labbra ebbero un tremolio leggero e gli apparve una fossetta sulla guancia, un'ombra di sorriso. Rose deglutì, con un calore sospetto dietro le guance. - Amore, sono sedici anni, non diciotto. Queste cose potresti anche ricordarle.- Gli occhi di Ares si socchiusero, mostrando due piccole mezzelune verdi. - E' che mi offro.-disse e sbadigliò. - E' libera la casa vicino a te nel villaggio, vero?- Rose rise e la risata le raschiò la gola come acido. - Tu non ti offri.-
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You know nothing (Before our innocence was lost)



- Io morirò, Rosie.-                                                               La ragazza alzò gli occhi al cielo. - Se io posso sopravvivere agli Hunger Games a dodici anni, tu puoi sopravvivere alla Tecnologia Militare.-                                                             -Facile per te, non hai più questo problema.- Ares chiuse il libro e si massaggiò le palpebre. - Il punto di fusione dell'acciaio arriva a-  ripetè con voce atona, infilò un dito tra le pagine per sbirciare e Rose gli tirò una sberla, schiacciandogli il ciuffo nero.         
 - Come fai a non saperlo?- lo derise, alzando gli occhi sul soffitto. - I tuoi non costruivano armi una volta?-                     Il ragazzo sbuffò. - Mio papà non mi ha mai spiegato dove sia il punto di fusione di niente. Quando diventa arancione, ci puoi fare una spada e basta.-        
Sistemò la testa sulle gambe della ragazzina e buttò il libro sul pavimento.  
- Almeno è l'ultimo anno di tortura.- mormorò a occhi chiusi. Le labbra ebbero un tremolio leggero e gli apparve una fossetta sulla guancia, un'ombra di sorriso. Rose deglutì, con un calore sospetto dietro le guance.
- Amore, sono sedici anni, non diciotto. Queste cose potresti anche ricordarle.-                                        
Gli occhi di Ares si socchiusero, mostrando due piccole mezzelune verdi. - E' che mi offro.-disse e sbadigliò. - E' libera la casa vicino a te nel villaggio, vero?- 
Rose rise e la risata le raschiò la gola come acido. - Tu non ti offri.-  
Ares sorrise, affondò i gomiti nella coperta e inarcò la schiena sfiorandole goffamente l'angolo della bocca con le labbra.  -Non ti va bene? Vuoi restare l'unica vincitrice della coppia così puoi farmi sentire inferiore?-              
- Ma ti pare?-  ribattè, e la voce della coscienza le sussurrò sicura? all'orecchio. La ignorò. - E' stupido.-
Ares alzò il sopracciglio. - Lo so che ti volevi offrire anche tu anche se ti hanno estratto prima.- ridacchiò, con quella voce da bambino che aveva ogni tanto.    
- Per una volta che ho degli obiettivi decenti nella vita lasciami fare, Rosie.-                    
- Obiettivi decenti?- lo prese in giro.   
- Sì, i Giochi sono una cosa taanto bella, la tua mamma non te l'ha insegnato, piccolina?- cinguettò Ares, e fece scorrere la mano sulla sua guancia, tirando una ciocca rossa tra le dita. Rose strinse le labbra ma lo lasciò fare.          - Non sai niente dei giochi, Ares.- mormorò seguendo l'arco delle sopracciglia con il dito, lo sguardo fisso sulla bandiera del Distretto che aveva sul muro.                      
Lui aprì gli occhi sotto di lei, le punte rosse dei capelli di Rose toccavano il nero dei suoi capelli. - E tu cosa ne sai?- chiese, in tono così naturale che Rose scoppiò a ridere. - Io ci sono stata, razza di scemo!- sbottò.
Il dito si arrotolò ancora intorno al ciuffo di capelli, piccole fitte al ritmo svogliato che avevano tutti i suoi gesti.
- Per me ti sei dimenticata. Eri solo una bimba.- La sbeffeggiò. Rose gli diede uno schiaffetto sulla mano.
-Era due anni fa!- Il ragazzo le afferrò la mano e la tirò giù, finchè i loro nasi si toccarono.                
- Eri una bimba. Sei una bimba ancora.- ridacchiò, dandole un bacio.                                              
Rose fece una smorfia a contatto con le sue labbra mentre si staccava. - Sono una bimba ma non ti sto dicendo cazzate, Ares. Sarà perchè ero troppo piccola per godermeli, ma ti assicuro che non c'è nulla di così divertente da rischiarci la vita, non vale la pena. E quel che viene dopo è atroce... praticamente Capitol City ti vuole l'anima, devi passarci metà della vita, fare delle cose assurde e- Ares la zittì con un bacio e sbuffò rumorosamente.
- Sei una bimba se pensi che io ascolti i consigli prima di fare qualcosa, piccola.- La ragazza sospirò. - La vita è tua.- mormorò senza convinzione.                          
Si chiese se dovesse cominciare a fargli un resoconto un po' più preciso per convincerlo, ma sentiva come un muro di spine arrotolato intorno a quella parte della sua vita, che si rifiutava di far uscire qualunque dettaglio.
Era la sua ragazza: non voleva che pensasse a lei come una vittima e una puttana.                    
- Di sicuro non fanno male come i compiti di Tecnologia militare.- mugugnò il ragazzo, Rose seguì il suo sguardo fuori dalla finestra e vide le stelle.                          
Si tirò la trapunta leggera addosso e si accoccolò stretto a lei. Aveva quel modo di addormentarsi all'istante, come tutti i ragazzi. Chiuse gli occhi, con le braccia allacciate ai suoi fianchi.   
Rose gli diede un bacio sulla fronte e posó piano le mani sulle sue. Non sapeva se trovarlo tenero o irritante, quel modo di fermarsi appena sotto il seno ogni volta che dormivano insieme, come se fosse una quattordicenne vergine qualunque che non l'ha data a tutta Capitol City.
- Lo vedi? Non ne sai nulla. Pensi che sia tutto bello e che la vittoria non cambi le persone.- sussurrò con le labbra tra i suoi capelli. - Sei tu il bambino qui.-                                        
Appoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. - Sai che ti dico? Fai quel che ti pare, ma se muori ti resuscito e ti ammazzo.-   Il ragazzo aprì un occhio.
-Okay.-

                                                                                     
Il tridente emise un risucchio, staccandosi scuro di sangue, il cannone suonò, il ragazzo del 4 alzò il pugno al cielo.  Rose non voleva guardare lo schermo.      
Lyme la guardò compassionevole, tese una mano come per esortarla a piangere sulla sua spalla. La ragazzina si tenne dentro le lacrime, pronte a esplodere sotto la doccia, appena avesse potuto nasconderle. Un singhiozzo le bloccò l'aria in gola. - Io gliel'avevo detto.- fu tutto ciò che riuscì a dire.




Sclerotime                                                                                                                                                
Allora, intanto Rose è la mia mentore del 2 nella bellissima interattiva La diabolica edizione della memoria di Clovniss_Kia.                                                             Io non so che senso abbia ciò. So che avevo questi OC che a stento ricordavo di avere, e stavo guardando la 4 X 9 di GoT con le lacrime più o meno ovunque quando mi è salito il parallel. Effettivamente, quel povero cristo di Ares muore negli HG ed è una delle mie coppie più demenziali e angst allo stesso tempo.                                    
Nothing left to say.
Ciao! darky <3                          
  
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