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Autore: smile_tears    12/06/2014    10 recensioni
«Ehi, Harry, calmati! Non farti problemi, ci verrò comunque» dissi sorridendo intenerita da quella reazione che, per la prima volta, aveva usato nei miei confronti.
«Dici sul serio?» chiese sorpreso.
«Si, Harry, sono seria. Non importa che me lo hai detto il giorno prima, verrò ugualmente» ripetei nuovamente.
«C’è solo un problema» disse tornando insicuro.
«Che problema?» chiesi tranquilla, convinta che fosse una sciocchezza.
«Sarai l’unica ragazza domani sera» disse tutto d’un fiato.
Merda.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Amore a mezzanotte'
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A (not so) lonely girl
“A Fabio, perché,
nonostante tutto,
continuo ad amarlo”
 
Era un normale pomeriggio estivo, uno di quelli afosi in cui non si ha voglia di fare niente se non poltrire tutto il giorno sul divano. Ed era esattamente quello che stavo facendo io.
In realtà volevo uscire con le mie amiche ma, come sempre, nessuno mi rispondeva ai messaggi. Quando iniziava l’estate il mio telefono diventava completamente inutile, non c’era nessuno che si interessasse di me, non arrivavano mai messaggi ed era per questo che mentre io ero comodamente distesa sul divano a vedere la televisione, il mio cellulare si trovava abbandonato sul mio letto, dall’altra parte della casa.
Dopo un po’, però, mi venne in mente che mia nonna sarebbe dovuta venire a casa e che mi avrebbe avvisata del suo arrivo telefonandomi, per non farmi prendere un colpo.
Per questo mi alzai svogliatamente dal divano e andai in camera mia a recuperare il telefono. Dopo che lo ebbi sbloccato, mi venne un colpo: avevo 4 chiamate perse.
All’inizio pensai che fosse mia nonna e che, di conseguenza, fossi in guai seri ma quando aprii il registro delle chiamate vidi che era un numero sconosciuto. O meglio, non era salvato sul telefono ma io ricordavo di averlo già visto.
Non feci in tempo a pensare a chi potesse appartenere quel numero, che il mio telefono squillò di nuovo.
«Pronto?» risposi.
«Ciao Natalie, sono Harry»
Solo a sentir pronunciare quel nome le mie guance si tinsero di un rosso fuoco, mentre nella mia testa si ripeteva un unico pensiero “Harry mi ha chiamata, Harry mi ha chiamata!”.
Tossii per ridarmi un contegno. «Ciao Harry, dimmi» risposi poi, cercando di non fargli capire che avevo la voce stridula a causa dell’emozione.
«Ecco, mi sembra ingiusto dirtelo ora, ma credo che sia meglio così piuttosto che non dirtelo proprio» disse balbettando «Come ben sai, la settimana scorsa è stato il mio compleanno ma, per alcuni problemi a casa, non ho potuto festeggiare. Per questo mi sono organizzato e domani festeggerò a casa mia» continuò, sempre balbettando.
A quel punto nella mia testa c’erano una miriade di domande: “Perché Harry è così imbarazzato? Perché me lo sta dicendo adesso? Forse perché non vuole invitarmi e, per evitare che ci resti male, me lo vuole dire prima?”.
Questi pensieri, però, svanirono non appena sentii Harry dire «E per questo, anche se mi sembra maleducato invitarti il giorno prima della festa, volevo chiederti se ti va di venire»
A quelle parole un enorme sorriso si fece largo sul mio viso, e mi dovetti trattenere dal non urlare dalla gioia.
«Se poi non ti va di venire ti capisco, avrei dovuto avvisarti prima e mi dispiace tantissimo non averlo fatto, ma mi sono completamente dimenticato, scusami» disse impacciato e agitato come non mai.
«Ehi, Harry, calmati! Non farti problemi, ci verrò comunque» dissi sorridendo intenerita da quella reazione che, per la prima volta, aveva usato nei miei confronti.
«Dici sul serio?» chiese sorpreso.
«Si, Harry, sono seria. Non importa che me lo hai detto il giorno prima, verrò ugualmente» ripetei nuovamente.
«C’è solo un problema» disse tornando insicuro.
«Che problema?» chiesi tranquilla, convinta che fosse una sciocchezza.
«Sarai l’unica ragazza domani sera» disse tutto d’un fiato.
Merda.
 
«Stai davvero dicendo che sarai l’unica ragazza domani sera?» mi chiese per la centesima volta Louis, il mio migliore amico.
«Si Lou, è quello che ti sto dicendo da ore. Anche se mi sembra strano, perché non ha invitato anche la sua ragazza?» dissi sedendomi sul mio letto, dove era comodamente  sdraiato Louis.
«Mi sono dimenticato di dirti una cosa!» urlò mettendosi subito a sedere.
«Che cosa, Lou?» chiesi tranquilla.
«L’altro giorno ho visto la ragazza di Harry piangere davanti alla sua scuola, forse hanno litigato e per questo non l’ha invitata!» trillò entusiasta.
Mi voltai di scatto verso lui, con gli occhi sbarrati «Stai dicendo sul serio?» dissi aprendomi in un enorme sorriso.
«Si, Nat, non sono mai stato più serio di così!» disse sorridendomi.
«Grazie Lou, grazie!» urlai, buttandomi letteralmente su di lui.
Louis scoppiò a ridere, con me al seguito, poi alzandosi disse «Ora devo andare, domani fatti trovare pronta che passo a prenderti io. Ciao raggio di sole»
«Ciao Lou» dissi dandogli un bacio sulla guancia.
 
Era ormai sera, avevo detto a mia madre del compleanno e sembrava essere più felice lei di me. Poi, però, mi accorsi di aver dimenticato la cosa più importante: il regalo.
E per questo alle dieci di sera mi ritrovai a camminare avanti e dietro per la mia stanza, aspettando che Niall Horan, il migliore amico di Harry, mi rispondesse al telefono per potergli chiedere qualche consiglio su cosa regalare al festeggiato.
«Dai, Horan, rispondi» borbottai mentre mi mangiavo le unghie  a causa del nervosismo.
Dopo il decimo squillo, Niall si decise a rispondermi.
«Natalie?» chiese stranito.
«Si, Horan, sono Natalie» dissi acida.
«Cosa ti serve? Di solito non chiami mai a quest’ora» chiese andando dritto al punto.
«Ho bisogno del tuo aiuto, Niall» dichiarai sconsolata.
«Questo lo avevo capito» disse, e immaginai che avesse alzato gli occhi al cielo.
«Gentile come sempre, eh Horan?» dissi ironica.
«Senti chi parla, la gentilezza fatta persona» ribatté
Sbuffai, perché non mi andava di dargli ragione «Ho bisogno di una mano per il regalo di Harry» cambiai argomento.
«Ora capisco perché hai chiamato a quest’ora» disse «Comunque non farti problemi, una delle magliette che usa di solito andrà più che bene, si accontenta di poco» continuò.
«Grazie Niall, sei stato gentilissimo» dissi finalmente tranquilla.
«Di niente Natalie. Ci vediamo domani, buonanotte» rispose.
«Buonanotte Horan, a domani» dissi per poi riattaccare il telefono e buttarmi letteralmente sul letto, già eccitata per quello che sarebbe potuto succedere il pomeriggio seguente.
 
«Dio mio, mamma muoviti! I capelli non diventano lisci da soli se non li piastri!» urlai in preda all’ansia.
«Calmati, tesoro, sono solo le sei» disse mia madre, cercando di calmarmi.
«Appunto mamma, sono le sei e io alle sei e mezza devo essere pronta perché viene a prendermi Louis» cercai di farla ragionare.
«Ci metto dieci minuti per farti i capelli, sta tranquilla» ribatté.
Rassegnata mi sedetti sulla sedia e pregai mentalmente che mia madre si sbrigasse.
«Natalie sei bellissima!» esclamò mia madre quando ebbe finito di farmi i capelli, venti minuti più tardi.
Mi guardai allo specchio soddisfatta, non ero mostruosa come al solito, mia madre aveva fatto miracoli.
«Grazie mamma» dissi sorridendo, per poi abbracciarla.
«Chi lo sa, forse stasera tornerai a casa fidanzata» disse mia madre con occhi sognanti.
«Non farti illusioni mamma» decretai alzando gli occhi al cielo.
«Ma non dire scemenze! Stasera Harry cadrà ai tuoi piedi!» disse mia madre dandomi uno schiaffo sul braccio.
A quelle parole avvampai immediatamente «A me non piace Harry e poi è fidanzato!» quasi urlai.
«Si che ti piace, è inutile che cerchi di nasconderlo. È dalle elementari che gli vai dietro!» disse mia madre arrogantemente.
Avrei voluto risponderle ma, fortunatamente, il clacson della macchina di Louis mi salvò.
«È arrivato Louis, devo andare. A stasera» dissi correndo letteralmente fuori casa.
«Ciao Lou» salutai appena entrai in macchina.
«Ciao Nat, sei bellissima!» esclamò baciandomi una guancia.
«Grazie, ma anche tu non scherzi» risposi fissandolo dalla testa ai piedi.
«Grazie. E se abbiamo finito con i complimenti possiamo anche partire, no?» disse Louis divertito.
«Andiamo allora!» esclamai entusiasta, dopo aver messo la cintura.
 
«Harry!» urlò Louis appena lo vide.
«Louis!» rispose di rimando.
I due si abbracciarono, come se non si vedessero da giorni, lasciandomi li come un' idiota.
Infastidita, tossii per portare l’attenzione su di me e quando Harry mi vide «Natalie!» urlò venendo ad abbracciarmi.
«Auguri riccio!» esclamai continuando ad abbracciarlo.
«Sono contento che tu sia venuta, anche se mi dispiace non aver trovato qualche altra ragazza per farti compagnia» disse abbassando lo sguardo.
«Sta tranquillo Harry, non importa» dissi.
Ad un certo punto alzò la testa «Vieni con me, ho avuto un idea!» disse entusiasta.
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che mi prese per un polso e mi trascinò verso suo padre.
«Papà potresti darmi le chiavi della macchina, per favore?» chiese appena gli fummo vicini.
«Dove vorresti andare, scusami?» chiese stranito.
«Da nessuna parte, tranquillo. Voglio solo portarla nel garage» rispose lui tranquillo.
«Tieni. Ma, mi raccomando, fai attenzione» disse suo padre porgendogli le chiavi.
Harry non gli rispose nemmeno e mi trascinò verso la macchina. Salì al posto del guidatore e vedendo che io non salivo disse «Vuoi salire o no? Muoviti!»
Anche se un po’ titubante, feci come aveva detto e mi sedetti al posto del passeggero.
«Sicuro che mi posso fidare? Non è che morirò per fare quattrocento metri di macchina insieme a te?» chiesi sorridendogli arrogantemente.
«Ma dai! Sei venuta in macchina con Louis, perché non dovresti venire con me?» chiese fingendosi offeso.
«Forse perché Louis è due anni più grande di noi e ha la patente mentre tu no?» gli risposi retorica.
Harry sbuffò, senza però riuscire a nascondere un sorriso divertito, e senza aspettare un mio consenso partì.
«Complimenti Styles, sei meno imbranato di quanto pensassi» esclamai quando fummo scesi dalla macchina.
«Grazie della fiducia, Natalie» disse alzando gli occhi al cielo.
«Di niente Harry, tranquillo» continuai a prenderlo in giro.
«Se ti prendo ti uccido» disse cercando di trattenere le risate.
«Vediamo se mi prendi, allora» dissi con aria di sfida, iniziando a correre come una matta con Harry  alle calcagna.
Inutile dire che mi prese e che, per penitenza, mi fece il solletico.
Ma a me andava bene così.
 
Ormai si era fatto tardi. Erano le undici di sera ed avevamo da poco scattato le foto con la torta. In quel momento stavo messaggiando con le mie amiche, dato che avevo perso di vista Harry da un buon quarto d’ora.
Ad un certo punto sentii due mani posarsi sui miei fianchi e mi trattenni dall’urlare.
«Cavolo, Harry, mi hai fatto prendere un colpo!» dissi tirandogli uno schiaffo sul braccio.
Harry scoppiò a ridere socchiudendo gli occhi e facendo comparire le fossette.
A quello spettacolo sorrisi istintivamente, l’arrabbiatura mi era già passata.
«Non volevo spaventarti, scusami» disse Harry abbracciandomi, stringendomi forte al suo petto.
Arrossii violentemente e ringraziai il cielo che nel giardino ci fossimo solo io e lui, mi sarei vergognata tantissimo a farmi trovare in quelle condizioni in compagnia di Harry.
Ci separammo solo quando sentimmo qualcuno dietro di noi che tossiva.
Ci voltammo entrambi e trovammo Louis che ci fissava.
«Scusate se vi disturbo, ma devo portare Natalie a casa se non voglio che sua madre mi uccida» disse sorridendo dolcemente.
«Certo Lou, ora arrivo» dissi ricambiando il sorriso.
Louis annuì e dopo aver salutato Harry si avviò in  macchina lasciandoci da soli.
«Allora io vado» dissi sorridendo imbarazzata.
«Oh, ok» rispose grattandosi la nuca.
«A domani allora. Buonanotte» dissi sorridendogli, per poi voltarmi.
«Aspetta Natalie!» urlò Harry.
Mi voltai e «Dimmi» dissi.
Ma non feci in tempo a finire la frase che le sue labbra si trovarono sulle mie, anche se solo per poco.
«Adesso si che è una buonanotte Natalie, a domani» disse e tornò dentro, lasciandomi la da sola come un idiota.



Hola!
Buonasera (o notte?) a tutti.
è tardissimo, io di solito non pubblico a quest'ora ma sto scrivendo questa storia da una settimana se non di più e dovevo
assolutamente pubblicare.
Che dire, questa one shot mi piace, anche se il titolo e l'introduzione mi fanno abbastanza schifo e, per questo, sono ben accetti consigli.
Ora mi dileguo, ringrazio solo chi arriverà fin qui e, per favore, potete recensire? Vorrei sapere cosa pensate di questa one shot, ci tengo davvero tanto.
A presto,
Miky.

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