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Autore: Loubry    13/06/2014    1 recensioni
"Tutto è cominciato circa tre anni fa, in un giorno di pioggia, se quella giornata non fosse stata così disastrosa, in questo momento non mi troverei qui, con un fidanzato meraviglioso e i suoi quattro migliori amici che ora sono diventati anche i miei. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Three years ago.
 

 

“Zayn sei sempre in mezzo! mi spieghi come faccio a ballare se non ti levi?” “cazzo Ella tranquilla! Devo pur muovermi sul palco!” “IO SONO TRANQUILLA” sbotto suscitando le risate di Harry, Niall, Liam e Louis. Zayn era irritante quando faceva così, “dai amore tranquilla” mi dice Louis cercando di tranquillizzarmi, “ok io sto tranquilla, ma Zayn si leva dalle palle.. Non ti puoi mettere di la?!” chiedo tranquillamente, “okok, io mi metto di la, ma non urlare più, mi hai perforato un timpano!”. Zayn si era messo dall’altra parte, i ragazzi avevano ricominciato le prove e io riuscivo a ballare tranquillamente.

Io e Louis stiamo insieme da un po’, da ancora prima che diventassero famosi. I ragazzi sono migliori amici dai tempi dell’asilo e mi piaceva vederli lì su quel palco, insieme, mentre stavano vivendo il loro sogno, ah io sono Ella.

Tutto è cominciato circa tre anni fa, in un giorno di pioggia, se quella giornata non fosse stata così disastrosa, in questo momento non mi troverei qui, con un fidanzato meraviglioso e i suoi quattro migliori amici che ora sono diventati anche i miei.
“cazzo la pioggia no!” esclamo mettendomi a correre. Ero appena uscita dalla scuola di danza. Continuo a correre, per arrivare a casa mia devo attraversare il parco, due isolati e poi sarei arrivata. Minchia ho detto poco, questa pioggia mi ha del tutto rovinato la giornata. Oggi è andato tutto storto, mia madre che s’incazza con me solo perché, essendo in ritardo, non ho messo la tazza del latte nel lavandino, ho perso l’autobus ben due volte, e a danza non riesco a coordinare alcuni passi, e se ci riesco non vado a tempo.
Stavo correndo come una matta in mezzo al parco, quando senza neanche accorgermene vado addosso a qualcuno facendogli cadere le cose che ha in mano.  Mi giro di scatto “Oddio scusa, non volevo, adesso ti aiuto”, “tranquilla è tutto apposto” risponde lui. Wow che voce! Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo bellissimo davanti a me. Incrocio il suo sguardo e mi ci perdo.  Ha degli occhi fantastici, azzurri tendenti al grigio. Mentre sono nei miei pensieri lo sento parlare “ma non mi dovevi aiutare?!” “oddio scusa di nuovo, solo che i tuoi occ…” dico senza neanche rendermi conto di quello che sta uscendo dalla mia bocca “no no, niente”.  Quando ci alziamo, mi guarda e nota che sono fradicia “Ehm, senti non è che vorresti che ti accompagni fino a un bar così ti ripari mentre aspetti che spiove? Noto che sei senza ombrello” “Grazie mille, ma il primo bar nei paraggi è a tre isolati da qui e io abito a due isolati, dalla parte opposta al bar, non voglio farti perdere tempo” “figurati, dai ti accompagno, comunque sia, piacere Louis!” “Io sono Ella, piacere mio”. Mentre camminavamo, giusto per passare il tempo, abbiamo chiacchierato un po’, e mi ha raccontato di essersi appena trasferito a Londra per provare ad andare ad XFactor con i suoi amici, perché ha la passione per il canto come io ce l’ho per la danza. Mentre camminavamo non mi ero accorta che si era creato silenzio e lui aveva iniziato a canticchiare.

you can take everything I have,
you can break everything I am,
like I’m made of glass,
like I’m made of paper,
go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
like a skyscraper,
like a skyscraper!

“wow Louis sei bravo a cantare! Comunque eccoci arrivati, io abito qui.. posso offrirti qualcosa per ringraziarti?” “Grazie! nono, davvero e poi non vorrei disturbare” “va bene e grazie ancora!” sorride “figurati, ci si vede in giro.”
Entro in casa e vado a sistemare la borsa di danza, quando mi accorgo che non era chiusa del tutto, la apro e controllo che ci non manchi niente “minchia, ho perso uno scaldamuscolo, vaffanculo”.  Durante il resto della giornata mi capita di ripensare a Louis che canta Skyscraper e a quegli occhi azzurri.

Una settimana dopo
Oggi mi sono svegliata stranamente di buon umore. Mi alzo dal letto e vado in bagno, ma guardandomi allo specchio noto che sembro un panda con al posto dei capelli un cespuglio. M’infilo sotto la doccia e ci rimango un po’, fino a quando non sento suonare il campanello, esco dalla doccia, ma il campanello continua imperterrito.

din don diiiin din don doooon

“ma chi minchia è che scassa a quest’ora del mattino?!” sbotto, guardo l’orologio: le 11.25. ok non era poi così presto ma avevano disturbato il mio momento di relax.
“MAMMAAAA VAI TUUUU” grido pensando che mia madre fosse in cucina, e invece,  era dietro di me “Ella che cazzo ti gridi?” “mamma pensavo fossi di la.. vabbè vai tu o vado io?” chiedo, ma visto che ero appena uscita dalla doccia, simile a un panda e con il turbante in testa, immaginavo andasse lei; infatti senza neanche rispondermi va alla porta. Nel frattempo io ero andata in camera a vestirmi e a togliermi il trucco colato.
“BOOOOM” sento qualcuno gridare dietro di me, e spaventata, sbotto “MA CHE MINCHIA TI PASSA PER LA TESTA COGLIONA!” era la mia migliore amica, Kim, era partita per l’Italia un anno fa, sapevo che doveva stare lì cinque anni, ci sentivamo ogni giorno, e vederla nella mia stanza, mi ha reso la persona più felice del mondo. “Kim! Ma che ci fai qui?!” le chiedo saltandole addosso “SOOOOORPRESAAA, Contenta?!” “siii ommioddio non ci credo, ma sei davvero tu?” le chiedo dandole dei pizzicotti per accertarmi che sia reale, ancora non riuscivo a crederci che fosse qui con me, dovevo raccontarle un sacco di cose, come dell’incontro con Louis. Passammo l’intero pomeriggio a parlare di tutto e di più, Kim mi ha raccontato di quant’è bella l’Italia e che ha trovato l’amore, ecco almeno lei lo aveva trovato. Ora toccava a me raccontare, la prima cosa che uscì dalla mia bocca fu Louis. “e chi è Louis?” “è un ragazzo che ho conosciuto, gli sono andata a sbattere mentre correvo nel parco!” “sempre la solita!” iniziai a raccontarle di quanto fosse stato gentile nell’accompagnarmi a casa, di come la sua voce mi ha colpita rimanendomi in mente tutto il tempo, dei suoi fantastici occhi color cielo, di come ne sono rimasta completamente incantata, insomma le ho descritto tutto di lui. Direi un infatuazione in piena regola.
“E non ti dico come canta!” dico a Kim con una faccia da ebete “immagino canti bene, ma ti sei vista!? Ti brillano gli occhi! Ella stai attenta non lo conosci nemmeno, mi raccomando!” “sisi, tranquilla mammina” dico scherzando a Kim, ridiamo. “Andiamo a fare shopping?!” chiedo, ma senza neanche avere una risposta mi ritrovo già fuori casa. Entriamo nel centro commerciale, Kim avvista subito un negozio di scarpe, ci avviciniamo alla vetrina notando un bellissimo paio di decolté, nere scamosciate, platò e tacco 15, stupende. Con solo uno sguardo ci capiamo al volo: quelle scarpe dovevano essere nostre. Entriamo nel negozio e subito chiediamo alla commessa se avesse i nostri numeri di quel modello e per nostra grande fortuna, c’erano. Vagavamo per il centro commerciale senza una meta precisa, giravamo per negozi senza sapere bene cosa prendere, era il nostro modo di fare shopping, ci capitava di tornare nello stesso negozio anche due o tre volte, perché non eravamo molto sicure di comprare qualcosa. Passammo davanti a un negozio di vestiti che ci inspirava parecchio, entrammo e vedemmo subito due vestiti: Kim si innamorò di un vestito molto corto, a tubino senza spalline, blu elettrico; io, invece, non riuscivo a togliere gli occhi di dosso a un vestito sempre molto corto, aveva delle maniche fino ai gomiti stile pipistrello, dietro aveva una scollatura a V che arrivava alla fine della schiena, nero. “Ella guarda che vestito! È favoloso!”
“Si è stupendo ma… guarda questo porca miseria è SPETTACOLARE! Vado a provarlo” ridiamo insieme
“Vado anch’io!”. Entriamo nel camerino, ci mettiamo i vestiti e usciamo per vedere come ci stavano, “Kim non ho parole sei bellissima!” “neanche tu scherzi, davvero sei fantastica!” “ma se ci mettiamo le scarpe appena comprate?!” dico come se fosse stata un idea geniale, “ci sta.”. Prendiamo le scarpe e ce le infiliamo, siamo bellissime! Torniamo nel camerino per cambiarci, usciamo e andiamo a pagare il conto. Una volta fuori dal negozio continuiamo il nostro giro, “Kim.. ehm.. non hai fame?” “Ok, fermiamoci a prendere qualcosa, sempre la solita, non cambi mai!”,  rido “ma che ci posso fare?! Non è colpa mia!”. Ci fermiamo al bar e Kim ordina un succo, mentre io chiedo di portarmi una focaccia ripiena con una coca cola. CAZZO ELLA MANGI COME UNA MAIALA! CONTIENITI. Ora mi ritrovo pure a parlare da sola, oddio non è possibile. Finito di mangiare andiamo verso l’uscita del centro quando mi ricordo che dovevo ricomprare gli scaldamuscoli, “Kim, aspetta! Devo prendere gli scaldamuscoli mi servono domani!”dico e mi giro di scatto andando addosso a qualcuno, ormai, mi succede ogni volta. Alzo lo sguardo e “LOUIS! Scusa ma ormai è il nostro modo di incontrarci!” “C-ciao Ella! Ma tu non hai altro da fare che andare addosso alle persone!?”



Yaaay.

Gente, sono tornata dopo due anni yeeee *scappano tutti*
Allora che dire, ecco il primo capitolo della mia Fanfiction :) 
Ringrazio innanzitutto chiunque si fermi a leggere questo primo capitolo.
Conto su una vostra recensione per sapere cosa ne pensate, e se sia il caso di continuarla.
Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo entro domenica prossima :)
Ho già tutta la storia in mente, ma non so ancora bene come svilupparla  :')
ok sto diventando troppo pesante, me ne vado 
sciao belle :) 
P.s. per qualsiasi cosa su twitter sono @Warrjor_  (se cliccate sul nick si apre la pagina del mio profilo:) ) 

   
 
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