Era questo che Stiles si ripeteva accarezzando le pareti della vecchia dimora Hale, che nonostante le fiamme, rifletteva ancora le risa delle persone che vivevano lì.
 

Era questo che Stiles pensava mentre la sua mente ripercorreva le giornate trascorse lì dentro, come se anche lui ne avesse fatto parte; i salti dalle scale, i pomeriggi davanti alla tv, i grandi pranzi. Tutto distrutto, ma non dimenticato. Esattamente come il suo cuore in quel momento, il suo cuore distrutto, per colpa di quelle fiamme, che avevano distrutto a sua volta il reduce di quel disastro, trasformandoli in carbone, esattamente come i resti di quel luogo. Pensandoci, Derek era esattamente come quella casa, distrutto, bruciato, ma ancora in piedi. E Stiles odiava quella casa, perché insieme alle risa si sentivano le urla disperate, le lacrime, il terrore. Ma Stiles aveva bisogno di sentire, di capire, così che le sue lacrime non fossero le sole a scorrere, così che il suo cuore infranto non fosse l'unico a battere lento, dolorante. Perché Stiles ci aveva provato a cercare di spegnere il fuoco che bruciava l'anima di Derek, ma non aveva portato con se nessuna precauzione, niente, c'era solo lui, il suo amore e quei suoi due occhi che pensava trasmettessero tutto quello che la sua logorroica bocca non riusciva ad esprimere. Ma non era bastato, quel suo amore sembrava aver peggiorato ancora di più quelle fiamme, come se fosse benzina o alcool, come se quei suoi occhi grandi avessero solo aumentato la brace ardente. E così si era arreso, impaurito dal fuoco, perché Stiles era solo Stiles, un ragazzetto di 17 anni, pieno d'amore e di sorrisi da ricambiare, sorrisi che a Derek non erano bastati e Stiles era convinto che fosse anche quel quello che, esattamente un anno prima, Derek aveva riunito il branco proprio in quella casa, e con la borsa già in spalla, aveva comunicato la sua pausa, la sua fuga, il suo ritiro. E nessuno aveva osato commentare, non solo perché quei suoi occhi verdi avevano assunto il colore del fuoco, ma anche perché era inutile che rimanesse lì, in quella sua casa, vuota, bruciata, ricca di dolore, come lui. E Stiles non aveva fiatato, perché sapeva che era anche colpa sua quella scelta, ma lui c'aveva provato davvero a domare le fiamme, ma niente può riuscirci se il fuoco vuole continuare a bruciare. Ed ora, eccolo qui, il ragazzetto che parla troppo, cresciuto, diventato grande da solo, perché anche lui ha avuto il fuoco dentro, il fuoco del dolore, della perdita, ma l'ha spento tutto da solo, pensando, che fosse inutile fare ancora più terra bruciata in torno a se. Ma Derek aveva deciso di andar via, di cambiare aria, e lui, si, forse l'aveva trovata la via d'uscita da quell'amore.
 

My little corner:

Questa è una one-shot senza pretese, nata da un momento di dolce malinconia, causata dall'ascolto di 'Non c'è' di Laura Pausini, scrittrice della frase principale della storia 'Non c'è via d'uscita per questo quest'amore' per chi non la conoscesse l'ascolti, è molto bella, ovviamente per chi apprezza la musica leggera italiana. E niente, se volete comunicarmi il vostro parere su mie queste parole io son quì, pronta ad ascoltarvi/leggervi.
Con affetto,
Lylyt.