Strinse tra le mani l'impugnatura della spada. Non era la prima volta che affrontava la furia della battaglia, ma questa volta era diverso. Il suo nemico era come ammantato da un'aura minacciosa, cupa, eppure magnifica. Si sentiva come soffocare davanti a quell'uomo, come se avesse una freccia conficcata nel petto che le impediva di respirare. Il suo avversario di contro era immobile davanti a lei, con la spada ancora nel fodero e il mantello color asfalto sospeso nel vento mentre la luna rifletteva grigia nel suo abito nero. La sua espressione apatica contribuiva a dare alla figura quell'aria maestosa degna di un uccello rapace. Osservava nel cielo il disco lunare con un piede appoggiato tra i merli dell'alta torre che si affacciava su un mare di nebbia.

"Quando l'astro splendente si tingerà del colore del sangue l'inizio della fine sarà segnato."

La ragazza trasalì. Mentre parlava l'uomo si girò verso di lei.

"Quando l'astro della notte sarà rosso allora i cancelli si apriranno e la guerra avrà inizio, Lince."

Lei alzò lentamente la spada davanti a se, muovendo la bocca per parlare ma senza che nessuna parola ne uscisse fuori. Dopo di che si lanciò a denti stretti contro il suo nemico che spalancò dietro di se il mantello digrignando i denti in un orrido ghigno sotto il naso adunco, col volto insanguinato. Anche lui estrasse la spada e si lanciò come una furia contro la spadaccina senza quasi toccare terra.Fu un attimo, la sua lama attraversò senza pietà il ventre della fanciulla. Un rivolo di sangue colò a terra dalla ferita e dalla bocca della ragazza. La sollevò per il collo e la tenne penzoloni sul vuoto deridendola.

"Ti ho preso gattina. Cadrai sulle tue zampe anche questa volta?"La lasciò cadere.Lei gridò ma la voce non uscì.