Vivi Un ragazzo dagli argentei capelli giaceva ormai freddo ai piedi del proprio letto ed un altro, un rosso, piangeva, affogava i singhiozzi nella camicia dell’albino e dai suoi occhi già luminosi di loro scendeva una cascata di lucciole che bagnava il petto del tanto pianto amico. -ricordo- < senti, per favore lasciami in pace, comunque per tua informazione sto preparando i vestiti per la gita scolastica, e dovresti farlo anche tu!> il rosso rimane un secondo spiazzato poi riprende subito la sua beffardaggine il biondino non rispose, aspetto che l’altro uscisse e rimase a guardare la porta chiusa, poi un singhiozzo ruppe il silenzio. “perché? perché mi odia?…perché sono un bastardo, ecco perché, sono solo uno stronzo, sono solo un frocetto però sono innamorato, sono innamorato di lui! Dal primo istante in cui l’ho visto, in cui ho visto quei freddi occhi dorati, ho sentito in me qualcosa cambiare, ho sentito un calore nel petto, però, l’ho sempre trattato male, non so perché, forse il mio orgoglio, forse la paura di sembrare diverso o forse anche lo stesso amore che mi teneva distaccato per paura di ferirlo, per paura che quest’amore proibito lo spaventasse e lo portasse lontano da me, ma ora l’ho perso del tutto, dovrò vivere senza rivolgergli una parola senza guardare quei dolci occhi, dovrò vivere senz’anima questa vita ormai priva di senso ma perché vivere?” nella stanza accanto il ragazzo rossiccio era seduto al bordo del letto, in silenzio, o almeno apparentemente in silenzio, perché nella sa mente i pensieri erano in tumulto “lo sai sei proprio un cretino! Bravo, lo hai fatto piangere di nuovo! Ma perché non riesci ad essere carino per una volta? Perché devi sempre essere cosi stronzo, e poi sei anzi sono pesante, cazzo come ho potuto dargli de frocio quando l’unico finocchio qui sono io? Sono proprio un bastardo si uno stronzo so solo far del male alle persone che amo, mia madre, i miei amici ed ora anche lui, lui ormai l’unica persona che mi rimaneva, ora ho perso anche quella!” aveva iniziato a piovere ed i biondo è nel bagno si specchia nel acqua del lavandino “- sei una femminuccia- -frocetto!- - sei solo un finocchio- - ho capito che sei solo uno stronzo!- ora basta se è questo che pensa di me, se il mio unico motivo di vita mi odia, allora, perché vivere?” un grido straziante, poi il silenzio e piccole macchie rosse che pian piano si allargano nello specchio d’acqua. “no! Cos’era quell’urlo, non dirmi che? Proveniva dalla stanza accanto dal bagno, noo. Porca… è chiuso” la porta cadde e l’esile ma atletica figura entro ed i suoi occhi si posarono subito sul pavimento, anzi sul corpo del ragazzo che giaceva a terra, il rosso si chino e sollevò lievemente il corpo insanguinato e se lo appoggio sulle esili gambe poi guardo dolcemente l’amico e sussurro < perché l’hai fatto? Perché l’hai fatto stupido?> afferrò il coltello e fa per trafiggersi il cuore ma l’altro pur morente lo ferma e sussurra stanco un ultima frase < non lo farese dici di amarmi veramente non farlo, vivi, vivi anche per me con il mio ricordo nel cuore ovunque tu vada cosi io potrò avere una morte felice e sappi che ti amavo stupido gatto, più della mia stessa vita, più della mia stessa vita kyo.> poi i suoi luminosissimi occhi si spensero ed insieme a loro l’unica persona che io abbia mai amato.