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Autore: Nani9610    13/06/2014    0 recensioni
... restarono ad osservarsi come se non ci fosse cosa più normale.
- Quanti anni hai?
- 18…
- Dio… sei… eri troppo giovane.
- Segno che ormai avevo dato tutto quello che potevo dare.
- È comunque troppo presto.
Piegò leggermente la testa da un lato, cercando di assaporare ogni attimo di quel contatto umano.
- Sei gelida.
- Tu sei caldo.
- Siamo complementari
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kat: Com'è quando si muore?
Casper: È come venire al mondo solo che al contrario e poi mi ricordo di non essere andato dove dovevo andare...
io sono rimasto qui perché papà non si sentisse solo.

 


Ancora una volta era seduta sui sedili posteriori dell’auto dei suoi genitori. Ancora una volta lei era uscita senza dire niente e  aveva bevuto. Ancora una volta suo padre l’aveva minacciata di tenerla lontana da quello stadio per vedere loro … per vedere LUI. quella nottata estiva era più calda del solito. La strada non era particolarmente trafficata. Le uniche luci che si vedevano oltre alle oro erano quelle dei trattori che andavano su e giù per la campagna inglese. Ancora una volta lei aveva portato le ginocchia al petto facendo accorciare il vestito e ancora una volta aveva appoggiato la testa ad uno dei finestrini per poi rispondere al messaggio della sua migliore amica. Iniziò a pigiare in fretta sul touchscreen del telefono mezzo rotto. Quando ebbe finito di scrivere sentì solo sua madre che gridava e la sua voce che diceva “stai attento papà.” In pochi attimi fu come se niente fosse successo. Ora lei era in piedi, fuori dall’auto vicino ad una sagoma indistinta. Si accovacciò e la osservo lentamente. L’abito a righe bianco e nero era impregnato di rosso e polvere, il viso pallido era nelle stesse condizioni e le labbra tinte d viola era socchiuse senza far uscire un filo d’aria. si avvicinò all’auto e vide suo padre e sua madre ancora scossi che cercavano di capire cosa fosse successo. Sua madre si voltò e guardò fuori dal finestrino. Lei la guardò ma era come se fosse invisibile. La donna le passò attraverso per andare a soccorrere la figura accanto alla quale si era accuccia. Quella era lei. si osservò al punta dei piedi. Un abito chiaro la fasciava e le circondava le caviglie per poi accarezzarle i piedi nudi. La pelle era immacolata e le mani con le unghie sempre laccate di nero erano al naturale. Si portò le mani al viso e iniziò a piangere. lei non ce l’aveva fatta.
La mattina dopo si ritrovò attaccata alla parete della sua vecchia aula vuota. Ancora la campana non era suonata. Vide la sua migliore amica entrare e sedersi al loro solito posto. la vide armeggiare con il telefono. Andò a sedersi accanto a lei e la chiamò.

- El? Sono qui. guardami …

Lei non si girò. Continuò ad ascoltare la musica con un sorriso stampato in faccia. Lesse il messaggio inviato. Era per lei e diceva che mancavano appena 3 giorni al concerto più importante delle loro vite. Lei sospirò. Quante cose non era riuscita a dirle prima di andarsene. Lentamente la stanza iniziò a riempirsi e per ultimo entrò il professor Price con un’aria più seria del solito. In un attimo attirò l’attenzione di tutti che rimasero ad osservarlo mentre diceva quelle parole che la ragazza non avrebbe mai voluto sentire. Un incidente, lei non ce l’ha fatta. Vide El crollare e sentii un bisbiglio partire dal fondo della classe. Lei iniziò a correre e a gridare.

- Sono qui! sono qui! guardatemi! Non me ne sono andata! Signor Price mi guardi, mi ammonisca, mi mandi dal preside la prego. Non me ne sono andata! La-la prego. Guardatemi. El, El sono qui! guardami! So che puoi vedermi, sforzati! Sono qui, sono sempre qui, no-non me ne sono andata….

Lentamente si lasciò cadere sul pavimento freddo e i capelli biondi le scivolarono sulle guancie.

- Sono qui…

Era solo un sussurro che nessuno sentii. Nessuno la guardava, nessuno sapeva che lei fosse li.

-  Le lezioni di oggi sono sospese. Signorina Brooks, i suoi genitori sono qui fuori. credo sia meglio che se ne vada a casa.

El annuì lievemente e si alzò dalla sedia senza dire o fare niente. Uscì dalla classe e attraversò il corridoio pieno di gente che l’additava e bisbigliava.

- Smettetela di guardarla così! basta!

Le grida non arrivarono alle orecchie di nessuno e la ragazza continuò a stare al fianco dell’amica per tutto il tempo. quando salì in auto le si sistemò accanto e le sfiorò una guancia. El per un attimo alzò lo sguardo come se sapesse che lei ci fosse ma in quel momento quegli occhi non riflettevano nessuna immagine. Lei non la vedeva.

- Sono sempre qui bimba. Sono sempre qui accanto a te.

La ragazza arrivò a casa e lei le rimase accanto tutta la notte, anche quando gridava di non voler andare più a quel maledettissimo concerto che per loro valeva tutto. sua madre l’aveva convinta ad andare, perché sua madre la conosceva  e sapeva che non avrebbe approvato di vederla a casa e non sotto quel palco a saltare insieme ad altre migliaia di ragazze. Quella notte El pianse e per la prima volta scrisse un Tweet che avrebbe volentieri fatto a meno di scrivere e nel quale avrebbe preferito non menzionare lei o loro.

@Real_Liam_Payne La mia migliore amica se n’è andata. Lei amava te e gli altri anche se non sapevate della sua esistenza.

Scritto quello chiuse il suo portatile provò a dormire anche se con molta fatica. Non poteva immaginare che quel tweet avrebbe subito ricevuto risposta. Non le importava. Voleva solo che lui lo sapesse. Era quello che meritava Meg, che lui sapesse, almeno ora, della sua esistenza.
Il giorno dopo passò in fretta, maledettamente in fretta. Rimase appostata fuori dall’O2 arena tutta la notte fino al giorno dopo. Quando i cancelli si aprirono El corse più forte che poté fino ad arrivare alle transenne. Rimase appostata li tutto il tempo fino all’inizio del concerto d’apertura con i 5Sos. Suonarono per ultima Beside You. Dio se era vero. Sentiva che Meg era vicino a lei, e lei era esattamente davanti a lei a guardarla con un sorriso dolce che sperava potesse vedere. Meg restò li, ad aspettare insieme a lei che loro cinque uscissero e cantassero. Capì che era il momento quando El sorrise vedendo uscire il ragazzo per cui aveva parso la testa. Restò a guardarli insieme a lei, a cantare, a ballare. Dopotutto era  quello che doveva succedere. Dovevano essere loro due sotto quel palco. Cantarono ogni singola canzone, poi verso la fine, sentì la voce calda e tranquilla di Liam che annunciava un piccolo cambio di programma. Sul maxischermo apparve il tweet che El aveva scritto al sera prima  e le note di Half a heart. Meg per quanto non potesse più essere li fisicamente si sentì attraversare da un brivido quando sentì le loro voci fondersi insieme. Salì sul palco e li osservò per bene tutti e cinque, poi tornò con gli occhi su di El. Lei era li, da sola, senza nessuno al suo fianco con gli occhi che imploravano di essere notata da Harry. In un attimo si ritrovò ad entrare nel corpo del riccio. Gli fece guardare la foto sul tweet e poi lo fece girare verso il pubblico. A quel punto le i uscì e lui rimase a guardare El come se non avesse mai visto niente di più bello. Lentamente scese dal palco e andò di fronte a lei e le strinse una mano. El pianse. Pianse come la sera prima e quella prima ancora.

- Grazie Meg.

Lei sorrise. Lei le sarebbe stata accanto. Sempre, e comunque. Quando la canzone finì, finì anche tutta la magia. I ragazzi uscirono e El voltò le spalle al palco ma fu subito richiamata. Un uomo le aveva gentilmente afferrato la spalla e le aveva aperto una transenna per farla passare. Prese a camminargli accanto con un filo d’ansia che le stringeva lo stomaco. Arrivarono dietro al palco e lei vide i ragazzi discutere animatamente tra loro.

- Per la miseria! Era li vi dico! L’ho vista! Era sul palco con noi!
- Devi essertelo immaginato.
- Vi dico che era li! Devo vedere le riprese… dove sono le riprese!
- Liam calmati. non è questo il momento adatto.

I ragazzi si voltarono verso di El e la guardarono con compassione. Provavano pensa per lei. Meg era rimasta in disparte ad osservarla. Così timida, così agitata, sentiva il suo cuore battere all’impazzata. Era riuscita a combinare qualche cosa di buono alla fine. Guardò i ragazzi avvicinarsi a El e tendergli al mano uno per volta.

- È ridicolo da dire, ma ci dispiace.
- Le sarebbe piaciuto essere qui.
- E a noi sarebbe piaciuto conoscerla. Liam ha curiosato nel suo account tutta la notte. Doveva essere un tipo forte.
- Lo è ancora.

Niall e Zayn le sorrisero. Meg si sentì felice e appagata. Aveva fatto la cosa giusta per una volta. I ragazzi rimasero a discutere per un po’ assieme a lei poi le dissero di aspettare, Liam però tornò subito indietro.

- Lei è qui.
- C-come?
- È qui, l’ho vista. Lei è accanto a te. Lo so.
- Lo so anche io.

Si sorrisero a vicenda. Prima di abbandonare il dietro le quinte si rividero tutti un’ultima volta e prima che El se ne andasse Harry le lasciò un tenero bacio sulla fronte e un biglietto con il suo numero.

- In caso avessi bisogno di parlare … certe … certe volte è più semplice parlare con uno sconosciuto che con degli amici.

El lo abbracciò e lo lasciò andare. Li guardò salire su tour bus e poco dopo di loro vide anche i 5sos che dolcemente le lasciarono una carezza sulla spalla, tranne Luke e Ash che la strinsero delicatamente in un abbraccio.

- Andrà tutto bene.

Michael e sorrise e sparì insieme agli altri dentro un bus più piccolo.  El fu scortata all’uscita dove i suoi genitori la stavano aspettando. Quella sera Meg era più che convinta che El non avesse bisogno di qualcuno che vegliasse su di lei. era convinta che quella sera avrebbe dormito sogni tranquilli.
Meg si alzò in aria e iniziò a volare dietro all’immenso bus con dentro loro cinque. Attraverso le pareti spesse e se ne restò immobile in un angolo ad osservarli. Harry e Zayn stavano già dormendo, Louis era al telefono e dava la buona note alle sorelle, Niall strimpellava qualche accordo e Liam aveva un’espressione seria e tirata mentre osservava lo schermo del suo telefono.

- Che stai facendo Payno?
- Neinte…
- Ancora sul profilo della ragazza?
- Mi scriveva ogni giorno.
- Tutte lo fanno.
- Ma non così Niall.. Non menziona un follow da nessuna parte.
- È da ieri che stai sul suo profilo. Dovresti staccare.
- Dovresti vederlo.

Il biondo posò la chitarra sul sedile e andò dall’amico ed entrambi osservarono la bacheca piena di foto, citazioni di libri, video musicali, disegni.

- Doveva essere speciale.
- La sua amica ha detto che è ancora speciale.

Niall gli diede una pacca sulla spalla e si rimise sul sedile a suonare la prima cosa che gli passava per la testa. Liam si sentiva in colpa in un certo senso. Notarla solo ora che lei non c’era più. non era giusto.

- Liam?
- Che vuoi Louis?
- Smetti di guardare quel profilo e vai a letto.
- Non le ho mai risposto Louis.
- Non puoi farci niente.

L’amico lo guardò e gli fece un sorriso sghembo prima di alzarsi e andarsene nella sua brandina come tutti gli altri. Liam si passò una mano sul collo e si decise ad alzarsi. Si tolse la scarpe e la maglietta prima di infilarsi a letto. Prima di chiudere gli occhi rifiutò l’ennesima chiamata della serata. Non aveva voglia di parlare con nessuno. Spento il telefono appoggiò la testa sul cuscino e iniziò a respirare pesantemente.
Meg rimase ad osservare Niall mentre muoveva le dita sulla tastiera della chitarra. Era un peccato che durante i live non suonasse in quel modo. Si sedette sul sedile accanto a lui e si portò le ginocchia al petto per poi appoggiarci il mento. Le piaceva osservare le persone, non fissare, osservare. quando osservi tutto ti sembra più chiaro e semplice, riseci a scoprire tutte le sfaccettature delle persone solo con uno sguardo. Rimase li finché anche Niall non decise di andarsene. Il bus era sprofondato nel silenzio e nel buio e Meg era rimasta li. Si avvicinò alle brandine e osservò i ragazzi uno per uno. Sorrise guardando Zayn con un rivolo di bava sulle labbra e Louis che rideva perfino nel sonno. Rimase più tempo ad osservare Liam. si posò sul suo letto e iniziò ad accarezzargli i contorni del viso. La fronte spaziosa, le sopracciglia folte, la mascella pronunciata e per ultime le labbra carnose. Quante volte aveva sognato di baciarle.

- Dio quanto sei bello. Cosa darei perché tu potessi vedermi.

Mentre Meg sfiorava con la punta delle dista il suo petto una mano di Liam la raggiunse. Meg ritrasse subito la mano ma poi la fece tornare al suo posto e Liam sospirò.

- T-tu puoi sentirmi...

La voce di Meg arrivò delicata e flebile alle orecchie di Liam e lui in tutta risposta schiuse appena di gli occhi. Si riusciva a vederla. Era come un riflesso. Meg era un specie di pulviscolo che riflette la luce. La vedeva ad intermittenza. La luce dei lampioni dell’autostrada la illuminavano appena. Liam si fece più in la e si sistemò su un fianco invitando quello che restava di Meg a sdraiarsi accanto a lui. la ragazza lo fece e riprese ad accarezzargli le guancie facendolo sospirare. Liam chiuse le tende e accese al torci del suo telefono attenuando però la luce con un lembo del lenzuolo scuro permettendogli di vedere il viso di Meg. gli occhi erano grandi e chiari, la pelle bianca, i capelli lunghi e biondi, le guancie sembravano dannatamente morbide, esattamente come le sue labbra. Liam non resistette e provò ad accarezzarla, riuscendo però solo ad attraversarla. Meg gli sorrise triste.

- Ho sperato per anni di sentire una tua carezza.
- Mi dispaice. Ha… ha fatto male?
- Morire?
- Si…
- È più veloce di un soffio. La cosa che fa più male è sapere che gli altri non ti vedono.
- Perché io ci riesco?
- Non ne ho idea. Ma sono contenta che tu ci riesca.
- ti ho vista stasera. Eri sul palco con noi che sorridevi a El.
- Non mi aspettavo che qualcuno potesse accorgersi di me.
- E io non mi aspettavo di poterti vedere…

I ragazzi risero e restarono ad osservarsi come se non ci fosse cosa più normale.

- Quanti anni hai?
- 18…
- Dio… sei… eri troppo giovane.
- Segno che ormai avevo dato tutto quello che potevo dare.
- È comunque troppo presto.
- Già…
- Sospirarono entrambi e li si avvicinò di più a quel riflesso freddo.

- Liam?
- Si?
- Mi avresti mai notata in una circostanza diversa da questa?
- Forse se stasera fossi stata li con El con il vestito a righe e il rossetto viola che avevi in una delle tue foto si.
- Ha-hai visto le mie foto?
- Sono due giorni che non faccio altro… mi… mi dispiace di non averti mai risposto.
- Mi bastava solo che tu vedessi i tweet. Non ambivo ad una risposta vera e propria.
- Sei così diversa…
- Dalla ragazza delle foto?
- Da tutte.

Liam restò ad osservarla mentre Meg iniziò ad alzarsi dal suo letto.

- Dove.. dove vai?
- Via.
- Co-come? Perché?
- Non posso stare qui.
- Ti prego, resta ancora un po’.
- Mi farei del male …
- Tu… tu senti ancora qualcosa?
- Si… i sentimenti sono ancora la loro posto. darei di tutto pur di no averli più.
- Perciò… senti qualcosa se io provo ad accarezzarti?
- Non fisicamente. Ti sento in una maniera più astratta. Mi sento come quando guardavo le tue foto.
- Cioè?
- In pace con il mondo…
- Tu mi amavi…
- Insieme ad altri milioni e milioni di ragazze….
- Parlo sul serio.
- Si.
- Ho sempre voluto conoscere una come te…
- Ora l’hai fatto. Mi hai conosciuta signor Payne.
- Ho parlato con te solo qualche minuto.
- Ricordi quello che hai detto ad El?
- Tu ci sei sempre. Non te ne andrai.
- Esatto. Sarò sempre qui. sempre accanto alle persone che mi pensano.
- Vuo-vuoi dire che se ti penserò sarai qui? potrò vederti?
- Solo se vuoi veramente qualcosa riesci ad ottenerlo …

Meg iniziò a scivolare giù dalla brandina e Liam la seguì. Lei era ferma al centro del mini salotto del Bus che emanava una flebile luce bianca.

- Meg?

Lei si girò un attimo e vide Liam avvicinarsi. Provò a sfiorarla ancora una volta con il dorso della mano e straordinariamente questa volta Meg riuscì a sentire il calore della pelle di Liam sul suo collo. Piegò leggermente la testa da un lato, cercando di assaporare ogni attimo di quel contatto umano.

- Sei gelida.
- Tu sei caldo.
- Siamo complementari
- Già… anche per il fatto che tu sei vivo e …
- Non mi importa.

Liam le sorrise dolcemente ancora una volta prima di avvicinarsi un po’ di più. iniziò a far scorrere le mani sul riflesso di Meg, riuscendo a percepire appena la sua pelle. Riusciva a sentirla e questo le bastava.

- Vorrei tanto baciarti…
- Sarebbe un pochino strano… baciare un riflesso che non è quello della tua ragazza.
- Lei ora non c’è… non c’è più…
- A-ah no?
- No.
- Quando… quando vi siete…
- Lasciati? più o meno ora.
- cosa?
- Sento di volere te. Se solo io riesco a vederti ci sarà un motivo no? magari stasera avrei dovuto vederti, parlarti, magari farmi una foto con te e lasciarti il mio numero… forse è perché eri per me che riesco a vederti.
- Sono uno spettro Liam. Io non esisto. Riesci a malapena a vedermi. Non puoi pensare un cosa del genere, e poi non sai nemmeno chi sono. Potrei essere la cosa peggiore che ti sia mai capitata. non lasciarla...

Liam tornò con le mani sul suo viso e prese a sfiorarlo delicatamente come per paura di romperlo.

- Respinto da un fantasma…
- Non ti ho respinto, non potrei mai farlo. Avrei sempre dato tutto pure di vivere una cosa del genere con te.
- Questo … questo vuol dire che posso baciarti prima che tu sparisca?
- Si… puoi.

Meg iniziò a levitare per arrivare all’altezza di Liam e subito provò a portare le mani sul suo viso facendolo rabbrividire. Le ritrasse immediatamente ma lui la incitò a rimetterle dov’erano esattamente come prima sul suo torace. Liam si concentrò. Meg aveva detto che tutto era possibile se lo voleva davvero. Bene. Lui in quel momento non voleva altro che baciarla. Posò delicatamente le labbra alle sue e sentì freddo. Lentamente le loro bocche si schiusero e Liam iniziò ad accarezzare la lingua di Meg come se non avesse altro scopo nella vita. iniziò a sentire il corpo di Meg in maniera più concreta sotto le sue mani e con gli occhi schiusi la vide prendere forma. Riuscì a passarle una mano tra i capelli lunghi e mossi, le morse appena il labro inferiore. Le respirò sulla pelle facendo scontrare il caldo con il freddo. Le sfiorò il collo con le labbra e la sentì sospirare.

- L-liam, io devo andarmene ora.
- Posso tenerti con me?
- In tanti hanno bisogno di me.
- Anche io
- Ogni volta che vorrai sarò qui.

Meg gli sfiorò appena il viso poi alzò gli occhi e sorrise e accennò un saluto con la testa. Liam si voltò e vide i ragazzi dietro di lui con uno sguardo indecifrabile. Liam li osservò e quando si voltò di nuovo Meg era sparita. Non aveva fatto in tempo a dirle addio.

- Payno quella… quella era…
- Liam quella era la ragazza che…
- Si. era lei.
- Com’è possibile?
- Non lo so Haz…
- L’hai baciata davvero?
- Si.
- E come è …
- Bellissimo Zayn.

Liam si voltò e passò oltre loro quattro e se ne tornò nella sua brandina con le tende chiuse e con accanto una delle foto di Meg presa dal su account. Una foto dove lei sorrideva e dove non aveva le labbra tinte di viola e gli occhi cerchiati di nero. era una foto dove lei era semplice, con la pelle chiara e i capelli morbidi, esattamente come la Meg che aveva visto fino  qualche secondo prima.






LUMOS.... Giuro Solennemente Di Non Avere Buone Intenzioni....

è la prima OS che scrivo... è piuttosto deprimente lo so... ma questo è il riusultato di una giornata pesante e una notte insonne.... spero tanto vi piaccia. Peace XX.

NOX. Fatto Il Misfatto.
  
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