AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE
Non aveva idea né di dove si trovasse, né di come c'era arrivata. Sapeva solo che attorno a lei non c'era niente. Solo silenzio.
<< Damon? >> chiamò.
Ma nessuno rispose.
Avanzò qualche passò, sentendo sotto le suole un bianco pavimento invisibile che sosteneva i suoi passi.
<< Damon? >> riprovò << Che c'è qualcuno? >>
<< Non urlare >> la rimproverò una voce familiare. Bonnie si voltò immediatamente, ma quando vide la sua immagine riflessa di fronte a lei cominciò ad avere paura.
<< Chi sei? >> le chiese
<< Sono te >> rispose l'altra << Mi pare ovvio >>
<< Non è possibile... >>
L'altra Bonnie le sorrise; era terribilmente strano vedere il suo stesso sorriso sorriderle.
<< Non ti preoccupare, non sono qui per farti del male >>
<< Dove siamo? >>
La ragazza si guardò intorno << Nel nulla >>
Bonnie aggrottò le sopracciglia, chiedendosi se avrebbe dovuto passare lì tutta la sua eternità. Sua nonna le aveva detto che aveva provveduto affinché trovasse pace, e quel luogo in effetti era tranquillo e trasmetteva un senso di calma. Ma, ad essere sinceri, se l'era immaginato ben diverso.
<< Quando l'altro lato è stato distrutto, avresti dovuto trovare la pace ma hai portato con te un ospite e nel posto in cui saresti dovuta andare, c'è spazio solo per uno >>
Bonnie boccheggiò, senza sapere con esattezza cosa dire. O cosa pensare.
<< Vieni, andiamo! >> le disse la ragazza uguale a lei
<< Dove? >>
<< A decidere il tuo destino >>
Bonnie seguì incuriosita i passi che la sua copia faceva, ma nella sua testa c'era un solo e unico pensiero: Dove sei Damon?
***
Damon aprì gli occhi controvoglia.
Non era passato molto tempo da quando aveva sentito l'ultimo di una serie di fastidiosi e rumorosi tuoni.
Si alzò, togliendosi la polvere dalla giacca di pelle e cercando Bonnie con lo sguardo.
<< Ma dove diavolo sono finito? >>
Attorno a lui, in un cielo grigio piombo tuoni e fulmini si rincorrevano tra loro, mentre le sue belle scarpe italiane si riempivano di sabbia. Faceva caldo e l'aria era rarefatta e pesante.
<< Finalmente di sei svegliato. Cominciavo a pensare che il divertimento sarebbe finito ancora prima di iniziare >>
Damon si voltò di colpo, non riuscendo a credere alla voce che lo aveva distolto dai suoi pensieri.
<< Elena? >>
Elena sorrise e avanzò verso di lui. Ma guardandola meglio, Damon si rese conto che per quanto assomigliasse ad Elena, quella non era lei.
<< Katherine! >>
Katherine sogghignò vittoriosa e si portò le mani sui fianchi << Anche io sono contenta di vederti... >>
Damon sbuffò e si voltò dall'altra parte. Solo allora si rese conto di essere al di sopra del deserto che si estendeva per chilometri e chilometri sotto di lui.
<< Che razza di posto è questo? >> le chiesi
Katherine gli si affiancò e alzò le spalle << Non ne ho idea >>
<< Credevo di essermi sbarazzato di te una volta per tutte... >>
<< Lo credevo anche io >> gli rispose sorridendo
Non era invecchiata, era sempre la solita Katherine. Esattamente come l'ultima volta che aveva tormentato i suoi sogni in punto di morte, con una ciocca di capelli bianchi e la pelle pallida.
Bonnie!, si ricordò improvvisamente
<< Dov'è Bonnie? >> le chiese
Katherine alzò le spalle << Bonnie? Perché dovrei sapere dov'è Bonnie? >>
<< Siamo morti >> le rispose secco
Katherine non riuscì a trattenere una risata.
<< Lo trovi divertente? >>
<< Solo un pochino >> ammise << In ogni caso lei non c'è >>
<< Che vuol dire, che non c'è? >>
<< Vuol dire che quando ti ho trovato eri da solo >>
Damon strinse i pugni e si umettò le labbra << Devo trovarla >>
<< Perché? >> gli chiese Katherine, osservandolo incamminarsi per scendere dalla roccia su cui erano
<< Perché si >>
L'ex vampira restò a guardarlo per qualche secondo, poi decise che tutto sarebbe stato meglio che restare lì da sola. Così lo seguì.
***
<< Tu saresti...tipo la mia coscienza o cose simili? >> le chiese Bonnie
La sua copia perfetta scosse la testa e le sorrise gentilmente << Io sono solo un'illusione >>
Bonnie si fermò, stanca di camminare senza aver ricevuto nessuna spiegazione << Non credo di capire >> le disse << Se non sei reale, io chi sto seguendo? Dove sto andando? >>
<< Siamo quasi arrivati >> le disse <<È qui, dietro l'angolo >>
<< Ma quale angolo? >> chiese esasperata << Qui è tutto uguale. Non c'è niente >>
La sua copia scosse la testa divertita e continuò a camminare, fino a quando dopo pochi passi sparì.
<< Hey, aspetta >> le urlò Bonnie, muovendosi per seguirla. Di nuovo, fu davanti a lei.
<< Te l'ho detto che era dietro l'angolo! >>
Bonnie si guardò indietro, dove c'era solo bianco.
<< Che cosa sono? >> le chiese, indicando le colonne che le circondavano.
<< Portali! >> ammise << È arrivato il momento che tu compia una scelta Bonnie >>
<< Una scelta? >> ripeté distrattamente. C'erano quattro colonne: una davanti a lei, una dietro, una alla sua destra e una alla sua sinistra
<< Dove portano? >> chiese ancora
La sua copia l'affiancò e le indicò il portale davanti a lei. Attorno alle colonne c'erano rampicanti verdi e rose blu
<< Quello è solo per i mortali >>
<< Il Paradiso? >>
L'altra alzò le spalle << Chiamalo come vuoi...non ha importanza >> la prese per le spalle e la fece voltare fino a quando non si trovò perfettamente in mezzo a due portali. Dalla sua desta, proveniva una luce carica di calore; alla sua sinistra un vortice per nulla rassicurante.
<< È arrivato il momento, Bonnie >> le disse, facendosi seria e scura in volto << Puoi scegliere: o trovare la pace e andare in quel luogo, in cui tua nonna ti ha garantito un posto o andare a cercare il tuo amico e affrontare con lui il vostro destino >>
Bonnie alternò lo sguardo da quella luce rassicurante a quel vortice, che le incuteva paura
<< Ma ricordati... >> le disse ancora << Una volta fatta la tua scelta, non potrai più tornare indietro >>