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Autore: soholdontome    13/06/2014    3 recensioni
«Siamo qui tutti insieme , Willow. Ce la faremo, con o senza maledizioni»
«Ma se loro sono più forti?»
Mi guardò per un istante che sembrò eterno, con un'espressione spaventata e preoccupata in volto, e dopo mi baciò, prendendomi all'improvviso il viso tra le mani, che solo in quel momento vidi ricoperte di sangue e sporco.
«Io sono con te» disse.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Connor Ball
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Guardavo il cielo inscurirsi al di sopra di quella specie di cupola che si era formata con gli incantesimi di protezione della professoressa McGranitt e gli altri, l'ora di tempo dataci da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato stava per scadere e di Harry Potter non c'era traccia, sembrava essere scomparso all'interno del castello. Agitavo la bacchetta, stando ben attenta ai movimenti del polso, e mi chiedevo quanto altro tempo avrei dovuto aspettare prima che un mangiamorte mi trovasse, la torre di astronomia dopotutto era facile da raggiungere. Più che altro mi domandavo se sarebbe stato davvero necessario utilizzare una delle maledizioni senza perdono, il professor Carrow ci aveva fatto provare la maledizione Cruciatus sugli studenti del primo anno, poveri ragazzini... Quasi mi dispiaceva essere del settimo. Sì, avrei potuto rifiutarmi, ma l'ultimo che l'aveva fatto era stato severamente punito, quindi avevo dovuto fare ciò che mi era stato chiesto e basta.
«Willow!» mi chiamò una voce.
«Connor!» dissi riconoscendo il mio amico.
«Che diamine ci fai qui? Tessa e gli altri stanno combattendo e tu ti nascondi?»
«Non sapevo che altro fare, mi sono paralizzata appena ho visto Bellatrix Lestrange»
«Abbiamo bisogno di te»
«Ma io non-»
«Okay, se non vuoi combattere puoi scappare e rifugiarti nel dormitorio assieme agli altri Tassorosso, in effetti c'è bisogno anche di qualcuno che tenga a bada quelli del primo e sorvegli la situazione»
«No, hai ragione, non posso tirarmi indietro»
«Ma...»
Vidi lo sguardo di Connor perdersi nel vuoto alle mie spalle all'improvviso.
«Che guardi?»
«Quelle nubi nere sono così strane, sembra che si stiano avvicinando»
«Connor, quelli sono Mangiamorte!»
Presi il mio amico per mano e iniziammo a correre lungo l'immensa scalinata della torre, quanto avrei voluto che fosse possibile materializzarsi all'interno del castello.
«Corri!» lo incitai, ma eravamo troppo lenti.
«Ci raggiungeranno, non ci hanno ancora visti ma ci raggiungeranno!»
«Bene, salta!»
Lo afferrai saldamente per un braccio e saltammo dalla finestra, urlando con tutto il fiato che avevamo nei polmoni.
«Arresto Momentum!» pronunciai per arrestare la caduta.
«Sei un genio, Willow»
«Muoviti, siamo in pericolo qui»
«Siamo in pericolo ovunque»

Raggiungemmo di corsa il nostro dormitorio di Tassorosso e anche lì il caos regnava, la guerra era ormai cominciata e non c'era modo di fermarla.
Ci sedemmo in un angolo per recuperare le forze e Connor mi accarezzò delicatamente.
«Il Signore Oscuro ci farà fuori tutti» dissi guardandolo negli occhi.
«No, assolutamente no. Vinceremo, Potter è più forte di Voldemort»
«Non hai paura di pronunciare il suo nome?»
«A che serve?»
«E non hai paura di morire lottando?»
«Tutti abbiamo paura di questo, ma dobbiamo farlo ugualmente. Se tu non te la senti resta qui, non so, mettiti all'opera, ma sappi che arriveranno anche qui. Tutto e tutti sono in pericolo, non puoi tirare un sospiro di sollievo»
«Avevo iniziato a combattere prima di salire sulla torre, Connor»
«Davvero? Non ti avevo vista, dov'eri?»
«Vicino all'aula di pozioni con Tristan, eravamo tre con due»
«E ora?»
«I tre mangiamorte sono andati, uno l'ho schiantato personalmente»
«Fantastico!»
«Tris li ha uccisi, con la maledizione. Io non ci riesco, morirò per questo»
«Siamo qui tutti insieme , Willow. Ce la faremo, con o senza maledizioni»
«Ma se loro sono più forti?»
Mi guardò per un istante che sembrò eterno, con un'espressione spaventata e preoccupata in volto, e dopo mi baciò, prendendomi all'improvviso il viso tra le mani, che solo in quel momento vidi ricoperte di sangue e sporco.
«Io sono con te» disse.
Annuii e si sentì uno scoppio fortissimo da fuori.
La folla ricominciò ad agitarsi e Connor corse fuori, io mi alzai in piedi e cercai di seguirlo con lo sguardo, senza però riuscirci.
Scossi violentemente il capo e mi diedi forza, uscii fuori anch'io correndo pronta ad aiutare.
«Connor! Connor!» ripetevo mentre correvo.
Raggiunsi la sala grande, dove il vivo della battaglia si stava svoglendo e vidi i miei amici lottare in fondo contro un gruppo di persone, gli Auror che avvevo visto all'inizio erano sicuramente all'esterno con qualche professore e i pezzi grossi, ma a giudicare da quelli all'interno, non riuscivo ad immaginare quanto forti potessero essere gli altri, quanto forte potesse essere... Voldemort.
Vidi Connor lottare contro una donna accanto alle vetrate a sinistra, corsi e lo raggiunsi, schiantando qualcuno lungo il mio cammino per aiutare gli altri. Ero intenzionata a colpire quella donna ma d'un tratto fui aggredita da un mago.
«Capelli biondicci, occhi scuri... Io so chi sei» disse con voce profonda.
«Lasciala andare!» urlò Connor.
«Crucio!» esclamò la donna con voce stridula, e Connor gridò di dolore.
«No, no! Ti prego!» implorai.
«Andiamo, Karen, non vedi come soffre la piccola Duncan a vedere il suo amichetto?» fece il mangiamorte.
«Come sai come mi chiamo?» sputai.
Qualcuno colpì quella Karen alle spalle e il mio amico fu finalmente libero, strisciò al mio fianco e recuperò la sua bacchetta alle mie spalle.
«Oh, che carini i piccioncini. Ehi, belloccio, azzardati ad usare quella bacchetta e ti taglio la testa» disse il tipo.
Aveva un'aria familiare, in effetti, capelli scuri, lunghi, occhi altrettanto scuri, labbra sottili.
«Willow, tesoro» disse ridendo.
«Chi sei?!»
«Non riconosci più il tuo zietto Bradach?»
Rise e mi lasciai andare contro il muro.
Bradach era il fratello di mia madre, pecora nera della famiglia, mangiamorte, assassino.
Lui aveva ucciso mia madre e i miei nonni quando io ero appena nata, era stato rinchiuso ad Azkaban come altri suoi amici seguaci di Voldemort ma era ovviamente scappato con l'evasione di massa di qualche mese prima.
«Alzati!» urlò.
Mi alzai riluttante e strinsi forte la bacchetta.
«Non c'è gusto ad ucciderti se non opponi un po' di resistenza, no? Fa come la tua cara mammina»
Scagliai qualche incantesimo ma lui subito fu capace di contrattaccare, mi sentivo così inutile. Connor era di nuovo in piedi contro la stessa mangiamorte di prima e ci trovammo schiena contro schiena a combattere.
«Ma guardateli, come sono affiatati!» disse la donna.
Per qualche strana ragione, Connor ed io ci invertimmo inavvertatamente di posto e mi trovai contro di lei, così, quasi senza pensarci, la disarmai e uno degli Auror che aveva appena fatto fuori il suo avversario uccise anche lei.
D'un tratto udii forte e chiaro la voce di mio zio che urlava: «Avada Kedavra» e mi girai di scatto, tirando a terra Connor con me, perché sapevo essere il destinatario dell'incantesimo.
«No!» gridai.
Vidi il mio amico impallidire tra le mie braccia mentre Bradach rideva.
«Non puoi morire! Non puoi morire, okay? Avevi detto che avremmo affrontato tutto questo insieme! Non puoi morire, dovevo dirti che ti amo!» mi disperavo.
«Oh, andiamo, Willow, tra poco lo raggiungerai» fece mio zio.
«Tu! Tu me la pagherai!» risposi rimettendomi in piedi.
Utilizzai incantesimi che prima di quel momento avevo solo provato, preparandomi ad un grande scontro, erano forti, efficaci, ma non con lui. Mi restava l'ultima opzione ma...
«Crucio!» urlò.
Mi contorsi dal dolore e lui si avvicinò, tirandomi i capelli.
«Ah nipotina, hai talento. Saresti stata un buon acquisto nell'esercito del nostro Signore Oscuro. È davvero un peccato doverti sacrificare così»
Lo vidi sorridere prima di sferrare il suo colpo finale, a questo punto ero pronta ad andarmene, ma una voce familiare lanciò un incantesimo di pietrificazione che immobilizzò Bradach; finii stesa pancia a terra allo stremo delle forze, ma mi impegnai affinché avessi almeno quel briciolo di energia per un'ultima formula, così colpii la figura totalmente pietrificata di mio zio, che si sgretolò di fronte ai miei occhi.
«Willow!» esclamò la stessa voce di prima.
Era così familiare... ma non poteva essere lui.
«Willow, guardami!»
Mi girò sulla schiena e mi scosse leggermente.
«Con?» sussurrai.
«Sì, sono io, guardami! Quando mi hai tirato a terra con te la maledizione non mi ha colpito e ho soltanto perso i sensi per qualche minuto»
«Dio, Connor!»
Lo abbracciai forte, nonostante il dolore un po' ovunque e le ferite, e lui mi strinse a sua volta.
«Hai visto? Ce l'hai fatta»
«Solo grazie a te»
«Non è vero, grazie a te. E se non ho sentito male, credo di doverti dire qualcosa»
«Cosa?»
«Ti amo anch'io»
Mi baciò asciungando col pollice il sangue che colava da un graffio sulla guancia e nello stesso istante una luce inondò tutto ciò che ci circondava.
«È finita!» urlò una ragazza dal fondo della sala.
Connor mi aiutò ad alzarmi e raggiungemmo l'altrio del castello, dove il cielo sembrava essersi quasi rasserenato e la folla si stava avvicinando a qualcuno al centro.
«Voldemort è morto!» urlavano alcuni.
«È tutto finito!» urlavano altri.
Capimmo che finalmente Harry Potter aveva sconfitto il suo nemico mortale e tutto poteva ritornare al suo posto, finalmente Connor ed io potevamo vivere una vita normale, senza particolare pericoli, e insieme, perché nonostante le circostanze fossero le peggiori, entrambi avevamo ammesso di amarci.
Con la battaglia finale era sbocciato il primo amore.
  
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