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Autore: HarryStylesLover046    13/06/2014    2 recensioni
"volevo solo ricominciare da zero, ma poi, harry styles, sei arrivato tu"
Camilla Cooper viene bocciata all'ultimo anno di scuola a casua della sua vita troppo sfrenata che la distrae dallo studio, ma vuole ricominciare. Alla nuova scuola decide di mantenere un profilo basla vemso, ma non impedirà ad Harry Styles di notarla, senza contare il fatto che abita nell'appartamento di fronte a lei... Infatti il nostro amato riccio decide di conquisatrala a tutti i costi, in qualche modo. Inizialmente ruba il suo diario ricattandola per farla venire ad una festa con lui ma poi le cose cambieranno... Camilla si lascerà andare o cercherà di rispettare il programma per il nuovo anno?
Dal capitolo 7
...estrasse da dietro la schiena il mio diario e me lo tese.
− Scusa per averlo rubato.
− Menomale. Adesso vattene di qui – risposi. Lui diventò pallido come un cadavere e iniziò a balbettare.
− Stavo scherzando Harry, ridi che la vita è bella. Ma la prossima volta che lo farai ti immergo nell’olio bollente – dissi riprendendo il diario dalle sue mani tremanti.
− Styles ti sei forse spaventato per aver creduto di perdere l’amore della tua vita?
– Non puoi immaginare quanto...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Ciao ragazze <3 innanzi tutto grazie per averla aperta, volevo solo chiedervi di non lasciarvi ingannare dall'inizio che fa un po' schifo, ne tantomeno dal capitolo 5 parte 1. io mi sono impegnata il più possibile per renderla bella, poi decidete voi ;) fatemi sapere se vi piace. 
Primo giorno della nuova scuola. Avevo già programmato quest’ultimo anno. Niente ragazzi, niente amiche solo tanto studio. Dopo essere stata bocciata l’anno scorso non ho più intenzione di ripetere la stessa cosa quest’anno. Non avrei più saltato la lezione per farmi scopare dai ragazzi più popolari nel mio solito sgabuzzino. Non avrei più passato pomeriggi interi a fare lo shopping con le amiche anziché studiare. Sarei rimasta nel mio appartamento sola soletta a superare quest’anno. Certo un vero programma da depressa ma per essere ammessa a Cambridge dovevo impegnarmi e senza l’aiuto dei miei genitori visto che mi avevano cacciato di casa dopo aver visto la pagella. Ok forse non mi avevano proprio cacciato ma una busta con un indirizzo e delle chiavi di un nuovo appartamento indicava che la mia presenza non era più gradita. Non mi hanno chiamato per tutta l’estate. Solo al mio compleanno ma giusto per ricordarmi che la scuola sarebbe iniziato l’indomani e che avrei fatto meglio a presentarmi. Chiusi l’armadietto di scatto e mi incamminai verso la nuova classe quando un ragazzo mi parò la strada e si appoggiò agli armadietti trascinandomi con se.

– Ciao biondina – disse con un sorriso. Aveva i capelli castani molto corti e gli occhi color nocciola. Indossava la giacca della squadra di calcio e mi sorrideva come se volesse accecarmi con quei denti splendenti. Conoscevo benissimo quel sorriso: “non mi importa come ti chiami basta che ti scopo” il ragazzo continuò come se niente fosse.
– Io mi chiamo Liam. Non ti ho mai vista qui sei nuova? – io sbuffai. Decisi di inventare una scusa per evitare di dare nell’occhio e sistemarlo allo stesso tempo.
– No è solo che fino all’anno scorso ero bassa e senza tette perciò non mi hai notato – il ragazzo stupito mi lasciò andare dalla sua presa ed io proseguii spedita a testa alta. Di solito ero abituata a salutare tutti i miei coetanei nel corridoio mentre facevo ammutolire le conversazioni degli studenti più piccoli quando passavo. Mi fermai ancora stavolta per quello stesso ragazzo che le tratteneva il polso.
– Non mi hai ancora detto come ti chiami.
– Dovresti saperlo, siamo stati a letto insieme tre volte – bugie. Adoravo le bugie: avevano la capacità di confondere le persone quanto bastava per riuscire a svignarsela. Entrai nella classe senza bussare anche se era in ritardo. Grosso errore. Con la porta colpii in pieno un viso di un ragazzo. Mi portai subito le mani alla bocca e mi avvicinai al ragazzo che stava piegato in avanti con le mani sul naso. La classe scoppiò a ridere e mi apostrofò subito come imbranata.
– Signorina Cooper le consiglio di stare più attenta e di bussare la prossima volta che entra in classe. Si accomodi ma ne parlerò con i suoi genitori di questo.
– Allora le auguro buona fortuna nella sua ricerca. Dove mi siedo?
– Lo chieda al sig. Styles visto che lo seguirà fuori per tutta la durata della lezione. Le raccomando vivamente di abbassare il tono quando parla con un docente – Fantastico, il mio primo giorno e sono stata già sbattuta fuori, pensai. Girai sui tacchi ed uscii fuori, dimenticandomi completamente dell’altro ragazzo.
– Potresti almeno scusarti mi hai quasi spaccato il naso – stavo per rispondergli a tono ma appena lo guardai non riuscii a proferire parola. Era veramente stupendo... i morbidi ricci neri gli ricadevano sulla fronte, gli occhi erano di un verde splendente. Appena mi vide imbambolata sorrise e delle bellissime fossette gli solcarono il volto. Si appoggiò al muro e incrociò le braccia al petto. Io distolsi lo sguardo.
– Tranquilla non mi da fastidio essere ammirato, continua pure – disse. Io avvampai e improvvisamente le mie scarpe divennero molto interessanti.
– Non ti stavo ammirando. Stavo solo accertandomi che non fossi veramente mezzo coreano come ho sentito dire – improvvisai.
– Scusa biondina ma con me non attaccano le tue bugie. Non sono deficiente come Payne, so che se nuova. Lui la testa ce l’ha solo per sbatterla contro una palla da football.
– Invece tu ce l’hai solo per sbatterla contro le porte – ribattei io girando i tacchi e allontanandomi da lui lungo il corridoio vuoto. Svoltai un paio di volte con l’unico risultato di perdermi. Stavo cercando il bagno delle ragazze per accendermi un sigaretta ma alla fine mi ritrovai a girare a vuoto. Guardai l’orologio, erano passati solamente 10 minuti. Finalmente riuscii a trovare quel maledetto bagno. Mi accostai alla finestra, poggiai la borsa sul danavanzale e accesi una sigaretta dopo aver fatto il primo tiro iniziai a notare dei gemiti provenienti da uno delle porte dei gabinetti. Le cose erano due: o la ragazza si stava masturbando oppure c’era un ragazzo con lei. La curiosità prese il sopravvento e mi abbassasi per vedere i piedi dei presenti. Vedevo due gambe aperte penzolare dal water mentre c’era un ragazzo inginocchiato. Dovevano aver appena iniziato ma la ragazza stava già urlando come una dannata.  Dopo due minuti venne urlando il nome “Harry”.  Doveva essere proprio bravo quello.
– E bravo Harry – sussurrai tra me e me. La porta iniziò ad aprirsi e in una rapida mossa mi accostai alla finestra continuando a fumare la mia sigaretta. La ragazza uscì con un sorriso stampato in faccia ipotizzai sentendo il tacchettio delle scarpe affievolirsi. Una mano si posò sul mio gluteo destro e mi fece scattare. Mi voltai per vedere chi era il responsabile ma mi ritrovai davanti solo un petto nudo con tatuaggio di una farfalla disegnato. Alzai lo sguardo e mi trovai davanti un sorriso con tanto di fossette.
– Mi ero sbagliata. La testa ce l’hai solo per metterla tra le gambe del sesso opposto.
– Mi fai fare un tiro? Quella aveva davvero un pessimo sapore – gli passai la sigaretta a malincuore.
– Innanzi tutto perche sei senza maglia? Secondo perché mi hai toccato il culo? E terzo perché non l’hai mandata a quel paese? – chiesi contando le domande sulle mani. Lui sbuffò come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo.
– A lei, come al 99,99% delle ragazze piace vedermi senza maglia. 2 hai un bel culo 3 sarebbe stato scortese mandare a quel paese la mia professoressa. – quasi mi strozzai con il fumo a sentire quelle parole.
– Tu fai sesso orale con la tua professoressa?!
– Hai qualche problema per caso a fumare? Ti aiuto io se vuoi – Fece un tiro e mi prese il volto con le mani. Aprii la bocca per mandarlo via ma in quel momento mi soffiò tutto il fumo nella mia bocca. Poi si allontanò sghignazzando mentre io diventavo rossa come un peperone.
– Mi dici che cazzo ti passa in quella testa?! – sbottai. Lui sorrise.
– Se te lo dico, Camilla Cooper scapperesti da questo bagno senza guardarti indietro – rispose lui. Io lo guardai stupita.
– Come sai il mio nome?!
– Ti ho già riposto prima. Hai un bel culo.
– Certo ma non c’è certo tatuato il mio nome sopra!
– Ho chiesto in giro. È il motivo per cui il professore mi ha sbattuto fuori. Ti posso fare una domanda?
– No mi hai già rotto il cazzo – feci per andarmene ma lui mi bloccò la strada parandosi davanti a me.
– Non vuoi passare come la pervertita che è rimasta a sentire una professoressa che veniva 
– È una minaccia questa? – lui sorrise di nuovo e si avvicinò a me facendomi sbattere contro il muro. Si appiccicò a me appoggiandosi con le mani al muro.
– Forse – sospirai sonoramente fingendomi annoiata.
– Che vuoi?
–Vieni a letto con me
– Mi piacerebbe ma ho l’agenda molto piena in questa settimana riprova la prossima – e con questa scusa me la filai sotto il suo braccio uscendo dal bagno.
 
   
 
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